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Riassunto esame Letteratura per l'infanzia, prof.ssa Flavia Bacchetti, libro consigliato "Aedi per l'infanzia. Poeti e illustratori di oggi", Chiara Lepri Pag. 1 Riassunto esame Letteratura per l'infanzia, prof.ssa Flavia Bacchetti, libro consigliato "Aedi per l'infanzia. Poeti e illustratori di oggi", Chiara Lepri Pag. 2
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Tognolini ha scoperto, attraverso la stesura di moltissimi componimenti in rima, di scrivere poesie

e rime per, ossia poesie d’occasione, che si distinguono per essere un dono e per essere

profondamente agganciate alla vita, alle persone e agli eventi. Esse tracciano il ritratto di un poeta-

sociale, aperto al dialogo. Tognolini ha lavorato anche per il teatro e per il cinema, ha sceneggiato

un videogame e scritto per altri media interattivi.

Nella commistione di generei si coinvolgono tutti i sensi e si dà corpo alla storia che si dispone

lungo un palcoscenico immaginario riccamente animato. Nidi di note è un libro che incrocia più

linguaggi: fiaba, figure, musica e poesia. Esso nasce da un progetto didattico finalizzato

all’introduzione alla musica nei nidi e vede coinvolte diverse professionalità. Ne scaturiscono

paesaggi fantastici e un cammino di formazione, di conquista e di conoscenza. Un CD

accompagna il libro, perché le avventure in esso contenute si leggono intervallate dall’ascolto di

suggestivi brani musicali e poesie recitate ad alta voce dall’autore. 3

Le filastrocche di Tognolini ricordano certi riti ancestrali e formule magiche per far accadere delle

cose, non solo perché presentano la struttura di un incantesimo da recitare, ma anche per la

concretezza delle intenzioni, che interpretano giocosamente desideri e paure dei più piccoli. Mal di

pancia calabrone è la prima raccolta poetica da cui attingere per le esigenze più varie: contro le

calze che scendono, per ritrovare le cose sparite, far venire più in fretta i compleanni, far diventare

versi i semafori, sciogliere un ingorgo, contro i nodi nei capelli, far venire i fiocchi nel lacci e così

via.

Anche il disegno dà consistenza alla poesia per l’infanzia. Spesso, il tratto pittorico che

accompagna i versi destinati ai più piccoli rende la lettura un’esperienza potenziata e appagante.

Quando l’illustrazione è eseguita da bravi artisti, allora si intreccia e si completa con le parole. Ciò

accade quando entrambi gli autori si ascoltano nella diversità dei loro linguaggi e stabiliscono l’uno

con l’altro un’armonia di intenti.

Ogni autore si distingue per stile, poetica e per un lessico che gli è proprio e ritorna nei suoi

componimenti. Tognolini sceglie con cura le parole. Frequentemente colloca parole-simbolo, che

ogni volta sono forti e pregnanti in un determinato verso per il loro valore espressivo. Si tratta

sempre di parole facili, immediate, vicine al parlare dei bambini e alla loro esperienza nel mondo.

Una parola che ricorre spesso è “zitto”. “Zitto”, posto a conclusione di molte poesie, è un richiamo

al silenzio e va contro l’imposizione della parola. Secondo un decalogo di Tognolini, per fare un

bambino felice è necessario:

1. diffidare dei decaloghi;

2. diffidare degli esperti;

3. farsi le proprie idee;

4. fare spesso il tagliando delle proprie idee;

5. esercitare memoria e giudizio;

6. leggere libri, maneggiare storie;

7. profondere bellezza;

8. accettare la propria ignoranza e inadeguatezza;

9. esercitare la memoria del dolore;

10. non cercare di fare ad ogni costo i bambini felici.

In poesia, questa posizione consente di attribuire ai versi la dimensione dell’incanto, che è fatto di

parole e di silenzi.

Parole matte di Chiara Carminati

Chiara Carminati scrive, legge e promuove la poesia con passione e convinzione tra i bambini e i

ragazzi nelle scuole e nelle biblioteche. Perlaparola è il titolo di un recente lavoro di raccolta di

poesie didattiche e riflessioni sul fare-poesia, ma anche un vocabolo d’invenzione dai molteplici

significati: possiamo evidenziare la preposizione “per” e sottolineare il fine e lo scopo delle nostre

intenzioni o isolare il sostantivo “perla” che rende conto della preziosità della parola e del

linguaggio. Carminati presta molta attenzione ai significati e alle parole e prende in prestito dalla

lingua spagnola la parola “fomento”. “Fomentare” la poesia significa incoraggiare i ragazzi a

sondare le potenzialità della parola poetica per acquisire delle risorse del linguaggio, fondamentali

per la costruzione di una personalità creativa e l’espressione di un pensiero libero.

Promuovere la poesia e fare-poesia tra bambini e ragazzi significa anche lavorare per sfatare due

pregiudizi: il primo vede la poesia per l’infanzia come un genere minore, coltivato da specialisti che

non possono dirsi poeti, e il secondo, che interessa ragazzi e adulti insieme, guarda la poesia

come qualcosa di inaccessibile, di cui la maggior parte delle persone poco comprende. Il secondo

caso è dovuto ad una mancata o tardiva pratica e valorizzazione della poesia negli anni precedenti

alla scuola superiore. Carminati afferma che se i ragazzi sono diffidenti nei confronti della poesia è

perché il più delle volte gli adulti l’hanno ridotta a un qualcosa di sentimentale e di romantico,

connotato da vaghezza e levità: ne emerge un’immagine di poesia scadente e limitata. La poesia

si pone piuttosto come filtro per raccontare con altri occhi il mondo. Secondo Carminati, un altro

grave equivoco interessa la figura del poeta: egli è ritenuto una persona distratta, con la testa per

aria, occhialuto, anziano o addirittura morto. E invece il poeta è vivo e lascia tracce di voce nei

suoi versi, che si fissano immutabili ed eterni e mantengono al loro interno un corpo vibrante fatto

di suoni, ritmi e respiro. Alla scuola spetta il delicatissimo compito di preservare e costudire l’amore

e l’incanto per la lingua e per la parola poetica. In Carminati, la scelta di rivolgersi ai più piccoli non

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è casuale, ma intenzionale e consapevole: le poesie per i bambini sono il materiale di lavoro

quotidiano per laboratori e incontri e si profilano come poesie speciali nel loro essere scritte “per”.

La buona letteratura per l’infanzia rivela una ricerca stilistica e linguistica complessa ed elaborata,

non può essere lasciata all’improvvisazione e non può avere regole interne. La poesia per

l’infanzia è un prodotto artistico e letterario alto, privo di confini e che si offre ad una duplice lettura:

bambina e adulta.

Le parole di poesia sono per tutti, anche per i più piccoli. In quest’ultimo caso esse prediligono i

“luoghi della voce” e i colori sgargianti di illustrazioni da osservare. L’accompagnamento di

gestualità e movimenti ripetitici cadenzati dalla voce di poesia produce una forte attrazione nei

bambini, che imparano velocemente la loro successione in relazione agli stimoli vocali prodotti.

L’esperienza che essi vivono consente una partecipazione intensa ed efficace per consolidare

routine quotidiane e per interiorizzare il sé corporeo attraverso gesti di cura e carezze che ne

potenziano e valorizzano la rappresentazione. Un’“immersione sensoriale” che stringe legami

emotivamente significativi con l’adulto e spinge a richiedere la ripetizione dell’esperienza anche

attraverso nuove filastrocche e nuovi gesti. Similitudini, metafore, sinestesie e personificazioni

sono concentrati di senso. In poco spazio e con poche parole stabiliscono nuove relazioni tra le

cose del mondo e fanno guardare il mondo con occhi diversi. Per comprendere appieno la forza di

una metafora occorre sviluppare nel bambino un pensiero affinché egli sia in grado di accogliere

figurazioni sempre più complesse e possa costudire un gusto verso le infinite suggestioni delle

parole combinate ad arte. L’attenzione di Carminati è rivolta anche agli anni dell’adolescenza: anni

di smarrimenti, disagi e solitudini. La poesia, se vissuta come strumento per esprimere la

moltitudine di sentimenti ed emozioni provati, può costituire un luogo-rifugio di ascolto di sé. La

poesia, come l’identità, non è che ricerca continua.

Carminati rintraccia nei versi una vocazione autenticamente orale perché la parola poetica è in

origine dettata e ascoltata. La lettura ad alta voce seduce ed appassiona precocemente i piccoli

con l’obiettivo di creare un sicuro legame di attaccamento genitore-bambino attraverso le “coccole

letterarie” e di coltivare in essi il piacere dell’ascolto della parola poetica. I bambini devono essere

nutriti di letture quanto più possibile, a casa, al nido e nel loro percorso scolastico. Le parole hanno

una loro musicalità e, sapientemente accostate l’una con l’altra producono suoni: è necessario

osservare il ritmo della poesia, rispettare le pause, modulare l’intensità della voce e variarne il

timbro per restituire la giusta espressività. Carminati sostiene che il testo poetico va concepito

come una “partitura poetica”, tenendo conto degli aspetti musicali. Il significato sarà prodotto non

soltanto dalle strutture lessico-sintattiche del testo, ma anche dalla dimensione sonora emersa

durante la lettura interpretativa ad alta voce.

Anticamente la poesia si accompagnava alla musica, mentre nella nostra cultura il binomio

musica-poesia è pressoché scomparso. Solo nella poesia per l’infanzia l’incontro tra poesia e

musica produce esiti davvero apprezzabili. Poesia e musica dialogano almeno su due livelli: il

primo individua un fascio di relazioni a partire dalla “consistenza” intrinsecamente espressiva di

entrambi i linguaggi e il secondo riconosce nella poesia un codice espressivo teso a contaminarsi

con altri linguaggi come la musica, il teatro o il linguaggio per immagini.

L’esperienza sonora della poesia riattiva esperienze originarie, coltiva il piacere e il gusto per la

parola e nuove stati d’animo, associazioni e sensazioni. La poesia per bambini si presenta come

un congegno giocoso, da manipolare e abitare inseguendo evocazioni e immagini scaturite dai

significanti parole e dagli aspetti prosodici del testo. Quando l’esperienza poetica coinvolge lo

sguardo e il corpo, l’evento si fa ancora più appagante per le numerosi sollecitazioni sensoriali che

produce. In poesia le figure retoriche collaborano al processo di significazione e, oltre alla

metafora, c’è anche la sinestesia che incrocia parole appartenenti a piani sensoriali diversi. Così

colori, forme e situazioni accostate insieme provano percezioni intense e attribuiscono ai semplici

costrutti linguistici corporeità e consistenza.

Lo spazio bianco attorno ai versi dà forma ed è un vuoto che riempie e un silenzio che suona. I

silenzi della poesia sono parte della poesia stessa, scandiscono il respiro e consentono la

formazione di immagini mentali. Essi hanno un valore magico perché allontanano le parole pur

agganciandole al rigo successivo, senza

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
9 pagine
8 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher likelikelike di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura per l'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bacchetti Flavia.