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SPIEGAZIONE DELL'ALDILÀ
Inizia con una parte introduttiva di 4 pagine che finisce con la presentazione del padrone dell'aldilà.
Il diavolo custode viene presentato con la forma di una giacca vuota che sa parlare, pensare e della quale sentiamo il potere infinito. All'inizio appare antagonista di Orfi ma più avanti diventerà un aiutante.
Orfi chiede subito di Eura e la giacca gli risponde con una domanda: "sai dove ti trovi?" -> Orfi si guarda intorno e vede Milano.
P.72 -> pagina narrativa con un disegno sullo sfondo che raffigura una serie di case tratteggiate -> la cosa più importante di questa pagina sono le parole.
Il diavolo dice che ognuno immagina l'inferno come la propria città e sembra quasi che con le parole "te lo immaginavi come diceva Dante" si prenda gioco del famoso poeta. "Il tempo è fermo" -> anafora.
Nella Bibbia, Gioele dice i morti verranno giudicati.
da Dio nella Valle di Giosafat, infatti anche Orfi chiede se è realmente così.- La risposta ci viene data nella pagina seguente (p.74) -> viene descritta l'eternità: sembra tutto uguale alla vita terrena, infatti Orfi riconosce Milano, ma manca la speranza e questa mancanza è descritta come "il più malvagio dei supplizi".- P.76 -> Orfi chiede al diavolo "ma tu chi sei?" -> il custode racconta che, come Orfi, anche lui era entrato da vivo e dice anche che i vivi qui sono tenuti in considerazione.- Viene poi ribadito il concetto di eternità come l'impossibilità di morire e l'impossibilità di ricordare il passato, impossibilità di ricordare tutte quelle azioni quotidiane che Buzzati definisce "il sale della vita".- P.82 -> da questa pagina in poi per una dozzina di pagine, viene messo in evidenza che in questo posto non sono presenti sentimenti umani: tuttoèlegato alla morte (definita come "l'ultima separazione, l'addio"). Accanto alla morte troviamo l'amore che all'inferno non è più considerato per la propagazione della specie e non accende nelle anime le "meravigliose tentazioni" -> dice infatti che qui è noia (p.86).- P.88 -> il custode dice poi che gli uomini ricordano vagamente il desiderio ma non riescono a risvegliarlo.- Orfi pensa che comunque dovrebbero essere felici di essere immortali e il diavolo lo asseconda, dice che sono felici e subito dopo dice che sbadigliano (contrasto).Ripetizione di "uguale" -> anafora- Le ultime pagine del 2° capitolo si concludono con Orfi che interrompe il diavolo e gli chiede ancora di Eura; il diavolo gli propone invece altre ragazze.LE CANZONI DI ORFI- Il capitolo inizia con il rifiuto di Orfi alle proposte sessuali del diavolo (codice visivo -> stop fatto con la mano) -> Orfi comprende come siaL'inferno. - Il diavolo dice ad Orfi che per trovare Eura deve cantare le passioni e i sentimenti dei vivi per vedere se è in grado di farle riaffiorare nei morti. - Ci sono poi 9 pagine di attesa al "concerto" di Orfi e, una volta saputo quello che avrebbe dovuto cantare, iniziò. - P.112 -> cominciò a cantare i ricordi delle passioni e i sentimenti vissuti. Le pagine seguenti accolgono i ricordi di Orfi, scanditi dall'uso ripetitivo di "quando". Ogni ricordo occupa una pagina ed è legato ad un'immagine che rappresenta parte o tutto il ricordo. In queste pagine è evidente il contrasto tra colori freddi e caldi, opachi e lucidi, accesi e spenti. - P.134 -> Orfi si ferma, vorrebbe smettere ma la folla lo incita a continuare perché il canto è riuscito a far vivere le passioni e i sentimenti dei vivi, e i morti vogliono continuare a sentirsi vivi. - Allora Orfi riprese a cantare, raccontò "alcune"
piccole storie contenenti il grande mistero che voi non avete più
- 1ª storia -> appartamento di un ingegnere, festa tra persone ricche e consapevoli di esserlo.
- 2ª storia -> la storia dell’uomo che si voltò
- 3ª storia -> la storia dei nove gentiluomini
- 4ª storia -> la storia del casellante
- 5ª storia -> il visitatore del pomeriggio (entra all’improvviso l’erotismo: si passa da una donna che dorme a una serie di immagini di donne nude)
- 6ª storia -> la storia delle melusine (-> mitica figura leggendaria del Medioevo – alcune leggende dicono che siano fate, altre dicono che siano esseri metà donne e metà serpenti)
- 7ª storia -> l’amore che vi è negato (p.164 -> ribadito il concetto di amore come propagazione della specie)
- 8ª storia -> la storia di Dio- P.179 -> Orfi è stanco di cantare e chiede al diavolo di farlo passare.- Il diavolo lo lascia passare
Gli concede 24h per trovare Eura dicendo che per trovarla, basterà chiamarla.
EURA RITROVATA - Il titolo ci fa capire che gli sforzi di Orfi sono stati ripagati.
Orfi inizia a chiamare Eura gridando il suo nome tra la folla.
Anche qui si presentano delle ragazze, nude, e una di loro suggerisce ad Orfi di provare a cercare all'anagrafe.
All'anagrafe una ragazza gli dice che Eura o si trova alla stazione oppure è già partita.
P.194 -> immagine della stazione -> somiglianza con la stazione centrale di Milano.
Dalla stazione partono i treni direttissimi verso la seconda vita (se esiste) alle ore 199 e quindici, alle ore zero e due (-> sono orari inventati -> il tempo è inesistente).
P.198 -> Orfi incontra Eura.
Lei sa di essere morta e con "cos'è successo?" teme che Orfi abbia fatto la stessa fine.
Il viso di Eura è tratteggiato per indicare che non è più viva -> anche nelle pagine
seguenti è tratteggiata oppure colorata con colori tenui.- Orfi vuole portarla via e quando Eura lo abbraccia capisce che è vivo.“Stiamo così un poco” -> già da qui sembra che lei non voglia andare via(tutte le pagine che seguono sono caratterizzate da una fortecontrapposizione -> Orfi che ha fretta e se ne vuole andare ed Eura che ètitubante nel seguirlo (“stiamo così, tanto lo sai che è inutile”).- Eura chiede ad Orfi di farle vedere l’orologio perché dove si trova lei iltempo non esiste e gli chiede poi di lasciarglielo in cambio del suoanello.- Alla pagina seguente (p.204), lei gli ricorda che da qui non esce nessuno,che neanche Orfi può fare qualcosa contro la morte.- C’è una frase poi: “ci sono potenze che anche gli uomini come te sonopolvere” -> dal punto di vista linguistico questa frase non regge: sonodue frasi che con due soggetti diversi unite
malamente dal “che” relativo.- Abbiamo poi l’unico momento razionale del libro -> Eura ricorda ad Orfiche i miti non esistono e che hanno solo una funzione consolatoria.“anche se tu non ti volterai indietro, non servirebbe lo stesso” ->appello al mito di Orfeo e Euridice.- Con una frase possiamo riassumere tutto il libro: “dalla morte non si torna, i miti non esistono”.- I due amanti arrivano alla porta, mancano 15 minuti.- Si danno un ultimo abbraccio e finisce il tempo a disposizione: una forza irresistibile simboleggiata da una spirale, trascina via Orfi.- P.210 -> notiamo che nella prima immagine Eura ha l’anello al dito, nella seconda immagine non lo ha più -> capiamo che ce l’ha Orfi.- Nella pagina seguente vengono mostrati 6 ritratti di Orfi che, fallito l’intento di portare via Eura, viene trascinato via dall’irresistibile forza.- Si ritrova da solo, vivo in Via Saterna. Davanti a lui appare
l'uomo dellasera prima -> Orfi non era solo (la pagina precedente finisce con “solo” e quella successiva inizia con “non solo” -> sembra quasi una beffa).- L'uomo gli dice che quello che ha visto Orfi era solamente un sogno e per consolarlo, nelle pagine seguenti, gli mostra i corpi sottoterra, quello di Eura compreso.- P.217 -> “Mentre ascoltava, Orfi si rese conto che la sua mano sinistra stringeva una cosa” -> l'anello di Eura.Anello -> oggetto mediatore -> media tra il mondo fantastico e quello reale -> fa sì che quel mondo immaginato sia in realtà qualcosa di reale.- Quando Orfi si rende conto che non può essere stato solo un sogno, chiede spiegazioni all'uomo ma questo non c'era più.- Conclusione -> non c'è una spiegazione razionale a certi momenti (il fantastico si insinua nel reale).- Le ultime 3 pagine sono a sé stanti: l'eternità
La crudeltà dellatormenta contrastano con la serenità del cielo. Sembra che Buzzati voglia dirci che anche gli uomini che credono allefavole e che amano il fantastico si stanno avviando all’esilio così comele nubi passano lentamente così anche la vita terrena prima o poi finirà.
Lalla Romano
Nasce nel 1906 e muore nel 2001. Vive tutta la sua vita a Milano.
L’esordio letterario avviene nel 1941 con una raccolta di poesie dal titolo “Fiore”.
Vengono pubblicate poi altre due raccolte di poesie: “Autunno” nel 1955 e “Giovane è il tempo” nel 1974.
Al pubblico Lalla Romano è conosciuta come scrittrice di romanzi;
Nel 1951 pubblica “La metamorfosi”, il suo romanzo più famoso. Si tratta di un libro visionario che parla di sogni sia suoi che di persone che conosceva molto bene (familiari, amici).
1959: “il diario di Grecia” caratterizzato da uno stile semplice ed è
L'insieme delle annotazioni di un viaggio in Grecia. Tipica di Lalla Romano è la narrazione in prima persona o di altre donne: si confonde la narratrice e l'autrice, a tal punto che il suo punto di vista, la sua verità acquisisce valore significativo.
1961: "l'uomo che parlava solo" (in cui l'io narrante è un uomo e troviamo pensieri e riflessioni di quest'uomo).
1964: "la penombra che abbiamo attraversato"
1969: "le parole tra noi leggere", è il più famoso perché vince il Premio Strega, parla del rapporto conflittuale con il figlio.
1973 "l'ospite", narra del nipote di pochi mesi che viene adorato e contemplato come bellezza pura (evidenzia la differenza tra il rapporto madre-figlio e tra nonna-nipote).
1975: "letture di un'immagine", raccolta di