Riassunto esame Letteratura italiana del rinascimento, prof. Bombi, libro consigliato La linguistica del contatto. Tipologie di anglismi nell'italiano contemporaneo e riflessi metalinguistici
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Nello studio dei prestiti apparenti si deve attuare un’analisi sincronica e diacronica allo
stesso tempo per capire se si tratta o meno di un falso prestito.
L’atto creativo in questi processi è influenzato dalla tradizione linguistica straniera, perché
presuppone la conoscenza di strutture caratteristiche dell’altra lingua e la volontà di
imitarle.
CAPITOLO 6
SU ALCUNI INOPINATI CASI DI INTEGRAZIONE PROGRESSIVA
La ricezione di un modello sotto forma di prestito comporta sempre degli adattamenti sul
piano formale alle abitudini articolatorie della lingua di arrivo, si tratta di un complesso
processo di adeguamento della pronuncia.
Gusmani si sono individuati due tipi nomenclatori atti a definire le vicende che segnano
l’accoglimento del prestito:
1° acclimatamento
2° integrazione
Il prestito comporta sempre una risposta attiva da parte della lingua replica, la risposta non
può mai adeguarsi perfettamente all’archetipo, la corrispondenza non può che essere
approssimativa.
La maggior fedeltà si presenterà negli ambienti più colti. Gusmani inoltre introduce il
binomio:
- Integrazione progressiva evoca un processo in cui a una realizzazione
relativamente fedele si affianchi o si sostituisca un allotropo più distante alla lingua
modello es: brioscia per brioche
- Integrazione regressiva forestierismi acquisiti per via popolare che presentano un
riaccostamento del prestito al modello.
STORIA DELLA RICERCA
Il tema della pluralità degli esiti di uno stesso modello alloglotto era già stato oggetto di
analisi da Paul che aveva parlato di “prestito plurimo” o “ripetuto”.
Al tema dell’adattamento dei prestiti e alla presenza di varianti articolatorie Bloomfield
aveva rivolto l’attenzione nel saggio Language del 1933 sotto l’etichetta di “sostituzione
fonetica”
“dove si é prodotta la sostituzione fonetica una maggior familiarità con la lingua straniera
può portare a una nuova e più corretta versione di una forma straniera.”
Bloomfield tocca anche il tema dell’iperforestierismo ovvero degli adattamenti ipercorrettivi
di modelli alloglotti. Es: deformazione di francesismi in parlanti anglofoni convinti che la /T/
10
del francese sia generalmente una convenzione grafica estendono la correzione del fono
in modo arbitrario per esempio in tete-a-tete.
Anche Weinreich ha particolare riguardo per l’analisi degli effetti del contatto
interlinguistico che emergono nel locutore il quale percepisca e riproduca suoni di una
lingua secondaria sotto l’influsso di abitudini articolatorie della sua lingua primaria.
Ulteriore causa di doppioni è riconducibile all'integrazione regressiva di anglismi, troviamo
accanto alla pronuncia dell’archetipo inglese, pronunce alternative dovute al
riaccostamento all’etimo latino, secondo quel processo di riavvicinamento avvenuto in
ambiente colto.
Es integrazione progressiva
- E-mal: e-mail e i-mail (pronuncia corretta)
- Puzzle: pazol, puzle
- Stalking: stolking, stolkin
- Tutor: Tjutor, tutor
A questa tipologia può essere ricondotto un insieme di casi che sono di natura
anglo latinismi, accanto alla pronuncia fedele del modello ispiratore presentano
realizzazioni più fedeli all’etimo remoto. Si tratta di espressioni che l’anglo
americano ha restituito all’italiano e che sono soggette a fluttuazioni articolatoria:
spesso sono due le pronunce che convivono in italiano, una è riconducibile
all’inglese ed è fonte storica dell’interferenza, l’altra è fonte genetica
dell’innovazione ovvero il latino.
Austerity/Authority
Austerity: con il valore nel linguaggio giornalistico di “limitazione delle spese statali
e dei consumi privati in caso di grave crisi economica…”, Costituisce un illustre
antefatto per tutta una serie di successivi prestiti. È il reso in italiano con pronuncia
dittongata che evidentemente risente della notazione grafica.
Fra tutta quella serie di successivi prestiti bisogna ricordare authority nel senso di
“organismo di controllo di un determinato settore amministrativo” è un prestito del
modello alloglotto ormai acclimatato nel linguaggio giornalistico italiano con la
pronuncia dittongata, si segnalano nel parlato televisivo alcuni casi di resa fedele
che però non hanno trovato seguito. Oltre all’influsso grafico è evidente anche il
ruolo giocato nella scelta articolatoria dai preesistenti termini patrimoniali come
austerità e autorità. 11
Differente è il caso di audience che non avendo un trasparente corrispettivo
ereditario, (udienza si discosta troppo semanticamente per potervi essere
connesso) è stato invece riprodotto fedelmente e questa pronuncia si è ormai
istituzionalizzata.
Non rientrano in questa casistica i latinismi auditorium in cui si mantiene
fedelmente il dittongo latino.
CAPITOLO 7
LINGUE SPECIALI
L’interesse verso le lingue speciali risale agli inizi del novecento nel clima culturale volto
allo studio di forme linguistiche diverse da quelle letterarie normative che fino ad allora
avevano rivestito un ruolo centrale negli studi linguistici.
Meillet (1914) parifica le lingue letterarie alle lingue speciali in quanto caratterizzate da
un sensibile scarto nei confronti della lingua d’uso dato che sono espressioni di élite
culturali e di specifici gruppi professionali. Egli inoltre attribuisce centralità all’interscambio
tra lingue speciali e lingua comune, fattore di incessante rinnovamento espressivo.
Agli inizi degli anni 20 risale una serie di interventi e di riflessioni che ha in comune la
consapevole attenzione verso le lingue non letterarie in seno alla tradizione latina.
Hoffman (1926) parla di forma di latinità meno vigilata usata dalle persone colte.
Meillet (1928) pone attenzione alla variabilità sociale dell’latino, alla sua complessa
stratificazione diastratica e diatopica responsabile del suo dinamico costituirsi in
diasistema.
L’interesse verso le varietà non letterarie è una costante in interrotta per tutto il 20º secolo
presso i latinisti.
Vineis la rigida immagine trasmessa dai testi letterari e dai grammatici impoverisce la
complessità della lingua latina caratterizzata dalla compresenza di numerose divergenze
sul piano fonologico, morfosintattico e lessicale al pari di ciò che caratterizza qualsiasi
idioma di vasta estensione territoriale.
In Italia l’eco di questo interesse risale agli anni 30 con Migliorini che usa il tipo
terminologico “lingue speciali”. Migliorini: la via per cui i prestiti entrano nella lingua è
spesso quella delle terminologie speciali. Attraverso queste lingue speciali il termine può
giungere poi alla lingua usuale. 12
Il tipo terminologico paneuropeo lingua speciale trova il suo punto di partenza in francese:
langue speciale. Dopo un primo periodo di terminologia non unitaria sembra che il termine
sia andato incontro a una progressiva istituzionalizzazione.
In Germania troviamo i termini:
- Soundersprache; linguaggi a polarizzazione sociale, i gerghi, la varietà di lingua
parlata dai gruppi.
- Fachsprache; termine più neutro atto ad individuare le varietà influenzate
dall’argomento.
In inglese il carattere analitico di alcune rese rende meno vincolante l’ipotesi di una
dipendenza dal francese, ma recentemente trova maggiore diffusione il tipo special
language, calco sintagmatico (imperfetto -ordine delle parole) del modello francese.
In Italia Beccaria utilizza linguaggi settoriali: varietà caratterizzate da una terminologia
riservata a un circolo relativamente chiuso ed dai neologismi spesso di matrice alloglotta.
Invece Cadorna nel 1973 parla di sottocodice tecnicismo ripreso da Berruto sempre nello
stesso anno.
Wandruszka parla di tecnoletto riferendosi al rigoroso tecnicismo di questi linguaggi.
Comunque anche in Italia si va verso la codificazione del sintagma lingue speciali su
modello francese, ma recentemente alcuni studiosi si sono interrogati sull’opportunità di
una ulteriore suddivisione interna alle lingue speciali.
Sobrero divide:
- Lingue specialistiche : riguardano la fisica, informatica, la linguistica eccetera. Sono
fortemente tecniche per gli addetti ai lavori.
- Lingue settoriali : ambiti di lavoro meno specialistici per esempio la lingua dei
giornali, politica, pubblicità.
Pur assegnando uno statuto diverso a queste varietà, finisce per mantenere l’univoca
etichetta di lingue speciali.
Berruto invece assegna diverse denominazioni, parla di lingue speciali in senso stretto e
linguaggi settoriali.
CAPITOLO 8
ALCUNE UNITÀ DI ANALISI DELL’ARCHITETTURA DELLA VARIAZIONE INGLESE
ACCENT --> tecnicismo del metalinguaggio del plurilinguismo e della linguistica del
contatto. Fa riferimento alle differenze di pronuncia condizionate da fattori geografici e
sociali. Nel mondo anglofono ci sono marcate peculiarità foniche che assumono anche la
funzione di spie diastratiche, sono quindi indicatori di provenienza e di status sociale.
L’evidente affinità formale fra l’italiano accento è l’inglese accent non si traduce in una
perfetta sovrapponibilità. In inglese veicola prevalentemente informazioni di carattere
sociale mentre in italiano indica quei tratti della pronuncia che ci permettono di identificare
il parlante dal punto di vista geografico. 13
Lepschy (1966) le pronunce locali non possono essere oggi considerate errori rispetto al
fiorentino, ma sono caratteristiche delle varietà locali di italiano.
SLANG Per lungo tempo lo slang era confinato all’area della gergalità ma
progressivamente la nozione si è avvicinata al dominio della variabilità non standard. È
una lingua prevalentemente orale non sempre accettata nelle situazioni formali. Si forma
presso ristretti sottogruppi e sotto culture marginali, ma grazie alla mobilità della società
moderna si diffonde oltre limiti originari. Alcuni tratti originari slang finiscono per essere
riutilizzati in registri perfino formali. Dal punto di vista dei processi di formazione della
parola una posizione privilegiata spetta ai procedimenti di abbreviazione che consistono
nella riduzione della parola: il clipping.
Es: photo per photograph e pub per public house.
Frequentemente il segmento lessicale risultato delle clipping viene fatto oggetto di un
successivo ampliamento: freshman (matricola) > fresh > fresher.
Le minori distanze fra gruppi sociali hanno fatto sì che un originario indicatore di
appartenenza sociale sia diventato uno stile comunicativo tipico di cerchie sempre più
vaste di parlanti.
Ascoli, 1861: “ lo slang è un linguaggio volgare ed effimero che sempre varia secondo la
moda parlato da persone di ogni rango che si piacciono di mostrarsi spiritose e allegre. “
Estuary English --> gioca un ruolo nella ridefinizione dell’architettura della lingua inglese.
Anche in italiano si sta formando una nuova norma neo standard varietà usata dalle
persone colte che ammette come pienamente corrette alcune forme e costrutti fino a tempi
non lontani ritenute non facenti parte della buona lingua. Anche lo standard inglese
partecipa a questa azione in quanto è esposto alla concorrenza di una norma parallela:
l’estuary english.
Esso è un accento generatosi nell’area geografica che comprende Londra, le rive e
l’estuario del Tamigi, ma che ora ha una diffusione più ampia. In definitiva sia in italiano
che in inglese si coglie un trend di innalzamento della soglia di accettazione di forme sub
standard.
L’EE È il risultato di un processo che vede coinvolti in prima linea strati sociali aperti
all’innovazione tra cui giocano un ruolo di primo piano i gruppi professionali urbani e i
giovani, è quindi una nuova norma potenziale della lingua inglese.
Il livello meno esposto a variabilità sembra essere quello lessicale dove troviamo
l’impiego di alcune espressioni colloquiali e l’incidenza degli americanismi. A livello
morfologico invece abbiamo un uso enfatico di pronomi personali oggetto in funzione di
soggetto. ( Me and my mate).
CAPITOLO 9
TERMINOLOGIA DEGLI ADATTAMENTI INTERLINGUISTICI
La terminologia linguistica tedesca utilizzava il binomio terminologico di Lehnwort e
Fremd wort, Con quest’ultimo indicava il forestierismo non integrato. Attraverso questi due
termini identificava le polarità estreme dalla massima alla minima integrazione del prestito.
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Le tecniche dell’adattamento dei prestiti acquistano un ruolo nuovo nel sistema
classificatorio di Weinreich (1953). Nel paragrafo sull’interferenza fonica dedica largo
spazio allo studio degli effetti del contatto interlinguistico che emergono nelle produzioni
foniche del bilingue il quale riproduce suoni di una lingua secondaria con le abitudini
articolatori e della sua lingua primaria.
La sostituzione dei suoni si ha quando un bilingue identifica un fonema del sistema
secondario come uno del sistema primario e nel riprodurre lo assoggetta alle regole
fonetiche della lingua primaria. In genere viene posto in secondo piano l’interesse di
Weinreich per i livelli di analisi diversi dalla fonetica/fonologia, ma egli si occupa anche
della trasferibilità di morfemi ovvero dell’interferenza morfologica. Egli interviene nel
dibattito sulla permeabilità della morfologia all’interferenza. Grande attenzione viene rivolta
al caso dell’interferenza di elementi formativi che possano entrare a far parte del sistema
della lingua replica, qui egli prefigura il concetto di induzione di morfema senza utilizzare il
termine.
Si deve a Weinreich anche un'approfondita trattazione dei processi dell'integrazione
lessicale, a conferma dell'attenzione dello studioso non solo per il livello della Parole ossia
per l'atto linguistico individuale in cui si produce l'innovazione, ma anche per i riflessi
dell'interferenza sulla Langue.
Ai casi più lineari in cui l'ingresso del prestito in uno spazio lasciato libero nella lingua
replica produce un semplice ampliamento del patrimonio lessicale, Weinreaich
contrappone una serie di casi più complessi che si verificano quando il prestito si affianca
a un termine indigeno preesistente: in questo caso si segnalano le diverse opzioni lasciate
alla lingua replica quali la scomparsa della vecchia parola, la sopravvivenza di ambedue le
parole, con una specializzazione di contenuto.
Partendo dalla nota distinzione operata da Weinreich tra interferenza nel discorso e
interferenza nella lingua, Haugen si sarebbe poi occupato del processo di integrazione del
prestito inserendo l'integrazione nella triade terminologica che ordina le tre fasi della
diffusione di un elemento di matrice alloglotta: switching, interferenze e integration.
Si è cercato di porre ordine a una concorrenza di tipi terminologici apparentemente
equivalenti: accantonati assimilazione (concetto intuitivo e dunque generico), e
adattamento, nozione che risente della sua matrice antropologica, si è optato in ambito
italiano per integrazione, ritecnicizzato da Gusmani.
Integrazione Con questo termine si designa l'influsso esercitato dalla lingua ricevente
nello sforzo di adeguare il termine di tradizione straniera alle sue strutture fonetiche,
morfologiche eccetera.
Acclimatamento è inerente alla familiarità degli utenti con il termine e può comportare
apprezzabili alterazioni nella replica.
Mentre quindi il primo processo chiama in causa la risposta strutturale della lingua replica
sul tratto preso in prestito, il secondo dipende in buona misura dalla fortuna conseguita dal
termine in un dato ambiente.
L'integrazione fonologica consiste nell'adattamento alle abitudini articolatorie della
lingua che accoglie il prestito. Quando un tratto del significante è straniero e non 15
presenta concreti affinità con le realizzazioni di un fonema indigeno, la lingua
replica procede sostituendo il fono alloglotto: Gusmani tuttavia rielabora la
tradizionale indifferenziata terminologia di sostituzione fonica introducendo la
tripartizione fra sostituzione approssimativa, sostituzione per adeguamento
meccanico alle regole fonositattiche e sostituzione per analogia.
La replica può andare incontro a un grado minimo di alterazione come nel caso
dell'integrazione paradigmatica, che consiste nell'inserimento del prestito in un
paradigma indigeno a seguito della identificazione tra il morfema alloglotto e una
categoria corrispondente della lingua replica. (fr brioche > it brioscia).
Ci sono gradi più vistosi di modificazione come nel caso dell'allineamento suffissale
o rimodellamento morfemico che comporta un rimaneggiamento della parola sulla
base di morfemi indigeni aventi funzione diversa. È il caso dei francesismi antichi
pleisir e tresor che vengono assimilati in medio inglese ai nomi in - ure, morfema di
astratti e quindi integrati con me pleasure e treasure.
Più appariscente è l'ipercaratterizzazione morfemica che consiste nella
rideterminazione pleonastica dal punto di vista del modello di un prestito mediante
l'aggiunta, in funzione motivante, di un morfemi della lingua replica. es: fr princesse
> ted prinzessin.
Opposto a questo caso dell'ipercaratterizzazione è il fenomeno della decurtazione, ossia
dell'accorciamento di modelli alloglotti mediante sottrazioni di porzioni foniche che ha
ispirato la scelta del termine prestito decurtato. Se nel primo caso l'integrazione procede
per addizione di tratti, qui siamo in presenza di una sottrazione di unità, es: night x night
club.
Per quanto riguarda l'integrazione semantica le tipologie esemplificabili sono quelle del
fraintendimento, del restringimento e dell'allargamento semantico, si deve inoltre far
menzione dei casi in cui la replica acquisisce tratti connotativi nuovi, sfumature o
caratterizzazioni stilistiche ignote al modello ma correlate con il prestigio dell'ambiente di
provenienza.
Al caso limite in cui il termine straniero entra in lingua replica per designare un referente
prima ignoto andando ad occupare una casella vuota, si affiancano tipologie più
complesse che comportano una ristrutturazione dello spazio semantico della lingua
imitante: si riserva quindi il tecnicismo di neutralizzazione semantica se uno dei due
termini concorrenti viene eliminato e di polarizzazione semantica se entrambi si
conservano.
Nell’integrazione progressiva si rileva l’affermazione di un allotropo di trafila popolare che
si affianca ad uno stranierismo mal adattato, l’opporto processo è l'integrazione regressiva
e si verifica ogni qualvolta si realizza un apparente riaccostamento all'archetipo straniero
con diffusione di un secondo prestito realizzato da cerchie di parlanti aventi maggior
familiarità con la lingua straniera. 16
Nell'ambito della terminologia dell'integrazione un ruolo importante è svolto dal concetto di
induzione che indica l'acquisizione produttiva di unità linguistiche di rango inferiore alla
parola come il risultato di una serie di prestiti lessicali che contengano quella unità.
L'induzione non si attua per imitazione diretta di un determinato morfema, ma si produce
per estrapolazione di alcuni prestiti che mettono il parlante in grado di enuclearlo, di
attribuirgli una funzionalità e di farne un elemento della lingua replica: si tratta di un
prestito di secondo grado e il morfema fatto oggetto di induzione assume il nome di
morfema indotto.
CAPITOLO 10
SULLE NOZIONI DI PARONIMO, FALSO AMICO E PRESTITO CAMUFFATO
Sono tecnicismi della linguistica che indicano rapporti tra lessemi basati sulla somiglianza,
fino all'identità del significante, ma hanno finito per acquisire precise differenze di statuto.
Paronimo voce di eredità greca, si intendeva fare riferimento a quelle forme la cui
relazione con la base era motivata dall'esistenza di un rapporto derivativo. Diverso è il
valore assunto nella linguistica moderna, ci si riferisce a quelle unità lessicali che pur
avendo forma esterna relativamente simile, presentano significati differenti e non hanno
alcun legame etimologico. Può essere a buon diritto fatta rientrare nel più generale
fenomeno dell'omonimia. È concepita in termini di confluenza solo parziale tra lessemi
come inflazione e infrazione. Collisione e collusione. Falsi amici ricopre quelle
ingannevoli corrispondenze tra coppie di parole che, pur presentando affinità formale,
sono caratterizzate da una diversificazione semantica secondariamente intervenuta nelle
varie tradizioni, l'affinità dei significanti non è casuale in quanto si tratta di termini con una
comune base etimologica spesso di matrice latina. È il caso dell'inglese
• morbid, ammalato, e dell'italiano morbido, tenero.
• eventually, che significa alla fine, falso amico dell'italiano eventualmente
• library che significa biblioteca e dell'italiano libreria
• actual Che significa reale, effettivo e l'italiano attuale.
Wandruska sottolinea la facilità con cui si può essere indotti in errore dalle affinità
osservabili fra lessemi di tradizioni linguistiche differenti.
Risulta importante garantire una distinzione concettuale e terminologica fra i tre termini
che sfruttano a diverso titolo e in diverso grado il principio comune dell'accostamento ad
orecchio di unità delle lingue. I primi sono una potenzialità delle relazioni interlinguistiche e
i secondi interferenze vere e proprie, ne rappresentano l'esito istituzionalizzato.
Le corrispondenze interlinguistiche interpretabili come falsi amici e prestiti camuffati
possono stabilirsi non solo tra tradizioni distinte, ma anche tra varietà di una stessa lingua
ed in particolare fra forme dialettali e forme della lingua standard: è il caso dei regionalismi
semantici che trasferiscono il significato della forma dialettale nella corrispondente unità
lessicale della lingua standard. 17
I prestiti camuffati sono l'epilogo istituzionalizzato di originari falsi amici, in effetti se il falso
amico è una condizione sincronica del rapporto tra unità dislocate in diversi livelli, il
prestito camuffato porta a compimento e inserisce stabilmente nella lingua di arrivo la loro
interferenza.
CAPITOLO 11
LA PRODUTTIVITÀ E LA RISEMANTIZZAZIONE DI ELEMENTI FORMATIVI NELLA
LINGUISTICA DELLA VARIAZIONE: IL CASO DI DIA- E DI DI-
Nelle lingue speciali tra cui a pieno titolo rientra anche quella della linguistica, unità
formative quali affissi e affissoidi possono acquistare un valore semantico nuovo con cui
questi formanti tendono a costruire un micro sistema.
Due particolari casi sono i prefissi dia- e di-.
La fortuna del prefisso dia nel mondo della linguistica è legata certo alla risonanza della
scelta terminologica di Saussure di diacronia, che diventa il punto di riferimento
compositivo per successive formazioni non necessariamente legate a dinamiche evolutive.
Determinante sarà il ruolo di diatopico, espressione coniata nel 1952 dal linguista danese
Flydal. Sara' tale formazione a fungere da collo di bottiglia per la rifondazione semantica
del prefisso col valore specifico di attraversamento del sistema da parte di più
sottoinsiemi, stratificazione di un sistema. L'uso di tale prefisso nella nuova accezione era
forse destinato a restare marginale se non fosse venuto nuovo impulso il termine diafasico
con cui si designano le differenziazioni di registro e il termine di diastratico che rimanda
alle differenti azioni correlate con lo strato o classe sociale dei parlanti.
La disponibilità del nuovo paradigma formativo dà luogo alla applicazione del prefisso ad
ogni categoria suscettibile di definire una variazione linguistica.
Il prefisso dia- è entrato quindi a pieno titolo nel lessico speciale della linguistica in
particolare del plurilinguismo che ne fa un mezzo elettivo per le formazioni connesse con
le categorie della variazione linguistica.
Un altro elemento che conosce un notevole incremento di diffusione nel lessico della
linguistica in un valore semantico non direttamente desumibile da quello etimologico è il
prefisso di., isolabile a partire da diglossia, 1959, sia che si intenda nel primitivo senso di
compenetrazione in una comunità linguistica di due codici uno dei quali varietà bassa è
subordinato all'altro, la varietà alta. Sia che si attenga alla più larga accezione suggerita
da Fishman nel 1967.
Questo termine ha costituito il collo di bottiglia per una risemantizzazione del prefisso di-
che diventa produttivo di neologismi che non sottintendono un sezionamento neutro bensì
uno orientato in chiave sociale. Così ad esempio si è potuto parlare di digrafismo ossia di
due varietà scrittorie. Analogo è il principio ispiratore del neologismo dilalia introdotto da
Berruto nel 1937, in riferimento al repertorio linguistico italo romanzo medio, ossia
l'insieme delle varietà di lingua a disposizione della comunità parlante Italofona: secondo
Berruto tale condizione si associa a una situazione di bilinguismo endogeno a bassa
distanza strutturale in cui entrambe le varietà non siano nettamente compartimentate per
domini ma prevedano uno spazio relativamente ampio di sovrapposizione. 18
Diglossia si intende la situazione di una comunità linguistica in cui coesistono due varietà
socialmente stratificate con la rigida delimitazione funzionale dei rispettivi ambiti
comunicativi: una varietà è adibita a impieghi formali, chiamata higth; mentre l'altra,
chiamata low, è destinata esclusivamente alla comunicazione quotidiana e familiare.
Questo concetto è stato oggetto di una serie di proposte integrative correttive del modello
originario. A partire da Fishman la nozione di diglossia è stata estesa fino a ricoprire
qualsiasi regime bilingue, non paritario, indipendentemente dalla eventualità di una
relazione genetica tra i due sistemi linguistici. Un secondo aspetto del ripensamento
muove dalla difficoltà di operare una drastica compartimentazione degli ambiti funzionali
d'uso: esistono infatti delle comunità linguistiche che utilizzano sì due varietà di lingua di
rango diverso, ma in condizioni tali che la varietà alta è normalmente impiegata anche
nella conversazione ordinaria ovvero in domini informali.
In ogni caso il prefisso di- nell'ambito della lingua speciale della linguistica, diventa
disponibile per creare neologismi che sottintendono un sezionamento delle varietà
orientato in chiave sociale, dall'altra, formazioni come glossolalia hanno recuperato
l'elemento -lalia fino ad allora circoscritto a tecnicismi indicanti patologie del linguaggio:
glossolalia e criptolalia sono quindi vere proprie forme pilota per il suffissoide che
estrapolato da tale microsistema si presta a formare delle varietà per quanto periferiche,
caratterizzate dalla comunicazione ordinaria ed entra in particolare nel circuito
terminologico della variabilità.
A suggerire la coniazione di dilalia interviene l'esigenza di caratterizzare l'articolazione
interna propria delle fasi più recenti del repertorio linguistico italiano. Se da una parte
infatti la situazione italiana è stata a lungo definita diglottica con italiano e dialetto in
distribuzione complementare, dall'altra è evidente l'assenza nel repertorio italiano odierno
almeno di un fondamentale requisito della diglossia, ovvero del mancato utilizzo della
varietà alta nella conversazione comune e in generale nelle situazioni comunicative meno
sorvegliate. In effetti le rispettive specializzazioni funzionali di italiano e dialetto non sono
così nette, solo in situazioni comunicative ad alto grado di ufficialità l'italiano rappresenta
la soluzione obbligata, mentre nei domini informali, nella comunicazione familiare e tra
amici, italiano e dialetto rappresentano entrambi scelte possibili. L'italofonia oltre ad
invadere domini in passato riservati esclusivamente al dialetto è attualmente sempre più
diffusa, l’italiano non è più la varietà alta recepita a scuola per mezzo di un apprendimento
formale ma sta diventando il tipo di competenza linguistica primaria per cerchie sempre
più vaste di utenti. Si può parlare quindi di progressiva dediglottizzazione e di passaggio a
un tendente bilinguismo. La coniazione di dilalia può essere letta in definitiva come un
contributo critico al superamento della troppo rigida antinomia tra bilinguismo e diglossia.
CAPITOLO 12 ASPETTI DELLA COMPOSIZIONE NEOCLASSICA 19
Tra le formazioni che concorrono alla costituzione del fondo lessicale colto italiano, una
posizione privilegiata è occupata dai composti dotti creati combinando in modo originale
unità lessicali e morfologiche proprie delle lingue classiche. Si tratta di materiali di matrice
greca o latina e anche composti ibridi come psicanalisi, chinesiterapia, neonato,
televisione.
In molti casi come geografo, anglofilo, i costituenti di tali composti si caratterizzano per il
fatto di essere “forme non libere”, non suscettibili di configurare unità lessicali autonome e
per l’inversione dell’usuale sequenza -determinante più determinato- invece dell’inverso.
Il Tollemache li definiva alieni dall’indole della nostra lingua perché divergenti dai
tradizionali tipi di composizione che prevedono l’unione di due o più parole interne di
origine italiana. Il ruolo di tali strutture viene amplificato dalla loro circolazione
internazionale tramite prestiti e calchi e si diffondono di lingua in lingua favorendo la
convergenza lessicale e una progressiva omologazione culturale. Un ruolo fondamentale è
stato svolto dalla tradizione angloamericana che ha fornito alcuni modelli ispiratori di
repliche indigene.
Così abbiamo autogoverno modellato sull’inglese e selfgovernment, autocontrollo su self-
control, bioetica su bioethics.
Le formazioni dotte hanno generato un originale procedimento formativo articolato in una
fase iniziale di decomposizione delle singole unità costitutive cui fa seguito la loro
riutilizzazione in combinazioni nuove: a tale processo il Martinet aveva riservato il termine
di “ricomposizione”. Altri invece parlano di composizione neoclassica.
Il Migliorini parlò di prefissoide facendo notare che alcuni elementi di composti più
frequentemente adoperati hanno finito con l’assumere un valore quasi di prefissi, hanno
cioè acquistato la possibilità di essere preposti a qualsiasi termine del lessico che
semanticamente lo consenta. In seguito il Migliorini parlò anche di suffissoide.
Dardano osserva che una volta creato, un neologismo servirà come modello e permetterà
la riutilizzazione dei propri costituenti: c’è quindi decomposizione, o meglio analisi, e
ricomposizione. Si deve inoltre a Scalise la diffusione del tipo terminologico semiparola
mentre ha unificato l’equivalenza funzionale di prefissoide e suffissoide e ha introdotto
l’unica etichetta di affissoide.
Nell’ottica di Migliorini un’implicazione importante di questi elementi formativi è la loro
prerogativa di sviluppare a partire da una formazione guida una tematica nuova, estranea
alla loro motivazione etimologica per cui “un significato che hanno in un particolare
composto acquista una nuova autonomia e si affianca al significato originario portando alla
formazione di un nuovo prefissoide che ricompare in nuovi composti. Il radicale greco tele
significa a distanza, lontano.
Da qui derivano telegrafo e telefono, ma televisione funge quasi da archetipo di una nuova
serie formativa: telecomando, telepromozioni, teledivo eccetera. Janni parla di
“rifondazione semantica” e de Mauro di “sdoppiamento della base”.
Bio: L’elemento greco Bío come equivalente di vita, essere vivente, si è specializzato nel
lessico tecnico scientifico nel valore acquisito in biologia che funge da forma pilota. Da qui
si formano per esempio bioarchitettura, bioetica, bioingegneria, biosociologia fino ai
recenti bioregione “luogo individuato dalle sue forme di vita, dalla sua topografia e dei suoi
biotipi”. 20
Eco: la fortuna di eco è da mettere in rapporto con la sempre maggiore attenzione rivolta
ai problemi della salvaguardia dell’ambiente naturale oggetto di studio dell’ecologia,
branca della biologia che studia i rapporti fra gli esseri viventi e l’ambiente circostante. Da
qui eco si è specializzato diventando produttivo con neoformazioni tra cui ecoattentato, nel
linguaggio giornalistico attentato compiuto il nome di principi ecologici.
Geo: lasciata in ombra l’originaria valenza di terra, l’elemento zero viene ricondotto più
che altro a geografia in una serie di formazioni tra cui geolinguistica, geomedicina.
-grafia: il suffissoide è impiegato in conformità all’etimo greco in forme come biografia e
calligrafia. A partire da bibliografia “ogni tipo di elenco ragionato” si hanno ad esempio
discografia, filmografia. Webliografia presenta invece una inusuale segmentazione di
bibliografia.
-crazia: morfema che aveva già acquisito una certa connotazione negativa, qualcosa
come strapotere in forme quali burocrazia, teocrazia eccetera. Ultimamente il suffissoide
sembra essersi caricato di una pregnanza allusiva ancora più accentuata in neologismi
come tangentocrazia, nel linguaggio giornalistico sistema di potere fondato sulla
corruzione, sulla richiesta e il pagamento di tangenti.
-poli: ha sviluppato nella scrittura giornalistica accanto all’originario valore di città, una
marcata connotazione peggiorativa quale sinonimo di un contesto dove si concentrano
costumi, gruppi sociali, pratiche scorrette in relazione alla situazione politico sociale
italiana degli anni ’90.
Ha giocato un ruolo importante la nascita della formazione Tangentopoli che designa
Milano come città dove per prima è stato individuato il problema delle tangenti. E’
impiegata con un valore estensivo di ambiente corrotto della politica e imprenditoria
connesso con i problemi delle tangenti. In questo senso è diventato anche produttivo
(calciopoli, vallettopoli).
Sullo stesso piano dell’affissoide può essere posta la porzione di parola ricavata per
segmentazione di un singolo lessema definita clipping, in virtù di tale processo il parlante
isola un segmento sul quale cada il valore dell’intera unità lessicale e lo reimpiega per
creare neoformazioni.
Marchand aveva parlato di
- back-clipping quando ad essere eliminato è il tratto terminale dell’unità lessicale
per esempio: lab per laboratory
- fore-clipping quando viene soppresso il segmento iniziale della parola, per esempio:
Plain per il airplain.
Si tratta di un accorciamento che non coincide con un elemento formativo della
parola di origine. Nelle tradizioni linguistiche contemporanee il segmento lessicale
21
risultante da clipping viene fatto spesso oggetto di un successivo ampliamento
mediante l’aggiunta di un altro elemento formativo che può essere o una parola
libera o un altro elemento sorto da Clipping: questo processo è noto come blending
le neoformazioni prendono il nome di blend; registrato con il valore di particolare
tipo di composto costituito dall’unione di due forme non libere sorte attraverso
clipping.
Esiti noti di back clipping : mini-, fanta-, euro - che sono largamente produttivi di
informazioni specialistiche. Altri casi sono quello di
- narco- che oltre a essere impiegato nel significato originario sonno, è stato posto in
connessione con il consumo di stupefacenti, così abbiamo narcotraffico e
narcotrafficante, narcoguerra, narcopolitica, narcotunnel.
- Petro - isolabile dall’inglese petrodollars.
- -tel : di formazione francese è il ricavato da back clipping da telephone in cui però
non si può escludere anche il valore di telematico ed è utilizzato per la prima volta
in mini-tel,
- È infatti al francese minitel che si spirano espressioni simili italiane tra cui oltre a
minitel, videotel, Auditel e eneltel.
- Fra i casi di back clipping indipendenti da influsso alloglotto si può annoverare
catto-estrapolato da cattolico in cattocomunista, cattopopolare, cattoleghista.
- Frutto del più raro clipping della parte centrale della parola è l’elemento -mat in
origine segmento centrale di automatico; tra le numerose formazioni c’è bancomat,
telemat, postamat.
- I numerosissimi recenti prestiti dall’angloamericano con elemento iniziale e-, sorto
da back clipping di electronics a partire da e-mail, e-commerce, e-business hanno
determinato non solo l’ingresso di numerosissimi altri prestiti come e-learning, e-
book, ma hanno favorito la diffusione di formazioni con primo elemento costituito da
un morfema di scarso corpo fonetico come e-ctivities da blending di activities.
CAPITOLO 12
A PROPOSITO DELLA NEOLOGIA ESOGENA CONTEMPORANEA
Le parole nuove entrano di continuo in tutte le lingue vive, le quali proprio attraverso la
neologia si modificano adattandosi alle necessità e alle circostanze della comunicazione:
perdite e acquisti di vocaboli dipendono sia dai nuovi bisogni di una comunità di parlanti
sia da cause interne alla lingua stessa.
La linguistica del contatto e la lingua speciale delle e-Learning
Sta conoscendo una certa diffusione non solo tra gli addetti ai lavori ma anche almeno per
quanto riguarda una serie di terminologie nell'uso comune. La varietà dell'e- learning ha le
caratteristiche di essere una lingua speciale che nonostante sia più circoscritta rispetto a
quella dell'informatica, sta acquistando un suo diritto di cittadinanza. Anche in questa 22
lingua a causa della sua dimensione internazionale e della sua appartenenza all'universo
dell'informatica in cui l'inglese gioca un ruolo dominante, il nucleo terminologico centrale è
costituito da anglicismi. Abbiamo termini come avatar, chat, eccetera. La fortuna incontrata
da queste formazioni ha determinato anche la parallela diffusione di alcuni calchi come
aula virtuale e comunità virtuale da virtual classroom e virtual community. La nozione di
apprendimento permanente trova collocazione in italiano sotto forma di prestito fedele
lifelong learning in grado di sintetizzare il principio dell'esigenza sociale di formazione
continua e permanente lungo l'arco della vita. Dal punto di vista tipologico è plausibile che
apprendimento permanente sia un calcolo sintagmatico imperfetto del modello ispiratore
per la non perfetta rispondenza semantica fra l'inglese lifelong e l'italiano permanente.
Apprendimento permanente sta comunque conoscendo significativa diffusione anche a
scapito della variante analitica apprendimento formazione lungo tutto l'arco della vita.
Sono poi presenti nella lingua dell'e Learning anche alcuni dispositivi terminologici
refrattari alle usuali tipologie della linguistica del contatto. In questa varietà è stato infatti
possibile individuare alcuni casi di prestito decurtato come blenden da blended learning .
si ricordino a tale proposito i noti casi di mail per e-mail, di chat per chat line e di forum per
web forum ormai d’uso anche nella lingua comune. Sono stati rilevati anche casi di calco
parziale o calco prestito con cui si intende un procedimento di riproduzione di un modello
alloglotto consistente nel trattamento differenziato delle due o più unità costitutive della
formazione, una fatta oggetto di prestito, l'altra di calco. È il caso del calco parziale
apprendimento blenden per blenden learning.
Processi di formazione della parola
Ci sono delle formazioni definite blend che si caratterizzano per essere formate da
spezzoni di parole estratti a seguito di vari drastici processi di accorciamento o clipping:
sono esempi di segmento iniziale catto- da cattolico e di segmento finale -poli che a partire
da Tangentopoli ha conosciuto una radicale risemantizzazione, si pensi anche a clima che
nasce dal clipping di climatizzatore. Questi segmenti di parole spesso sono reimpiegati per
creare neoformazioni definite blend che sono appunto un particolare tipo di composto
costituito dall'unione di forme non libere sorte attraverso il processo di clipping. Un caso di
blend e' melafonino e diversabile, divers- è sorto infatti per clipping di diversamente.
CAPITOLO 13
NUOVI SIGNIFICATI E CONVERGENZA DI VALORI IN ELEMENTI FORMATIVI
Una prerogativa degli affissoidi è quella di sviluppare a partire da una formazione guida
una nuova semantica, a volte non ricavabile dalla motivazione etimologica: una volta
acquisito il nuovo valore, generalmente più determinato e specialistico, l'elemento
formativo è utilizzato per costruire un micro sistema che catalizza ulteriori formazioni.
Un tale processo di risemantizzazione è documentato dall'elemento greco tele- comune al
lessico dotto per formare composti propri delle terminologie tecniche e scientifiche che
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Manu8881 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Interlinguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Udine - Uniud o del prof Bombi Raffaella.
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