Anteprima
Vedrai una selezione di 19 pagine su 87
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 1 Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 2
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 6
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 11
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 16
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 21
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 26
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 31
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 36
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 41
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 46
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 51
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 56
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 61
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 66
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 71
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 76
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 81
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Linguistica generale, Prof. Bombi Raffaella, libro consigliato La linguistica. Un corso intoduttivo, Gaetano Berruto, Massimo Cerruti Pag. 86
1 su 87
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Semantica

La semantica è il quarto dei livelli di analisi della lingua e si occupa del piano del significato (l'aspetto interno) dei segnilinguistici, cioè il significato delle parole. La semantica e il lessico si occupano di categorizzare i rapporti che si creano tra le parole o, più precisamente, tra i lessemi (le unità di base della semantica ma anche le unità di base del lessico). La semantica studia anche il senso del segno linguistico, cioè la realizzazione concreta di quel significato nelle parole.

Esistono due modi fondamentali di concepire il significato:

  1. Significato denotativo: significato inteso in senso oggettivo, cioè ciò che il segno descrive, rappresenta ed evoca il mondo reale. Esempio: "gatto" ha come significato denotativo "felino domestico di piccole dimensioni".
  2. Significato connotativo: significato inteso in senso soggettivo, connesso alle sensazioni suscitate da un segno. Esempio:

“gatto” ha come significato connotativo “animale grazioso, furbo, pigro, indipendente” e “micio” è connotato in senso affettivo mentre “felino domestico” in senso neutro, come la differenza tra “padre” e “papà”, i quali hanno stessa denotazione ma diversa connotazione.

LESSEMI: sono le unita d’analisi minima della semantica, cioè le parole considerate dal punto di vista del significato.

LESSICO: è l’insieme dei lessemi di una lingua.

CAMPO SEMATICO: è l’insieme dei lessemi che coprono una determinata area concettuale. Esempio: campo semantico della famiglia (mamma, papà, figli).

RAPPORTI DI SIGNIFICATO TRA I LESSEMI

  1. RAPPORTO DI OMONIMIA: sono omonimi i lessemi che presentano lo stesso significante ma diverso significato; due parole omonime sono lessemi caratterizzati da uno stesso significante, significati diversi e, per essere omonimi (due

Parole distinte però con queste caratteristiche, es. riso) tra i due significati non deve esserci nessun legame, devono nascere da parole diverse (etimologie diverse: riso, il cereale/riso, voce del verbo ridere), nessun rapporto di derivazione.

Esempio: "riso" cioè voce del verbo ridere e "riso" cioè il cereale; "pianta" nel senso di albero e "pianta" nel senso di mappa. Entrambi i due casi presentano segni che si definiscono sia omografi (in quanto si scrivono allo stesso modo) che omofoni (in quanto si pronunciano allo stesso modo).

"Pesca" ovvero l'atto di pescare e "pesca" cioè il frutto sono omografi ma non omofoni perché uno presenta la "e" semichiusa e l'altro quella semiaperta.

Al contrario "ceco" cioè persona che appartiene alla Repubblica Ceca e "cieco" ovvero persona non vedente sono omofoni ma non omografi.

2.

RAPPORTO DI POLISEMIA: questo rapporto si stabilisce se un singolo lessema presenta vari significati dalla stretta dipendenza; un singolo lessema è dotato di un significato considerato il significato primario ed uno o più significati secondari strettamente correlati. La polisemia porta a lemmatizzare una singola parola (l'omonimia lemmatizza più parole).

Esempio: "corno" come significato primario indica la protuberanza del capo di molti animali, come significato secondario invece indica lo strumento musicale a fiato; "gamba" come significato primario indica una determinata parte del corpo umano, come significato secondario invece indica una determinata parte del tavolo.

3. RAPPORTO DI ENANTIOSEMIA: caso particolare di polisemia (legato all'aspetto del significato) che si ha quando uno stesso lessema presenta significati opposti.

Esempio: "ospite" cioè colui che ospita ma che viene anche ospitato; "tirare"

indica sia l'atto di avvicinare che di gettare.

4. RAPPORTO DI SINONIMIA: sono sinonimi lessemi che presentano diverso significante ma stesso significato; stesso contesto d'uso di due parole; concetto teorico, fenomeno che non esiste se non in casi molto rari (esempio: "tra/fra", "devo/debbo"); in tutti gli altri casi la sinonimia totale non esiste, perché i due (o tre) lessemi spesso hanno tratti semantici o utilizzi diversi (esempio: "babbo", "papà" e "padre" sono diverse nell'uso e nella connotazione, cioè quel valore soggettivo che i parlanti individuano in una determinata parola e riconoscono in quella determinata parola; tutti e tre hanno il significato denotativo uguale, però papà ha una connotazione affettiva che non c'è in padre, che appartiene invece a un registro formale alto, e babbo invece è un termine che appartiene a una varietà linguistica diatopica.

Appartiene alla varietà di linguaggio centrale; "emicrania", "cefalea" e "mal di testa": sono considerati termini sinonimi perché il significato denotativo è lo stesso però non sono sinonimi perfetti perché mal di testa è un termine dell'uso comune, mentre cefalea ed emicrania appartengono a un'altra varietà linguistica, cioè al settore specifico della medicina; "dimora", "casa" e "abitazione" hanno tratti che le rendono diverse nei loro contesti d'uso). La sinonimia, dunque, non è un tratto che caratterizza termini che di solito sono considerati sinonimi (si parla piuttosto di termini "omoionimi", cioè parzialmente sinonimici). Esempio: "urlare/gridare"; "pietra/sasso"; "iniziare/cominciare"; "uccidere/ammazzare"; "testa/capo"; "veloce/rapido".

RAPPORTO DI IPONIMIA: lessemi che stanno in un rapporto di inclusione semantica, cioè il significato di uno dei due lessemi rientra in un significato più ampio rappresentato dall'altro lessema; si affianca al concetto di "iponimo"; implica la nozione di termine sovraordinato che include al suo interno un termine specifico più marcato chiamato "iponimo"; implica l'idea dell'inclusione di tipo semantico (esempio: "mobile" rispetto ad "armadio": "mobile" è il termine più ampio di questa opposizione semantica, mentre "armadio" è l'iponimo, perché tutti gli armadi rientrano nella categoria del mobile ma non tutti i mobili sono armadi; "acquisti" accanto alla quale troviamo un anglicismo molto usato in italiano, cioè "shopping", qui c'è un rapporto di inclusione perché "shopping" indica un

particolare tipo di acquisti, la lingua italiana ha mantenuto questo termine straniero nonostante ci fosse un termine italiano, patrimoniale, "shopping" è un iponimo perché indica solo un tipo di acquisti). Esempio: tavolo è iponimo e quindi incluso in mobile che è iperonimo di tavolo; gatto è iponimo di felino che è iperonimo di gatto.

6. RAPPORTO DI MERONIMIA: un meronimo è una parte di un segno linguistico che ha un significato più ampio, chiamato "olonimo". Esempio: lessema corpo, il meronimo è "dita/mano/gamba/occhio...".

7. RAPPORTO DI ANTONIMIA: sono antonimi due lessemi che stanno in un rapporto di opposizione che ammette delle gradazioni intermedia. Esempio: "caldo/freddo", "alto/basso". Sono invece complementari due lessemi che hanno significati opposti ma tra questi significati non è ammessa una gradazione intermedia, uno è la negazione.

dell'altro. Esempio: "vivo/morto". Rapporti semantici a livello sintagmatico (avvengono sull'asse sintagmatico): oggi si tende a parlare di "COLLOCAZIONE" (lessemi che sull'asse sintagmatico si presentano regolarmente in associazione; cooccorrono con una certa regolarità; il termine "dimissioni" è un lessema che cooccorre regolarmente col termine "rassegnare" -> "rassegnare le dimissioni"). La semantica studia anche i processi con cui nascono NEOLOGISMI, che possono essere di duplice natura:

  • Neologia endogena: i neologismi nascono seguendo regole di, ad esempio, formazione delle parole di quella determinata lingua (processi di derivazione, composizione...). Esempio: "parlamentarizzazione" parte da "parlamento" e si aggiungono una serie di morfemi endogeni;
  • Neologia esogena: processo di formazione di parole nuove che vengono però da altre lingue; oggetto di studio.
di regole grammaticali). La pragmatica si occupa di come le persone usano il linguaggio per comunicare in contesti specifici, tenendo conto del contesto sociale, culturale e situazionale. Studia anche come le persone interpretano e comprendono il significato di un messaggio linguistico, considerando fattori come l'intenzione del parlante, il contesto comunicativo e le implicazioni implicite. La pragmatica si concentra sullo studio degli atti linguistici, cioè sulle azioni che vengono compiute attraverso il linguaggio. Ad esempio, quando una persona dice "Puoi chiudere la finestra?", sta compiendo l'atto di chiedere a qualcuno di chiudere la finestra. La pragmatica analizza come le persone interpretano e rispondono a questi atti linguistici, tenendo conto delle regole implicite di cortesia, politeness e delle aspettative sociali. La pragmatica è importante per comprendere come il linguaggio viene utilizzato nella comunicazione quotidiana e come le persone si adattano e negoziano significati in diversi contesti. Studiare la pragmatica aiuta a sviluppare competenze comunicative efficaci e a comprendere meglio le dinamiche sociali e culturali che influenzano la comunicazione linguistica.

La pragmatica è lo studio della lingua come strumento di comunicazione o come riflessione verbale del pensiero. Studia la lingua come strumento del quale i parlanti si servono nei concreti contesti comunicativi per compiere azioni, per stabilire rapporti e per influire sui rispettivi comportamenti (invitare gli altri a fare qualcosa).

La lingua non è intesa come strumento astratto ma come strumento del quale i parlanti si servono nei concreti ambiti d'uso per compiere azioni. Si occupa di tre concetti, tre attori del fenomeno, legati tra loro:

  • il rapporto tra lingua e segni linguistici
  • utenti
  • contesto d'uso

Tutte le produzioni verbali, al di là del loro contenuto linguistico "compiono azioni specifiche, sono cioè tipi di azione sociale". La pragmatica studia i rapporti tra le strutture linguistiche e i contesti, nel presupposto che il contesto possa aiutare alla comprensione degli enunciati.

JOHN AUSTIN (1911- 1960) e JOHN SEARLE (1932-) sono i due grandi nomi della pragmatica.

linguistica.o Austin scrive How to do things with words (1962) (= Come fare cose con le parole), in cui distingue diversi tipi di enunciati in grado di modificare la realtà. Esempio: In virtù dei po

Dettagli
A.A. 2021-2022
87 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadadadasalvador di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Bombi Raffaella.