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Terra era stata perennemente illuminata da due soli. Quando il racconto si interrompe
il protagonista è avviato alla follia. Le pagine di diario alternano analessi,
considerazioni, confessione, smentite, ipotesi. La suddivisione del testo in brani
disomogenei costringe il lettore a ricostruire gli eventi in una sorta di puzzle. Lo
spazio, l’ambientazione, assume un ruolo centrale. Co- protagonista sempre presente
nel racconto è l’incomunicabilità. Il deserto alieno è qui scenario correlativo
oggettivo di un deserto semantico, in cui l’azione costruttiva dell’uomo non può far
altro che replicare l’indecifrabilità dei gesti altrui.
4.4 Volo simulato: eterotopia, potere, individuo
Quello che è considerato dall’autore il lavoro più ambizioso incluso nell’antologia
“La sindrome lunare” è il racconto lungo (o romanzo breve) “Volo simulato”. Qui si
scorge l’impronta di un’altro grande modello: Il Philip K. Dick di “Ubik”. Il narratore
e protagonista è portatore di una problematicità politica esplicita: ex marxista, ex
contestatore, idealista, ha finito per integrarsi nel sistema economico in funzione del
potere. Ora lavora alla NASA ed è coinvolto nella preparazione di una spedizione per
Marte. L’inquietante verità è che il processo di colonizzazione di Marte è stato
abbandonato da anni: i filmati sono dei falsi prodotti in studio. Il protagonista è un
telepate Gary Master, il cui compito è quello di spiare le reazioni psicologiche del
gruppo. Il gruppo di astronauti e il personale dedito al progetto risiedono in una
cittadina militare appositamente costruita. In una lunga analessi il protagonista
informa il lettore della sua gioventù: il suo era un marxismo ideale che rifiutava la
corruzione dei paesi socialisti e rigettava la violenza e l’insurrezione armata. Il suo
passato racchiude anche una vicenda drammatica, che il lettore deve ricomporre man
mano: il governo lo fa assumere in una casa editrice perché interessato ai suo poteri,
poi fa esperimenti su di lui. Tutto questo è finalizzato a scopi di spionaggio. I metodi
di persuasione del potere non sono violenti. Dopo gli esperimenti, la capacità di
esercitare la telepatia è stata condizionata dall’assunzione di una sostanza sintetica, e
può esercitarsi solo sotto il controllo e il comando del potere. C’è un collega che ha la
funzione di sodale-antagonista: Radcliff. Il rapporto tra i due è sia intimo che
conflittuale: ciascuno conosce l’altro e allo stesso tempo sospetta che possa sapere
qualcosa di più, che possa esserci un complotto maggiore che inglobi uno dei due. A
mettere in moto gli eventi è la donna con cui Gary ha una relazione, Maude, che gli
rivela di essere incinta. A Gary era stato vietato fare figli dal progetto Marte, e Maude
non vuole abortire. Telefona al senatore Vaughn: sorprendentemente il senatore gli fa
le sue congratulazioni. Durante un incontro, il senatore gli rivela che è indispensabile
che Gary si riproduca, perché il governo non è più stato in grado di trovare un solo
altro telepate degno di nota. La psicologia dei personaggi è trattata da Curtoni con
estrema cura. “Volo simulato” è è un romanzo sul fallimento degli ideali,
sull’integraione forzata dell’individuo nel mondo capitalista, sullo spostamento della
frontiera dallo spazio esterno a quello interno. Nel finale avvengono alcune
rivelazioni. Il vero scopo del progetto Marte è la sperimentazione sulla telepatia, e i
membri dell’equipaggio sono i soggetti di un esperimento atto a creare facoltà
telepatiche artificialmente. I dodici sono in grado di svolgere le loro attività
telepatiche solo in connessione fra loro, usando Gary come catalizzatore. Possono
fondere le menti creando un organismo unico. Il romanzo termina con la decisione di
Gary di uccidere uno degli astronauti, ponendo fine alla vita del simbionte e salvando
il mondo dell’uomo. Alla luce dell’odio per la violenza, l’atto assume il sapore di una
sconfitta. L’ultima pagina non descrive l’omicidio, ma la decisione di Gary, che
programma e figura nella propria immaginazione. Questo tipo di narratore, interno, è
il più adatto a rappresentare un paradigma di realtà sfuocato, incerto. In “Volo
simulato” Marte è un’eterotopia mai presente, resta sempre indiretta e mediata:
compare nel romanzo solo tramite la rappresentazione mediatica o la simulazione.
Come già in “Dove stiamo volando”, difformità fisica e dissidenza ideologica
conflagrano nella storia del protagonista. Gary è un perdente della storia futura.
4.5 Incubi e grand guignol, comico e grottesco
All’interno della narrativa di Curtoni hanno un discreto spazio, sin dalla raccolta
d’esordio, storie di soggetto soprannaturale, con gli stilemi tipici dell’horror: racconti
di spettri e malefici ispirati a Bradbury.
Ne “L’infanzia del mostro” il soggetto è declinato in maniera surreale. Un mostro
attende la sua preda. In un’analessi si racconta la sua infanzia, dove, su ordine della
madre, mangia controvoglia un impiegato. Il narratore lo ritrova nel presente,
appostato tra i cespugli. Una ragazza si siede nella panchina accanto, vede il mostro e
non ne è spaventata. Col pretesto di un gioco la ragazza inietta al mostro una
sostanza. Intontito, verrà portato via da degli infermieri con l’intento di ricavare
cinquanta litri di sangue. Il mostro ha incontrato qualcuno più letale di lui.
Gli aspetti grandguignoleschi e ironici verranno sviluppati in “Ti vedo” del 1997,
una fantascienza che associa elementi tradizionali del genere a elementi del repertorio
horror e splatter. Il racconto è costituito su un unico monologo del protagonista che
medita di uccidere la moglie fedifraga. Lei lo tradisce all’interno di una realtà
virtuale. Il piano è di sorprenderla mentre è collegata, e di torturarla e ucciderla di
modo da far provare la medesima esperienza anche all’amante, che non può
scollegarsi. Il finale è ironico e inquietante: si svela che l’uomo si sta lasciando
andare a fantasie violente sempre più sfrenate mentre sta mangiando proprio con la
moglie.
Un aspetto comico o crudelmente ironico è presente in “Incidente sessuale”.
Un’astronave dell’esercito statunitense atterra su un pianeta, e gli esploratori si
mettono in contatto con una civiltà primitiva che presenta un gigantismo degli organi
sessuali. Un membro dell’equipaggio è stato spogliato e deriso dai nativi per via delle
dimensioni del suo organo, causandogli un collasso nervoso. La vicenda è ricostruita
tramite le testimonianze dei membri dell’equipaggio, fino a svelare quale sia
l’incidente sessuale.
Tornando sul fronte dell’inquietante e del fantastico, in “Buona notte, dolce notte”,
una ragazza di nome Liliana, in casa da sola decide di esplorare la soffitta da cui il
padre l’ha sempre ammonita di visitare. Lì l’attende lo spirito maligno che il padre,
giudice, aveva fatto condannare.
“Vento di mare”, racconto di successo e soggetto a numerose ristampe, è quasi un
omaggio a Bradbury. Vari i temi tipici del repertorio del fantastico perturbante: il
doppio, presenze invisibili, defunti che ritornano. Giovanna e Roberto sono una
coppia di mezza età, sposati, e stanno entrando nella casa d’infanzia di quest’ultimo.
Il punto di vista è quello della donna, un narratore in terza persona ne svela i pensieri.
L’idea è quella di favorire il ristabilimento psicologico di Roberto dopo la morte del
fratello gemello in un incidente aereo. Il racconto descrive le giornate di marito e
moglie, dove Roberto è spesso distante, prigioniero di sogni e illusioni. Passa poco
tempo e Roberto afferma di sentire la presenza dei genitori. I genitori si manifestano
a Roberto, e gli mostrano il punto sulla mappa dov’è precipitato l’aereo del fratello.
Tra l’uomo e il gemello defunto è avvenuto un orrido scambio, e l’individuo
ritornante ha preso il posto di quello vivo. Il racconto termina in sospeso, con l’urlo
della donna terrorizzata.
Curtoni ha dato prova della versatilità artigianale della sua penna. La narrativa di
Curtoni fa i conti con la collocazione del singolo nella collettività, sia essa intesa in
senso percettivo o socio-politico.
5. Vittorio Catani
5.1 Il secondo mestiere
Nel 1962 Vittorio Catani esordisce su una pubblicazione professionale, con il
racconto “Le nevi di Oghiz” su “Galaxy”. Catani appartiene a una generazione
letteraria successiva a Musa e Aldani, non tanto in senso cronologico, quanto per un
primo approccio al genere segnato dalla forte identità della rivista “Galassia”,
all’insegna della fantascienza sociologica. Anche Catani si forma come lettore di
fantascienza leggendo “Urania”. Rispetto a Curtoni, Catani è esponente di una
fantascienza lontana dagli sperimentalismi formali della New Wave, e dalla poetica
dell’inner space ballardiano. Catani evidenzia le difficoltà che derivarono al genere
nella penisola a causa della scarsa diffusione della cultura tecnico-scientifica e di una
certa riluttanza degli scrittori a praticare il genere nella sua declinazione popolare. La
migliore fantascienza è, per Catani, una forma della rappresentazione letteraria in cui
i saperi scientifici hanno un posto centrale. Il principale riferimento teorico per
l’autore rimane Darko Suvin. Catani oltre che scrittore è animatore del vivace fandom
pugliese, da cui spicca la fanzine “THX 1138”. La fantascienza è una passione a
latere di una professione lontana dal mondo letterario, come funzionario e poi
direttore di banca. La vittoria del primo premio Urania, appena ideato da Gianni
Montanari nel 1990, cl romanzo “Gli universi di Moras”, porta l’autore a una
notorietà nazionale, a cui seguono collaborazioni su “La Gazzetta del Mezzogiorno”
e “Vilaggio globale”. Soprattutto negli anni Novanta e Duemila la produzioni di
racconti brevi diviene cospicua. La produzione narrativa di Catani costituisce un
corpus piuttosto vasto, composto soprattutto di racconti, i romanzi sono più che altro
nella loro forma breve. Fa eccezione “Il quinto principio”, pubblicato come
supplemento a “Urania” nel 2009. Catani spazia da storie ambientate in un domani
molto vicino, ad ambientazioni collocate in un futuro lontano, distopico, oscuro,
ipertecnologizzato, in cui vengono assimilati el