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Estratto del documento

Le figure retoriche sono i principali motori di processi di evoluzione della lingua. Cerando perturbazioni nella

costruzione dei significanti e dei significati, infatti il trattamento retorico evidenzia nuove possibilità di

articolazione di entrambi.

2.2

Ogni opera è letteraria per motivi specifici ad essa soltanto, le ragioni dell’eventuale letterarietà di un testo

sono riscontrabili sono nella particolarità del testo stesso.

Parola: analisi del testo letterario non può essere che una “scienza del particolare”.

Non si tratta di catalizzare un idealtipo letterario rispetto al quale confrontare di volta in volta il proprio

testo, ma di partire dal testo concreto, dalla sua particolarità per rilevare volta per volta quale specifica

combinazione di questi elementi produca, grazie a dosaggi e composizioni mai determinabili a priori. Gli

effetti che tali caratteri producono nel momento in cui il lettore, interagendo con il testo, li attira. Le

letterarietà va intesa come una proprietà relazionale, emergente più che intrinseca.

Non c’è dubbio che il discorso letterario si auna forma di arte verbale scritta e che dunque rimandi ad un uso

estetico del linguaggio verbale.

È l’efficacia estetica a distinguere il dominio letterario dal narrativo in generale.

Il testo estetico è un testo che produce piacere in lo fruisce. Un testo che appassiona, cattura e attrae.

Per piacere s’intende un coinvolgimento generico a volte anche di natura negativa.

L’effetto estetico è un “sommovimento” emotivo, che può manifestarsi secondo un’ampia gamma di

manifestazioni specifiche, ma che si ricerca essenzialmente in quanto tale, indipendentemente dalla

valutazioni e i giudizio che possono accompagnarlo.

Il testo diventa così un oggetto di desiderio, gli effetti estetici per la semiotica sono sempre legati all’aspetto

percettivo dei testi.

L’estetico p basato sull’estetico: qualcosa che colpisce prima di tutto i sensi, sotto forma di un

coinvolgimento e un’attrazione generici, e solo in seconda battuta gli schemi cognitivi e paternici, ovvero le

opinioni e le passioni che si accompagnano all’esperienza provata, attribuendole un nome e una definizione

condivisibile.

Produrre piacere nel testo estetico è un meccanismo più o meno complesso di modulazione delle attese,

provocando una movimentazione della stato emotivo del fruitore.

La suspense riguarda il piano discorsivo. Il disvelamento e la sorpresa sono in genere narrativi, basati sul

cambiamento imprevisto di identità o programmi di azione; ma le discontinuità possono essere tematiche,

come nei casi di ribaltamento o di ironia.

Presa estetica dipende dal presentarsi di un elemento di irregolarità nella consueta percezione del mondo.

Mette in luce aspetti sconosciuti. È dunque un momento di pura percezione di sé e dell’oggetto insieme,

come un valore reciproco di congiunzione, come un incontro a metà strada del soggetto con l’oggetto che

tendono l’uno verso l’altro. È una esperienza effimera e costitutivamente sfuggente.

La presa estetica si riflette in una messa in discussione nelle strutture di giudizio e di interpretazione abituali.

Le destabilizzazione delle abitudini percettive, responsabile dell’effetto estetico, non può che prendere la

forma di un’anomalia sul piano del significato

2.4

La capacità di contribuire all’evoluzione della lingua.

La semplice presenza di una regolarità strutturale non è infatti testo, la semplice presenza di una irregolarità

strutturale non è infatti sufficiente a esaurire il fenomeno estetico, se non nella misura in cui favorisce

l’attivazione di una serie di meccanismi linguistici ulteriori, riguardanti nello specifico il rapporto tra i due

piani della significazione, l’effetto estetico si può considerare come la risultante del manifestarsi combinato,

di tre dispositivi semiotici:

- Auto riflessività

- Motivazione

- Invenzione

Ogni atto comunicativo richiede mittente che invia un messaggio a un destinatario, all’interno di un contesto

che fa da riferimento; nel farlo ci si serve di un codice che si suppone condiviso e di un contatto fisico o

psicologico, che mantenga la comunicazione.

Ognuno di questi fattori dà origine a una diversa funzione del linguaggio, a seconda della preponderanza

dell’uno o dell’altro all’interno del singolo atto comunicativo.

Il messaggio poetico è dunque un messaggio che riflette su se stesso, mettendo in luce il modo specifico in

cui è costruito.

Il parallelismo è la presenza all’interno del messaggio di una corrispondenza tra due o più elementi del

significante.

La rima non è solo un abbellimento fonetico, ma rafforza la similitudine. Per produrre effetto estetico

l’equivalenza sul piano del significante deve ripercuotersi sul piano del significato, suggerendo la presenza di

una parallela corrispondenza anche a questo livello.

Funzionano per equivalenza, anche l’anafora e l’asindeto la cui struttura ripetitiva può generare un effetto di

accumulo anche sul piano del significato.

La corrispondenza può essere anche in forma di contrasto.

È estetico un messaggio che si focalizza non solo su cosa viene detto, ma soprattutto su come viene detto. Il

modo in cui il messaggio è costruito non è innocente.

La forma espressiva è pertinente sulla misura in cui la sua strutturazione complessiva ricade sul contenuto,

producendo un determinato effetto di senso.

Nel linguaggio artistico, tutti gli elementi del testo sono elementi semantici, ovvero tutti gli elementi, anche

quelli sintattici, concorrono alla formazione del significato. La struttura complessiva del testo estetico è di

per se portatrice di un ulteriore livello di significato, ogni dettaglio in un testo estetico è potenzialmente

pertinente.

Le relazioni del contenuto trovano una corrispondente a livello dell’espressione. Il testo artistico è un testo

motivato, la forma dell’espressione è legata da un rapporto di analogia con la forma del contenuto.

Secondo Eco bisognerebbe distinguere ulteriormente due forme di adeguazione tra contenuto ed

espressione a seconda di quale dei due piani determini con le proprie costrizioni la costituzione dell’altro; se

è il contenuto a determinare l’espressione si tratta di ratio difficilis, se si tratta di parallelismo

dell’espressione a ricadere sul contenuto invece ratio difficillima.

La pertinenza di forma e singolarità del testo estetico, che, rendendo significativo ogni aspetto del segno, lo

svincolano dalla dipendenza da qualsiasi tipo preesistente.

La pertinenza di forma e la singolarità del testo estetico, che rendendo significativo ogni aspetto del segno, lo

svincolano dalla dipendenza da qualsiasi tipo preesistente,

Nel testo artistico insomma type e token coincidono.

Chi scrive un romanzo non si limita a dare nuova espressione a un contenuto esistente, ma inventa un nuovo

contenuto. Il meccanismo dell’invenzione come istituzione di codice, che introduce all’ultima caratteristica

fondamentale del testo estetico: la capacità di rinnovamento della lingua.

Gli aspetti principali del testo estetico, ovvero la capacità di introdurre innovazioni strutturali nel sistema

linguistico.

Nell’invenzione manca la forma del contenuto, che è invece il risultato del processo semiotico che produce il

segno “salta” il terzo passaggio e proietta direttamente il modello percettivo o addirittura le proprie

impressioni soggettive sul piano dell’espressione. La produzione segnica precede la funzione segnica e le

sostanze dell’espressione e del contenuto così prodotte si candidano a stabilizzarsi come nuove forme.

È possibile distinguere due tipo di invenzione: moderata e radicale.

Nell’invenzione moderata la produzione dell’espressione precede la formulazione del contenuto, ma non la

forma percettiva. Riguarda le regole di trasformazione: suggerisce un nuovo modo di rappresentare forme o

concetti noti.

Vuole dire qualcosa di abituale in modo differente dal solito; non si interviene sul modo di percepire il

mondo, ma solo sul modo di rappresentarlo-

Nell’invenzione radicale la produzione del token precede anche la costituzione di un modello percettivo: le

impressioni soggettive dell’enunciatore sono proiettate direttamente sul piano espressivo, simulando non

un’esperienza percettiva standard, ma la particolare esperienza percettiva dell’autore.

L’innovazione riguarda qui il modo stesso di riconoscere le figure dell’esperienza e suggerisce un nuovo

modo di percepire il mondo.

L’enunciatore del testo lavora direttamente sul materiale significante, spinto dalla necessità di dire, appunto,

qualcosa che non può essere detto prima che venga detto.

La creazione di nuove pertinente riguarda primamente il piano del contenuto e dunque il modo in cui

vengono organizzati i distribuiti i materiali discorsivi rispetto alla linearità dell’espressione verbale.

L’opera letteraria funziona come una super funzione segnica o ipersegno: un’occorrenza capace di fare da

type a se stessa e di essere riconosciuta, riprodotta e rielaborata come tale sono nelle sua totalità e

complessità.

Per comprendere un romanzo occorre non solo prendere in considerazione la lingua in cui è scritto, ma

anche il sistema culturale e sociale che rappresenta il linguaggio figurativo che utilizza le connotazioni

simboliche a cui la ricorso. Da qui la definizione di testo poetico come sistema di sistemi.

Attraverso l’intersezione di codici diversi si creano così linguaggi ibridi inizialmente validi solo per l’opera che

li istituisce, in quanto parte del suo idioletto, ma successivamente, se l’opera ha successo, suscettibili di

entrare nell’enciclopedia e dunque di estendersi alla semiosfera nel suo insieme. Essa riesce a imitare la

casualità del REALE.

Nel testo artistico a rendere pertinente questa compresenza di sistemi sono proprio i parallelismo che

introducono un incremento di regolarità nel testo; dando un ordine di coerenza agli elementi provenienti dai

vari sistemi, che altrimenti apparirebbero casualmente aggregati.

I parallelismi dell’organizzazione discorsiva segnalano una ulteriore relazione di significato tra i termini messi

in parallelo: esattamente come avviene con una rima o un’assonanza.

2.5

Nel testo poetico il baricentro dell’effetto estetico è sposato sul piano dell’espressione, nel testo letterario

invece insiste soprattutto sul piano del contenuto.

Nella poesia, tutto parte dal significante; la presenza di rime e ritmi ricade sul contenuto, evidenziando

parallelismi semantici

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
18 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aivlis93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Capoferro Riccardo.