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DIO TIRANNO
DIO DEMOCRATICO
ALBERO simbolo dell’unione tra Dio e la libertà. (L’albero sente Dio attraverso
i rami, trasforma le ombre in raggi di luce, oceano di ombra viene dominato da
Dio; la divinità tiene a bada questo oceano di ombra). La funzione della divinità
è purificare lo spazio, le sue creazioni dalle zone d’ombra.
Hugo fa riferimento ad un’oscura stella passaggio dall’ombra alla luce. Dio
impedisce al lato malvagio di invadere la luce, è un guardiano (funzione positiva).
Tenere a bada il lato cattivo funzione attribuita non al diritto o alla democrazia ma
ad un tiranno.
Nelle poesie ruolo di tiranno, sovrano. Dio è forte come sa essere forte la tempesta,
il turbine, soffio, deserto, cielo, terra, aria, alba, aurora, fulmini, uragano, acqua,
azzurro sia il lato violento che quello pacifico. Violento esaltazione della forza
di Dio. Dio forza di distruzione / grandezza.
Il compito democratico di Dio è quello di ingrandirsi, aiutare, spandersi su
tutto lo spazio;
Compito di nascondersi, Dio è nascosto e rintanato.
Utilizzo del termine SOVRANO più esplicito nelle poesie sovrano, incombe, “ha il
suo impero” (effetto antidemocratico; è nascosto ma allo stesso tempo INCOMBE)
Mano a mano sembra che Hugo sia affascinato da questa figura di questo sovrano
dispotico e nascosto. Addirittura lo definisce una nuvola nera piano spirituale,
hugo prova simpatia per il lato oscuro e riconosce nella divinità un essere
contaminato, sembra che voglia un Dio cattivo.
“Un grande fantasma d’ombra in fondo ad una prigione blu”: è un essere oscuro
dentro la prigione del cielo attribuisce la prigionia a Dio. Con questa espressione
Hugo trasferisce Satana su Dio (nonostante abbia detto che Dio è luce che spazza via
l’ombra) sviluppa un’idea di divinità che si è trasformata da un essere di luce ad un
essere di ombra. Lo stesso Dio che vuole la libertà si trasforma in un sovrano oscuro
che toglie la libertà più che darla.
“Dio tollera la creazione nera” reato di complicità; è come se dio avesse stabilito un
patto con la creazione nera. Sembra non combatterla. Sempre più buio, cattivo,
tollerante del dispotismo, sovrano. Diventa Dio stesso un fattore di conversione: Dio
non ti aiuta a trovare la libertà, non ti appoggia, rema contro. Non favorisce più la
libertà ma il dispotismo.
DALLA LUCE ALL’OSCURITÁ. Dio può essere sia trascendente sia insito nella realtà.
“Gli uomini sommersi in un Dio che si espande” divinità che ha un impero.
Dio nero vivente, grande ombra all’in piedi, presenza invisibile ed insensibile, fabbro
che in una mano ha il martello nero, nascosto nel buio del suggeritore (nicchia sul
palco su cui si affaccia il suggeritore delle battute dell’attore), nascosto nella
profondità oscura.
Sembra che Hugo non sia così contrario alla figura di un tiranno che controlla l’oscurità
perché ci fa un patto, ne è complice, si può pensare che questo discorso si trasferisce
politicamente dalla democrazia alla tirannia.
DIO BUONO tiranno / DEMOCRAZIA tirannia. (Hugo sembra volere un Dio cattivo,
sembra favorire la dimensione tirannica.
Dio è positivo in senso politico, soprattutto nei valori di Repubblica e libertà (ciò è
riscontrabile nelle prose). La repubblica è in accordo con una Provvidenza Divina con il
compito di affermare la libertà. Il passo di Dio è il progresso. Già nelle prose e poi
nelle poesie emerge una visione individuale e soggettiva del Signore. Mano a mano
che questo Dio si espande, questo diventa più rigido e oppressivo. Nell’idea di questo
dio che si espande si può associare l’immagine dell’albero. Quest’ultimo trasforma
l’ombra in luce. Ombra vista come metafora del male, del disordine.
“Dio è un nero vivente” secondo Hugo gli uomini stessi descrivono Dio come
OSCURO.
“Nell’ombra in cui Satana viene a confondersi con Dio.
Cosa Hugo pensa e dice su Satana: nelle prose è presentato in maniera politica. In
generale Satana è l’oppositore che viene escluso dalla politica. Hugo lo paragona a
Giove: gli esclusi politicamente vengono cacciati via (anche lui se ne deve andare). Dà
comunque una buona visione di Satana (il Satana del vero, il Geova del falso). Satana
si è opposto al tiranno Geova.
Una frase importante è: “nell’ombra in cui Satana viene a confidarsi con Dio”.
Hugo immagina davvero una fusione delle due cose Dio dell’unità. In questa zona di
Satana vengono nominati Dante e Cesare Beccaria (Dei delitti e delle pene), Hugo
lotta contro la pena di morte.
Nel lato delle poesie riemerge la figura di Satana come oppositore. Ci dice che è
precipitato, ma nel suo precipitare è grandioso, dice che Satana è un re, ma allo stesso
tempo un imprigionato. “Certamente era un angelo finito poi in un abisso” Satana
sprofondato “è triste, feroce e potente” è un sinistro (aria inquietante), dimenticato
“addossato nell’ombra”, “regna nella notte”. Lavora nell’ombra e ha il regno della
notte. Tutto il male che c’è non è distruttivo ma strategico. Questo Satana incluso
dentro Dio, sembra la parte più propositiva. In termini politici sembra dare più credito
agli oppositori situazione ambigua, lui sta ina maggioranza ma d’altro canto il lato
oscuro non gli dispiace.
Nella prosa c’è equilibrio tra LUCE e OMBRA, nella poesia da più svago alle parti
oscure.
Concetto di RIVOLUZIONE, in prosa, vuole evitarla, bisogna ampliare il diritto di voto
e il Parlamento. Ha paura della rivoluzione in questo periodo. Rispetto alla
RIVOLUZIONE FRANCESCE prende una posizione, secondo lui è in permanenza, per la
Repubblica non fa che creare un negoziato politico tra chi vuole bianco e chi vuole
nero. Questa rivoluzione in permanenza è la “civiltà emancipata”. La rivoluzione è
una “storia dell’avvenire”. Hugo rassicura che tutto si risolverà, parla di IMMENSITÁ,
ESPANSIONE ed ENERGIA.
Dice riguardo l’assemblea costituente e legislativa: “una Repubblica che agisce e
delibera con un orizzonte indefinito davanti a se”. Infine compare un discorso sul
suffragio universale tutti devono votare, così nessuno potrà minacciare.
Per quanto riguarda la poesia, scompaiono tutti i lati positivi. La Rivoluzione “sta sotto
la cenere rossa”, “ha a che fare con il caso”, “ha un lato mostruoso”, “mare profondo
della rivoluzione”, “il fuoco nell’ombra”, “deserto triste e bruciante”. “Fatale e divina”,
“barbara e feroce”, “come il tuono nella nebbia”, “vulcano”, “abisso immondo”, “chi vi
partecipa è feroce”. Qui la rivoluzione può solo far paura.
RIVOLUZIONE vs. SATANA
Perché Hugo non attribuisce la rivoluzione in senso negativo a Satana? Perché la parte
oscura di Satana non è DISTRUTTIVA, la rivoluzione invece sì. Da quest’ultima esce il
NON-GOVERNO anarchia.
Nelle poesie parla di PROGRESSO SANTO col tempo ci arrivi, non in maniera
improvvisa. La rivoluzione è un “faro ingannatore”.
Predilige la parte oscura del Dio. C’è comunicazione tra la parte di luce e di ombra.
Falsità riguarda il rapporto di tutti i giorni e un elemento strategico della politica.
Satana è la parte del suo vero, Geova del falso. Il falso è da studiare in base a chi
essere il promotore di falsità. Hugo nella prosa non attribuisce la falsità né al potere
politico, né a quello economico. Compare vicino al prete e all’autore, predicano della
falsità o sono falsi loro. Va quindi contro una figura religiosa e una che può essere
politica. Vuole sollecitare l’insegnamento religioso, il male nelle divinità è più
decisionista per Hugo, lui vuole promuovere la dualità della divinità. Dentro il falso ci
sono delle idee che non sono buone. Ci sono falsi sistemi, c’è un falso SOCIALISMO, gli
va bene puntare sull’UGUAGLIANZA, ma non nel senso di Marx, ma come
partecipazione democratica. È una prospettiva senza rivoluzione o rivolte. Ha una
posizione SOCIAL DEMOCRATICA, la più comune in Europa. Qui il falso è dato da chi
vuole fare subito il socialismo. Uno dei termini che è associato a falso è avvenire.
Il falso avvenire è quello con la rivoluzione (non-governo = anarchia), è un qualcosa
che va evitato.
In “Atti e Parole” dice che il falso è una cosa buia. “Bisogna illuminare il falso e
liberarlo, un qualcosa che va convertito in positivo. Sembrano allusioni a Satana, nel
quale è annidata falsità. Con la rivoluzione per lui non si arriva a niente, vuole una
rivoluzione graduale, non insurrezionale.
Vicino al prete c’è anche il socialista, che definisce anch’esso falso. Teme il socialista,
ma anche il prete. Nelle poesie ricompare il prete, il monaco. questo è un polo
RELIGIOSO della polemica, vi compare anche il profeta. Un altro punto di falsità è il
pontefice. Ci sono falsi dei, saggi, degni.
Approfondisce quello che c’era nella prosa riguardo la falsità in ambito religioso. C’è
anche una LUCE che è promessa da preti ed altri. “Il prete tira fuori un falso sorriso”.
C’è voglia di screditare la luce della divinità facendo prevalere il lato oscuro. Falsi sono
gli eroi, uomini, serpenti, leoni. Tutti simboli di forza e positività, iniziativa. Accenna
anche alla figura del principe e del re. I falsi eroi sono quelli che emergono senza
meriti. Sono persone senza autorità che pretendono di averla (re e principe). Dice però
che ci sono anche re e principi buoni quindi una monarchia buona. Da una parte
conferma l’idea delle prose, dall’altro aggiunge l’idea di una buona monarchia.
Quindi è forse un moderato, conservatore, antisocialista (a favore ma di un socialismo
graduale). Non è contrario alla libertà assoluta ma la vuole in maniera monarchica, ma
dittatura utile ad evitare una SOMMOSSA. Ha forse una paura di classe, ovvero di
perdere i privilegi ottenuti. Queste perdite possono creare scon