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La connotazione erotica dell'oggetto in Flaubert
In Flaubert l'oggetto viene connotato eroticamente: c'è una sorta di erotizzazione degli oggetti. Frederic Moreau ha uno zio, e per lui è fondamentale riceverne l'eredità: quando riceve l'annuncio della sua morte, per lui questo equivale ad un futuro di grande borghese, un futuro che potrà condividere con Madame Arnoux all'altezza di una coppia alto-borghese, quindi immagina una casa di un certo tipo, una casa con un domestico, immagina di avere tutto un vasellame cinese.. Desidera cose e desidera anche persone: c'è quindi una sorta di erotizzazione degli oggetti, la casa viene erotizzata perché sentita.
Nel testo "Le cose" di Perec, invece, non vi è più posto per l'essere umano: si tratta solo ed esclusivamente di cose, e anche gli esseri umani vengono portati al livello degli oggetti, vengono reificati (cioè resi oggetti).
Da questo punto
di vista, questo partecipa a rendere freddo il testo.Il citazionismo di Perec nei confronti di Flaubert e nei confronti dell'educazione sentimentale, è un citazionismo che rappresenta l'appropriarsi di Flaubert non solo come un tributo a un grande scrittore, ma significa citare Flaubert per ricollocarlo al tempo di Perec, ricollocarlo negli oggetti della sua epoca e nella società dei consumi che ormai si è totalmente avverata.PEREC E L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE DI FLAUBERT
Quando il testo di Flaubert L'Educazione Sentimentale venne pubblicato, tutti (sia i lettori sia i critici) ebbero subito l'impressione che non ci fosse una vera narrazione, che si trattasse di un romanzo, ma di un romanzo assolutamente nuovo, un romanzo che non voleva avere le caratteristiche del romanzo tradizionale. Quasi tutti avevano l'impressione che gli episodi fossero paratattici, ovvero accostati gli uni agli altri, non legati tra loro, e questo era una
Cosa assolutamente inverosimile, non possibile. Altri invece, ma pochi, riuscirono a vedere proprio in questa caratteristica una novità assoluta, qualcosa che avrebbe rivoluzionato la scrittura a venire. Un letterato disse: Nell' "Educazione Sentimentale", Gustave Flaubert riuscì a mostrare in anticipo ciò che sarà solo molto tempo dopo, voglio dire il romanzo non romanzato, il romanzo indeciso, come indecisa è la vita stessa, e che si accontenta, come la vita, di scioglimenti tanto più terribili quanto più si presentano materialmente e sprovvisti di drammaticità.
Per il critico Lukács nel suo scritto Teoria del romanzo, la novità di Flaubert è proprio questa, ovvero quella di scrivere un romanzo non romanzato: siamo cioè nel frammento, nella frammentazione. "I frammenti di realtà restano semplicemente giustapposti nella loro durezza, la loro incoerenza, il loro isolamento."
“Le cose” soffre dello stesso difetto moltiplicato, esasperato. Curioso scoprire che all'origine del libro ci fosse una trama tra detective e spy story.
LE TRE VERSIONI DEL TESTO LE COSE DI PEREC
Prima versione: la sceneggiatura cinematografica La banda magnetica
Prima della pubblicazione del libro Le cose, nel 1961, Perec si reca al cinema con un suo grande amico e appartenente del gruppo La Linea Generale, che aveva come ruolo ufficiale quello di critico ufficiale. Si trattava di Michelle Martins.
Il rapporto con il cinema è fondamentale, perché Perec, sua moglie e il gruppo che si trova a casa loro, sono grandi appassionati di cinema. Tra i film prediletti c'è Hiroshima monamour, ma anche alcuni film d'azione e delle commedie.
Quella sera, al cinema, vanno a vedere un film americano, Ocean's eleven, che in Francia esce con il titolo Lo sconosciuto di Las Vegas: il film raccontava di una rapina che viene operata a Las Vegas.
neicinque casinò più importanti. Perec e l'amico, dopo aver visto questo film, ne discutono a lungo e Perec sostiene che loro, come gruppo, potrebbero fare anche qualcosa di meglio. Perec quindi convince l'amico a scrivere insieme a lui la sceneggiatura di un film, che si sarebbe intitolato La banda (o pellicola) magnetica. Finisce quindi per vagheggiare l'idea di scrivere la sceneggiatura di una ricerca di mercato che viene promossa da una banca, che narrava di un gruppo di giovani psicosociologi che riuscivano ad addentrarsi nei segreti della banca di una cittadina di provincia e impossessarsi di tutte le ricchezze degli alto-borghesi affiliati a quella banca. Perec per un certo periodo aveva anche lavorato facendo delle ricerche di mercato, quindi pensa di sfruttare questa sua esperienza. L'idea, quindi, era quella di concepire una grandissima rapina. Seconda versione: il libro La grande avventura (I) L'idea del film rimane ferma lì, maNel 1962 Perec inizia a lavorare ad un romanzo che possa riprendere quello che era stato vagheggiato come sceneggiatura del film La banda magnetica, e pensa di intitolarlo La grande avventura. Inizia a scrivere, scrive alcuni capitoli e poi lo lascia nuovamente da parte.
Due anni più tardi riprende il lavoro, finisce il libro e lo invia a Roland Barthes. In questo libro entrano già come personaggi Gerome e Sylvie, e il libro conteneva già moltissimi dati e fili che riportano al romanzo Le cose. C'era già il modello ideale dello spazio in cui vivere, già si ha il viaggio in Tunisia e la guerra d'Algeria. In questa versione, però, al ritorno dalla Tunisia i protagonisti concepiscono un'inedita e grande avventura, ovvero il furto di quadri presso la casa di campagna di un grande collezionista. Decidono quindi di proseguire nell'avventura, ma prima di scavalcare il muro di cinta della proprietà del collezionista rinunciano.
Tornano quindi a Parigi e succede che prendono un taxi e trovano in una valigetta 5 milioni di franchi. Questa valigetta era connessa al tema del desiderio, perché era in pelle di zigrino. La pelle di zigrino è infatti il titolo di un testo di Honoré de Balzac. La trama racconta di un giovane che viene attratto dalla vetrina del negozio di un antiquario: questo negozio, infatti, conteneva moltissime cose e oggetti strani. Il protagonista entra in questo negozio e viene attratto da un oggetto, una pelle di zigrino. Lui la desidera, ma gli viene detto che questa pelle è magica e che ha un potere soprannaturale, perché tutto quello che si desidera con questa pelle lo si può ottenere, ma c'è un costo da pagare: la pelle si restringe ad ogni desiderio esaudito. La pelle di chi desidera, inoltre, è legata al restringimento della pelle di zigrino: più si desidera, più la pelle di zigrino si restringe e più la vita delprotagonista si accorcia. Il protagonista, quindi, dovrà impedirsi di desiderare, pena la perdita della propria vita.
Gerome e Sylvie trovano questa valigetta di pelle di zigrino in omaggio a Balzac: questa valigetta, esattamente come la pelle di zigrino, potrà far loro esaudire i desideri. Loro decidono di fare il giro del mondo con questi franchi, ma finiscono poi tutto il denaro: alla fine della storia si ritrovano in un ristorante, come nel testo Le cose, e finiscono tristemente per ricordare il loro momento d'oro del viaggio, che però è passato per sempre.
Terza versione: La grande avventura (II)
Perec, incoraggiato da Barthes, scrive un'altra versione di questa grande avventura che doveva essere inizialmente una sceneggiatura e poi un romanzo.
Nel 1964 riprende ancora in mano questo testo e ne fa un'ulteriore e terza versione: la rapina qui ha un posto minimale e viene ridotta, la valigetta scompare, il viaggio in Tunisia è
moltoimportante e l'epilogo vede i protagonisti che vanno a Bordeaux. In questa città, essi credono di poter diventare dei dirigenti.
La versione definitiva: Le cose Perec riesce a trovare l'editore, vende il libro all'editore, ma non è ancora contento di questa stesura e ne scrive un'altra, l'ultima e la definitiva.
In quest'ultima versione la rapina viene ridotta ad una sorta di momento immaginario che i protagonisti hanno, ma che abbandonano immediatamente, e il titolo cambia: pensa che non abbia più senso tenere il titolo La grande avventura, e il libro diventa quindi Le cose.
Le cose, quindi, nasce da una sceneggiatura di un film e ha 3 diverse versioni successive prima di arrivare alla versione definitiva.
Il testo nasce dalla scomparsa, in versioni differenziate, della questione del furto, cioè da una sorta di rarefazione della narrazione, esattamente come nell'Educazione Sentimentale la rarefazione della narrazione.
coincide con il movimento paratattico.
RIASSUNTO PEREC - FLAUBERT
Quando il testo L'Educazione Sentimentale di Flaubert viene pubblicato, sia i lettori sia i critici si accorgono che non si tratta di un vero e proprio romanzo, ma viene concepito come un romanzo romanizzato.
Anche per Lukach il testo di Flaubert è un testo assolutamente notevole e unico perché va a sovvertire quella che è la narrativa tradizionale e porta una novità: abbiamo infatti un romanzo paratattico, fatto di frammenti di realtà che vengono giustapposti gli uni agli altri.
Il testo Le cose di Perec in qualche modo si presenta esattamente così: anche in questo testo, infatti, le scene vengono giustapposte come in un montaggio filmico.
Perec dice: "Per dare più efficacia al libro ho soppresso sia intreccio sia psicologia; i personaggi non sono che specchi tesi a riflettere certi miti della nostra epoca."
Si torna quindi ai Miti d'oggi di Barthes da un
lato (testi in cui Barthes parla dei miti della suaepoca, dalla macchina Citroen ai saponi, alla Tour Eiffel..) e all'Educazione Sentimentale di Flaubertdall'altro (realismo del 1800). ALTRI DUE STIMOLI: ROBERT ANTELME E PAUL NIZAN Sempre nella conferenza che Perec fa nel 1967 all'università di Woormich, Perec finalmente sisofferma sullo stimolo che hanno dato a lui, oltre che Gustave Flaubert e Roland Barthes, il suomentore e scrittore preferito, anche Robert Antelme, colui che può essere paragonato al PrimoLevi italiano per la sua testimonianza sui campi di concentramento. Perec si sofferma su Robert Antelme e anche su un'altra persona molto importante all'epoca,persona che svolgeva vari ruoli nella società (editore, scrittore..), ovvero Paul Nizan. "Paul Nizan era un amico di gioventù di Sartre, che poi era stato comunista, e poi è stato uccisoall'inizio della guerra nel 1939. Robert Antelme è uno"scrittore di un solo libro che si chiama “Laspecie umana”, scritto al ritorno dal campo di concentramento. E quei due libri non sono se