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Enunciato: espressione linguistica compresa fra due pause forti o segni di interpunzione forti

facente parte di un testo o costituente un testo che acquista significato in un determinato contesto.

2.2

Uso reale della lingua:

1. regole generali del sistema linguistico, sono insufficienti per dare valore comunicativo;

2. regole proprie dell'atto comunicativo, sono determinate dalla varietà di intenzioni,

presupposizioni e condizioni che presiedono a quell'atto.

Sono regole del sistema della lingua italiana quelle che prevedono:

che un verbo personale sia accompagnato dal suo soggetto;

• che una dipendente sia legata ad una reggente;

• che le frasi coordinate tra loro siano compresenti.

Regole del funzionamento del testo: sono riconducibili a sette requisiti che danno a un messaggio il

carattere di testo:

1. coesione: buon collegamento delle parole;

2. coerenza: congruità tra i concetti espressi nel testo;

3. intenzionalità: atteggiamento dell'emittente che vuole raggiungere un fine;

4. accettabilità: il ricevente deve trovare il testo rispondente alle proprie attese;

5. informatività: capacità i trasmettere informazioni nuove;

6. situazionalità: appropriatezza del testo ad una determina situazione;

7. intertestualità: collegamento del contenuto di un testo cono quello di altri testi che ne

integrano il senso.

Prerequisti (intenzionalità, accettabilità, situazionalità) diversi dai requisiti di qualità.

Quattro regole per una buona costruzione del testo.

2.2.1

Unità: l'unità di un testo è data da un'idea fondamentale detta “idea di fondo”; un testo trasmetti

significato quando le idee in esso contenute si riassumono in un'idea centrale. In un testo ampio il

discorso va ordinato gerarchicamente in modo esplicito o implicito. La numerazione su base

decimale permette di dividere il testo e ordinarlo gerarchicamente.

Capoverso: blocco compatto di testo compreso tra un “capo” e l'altro, contiene un'unità concettuale

che implica un solo atto di concentrazione della mente; la lunghezza dei capoversi varia da un tipo

di testo all'altro. Nel titolo il lettore può ritrovare un filo conduttore.

2.2.2

Completezza:è data dal pieno svolgimento del tema di fondo e dipende dall'ambiente di circolazione

del testo, dal tipo di destinatario e dal tipo di utilizzazione che questo deve fare del testo.

2.2.3

Coerenza: può risultare difficilmente scindibile dalla sua coesione. La coerenza riguarda la logica

(non contraddittorietà dei concetti) del testo. Si fa riferimento ai presupposti che sono alla base di

quel messaggio e che sono condivisi dalle due parti. La coerenza dipende da una perfetta coesione

morfosintattica e semantica.

Coerenza di stile: stile come scelta compiuta nell'ambito delle varietà interne della lingua (ogni

varietà è portatrice di significato).

2

2.2.4

Coesione: buon collegamento delle parole che costituiscono un testo, implica il riconoscimento che

il testo è fatto di parole; i concetti sono nelle parole e sono creati dalle parole; il contenuto di un

testo va ricercato nelle parole. Le parole del testo sono collegate tra loro a livello fonico,

morfosintattico, semantico.

[Testo, dal latino textus participio passato di textere, tessere: intreccio di parole.]

Il funzionamento del testo è affidato alla sintassi interfrasale (testuale) e a quella intrafrasale. La

visione unitaria del testo dipende dalla visione unitaria delle sue strutture di ogni tipo (concetto di

“legamento” più ampio di connettivo).

Il piano della coesione è il piano dove il testo semplicemente esiste. La lingue e i legamenti

vengono usati in rapporto al contenuto che determina la forma.

Otto categorie di legamenti:

1. desinenze e concordanze morfologiche;

2. preposizioni, creano collegamenti all'interno dell'enunciato;

3. congiunzioni,

4. sostituenti: pronomi e aggettivi dimostrativi e possessivi; funzione analoga è svolta dagli

articoli determinativi (cosa nota) e indeterminativi (cosa non nota), la loro funzione può

essere colta solo in una dimensione testuale e contestuale;

5. parole o locuzioni che costituiscono collegamenti di tipo sintattico e che forniscono

indicazioni su: tempo e luogo, causa e effetto, numerazione, corrispondenza e

contrapposizione, logica degli argomenti, opinione di chi espone, richiamo di elementi

precedenti;

6. significato delle parole (parole chiave);

7. legamenti di suono e ritmo;

8. fenomeni intonativi e punteggiatura.

3.1

La definizione di “contenuto” richiede alcuni presupposti:

cose e fatti non hanno di per sé un significato;

• il discorso umano esprime il significato che si vuole attribuire;

• il significato deve essere lo stesso per l'emittente e il ricevente;

• i due compartecipi della costruzione del significato sono entità diverse.

Il contenuto del teso è formato da: materia di base, discorso dell'emittente (autore), interpretazione

ricevente (lettore).

Diversi tipi di discorso comportano differenze formali. L'autore definisce concretamente i caratteri

del proprio discorso in base al destinatario.

3.2

Autore: colui che compie le scelte decisive sul tipo di discorso da svolgere, da lui nasce il tipo di

teso. Può scegliere fra tre possibilità:

1. esporre i concetti in modo molto preciso, il lettore è obbligato ad assumere la posizione

dell'autore;

2. esposizione variabile e flessibile, il lettore si avvicina alla posizione dell'autore;

3. esporre i concetti in termini di grande disponibilità, il lettore dà una propria interpretazione.

Il grado di rigidità del vincolo che l'autore pone all'interpretazione del lettore conduce a collocare i

testi in tre categorie generali:

1. testi con discorso molto vincolante: testi scientifici, normativi e tecnici;

2. testi con discorso mediamente vincolante: testi espositivi, informavi;

3 3. testi con discorso poco vincolante: testi letterari.

La differenza tra le tre categorie avviene su un piano formale ed è rilevabile.

Diverse sono le funzioni riconoscibili sul piano pragmatico: conoscitiva, regolativa, informativa,

referenziale, conativa, espressiva.

3.3

Diversità nella forma dei cari tipi di testo; la validità della tipologia può essere dimostrata solo

attraverso una serie di tratti di superficie omogenei.

Tratti distintivi:

1. “Ordine di costruzione” rigorosamente impostato ed evidenziato;

2. riferimento a precisi principi e “concetti di partenza”;

3. definizioni esatte di fenomeni, comportamenti, oggetti, ecc., e codificazione dei relativi

termini;

4. esposizione di alcune informazioni anche attraverso formule, tabelle e grafici;

5. uso frequente di legamenti sintattici a distanza;

6. uso di legamenti semantici solo del tipo “ripetizione”, sostituenti o iperònimi;

7. punteggiatura che rispetta sempre la costruzione sintattica dell'intera frase;

8. prevalenza della costruzione passiva normale su quella col si passivante per esprime la

“direzione” di osservazione passiva degli eventi;

9. uso di esempi per illustrare il discorso;

10. i concetti vengono ripetuti in forma diverse;

11. varietà di caratteri tipografici dentro il testo;

12. frasi incidentali;

13. inizio di enunciati con e e ma;

14. l'autore si rivolge direttamente al lettore o rivolge il discorso del testo a uno specifico

destinatario;

15. presenza di avverbi “frasali”;

16. costruzioni impersonali col si;

17. l'autore parla spesso in 1ª persona singolare;

18. ellissi di preannuncio;

19. sinonimi;

20. frasi interrogative ed esclamative;

21. metafore, metonimie, sineddochi, litoti, ironie;

22. brani in discorso diretto;

23. uso di anafora a breve distanza, per ricerca di effetto e non per necessità tecnica;

24. paragoni;

25. coordinazione per asìndeto o per polisìndeto;

26. uso della forma “media” dei verbi;

27. “stile nominale”;

28. interiezioni e onomatopee;

29. coesione puramente semantica in parziale sostituzione di quella sintattica;

30. coesione affidata anche alla prosodia e agli effetti sonori.

4.1

I tratti permettono una caratterizzazione del testo normativo sul piano formale e un confronto con

altri tipi di testo; rimangono problematici i rapporti tra linguaggio giuridico e linguaggio comune.

Da chiarire i rapporti tra linguaggio giuridico e quello scientifico, il principio del vincolo

interpretativo accosta questi due tipi di linguaggio, questa affinità riguarda le strutture testuali di

tipo sintattico e alcuni aspetti della semantica; i due linguaggi sono affini se il linguaggio giuridico

4

viene ritenuto come “il più rigoroso nelle scienze sociali tradizionali” o “linguaggio naturale

tecnificato”.

Tratti 1 e 5 riguardano l'impianto complessivo e la tecnica di costruzione del testo; nei testi

• normativi l'individuazione del tema di fondo si manifesta con la scansione del discorso in

blocchi isolati e contrassegnati da numeri. Il titolo rinvia al tea e aiuta a combattere la

“norma intrusa”, ossia l'inserimento di una legge di un articolo riguardante tutt'altra materia.

Tratti 2, 4 e 6 essenziali per la coerenza. Il 6 ribadisce il principio dell'univocità degli

• elementi lessicali (trova conferma in negativo nel tratto19). I testi legislativi tendono ad

evitare vere definizioni per l'impossibilità di renderle esaustive e di lunga durata; ci sono

nozioni e descrizioni-definizioni.

Tratto 7, fa riferimento ala struttura dell'enunciato concreto rispetto alla costruzione modello

• della frase, questa è dotata di senso completo anche al di fuori di un testo; l'enunciato, preso

isolatamente, può dar luogo a indeterminatezza. Nei testi fortemente vincolanti ogni

enunciato assume la fisionomia di una frase (spesso nei testi normativi si ricorre a ripetizioni

al posto della sostituzione pronominale).

Tratto 8, chiarimento sulle costruzioni passive: punto di partenza (agente) diverso dal punto

• di arrivo (paziente). Se l'agente è soggetto del verbo la frase è attiva; se il paziente è il

soggetto il senso è passivo (in generale la costruzione passiva è sostituita dalla frase

segmentata: “Il vestito Giulia lo ha comprato” disloca e separa il tema dal rema). Altra

variante è quella de si passivante+forma verbale attiva: l'agente è sempre sottinteso, è una

persona umana ed è una 3ª persona, il paziente è considerato oggetto.

[I tratti elencati fino a qui sono condivisi da testi scientifici e te

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Publisher
A.A. 2016-2017
6 pagine
5 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ElisaC90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof D'Achille Paolo.