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ARCOSOLIO SUD

Anche questa superficie doveva essere totalmente intonacata, ma il distacco dell’intonaco è dovuto allo

“sfogliarsi” del tufo. Qui la decorazione è lineare: sul margine superiore e lato destro c’è ampia fascia rossa e

una fascia scura, mentre sul fondo dell’arco una sottile striscia rossa, sul parapetto dell’arcosolio vi era un

graticcio rosso, nella lunetta vi è un clipeo rosso (fatto con compasso e linee guida).

PARETE DI FONDO

rimaneggiata dopo la decisione di creare il cubicolo, divenne l’ingresso. Sfondata la copertura del vestibolo per

realizzare un lucernario

PARETE SUD (elementi del lucernario)

I particolari vegetativi del lucernario hanno un intonaco rosso scuro delimitato da una fascia azzurro scuro, a

destra assume una forma ad “esse” mentre a sinistra triangolare. All’interno dei due campi si dispone lo stesso

motivo decorativo: vaso vitreo (con sfumature blu egizio), da cui fuoriesce un serto di frutta con pomi

sovrapposti ( tratti arcuati scuri e ocra, lumeggia ture bianche e rosse) con piccole foglie e viticci (tratti blu), al

vertice si annidano uno per lato degli uccelli che beccano i pomi.

Nella strombatura del lucernario ai lati vi sono due triangoli delimitati da linee gialle-azzurre-bianche, l’interno

del triangolo è rosso scuro nel quale campeggia un volatile piumeggiato variopinto che stringe tra le zampe un

ramoscello fiorito (su tutti e due i lati).

PARETE NORD

Collegio Apostolico: nella strombatura del lucernario si dispiega il collegio apostolico, lo sfondo è sempre

rosso scuro , bordato da fasce gialla-blu-bianca, si vedono sei personaggi per lato assisi su un bancale

ricurvo, tutti abbigliati in tunica clavata candida e pallio rosso chiaro (sul lato sinistro si vede meglio), le

calzature sono le soleae. I dodici personaggi fanno gli stessi gesti: un piede in avanti, braccio destro

sollevato, mano rivolta verso il centro. Sono diversi nella fisionomia (alcuni sono barbati, più o meno stempiati,

canuti, con capigliature aderenti al capo -> ad esempio a sx del Cristo vi è Paolo identificabile per la barba

scura appuntita e per la incipiente calvizie), i visi sono di un rosa tenue senza linee di contorno, particolare

cura per la resa degli occhi (sono tondi con pennellata bruna sotto e due pennellate scure per la palpebra

superiore e sopracciglio). Il centro della rappresentazione (là dove dovrebbe esserci il Cristo) è danneggiato,

tuttavia si può percepire un personaggio di proporzioni maggiori, abbigliato come gli altri, reso frontale e

assiso su di un trono provvisto di ampia spalliera e corredato da di suppedaneo (panchetto per appoggiarvi i

piedi), la mano destra davanti al busto (gesto dell’adlocutio), mentre la mano sinistra potrebbe essere

incrociata dietro l’altro braccio a sostenere un rotolo.

All’estrema sinistra della raffigurazione potrebbe essere poggiata un’ampia capsa rossa (scatola in cui

venivano conservati gioielli o libri).

Forse gli apostoli stanno replicando il gesto dell’acclamatio.

Teoria dei sei ovini: al di sotto del collegio apostolico, una teoria di sei ovini (tre per parte) che convergono

verso un perno centrale (non distinguibile). Lo sfondo è ocra rossa, mentre il vello degli animali è ottenuto con

linee curve di varie tonalità (bianco trasparente, ocra gialla, ocra rossa), tra le zampe delle pecore si trovano

delle linee azzurre che forse sono i fiumi del paradiso (un collegamento può essere il mosaico absidale della

Basilica di San Pietro in vaticano nel quale una teoria di agnelli viaggia tra Betlemme e Gerusalemme e al

centro vi è un monte del Paradiso dal quale sgorgano i fiumi del IV secolo).

I lati della Porta: al di sotto della teoria di ovini si apre una porta. Ai lati una suddivisione in due registri che si

dispone su fondo bianco: in alto (su ogni lato della porta) un riquadro circoscritto da una fascia rossa,

all’interno un grosso volatile di profilo e dal piumaggio variopinto (rosso e verde); il registro basso è occupato

da un riquadro demarcato da una fascia rossa, al centro macchie gialle delimitate da linee rosse, il tutto a

imitazione di crustae marmoree (questo tipo di imitazione policroma è testimoniata nell’arte romana dal II sec

aC, a Pompei viene definita “ad incrostazioni” o primo stile. Si imitava il marmo perché era divenuto troppo

costoso!).

L’intradosso del vano di ingresso : con una semplice suddivisione geometrica con linee rosse.

CUBICOLO

PARETE EST (ingresso)

La parete è suddivisa in due registri (seguendo una logica decorativa), con la parte bassa con motivi vegetali e

zoomorfi su fondo bianco, la zona superiore con ampi quadri figurati realizzati su fondo nero.

Lo zoccolo: decorato con festoni di petali di rose appesi alla linea rossa (che delimita il riquadro), al di sotto dei

volatili (resi con toni di bruno e arancio) si poggiano in riposo sull’arco vegetale (o da questo spiccano il volo),

o sostano dalla linea del terreno; nastri, fiori schematici e corolle compatte in rosso intenso si disperdono nello

spazio rimanente.

Registro superiore: la parete appare campita di giallo, con un rettangolo nero sulla porta (con all’interno degli

elementi decorativi ad oggi non visibili). Ai lati della porta due riquadri:

Daniele orante: la figura nuda e orante è affiancato da due leoni (non visti dall’Armellini, ma ipotizzati dal

Wilpert, non visti dalla Santagata), i quali sono piccoli e informi, su un piano più basso del profeta e seduti

sulle zampe posteriori, tra le due fiere vi è una linea circolare bianca (forse il circo?). La figura di Daniele è

sproporzionata , gli arti superiori sono esili e brevi, il personaggio è frontale, il peso corporeo su di una gamba

e a torsione del capo verso destra; ha una capigliatura ricciuta a calotta aderente, labbra carnose, naso

importante, profondità dello sguardo (l’occhio è bianco).

Miracolo della fonte di Pietro: a destra della porta d’ingresso, il riquadro è più corto e più largo di quello di

Daniele, su sfondo nero. Secondo la Santagata non è Pietro ma Mosè (ma in questo caso vi sono i bibentes

con abbigliamento militare del pileus pannonicus). Pietro è stante e di tre quarti verso destra con il peso del

corpo sbilanciato sulla gamba sinistra, protende il braccio destro col quale solleva la virga virtutis verso la cima

della roccia, ha una tunica e ampie maniche e con un pallio sul cui risvolto campeggia una gammadia in forma

di J; le pieghe della veste sono schematiche, la corporatura è tarchiata e possente; il volto è ruotato quasi

frontalmente, corta frangia, corta barba bianca, labbra carnose, occhio bianco (come Daniele). Ai piedi della

roccia (lungo la quale scorre una sorgente d’acqua) si trova un personaggio inginocchiato frontalmente , con

spalle e capo rivolti verso destra, verso cui protende le braccia, abbigliato con una clamide rossastra e con

una corta tunica cinta, manicata e biancastra, decorata con evidenti segmenta e galloni bruni, sul capo ha il

tipico copricapo pannonico dei militari in arancio.

PARETE SUD

l’arcosolio è articolato (un primo arco profondo con doppia cornice, in secondo arco più piccolo che circoscrive

la lunetta di fondo).

Parapetto dell’arca: presenta una enorme lacuna a sinistra, al di sotto è stato aperto un piccolo loculo;

presente una decorazione rossa a festoni di petali di rose su fondo bianco, vi sono volatili e un pavone di

profilo con un variegato piumaggio (bruno e arancio).

Campi di risulta del primo arco: il contorno è delimitato da una fascia gialla-rossa e fondo nero nel quale si

dispongono due uccelli nelle tonalità delle ocre, colti nell’attimo in cui stanno per posarsi su dei piccoli tralci

fioriti.

Sottoquadro del primo arco: delimitato da fascia gialla-rossa-bianca-gialla-nero-rossa, lo sfondo rosso, la

decorazione è un inserto floreale con piccoli boccioli (ocra e bianchi con sfumature azzurre) e due eroti nudi e

apteri (senza ali), ma con un mantello azzurro con sfumature bianche che scende dalle spalle, si sostengono

al serto floreale.

Fronte del secondo arco: delimitata da fascia gialla, lo sfondo ocra rossa è decorato da un ulteriore serto

floreale con fiori tripetali rosacei e azzurri con lumeggia ture bianche.

Sottarco del secondo arco: con cornice gialla che racchiude un campo a sfondo rosso chiaro, con elementi

vitinei bianchi e azzurri, figure geometriche romboidali (blu) e intrecci a croce (bianchi).

Lunetta di fondo: rimane solo la parte superiore a causa dell’apertura di un loculo, delimitata da una fascia

gialla aveva lo sfondo nero, vi sono tre elementi in vermiglio e posti a distanze regolari da sinistra verso il

centro, con berretto frigio, a destra della lunetta una colorazione azzurra (forse si tratta dei tre fanciulli nella

fornace, oppure i tre re magi, più la seconda! Anche perché il personaggio all’estrema sinistra ha un

atteggiamento di adorazione piuttosto che rifiuto). La colorazione azzurra è utilizzata nel cubicolo per indicare

personaggi importanti (quindi forse la vergine col bambino piuttosto che Nabucodonosor).

PARETE OVEST

è articolata allo stesso modo della parete sud

Parapetto dell’arca/zoccolo: è presente una composizione araldica con un cervo ed un ovino (rossi) affrontati

ai lati di un cantaro ad alto piede (bruno) da cui sembrano ricadere rivoli d’acqua (rossicci), i quadrupedi

sembrano tridimensionali.

Campi di risulta dell’arco: il contorno è delimitato da fascia gialla-bianca-rossa, sul fondo nero due

rappresentazioni di Giona sotto il pergolato, nei due momenti di mestizia/tristezza e di riposo, realizzati con la

tecnica “a secco”. In entrambi i casi la struttura è semplificata (due sottili sostegni verticali bianchi e un terzo

asse orizzontale da cui pendono 5 o 7 elementi globulari allungati-le cucurbite), varia solo la curvatura

dell’asse orizzontale della pergola dovuta al peso delle cucurbite. La posizione di Giona nei due episodi è

differente: sempre disteso su un fianco, il braccio destro è sollevato sopra la nuca nel momento di riposo e

seduto su di una protuberanza, mentre nel momento di sconforto il braccio destro sostiene il capo reclinato da

un lato.

Sottoquadro del primo arco: delimitato da una fascia gialla-nera, lo sfondo è rosso sul quale vi è un motivo a

pelte (decoro a semilune affiancate e sovrapposte) con gamma cromatica vivace (semicerchi di linee bianche,

gialle e azzurre), nei punti di intersezione presenti dei fiori tripetali (bianchi, celesti).

Fronte del secondo arco: con una fascia rossa, bordata di giallo , entro cui si dispiega un serto floreale

composto da boccioli trilobati o pentalobati (sfumature molto chiare).

Sottarco del secondo arco: stato di conservazione scadente.

Lunetta di fondo: accoglie il Sacrifici

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
13 pagine
4 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/08 Archeologia cristiana e medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Shrewa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Iconografia cristiana e medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Bisconti Fabrizio.