Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PRAGMATICA:
Alcune frasi hanno significato solo nel testo in cui sono inserite (es,
“Il cane abbaia. Maria lo vede tutto infuriato”
pronominalizzazione -
ANAFORA, “lo” è “il cane”). La catafora è il fenomeno contrario,
anticipato.
Deissi: proprietà dei segni linguistici di indicare elementi della situazione
extralinguistica. Es. “Qui!”, “Questo!” (se non ci troviamo nella stanza
non sappiamo di cosa si stia parlando).
Ellissi: omissione o mancanza di elementi in una frase che la rendono
incompleta ma comprensibile.”Dove vai?” (vado… “A casa”
-> -omesso-)
CAPITOLO 8
La Linguistica diventa specializzazione autonoma dopo la seconda metà
dell’Ottocento, studiando le lingue indoeuropee. La linguistica generale
nasce ancora dopo, nel 1916, con il Corso di Linguistica Generale di
Ferdinand de Saussure (scuola di Ginevra).
Già i greci parlarono di linguaggio e gli indiani (V e IV secolo a.C.);
● Platone parlò della lingua anticonvenzionalmente nel dialogo
Parlò dell’uso del linguaggio, parlando delle
del Cratilo. parole
come specchio delle idee e delle immagini mentali delle stesse.
● Aristotele (384-322 a.C.) sostiene che fra realtà e parole il
rapporto è molto più convenzionale, così come gli stoici. Fu il
primo ad analizzare la flessione e i casi grammaticali.
I grammatici greci divisero le parti del discorso in 8, divenute poi 9 (i
latini aggiunsero le interiezioni, che i greci non prevedevano).
● Nel medioevo Isidoro da Siviglia (540-636) scrisse 21 libri di
etimologie, la summa totale della conoscenza antica delle
etimologie delle parole.
● Grammatica Speculativa: XIII secolo e oltre, Boezio di Dacia e altri
modisti -> le parole si manifestano nel loro modo di significare,
che ne giustificano la semantica (lanciarono le basi per la
nascita del concetto di morfema). Dante Alighieri discusse sul
volgare nel De Vulgari Eloquentia.
● Nel Seicento i giansenisti sono essenziali nel dare solide basi alla
linguista moderna, poi discusse da Chomsky. Parlarono infatti di
una teoria grammaticale universale, valida per tutte le lingue e
ragionata (si basa sul rapporto pensiero-linguaggio).
● parlò dell’origine del linguaggio,
Nel Settecento Gianbattista Vico
che era contrario al razionalismo e il convenzionalismo. Vico dice
che il linguaggio si sviluppa in 3 tappe: - lingua primordiale
(divina), - lingua degli eroi - lingua del volgo.
OTTOCENTO
William Jones, giudice in India a fine 700, fu fra i promotori iniziali
della linguistica comparativa. Aprì la strada ad altri studiosi come
Rask e Bopp (padre della linguistica storico-comparativa, o
glottologia) che fecero grammatiche comparate di greco, sanscrito,
latino e altre. A inizio 800 vi furono altri studiosi della lingua come i
fratelli Grimm e i fratelli Schlegel.
teoria dell’evoluzione di Charles Darwin
August Scheleicher si ispirò alla
che concepisce le lingue come un organismo naturale: propose un
albero genealogico delle lingue indoeuropee e arrivo ad una prima
classificazione fra lingue isolanti, agglutinanti e flessive.
SECONDA META’ DELL’OTTOCENTO
● Vengono scoperte le leggi fonetiche da un gruppo tedesco di
neogrammatici. Questa scuola si ispira al positivismo e dice che
sono leggi infallibili, legate all’analogia. Elemento importante
dell’epoca, Herman Paul, che partì dai concetti dei neogrammatici
per giungere a teorie complessive.
● (fine 800) fondò l’Archivio
In Italia Graziadio Ascoli Glottologico
Italiano, prima rivista italiana linguistica che parlò dei fenomeni di
sostrato (influsso lingue soccombenti su lingue principali).
La linguistica di fine Ottocento e inizio Novecento aprono la strada alla
linguistica generale.
● William Whitney fu il fondatore della linguistica americana,
anticipando molte vedute moderne dicendo che la lingua è un
insito nell’uomo. Preparerà
fatto sociale, la strada per i medesimi
concetti in Saussure. Sweet e Passy crearono una Associazione
Fonetica Internazionale, che creò il primo AFI nel 1888.
NOVECENTO
Il 1916 è l’anno in cui nasce la linguistica generale con il trattato
postumo di Saussure, tratto dagli appunti dei suoi allievi a Ginevra. Punti
cardine in Saussure: studio diacronico e sincronico della lingua,
l’assunzione della nozione di sistema e il concetto di struttura globale
della lingua (da qui il nome di strutturalismo).
Breve storia della grammatica italiana.
Capitolo 1: (analisi grammatica)
esitono due tipologie di grammatiche: 1)DIACRONICHE:
grammatiche storiche, si occupano dell’evoluzione della lingua nel
tempo 2)SINCRONICHE: si occupano
dello stato della lingua in un determinato momento (periodo storico)
prime grammatiche Diacroniche dell’italiano
Tra le la più importante
è quella di Gerhard Rohlfs: che si occupa della lingua letteraria e dei
dialetti parlati sulla penisola in 3 volumi.
affianca al’evoluzione dell’italiano, quella dei dialetti
oltre agli studi di dialettologia e alle sue conoscenze il tedesco
approfondì sul campo con dati concreti raccolti di prima mano.
Primo volume: vocalismo (da quantità a qualità, quindi da 10 a 7
vocali)
prendono in rassegna anche aspetti minuti chiarendone l’origine e
la destinazione
Recentemente anche importanti studiosi italiani hanno composto
grammatiche storiche come Arrigo Castellani o Paolo D’Achile.
Per risolvere dubbi grammaticali bisogna consultare grammatiche
sincroniche che sono descrittive e normative. le più diffuse sono le
grammatiche scolastiche e quelle più approfonfondite come la
Grammatica di Serianni e Castelvecchi
La grande grammatica italiana di consultazione è uno strumento rivolto
agli specialisti che studiano la grammatica dal punto di vista della
moderna linguistica.
Capitolo 2: (storia grammatica)
La storia della grammatica si occupa di tutte le proposte e le diverse
posizioni che i grammatici hanno assunto nel corso dei secoli, a partire
dal quattrocento a oggi.
è prevalentemente storia di grammatiche sincroniche e normative,
almeno fino a quando non si è sviluppato un diverso atteggiamento,
seconda metà dell’Ottocento con l’avviamento dell’indagine
nella
grammaticale di tipo storico e con le realizzazioni più aggiornate e
moderne di oggi e del secolo scorso. è l’unico
La storia della grammatica italiana (1908) di Ciro Trabalza
manuale che tratta la storia della grammatica in Italia in maniera
completa e organica dal 400 al 800
non è più adeguato alle esigenze della ricerca moderna (dal punto
di vista metodologico) per il lungo arco di tempo trascorso dalla sua
pubblicazione.
contiene giudizi a volte poco oggettivi come quelli su Grammatica
ragionata (Francesco Soave 1771)
Secondo Benedetto Croce la grammatica esiste solo nelle sue
realizzazioni concrete, cioè nei discorsi e nelle opere letterarie, quindi
non è una scienza autonoma ed è inseparabile dalla letteratura.
Excursus di Teresa Poggi Salani: Grammatikographie (storia delle
grammatiche): indagine da 400 a 900 in cui si può constatare che nella
sostanziale conservatività della grammatica attraverso i secoli esiste
una lenta e graduale evoluzione, non cambiamenti repentini o grandi
rivoluzione perché le differenze tra la grammatica di oggi e quella delle
origini è solo lessicale e sintattica. Ciò che è realmente cambiato è il
modo di studiarla. di classificarla i categorie di descrivere gli elementi e i
fenomeni. nel libro I percorsi Grammaticali: l’intento
Percorsi di Giuseppe Patota:
è di ricostruire l’evoluzione della norma grammaticale e della sua
descrizione come prodotto “dei grandi movimenti che orientano il
pensiero, il commercio intellettuale, le prese di posizione intorno alla
lingua e alla questione della lingua” Discute dei vari atteggiamenti
prevalenti nei vari secoli. (nel periodo post Bembo si pensa a stile
di tre corone per la norma grammaticale, unica eccezione L.B.Alberti
e solo nel 1643 von Buommatei si arriverà alla grammatica ragionevole)
Grammaticografia di Ilaria Bonomi (strumento didattico non facilmente
reperibile): sintetico e puntuale profilo storico che oltre a esaminare la
produzione grammaticale dei vari secoli presta attenzione anche ai
problemi relativi all’istruzione e alla didattica dell’italiano.
Strumenti on-line:
accademia della crusca (1582 Firenze, primo dizionario da cui
prestigio 1612)
Fabbrica dell’italiano: database di oltre 2000 dizionari e quasi 400
grammatiche. per ognuna è possibile leggere alcune pagine
digitalizzate.
Capitolo 3 (400)
Il quattrocento: volgare ritenuto inferiore rispetto a latino, lingua con cui
venivano scritte le opere dai letterati.
GLI UMANISTI FRA LATINO E VOLGARE: affermazione del volgare:
processo lento e graduale, prime opere fine 12 e inizio 13 secolo. metà
500 lingua accettata da dotti quasi unanimità.
Per esempio il Canzoniere di Petrarca era ritenuta dall’autore la sua
opera minore, quasi un raffinato divertimento poetico perché scritto in
volgare e il titolo LATINO era Rerum vulgarium fragmenta
Dante invece con il Convivio prima e con il De Vulgari Eloquentia
dopo mette in risalto il volgare prima con il primo scritto filosofico in
volgare e poi con un’opera in latino per spiegare ai dotti le sue teorie.
Il Principio di imitazione: è necessario scrivere seguendo l’esempio di
Petrarca (per poesia o Boccaccio per prosa) , cioè imitandone lo stile e
la lingua, se vuoi raggiungere l’immortalità letteraria. Nel 500 questo
principio fu trasferito dal latino al volgare
COME NASCE IL VOLGARE?
Flavio Biondo e Leonardo Bruni: Due intellettuali che discutendo sulle
cause del crollo della romanità si soffermano su argomenti linguistici
● Secondo Biondo il latino si corruppe e si contaminò con le
invasioni barbariche, dando origine alle lingue romanze.
● Secondo Bruni esistevano già due diversi livelli linguistici.
La posizione di Bruni è la più vicina alle odierne teorie che
identificano l’origine del volgare nel cosiddetto “latino volgare”, ma
la più accettata nel 500 fu quella di Biondo, abbracciata anche da
Pietro Bembo.
Questo dibattito influì sulla realizzazione della prima grammatica del
volgare perché.
L.B.Alberti si soffermò sulla grammaticalità del volgare: la
posizione di Bruni implicava la non grammaticalità d