vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
HEIDEGGER - LA QUESTIONE DELLA TECNICA
CHE COS’È LA TECNICA?
Evidenzia subito le due risposte:
1) è un mezzo in vista di fini
2) è un’attività dell’uomo
La rappresentazione strumentale della tecnica condiziona il rapporto tra l’uomo e la tecnica. Si
vuole dominare la tecnica, ma essa puó sfuggire al controllo.
“Ma nell’ipotesi in cui la tecnica non sia un puro mezzo che ne sarà della volontà di dominarla?”
Questa è una definizione esatta, ma non per forza vera, infatti solo il vero ci può condurre a
svelare l’essenza della tecnica; la definizione strumentale non ce lo mostra, cosí ci domandiamo
cos’è la strumentalità? -> riflette con gli elementi di mezzo/fine ed evidenzia il rapporto di causalità
tra i due elementi, si chiede in base a cosa il carattere di causa delle quattro cause sia
reciprocamente connesso -> fino a che non ci dedicheremo a questi problemi, la strumentalità e la
causalità resteranno oscure.
LE CAUSE
La dottrina delle cause risale ad Aristotele, se riportiamo il mezzo/strumento alle quattro cause si
svela la tecnica.
Sono quattro le cause:
causa materialis, per esempio la materia con cui si fa un calice d’argento
1) causa formalis, la forma o la figura in cui la materia entra
2) causa finalis, lo scopo, per esempio il rito sacrificale per cui il calice deve servire, e che lo
3) determina nella sua materia e nella sua forma
causa efficiente, che produce l’effetto, ossia il calice reale compiuto, e cioè l’orafo
4)
"Le quattro cause sono i modi, tra loro connessi, dell'esser-responsabile."
causa -> opera per produrre effetti
Egli fa un esempio: il calice è composto di argento, il calice esiste se c’e la materia per farlo;
l’argento (=l’aspetto del calice e l’aspetto in cui appare l’argento) sono corresponsabili dell’oggetto
sacrificale. Il fine è la causa delle altre cause, non esiste il calice senza il suo fine, ciò che
circoscrive definisce la cosa, ma con tale fine la cosa comincia ad essere quello che sarà dopo la
produzione.
τέλος -> ciò che compie e definisce, si traduce con fine o scopo; è responsabile della materia e
dell’oggetto
L’orafo considera e raccoglie i tre modi dell’esser responsabile, nella sua azione c’è il considerare
e l’accogliere per far apparire, è un senso conoscitivo del fare, egli tiene uniti i tre modi atraverso
un fare che sembra un conoscere.
L’unione dei quattro modi dell’esser responsabile portano qualcosa all’apparire che avanza verso il
compiuto avvento. Per Heidegger la metafisica riduce tutto a piccole cose davanti a noi. La
causazione pensata dalla metafisica ha due significati -> creatio comtinua (= la causazione non si
puó ridurre all’efficienza del fare).
ποίηδς -> portare (= poiesis) = pro-duzione = far avvenire qualunque cosa dalla non presenza alla
presenza; lo spiega Platone in un passo del Simposio
LA TECNICA COME DIS-VELAMENTO
“Che ha da fare l’essenza della tecnica con il dis-velamento? Rispondiamo: tutto.”
Nel disvelamento si fonda ogni pro-duzione, che c’è solo se c’è un aprimento.
tecnica-> instrumentum-> strumentale-> causalità(esser responsabili)-> far avvenire-> PRODUZIONE (si realizza nella disvelatezza)
Anche la natura è pro-duzione, ma la differenza è ció che è prodotto dall’arte e dal lavoro manuale
non ha il movimento iniziale della pro-duzione in sé stesso, ma in altro, nell’artista.
PRIMA TESI -> la tecnica è un modo del disvelamento, l’ambito del disvelamento è la verità
τέχγη -> (= tecnica) è il fare artigianale e la produzione artistica; dalle origini fino a Platone questa
parola era unita a ἐπιστήµη (= episteme) -> è il conoscere a dare l’apertura.
Aristotele distingue la tecnica dall’episteme, infatti la tecnica disvela ciò che non si produce da se
stesso.
tecnica moderna -> è anch’essa un disvelamento (= provocazione della natura) che è diverso per il
contadino che non provoca la terra del campo per coltivarla, infatti la tecnica è un modo del
disvelamento.
È un richiedere che provoca le energie della natura, promuove (= spinge avanti) -> ciò è la
modernità -> l’energia nascosta dalla natura viene disvelata e la tecnica è un continuo e richiedere
fondo
nel senso nella provocazione -> ció che così è impiegato è il
IL FONDO
SECONDA TESI -> quale tipo di disvelatezza è appropriata a ciò che ha luogo mediante il
richiedere provocante?
Caratterizza il modo in cui è presente tutto ciò che ha rapporto al disvelamento provocante, ciò
che sta nel senso del fondo, non ci sta più di fronte come oggetto -> esempio: un aereo da
trasporto è un oggetto e si disvela sulla pista, questa macchina confrontata con lo strumento del
lavoro artigianale viene pensata in base all’essenza della tecnica, alla quale appartiene -> vista dal
punto di vista del fondo è una macchina semplice (contrario dell’indipendenza) -> ha la sua
posizione solo in base all’impiego dell’impiegabile
Chi compie il richiedere provocante, attraverso cui ciò che è il reale viene di svelato come fondo?
Rispondiamo: l’uomo. ma come è capace di tale disvelamento? L’uomo può rappresentare le
cose in vari modi e operare con le cose, nella disvelatezza non ha potere, solo quando l’uomo è
già provocato si può verificare questo disvelamento.
se l’uomo è provocato e impiegato fa parte del disvelamento? proprio perché provocato l’uomo
non diventa mai profondo perché l’uomo è parte dell’impiegare come disvelamento.
-> uomo = reale come fondo e adopera nell’opera tecnica, è provocato a incontrare il reale in quel
mondo -> nessuno può osservare il mondo in modo diverso, dovrebbe cambiare per incontrare il
reale, categorie diverse non modificabili
Dobbiamo rispondere alla provocazione del richiamo ad impiegare il reale come fondo.
GE-STELL -> fattore riunificante, è imposizione nel senso che provoca l’uomo a disvelare il reale,
l’imposizione si chiama il modo del disvelamento che vige nell’essenza della tecnica moderna
senza essere qualcosa di tecnico
Nell’imposizione accade la disvela terza conforme alla quale il lavoro della tecnica moderna di
svela il reale come fondo, non è solo un’attività dell’uomo, né un mezzo all’interno di tale attività.
La concezione strumentale, antropologica della tecnica diventa caduca nel suo principio, non si
può completare aggiungendo una spiegazione religiosa o metafisica -> l’uomo nell’età della
tecnica è provocato dal disvelamento in modo rivelante -> concerne la natura come deposito di
energia.
L’IM-POSIZIONE E LA LIBERTÀ
fisica moderna
Un annuncio è la ma ciò che è essenziale si mantiene nascosto.
La fisica moderna si deve rassegnare al fatto che il suo tempo di rappresentazione è inaccessibile
all’intuizione -> questa rinuncia è dettata dal dominio dell’imposizione, necessita l’impiegabili età
della natura in quanto fondo -> non può rinunciare al fatto che la natura sia definibile in base al
calcolo e rimanga come sistema di informazioni.
La causalità è ristretta al provocato annunciarsi di fondi da mettere al sicuro -> perché: l’essenza
della tecnica moderna sta nell’imposizione che essa deve adoperare le scienze esatte, ma non è
una scienza applicata, è falsa apparenza -> sembra vera fino ha che non si conosce l’origine
essenziale della tecnica -> non è nulla di tecnico -> è il modo in cui il reale si svela come fondo
perché è la pro-vocazione all’impiegare l’impiegabile -> l’uomo è governato dal destino del
disvelamento.
“Non si tratta mai della fatalità di una costrizione”. Questa precisazione ha uno sviluppo singolare:
l’essenza della libertà, è connessa soltanto alla causalità del valore umano, la libertà costudisce
ciò che è libero.
Quando consideriamo l’essenza della tecnica, esprimiamo l’imposizione come destino del
disvelamento. Siamo nella libertà del destino. Non dobbiamo essere contro la tecnica ma
dobbiamo aprirci autenticamente all’essenza della tecnica, ci troviamo richiamati da un appello
liberatore. Così siamo sull’orlo delle possibilità e ci precludiamo di orientarci verso l’essenza del
disvelamento e della sua disvelatezza.
L’uomo è in pericolo -> è il destino del disvelamento
pericolo
Il e ci appare in due modi:
l’uomo è sul precipizio in assenza di oggetti ed impiega il fondo perché può essere inteso
1) come tale
sotto questa minaccia l’uomo diventa il signore della terra -> così si diffonde l’idea che tutto
2) ciò che si incontra consiste solo in quanto prodotto dell’uomo -> questa apparenza fa
montare un’illusione -> l’uomo incontra solo a se stesso.
L’imposizione nasconde la produzione e il disvelare, nascondendo la verità. Il pericolo è l’apparato
morale che si può originare con la tecnica. L’imposizione impedisce all’uomo di raccogliersi
ritornando in un disvelamento originario.
NEL PERICOLO NASCE LA SALVEZZA
“Ma là dove c’è il pericolo cresce anche ciò che salva” questa è una frase di Hölderlin, Heidegger
indica una via che implica una passività come atteggiamento di fondo.
Nell’estremo pericolo dell’imposizione, il suo dominio potrà esaurirsi nella mascherare ogni
illusione. La tecnica può aiutarci a guardare più a fondo in ciò che è l’imposizione, facendo
apparire ciò che salva.
“Tutto ciò che è dura, ma ciò che dura è solo ciò che perdura?” -> l’essenza della tecnica dura nel
senso del perdurare. Il modo in cui la tecnica dispiega il suo essere si può capire solo riferendosi
al perdurare nel quale l’imposizione accade come un destino del disvelamento.
währen -> durare
gewähren -> concedere
{sono due termini usati da Goethe nel roman