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Già ARISTOTELE presupponeva che le tracce mestiche si legassero tra loro in virtù di vincoli

associativi, sulla base della loro somiglianza o della contiguità. Tra i vari modelli proposti per

descrivere il funzionamento della memoria, quello associativo (basato sulla contiguità –

somiglianza – contrasto) che può rafforzare la memoria.

Tra i metodi maggiormente preferiti dagli associazionismi per studiare l’apprendimento ci sono:

1. L’apprendimento per coppie associate = consiste nella presentazione di

coppie di parole invitando i soggetti a ricordare il secondo elemento.

2. La presentazione seriale = inaugurata da Ebbinghaus, che consiste nel

presentare ai soggetti numeri, lettere, parole, con un ritmo costante e nella

richiesta di riprodurre ciascuno stimolo nell’esatto ordine di presentazione.

Ebbinghaus decise di dedicarsi ai meccanismi della memoria attraverso una serie di rigorosi

esercizi di ritenzione e recupero di gruppi di sillabe senza senso. Le prove utilizzate erano quelle di

riapprendimento: il suo obiettivo era quello di misurare

Velocità con cui l’info può essere acquisita

 Quante info possono essere immagazzinate

A distanza di tempo si impara la stessa sequenza di simboli e la memoria viene ‘misurata’

attraverso 1. Il risparmio di tempo, ovvero riduzione del tempo di apprendimento e

del numero delle prove richieste ai soggetti per svolgere il compito e

diminuiva il fenomeno dell’oblio;

2. Contiguità temporale, non si memorizzano i singoli termini ma le

sequenze ordinate di termini appartenenti alla stessa serie.

3. Tecniche di riconoscimento, a scelta binaria e a scelta multipla,

ovvero identificazione di un oggetto precedentemente memorizzato.

Dunque gli associazionisti hanno una visione del soggetto passivo che apprende e recupera info

in base all’esercizio (pattern practice), alla ripetizione (pattern drills) e alla frequenza: tanto più si

ripete e ci si esercita nell’ascolto – imitazione - memorizzazione, più garanzie ci sono per il suo

apprendimento.

La ripetizione = è una delle funzioni necessarie alla memoria e deve servire da

condizione per un’ulteriore elaborazione; è utile per sviluppare il ricordo a breve termine ma non

efficace da renderlo stabile nella memoria a lungo termine.

Le strategie di ripetizione sono:

1. Imparare a memoria vocaboli di una lingua straniera con la traduzione nella lingua madre

anche se potrebbe non funzionare in quanto una parola:

Può avere molti significati

 Può non avere una corrispondenza biunivoca nella lingua madre

2. Ripetere vocaboli a voce alta

3. Registrare – ascoltare – ripetere

Un altro aspetto fondamentale è la distribuzione, ovvero si è ritenuto che si ottengono risultati

migliori distribuendo nel tempo l’apprendimento di un’info piuttosto che impararla tutto in una

volta e determinare anche quanto devono essere lunghi gli intervalli tra una ripetizione e l’altra

per ottenere dei buoni risultati. In realtà esistono delle variabili che incidono sul tempo di

apprendimento: Intenzionalità = di applicarsi alla memorizz. di un materiale ling.

 Obiettivo

 Piani e strategie = che consentono di organizz. Il materiale da

 apprendere

Elaborazione = a cui il materiale è sottoposto

L’uomo in quanto elaboratore non è più un soggetto passivo ma attivo. Il modello più noto che

riguarda la struttura della memoria è il modello modale di Atkinson Schiffrin.

Secondo questo modello le informazioni recepite dagli organi di senso vengono depositate nella

memoria sensoriale.

Da qui attraverso l'attivazione dell'attenzione possono essere trasferite nella memoria a breve

termine e quindi con il processo di ripetizione entrano nella memoria a lungo termine con una

certa perdita di informazioni nel passaggio da una memoria all'altra.

Un altro modello è quello proposto da Craik e Lockart definito modello funzionale.

Svilupparono una teoria alternativa a quella di Atkinson e Shiffrin, la teoria della Profondità della

codifica. L’aspetto centrale consiste nel ritenere che la durata della traccia presente nella

memoria dipenda dalla profondità con cui lo stimolo è stato elaborato in fase di codifica, in

quanto una elaborazione più profonda dà origine a un ricordo più stabile, perché più connesso a

livello semantico.

Un aspetto fondamentale di questo modello riguarda il processo di conservazione dell’info.

Se l’acquisizione dell’info dipende dal livello di elaborazione, sarà un ripasso elaborativo, utilizza

delle strategie di comprensione e integrazione con altre conoscenze, mentre se l’info viene

riciclata senza una elaborazione, sarà un ripasso di mantenimento o di ripetizione.

Capitolo 5: memoria di lavoro

La MdL viene definita come un sistema temporale sottoposto a trasformazioni, ovvero un sistema

deputato al mantenimento ed all’elaborazione di informazioni utili per l’esecuzione di molteplici

attività complesse, come la comprensione, l’apprendimento ed il ragionamento; permette,

inoltre, l’integrazione di informazioni provenienti sia dai sistemi sensoriali che dai sistemi di memoria

a lungo termine.

Infatti, la MdL gioca un ruolo fondamentale nella cognizione complessa; i compiti cognitivi, che

svolgiamo quotidianamente come ad es. ricordare un numero di telefono.

La MdL andava in parte a sostituire il concetto di MBT: veniva posta maggiore enfasi sulla

manipolazione attiva delle informazioni piuttosto che sul mantenimento passivo. La MdL, infatti,

pur conservando le caratteristiche di quella a breve termine (capacità limitata e mantenimento

temporaneo delle informazioni), rappresentava un sistema più complesso, in quanto non funziona

semplicemente come magazzino temporaneo, ma permette di elaborare informazioni durante

l’esecuzione di diversi compiti cognitivi.

Secondo il modello tripartito proposto da Baddeley e Hitch (1974), la MdL è composta da:

1. Un sistema attentivo di controllo più che un magazzino di

memoria, il sistema Esecutivo Centrale (Central Executive) volto

alla selezione di strategie, alla presa di decisioni, all’integrazione di

informazioni provenienti da diverse fonti. Una base per

concettualizzare la componente esecutiva della MdL è il modello

di controllo attentivo del comportamento, proposto da Norman

Shallice (1986), che comprende due sistemi di controllo: uno in

grado di dirigere i comportamenti in base a schemi attivati da

informazioni contestuali provenienti dall’ambiente esterno; mentre

il secondo, denominato Sistema Attentivo Supervisore (SAS) e

associabile all’Esecutivo Centrale, capace di intervenire nel

momento in cui si è coinvolti in un’attività o è necessario prendere

rapide decisioni di fronte ad una situazione e dunque il controllo di

comportamenti di routine risultasse insufficiente. EC gestisce 4

processi:

Orientamento del focus dell’attenzione

 Distribuzione dell’attenzione

 Cambio di focus dell’attenzione

 La funzione di collegamento tra MdL e MLT.

EC supervisiona e coordina 2 sotto componenti funzionali, tra cui il

2. Loop fonologico = Il primo è deputato al mantenimento e

all’elaborazione di informazioni verbali e acustiche. È formato da

due componenti: una parte “passiva”, il magazzino fonologico in

grado di mantenere l’informazione basata sul linguaggio parlato;

e una componente attiva, il processo di controllo di articolatorio.

Le info permangono nel magazzino fonologico per circa un

secondo e mezzo o due; oltre questo limite non possono essere

più recuperate. Le informazioni verbali possono però essere

mantenute più a lungo all’interno del magazzino grazie al

processo di rehearsal di tipo articolatorio. Sono stati individuati

una serie di effetti caratteristici del Loop Fonologico:

Effetto di similarità fonologica: quando gli item da ricordare sono simili

 fonologicamente;

Effetto dell’informazione a cui non si presta attenzione: se viene

 presentato materiale di sottofondo in concomitanza ad un compito

di memoria, la prestazione viene compromessa; (musica)

Effetto della lunghezza della parola: la capacità del magazzino varia

 a seconda della lunghezza degli elementi;

3. il Taccuino Visuo-spaziale = (Visuo-spatial sketchpad) responsabile

del mantenimento e della manipolazione di materiale visuo-

spaziale, afferente al che cosa ed un’altra deputata a localizzarlo

nello spazio e a fornire info su dove.

Successivamente, Baddeley ha ampliato il modello con l’aggiunta del Buffer episodico o Episodic

Buffer, un’ulteriore componente di capacità limitata capace di integrare le informazioni che

provengono dai due sotto-sistemi con quelle della MLT, sotto il controllo dell’Esecutivo Centrale,

recuperate attraverso processi di consapevolezza.

Perché la memoria di lavoro è essenziale per l'apprendimento?

Alla base dell’apprendimento e di diversi compiti cognitivi come la lettura, la comprensione, il

calcolo aritmetico, vi è un sistema multicomponenziale a capacità limitata, la memoria di lavoro.

Pertanto un comunissimo disturbo specifico di apprendimento che riguarda la capacità di

calcolo aritmetico è dovuto a un deficit della componente verbale della memoria di lavoro, che

non è collegato al quoziente intellettivo, ma ad altri fattori che possono concorrere al successo o

insuccesso dell’apprendimento: aspetti socio-culturali – emotivi – psicoaffettivi.

Le possibili soluzioni da parte degli insegnanti per es possono essere:

individuare le carenze della MdL

 monitorare l’allievo

 valutare la capacità della MdL

 ridurre il carico della MdL

 ripetere le info + importanti

 incoraggiare l’uso di supporti per la memoria (materiale audiovisivo)

 sviluppare strategie del bambino

Baddeley notò la MdL fonologica svolge un ruolo importante nell’apprendimento delle lingue ma

il suo ruolo diminuisce quanto più materiale c’è da elaborare.

Capitolo 6: Memoria semantica

La memoria semantica insieme con quella episodica costituiscono la memoria dichiarativa.

La memoria semantica è una vera e propria enciclopedia mentale, perché è qui che noi

memorizziamo il significato delle parole, le regole grammaticali e le nostre conoscenze generali

sul mondo.

Le unità su cui la memoria semantica opera sono i concetti, cioè idee, ognuna delle quali

possiede proprie caratteristiche. I concetti sono connessi gli uni agli altri, all’interno di complesse

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
15 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabbafamily92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottodidattica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Cardona Mario.