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SISTEMA GEOLINGUISTICO DELL’AFRICA NERA:

Nessun paese dell’Africa nera è caratterizzato dalla presenza di comunità

 linguistiche monolingui;

Lingue ufficiali: inglese, francese, spagnolo, portoghese;

 È possibile che una lingua materna sia parlata in paesi diversi e da un numero

 variabile di persone;

Alcune lingue sono ampiamente diffuse su vasti territori geografici, tale

 processo ha spesso comportato lo sviluppo di pidgin.

IN AFRICA OCCIDENTALE TROVIAMO UNA VARIETA’ LINGUISTICA:

Lingue esogene imposte dal colonialismo

 Lingue nate in seguito agli scambi commerciali

 Lingue locali

 TRILINGUISMO

BILINGUISMO,

RELIGIONI

La religione in Africa è sempre stata più che un semplice credo religioso, bensì uno

strumento di comunicazione tra il mondo dei vivi e dei morti.

I 3 macro-gruppi religiosi più diffusi:

1. ISLAM l’islam è diffuso particolarmente nell’Africa settentrionale e in

quella sub sahariana orientale/occidentale. Per quanto riguarda i rapporti

islam – cultura/religioni africane è abbastanza controversa. Da una parte

rapporti positivi; dall’altra imposizione della religione e di punizione di chi non si

convertiva al credo islamico.

Il processo di islamizzazione è stato violento. Nell’incontro con l’islam, le

religioni africane hanno fatto delle proprie tradizioni un elemento di forza.

2. CRISTIANESIMO più dell’islam, il cristianesimo ha esercitato un’importante

impulso all’istruzione.

Cristianesimo e Islam convivono oggi pacificamente: quasi mai scontri

religiosi, forme di discriminazione. Per buona parte degli africani , l’essere cristiano

oppure musulmano corrisponde a due abitudini (cultura africana e senso di

appartenenza alla loro storia).

Non è raro trovare famiglie religiosamente miste, dove i genitori professano

religioni diverse.

QUESTE RELIGIONI HANNO SUBITO UN LENTO E PROGRESSIVO PROCESSO DI

AFRICANIZZAZIONE, RIUSCENDO A DISTRIBURSI IN MODO OMOGENEO

SULL’INTERO TERRITORIO.

3. RELIGIONI TRADIZIONALI (riunite convenzionalmente sotto il termine

“animismo”) nelle lingue africane non esiste un termine omologo a quello

occidentale che sta per “religione”. I riti tribali, le danze, i culti della natura

vennero talvolta male interpretate dagli scopritori europei, tanto che la loro

espressione ontologica fu banalmente definita “religione tradizionale”. La

religione tradizionale richiama termini come animismo, culto degli antenati della

propria famiglia oppure no, sono l’anima della natura e si riflettono nelle

situazioni e negli oggetti del presente.

ELEMENTI FONDAMENTALI: segreto, mito che le danno un senso di mistero e

rispetto; le conferiscono autorità e stabiliscono criteri di inclusione e di

esclusività.

MALATTIE

Sebbene siano in atto progressi e progetti in campo medico, la situazione medico-

sanitaria dell’Africa occidentale è tutt’ora critica. CAUSE:

Povertà che non garantisce una strumentazione adeguata e non dà la possibilità

 di acquisire i medicinali;

Instabilità politica;

 Incongruenza tra un sistema sanitario basato sul modello occidentale da una

 parte e dall’altra su un più complesso sistema socio-culturale che prevede

l’intervento di stregoni e guaritori.

Il corpo dell’ammalato descrive con la sua malattia un torto subito, un errore o una

colpa commessi nel passato da lui o da un membro della sua famiglia.

La malattia è considerata come un fenomeno che si manifesta in un corpo,

punito per aver ingannato lo spirito di un antenato defunto. La natura entra in

rapporto con l’uomo e la sua malattia con l’efficacia di riordinare azioni, pensieri e

sorti dell’uomo.

CORPO: diventa TEATRO DELLA MEMORIA collettiva oltre che del singolo.

MALATTIA: PROCESSO SOCIALE, pratica culturale, momento di produzione del sapere,

di attivazione creativa di significati e interpretazioni.

La malattia spesso non viene curata seguendo un trattamento

farmacologico, al contrario viene attivata un’indagine su tutti i fatti sociali.

Sradicare la pratica del guaritore dal contesto territoriale può provocare 2 effetti

negativi:

1. Indebolisce l’identità e il senso di appartenenza;

2. Perdita della proprietà intellettuale della conoscenza del guaritore riguardo alla

lavorazione di piante, foglie, fiori, erbe.

È possibile sostenere il processo di integrazione/cooperazione tra

la medicina tradizionale e quella ufficiale? Come può avvenire

questa integrazione?

PROCESSO CHE SI BASA SU 4 PRINCIPI:

 1. Cooperazione con i guaritori può essere prevista solo

nell’ambito di un piano di riforma che investa l’intera

struttura dell’attuale sistema sanitario;

2. Collaborazione medici-guaritori;

3. Graduale integrazione tra le 2 medicine nelle aree urbane

ma anche nelle aree rurali;

4. Guaritore dovrebbe migliorare le sue condizioni di lavoro.

Gli spazi rurali periferici (mancano le conoscenze) e spazi urbani degradati (assente

l’apparato amministrativo che dia servizi adeguati) sono i principali luoghi di

incubazione e trasmissione della malattia.

CIBO

Campagna: luogo di produzione.

Gli spazi agricoli africani sono prevalentemente organizzati secondo il modello della

policoltura di sussistenza.

Le attività agricole sono ancora spesso praticate secondo le dinamiche della

sussistenza poiché mancano i mezzi, risorse e strumenti.

La necessità di commerciare per sopravvivere ha imposto alle fasce sociali più potere

di imparare altri codici linguistici: BILINGUISMO E TRILINGUISMO.

Sempre nel settore sociale, si verificano altre forme di collaborazione tra singoli

contadini, famiglie o interi villaggi attraverso l’istruzione di cooperative agricole.

ALCUNI ASPETTI:

Il numero e l’estensione dei campi coinvolti sta aumentando;

 L’allevamento non è ancora stato avviato secondo un sistema di “batteria” in

 quanto ha bisogno di energia elettrica che ancora manca in determinate aree, e

il pollame e gli ovini sono tradizionalmente diffusi su tutto il territorio;

RISICOLTURA: attività agricola prevalente (lavoro duro e difficile), per motivi

 legati alle caratteristiche del terreno.

TROVIAMO:

PALMA D’OLIO RISO

  MAIS

COTONE (crisi economica)

 MIGLIO

ARACHIDI (crisi)

Alla crisi economica globale che vede coinvolti: settore del cotone, arachidi, vanno

sommate altre cause di aumento del prezzo dei prodotti: carenze strutturali locali (vie

di comunicazione inefficienti), difficoltà ambientali (condizioni climatiche spesso ostili),

tasse doganali.

Buona parte dei prodotti alimentari “africani” che giungono sui mercati

internazionali, sono il risultato della coltivazione di piante non endemiche (olio di

palma: unico prodotto originale africano oggetto di monocoltura). Vi sono poi i prodotti

della foresta = rappresentano un vero e proprio supermercato per i più poveri.

La ricchezza dell’Africa è percepibile nel suo patrimonio alimentare tradizionale;

l’agricoltura sub sahariana, costituita da piccoli contadini, è cresciuta anche grazie ad

un contesto politico più favorevole. Anche i progressi in campo tecnologico hanno

contribuito a ciò.

Vi sono però molte sfide che devono essere affrontate: conflitti, malattie, difficoltà di

accesso ai mercati.

SOVRANITA’ ALIMENTARE il cibo e l’accesso alle risorse sono visti

come un diritto dell’uomo.

Si pone l’attenzione sui processi generali di produzione del cibo e quindi anche la

produzione legata alla raccolta di prodotti spontanei: PESCA , ALLEVAMENTO ,

NOMADISMO PASTORALE.

CAPITOLO 4: L’AFRICA OCCIDENTALE FRA TRADIZIONE E

SVILUPPO

L’esclusività etnica caratterizza i rapporti sociali e l’elaborazione culturale dei villaggi:

chi vi abita vive seguendo delle regole, producendo manifestazioni simboliche,

svolgendo attività tradizionali che tendono ad escludere chiunque non ne appartenga

dalla nascita.

Per diventare membro non è impossibile, è sufficiente partecipare alla vita sociale e

civile quotidiana. CAPITALE = RAPPRESENTA LO STATO. TERRA= per un africano è

anche la divinità, il magico, il sacro.

I MERCATI

Il mercato africano è molto importante, è uno spazio fisico e un luogo complesso: nel

mercato si realizzano le dinamiche culturali e i ruoli sociali dei gruppi umani che vi

prendono parte.

L’economia informale dà all’oggetto (venduto o barattato) un valore aggiunto rispetto

a quello monetario, poiché lo trasforma in un simbolo.

Esso viene fatto periodicamente, a cadenza settimanale nelle zone più periferiche,

quotidianamente nei centri urbani.

Si fa mercato anche nella foresta.

Rappresenta:

Trait d’union tra il passato e il le donne che si occupano

 dell’atto di vendita e

presente; dell’organizzazione degli spazi;

È vita;

 È un luogo aperto a tutti, non

È anima pulsante della

 esclusivo di una singola etnia:

collettività;

Evento sociale che ha un risvolto

 ospita tutte le classi sociali, vi

accorrono genti straniere di altri

profondamente culturale;

È anche importante luogo di

 villaggi e di altre etnie diverse, le

incontro e di conoscenza dove si bancarelle infine sono oggi

discute; occupate da numerosi prodotti

Luogo di spicco per la DONNA

 provenienti dall’esterno del

(figura femminile) in quanto sono paese.

STRADE

E’ un luogo denso di significati, ricco di storie. In essa si consuma l’intero ciclo della

vita per molti africani.

 

Luogo di sosta; Casa temporanea;

 Rifugio;

 Percorso rettilineo;

 Via di fuga;

Esse hanno il potere di collegare luoghi dunque o uniscono o fanno scontrare popoli e

villaggi di etnia diversa.

Soprattutto nelle grandi città la strada è anche il luogo della prostituzione, malavita e

della violenza.

CITTA’ La popolazione urbana mondiale, secondo i dati, sta crescendo

vertiginosamente.

Essa rappresenta per il contadino un forte elemento d’attrazione: diventa il luogo

della possibilità, è il tipo più evoluto di insediamento umano. La grande città africana

però in termini di sviluppo è ancora fragile e debole.

URBANIZZAZIONE In Africa la popolazione sta crescendo, essa sta vivendo un

microscopio processo di urbanizzazione che è generalmente irregolare. Non è

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Publisher
A.A. 2018-2019
20 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Barons98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia sociale e culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Gamberoni Emanuela.