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CAPITOLO 4: IL PITTORESCO E IL SUBLIME NELLA NATURA E NEL PAESAGGIO.
L’ESPERIENZA DEI VIAGGI PITTORESCHI NELL’OTTOCENTO
1. Le Alpi e la cultura romantica
Si guarda a Italia con nuova sensibilità poiché appare quasi luogo di elezione dello “spirito del
tempo”, terra dotata di natura lussureggiante, disseminata da rovine di passato glorioso, ma
decaduta e impoverita. Paese in cui:
1. rappresentanti di Europa progredita e ormai avviata su
strada dello sviluppo industriale possono trovare
ambiente naturale che taluno vuole incontaminato
2. società arretrata e curiosa nei costumi arcaici e
superati o invece rozzi e selvatici
3. Alpi = luoghi di natura selvaggia e di società libere e
arcaiche nel loro diretto legame con “Natura” —> di
tutto ciò è diventato paradigma originario la Svizzera
paese in cui:
A. convergere scienze naturali con letteratura
B. opera di Rousseau
—> Svizzera e poi Alpi diventano meta di nuovo tipo di
viaggio, mosso da particolari motivazioni culturali,
estetiche, esistenziali, anticipatore e manifestazione iniziale di quello che sarà poi il “viaggio
romantico”.
Se in precedenza attraversamento Alpi era fastidioso accidente, ora invece montagne diventano
esse stesse, x i loro caratteri intrinseci, per loro peculiarità naturali e umane, luogo di elezione
per nuove correnti di viaggiatori, mossi peraltro da vari intenti.
Nel clima culturale del cosiddetto periodo “pre-romantico” e poi in quello del pieno
Romanticismo, si è affermato nuovo modo di viaggiare, di programmare, compiere, praticare, ma
soprattutto di godere il viaggio
Luoghi: Alpi, Mezzogiorno, Spagna, Scozia, Galles, regione inglese dei Laghi, Caucaso, Oriente:
rispondono a queste esigenze:
1. loro aspetto grandioso o terribile, loro varietà morfologica, climatica, floristica—> VARIETA’
PAESAGGISTICA
2. popolazione semplice, ingenua e laboriosa, ma anche rude e arcaica
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3. tutto risponde a bisogno di forti emozioni e di stimoli dei viaggiatori romantici: prima
avventurosi e radi pionieri, e poi touristi sempre più numerosi e gregari, spinti da moda e da
imitazione
2. Il “viaggio pittoresco” come nuovo genere letterario-odeporico
Generi letterari:
A. prima durante fioritura del Grand Tour: da resoconto di viaggio vero e proprio, con
narrazione delle traversie e delle esperienze personali dell’autore, all’illustrazione ella
geografia e alla narrazione della storia del paese interessato; da descrizione dei monumenti
a presentazione della popolazione e dei suoi costumi; da esposizione aspetti politici,
economici, religiosi, sociali, culturali a considerazioni “filosofiche”, a elencazione personaggi
illustro o sovrani
B. ora processo di differenziazione e specializzazione testi - iniziato su finire del ‘700 - si
compie del tutto.
1. da 1 lato nasce RELAZIONE STATISTICA con intenti documentari e investigativi, con
particolare vigore durante età napoleonica (Melchiorre Gioia, Vincenzo Cuoco) e poi sviluppo
in anni Restaurazione e successivi (Carlo Cattaneo)
2. da 1 lato distacco fra RESOCONTO DI VIAGGIO VERO E PROPRIO (ora + intimista e
poetico della “relazione” sei settecentesca) # VIAGGIO PITTORICO O PITTORESCO
(comparso nella seconda metà XVIII come specificazione del resoconto del Grand Tour,
mutamento a inizio ‘800 nella impostazione concettuale e quindi anche in quella editoriale-
tipografica).
Ora si sostanziano in albi di grande formato, nei quali elemento essenziale è raccolta di vedute
che illustrano itinerario # testo scritto è elemento esplicativo - informativo che accompagna i
soggetti delle figurazioni: di fatto didascalia + o - estesa.
- resoconto di viaggio descrive itinerario e sue tappe secondo esperienza e visione dell’autore
- nuovo viaggio pittoresco invece seleziona preventivamente luoghi meritevoli di “essere visti”,
ammirati, celebrati, ricordati, e li raccoglie sotto forma di serie di vedute e raffigurazioni
paesaggistiche. Tali immagini tenute in bella vista nelle abitazioni dei viaggiatori—> in tal
modo:
1. si codificano dei paesaggi e cioè panorami e scorci
2. si rafforzano gli istinti e gli atteggiamenti “gregari” dei viaggiatori che di fronte a precedenti
autorevoli o a proposte allettanti sono lieti di accordarvisi
3. questi prodotti editoriali diventano sorta di guida “alla visione”, a “lettura paesaggistica£
dell’itinerario, secondo determinati canoni
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3. Viaggi “panoramatici” e iconografia paesaggistica
Caratteri peculiari di queste nuove produzioni letterarie e iconografiche< miglioramento della
viabilità e dei servizi di posta che si manifesta a partire da inizio ‘800—> aumento viaggi per
diletto.
Viaggi pittorici legati a viaggio pedonale o su vettura a trazione animale.
È diffusione ferrovia che provocherà uso nuove guide alquanto sbrigative.
4. Nuovi mezzi e modalità di viaggio,
mutamenti del gusto dei viaggiatori
Grandi carrozzabili nei primi 30 anni dell’800
costituiscono grande occasione x sviluppo
quantitativo dei transiti e dei viaggi alpini e
transalpini = strumenti della “valorizzazione” di
vaste aree montane e di godimento delle loro
meraviglie e bellezze naturali e umane, ma
sono anche mezzo con cui una parte almeno
del fascino della montagna, del richiamo della
sua natura, del suo mistero e della sua potenza
viene messa in discussione, ridimensionata:
- ora non + rischio impervi passaggi pedonali
- si possono attraversare scenari terribilmente immutati ma in piena sicurezza, comodamente
seduti in carrozza, protetti da parapetti e paravalanghe, sollecitati alla sosta e all’ammirazione
del paesaggio da belvedere e punti d’osservazione panoramici. Testimonianza di Ignazio
Cantù: p. 115
Ben è radicale effetto ferrovia.
Tutto ciò promuove trapasso epocale da Grand Tour a tourismo contemporaneo.
5. Il paesaggio e la poetica romantica
1. Arti figurative > avevano individuato apposito strumento interpretativo ed espressivo, il
PAESAGGIO, inteso come raffigurazione sintetica e coordinata tipologicamente degli
elementi che di un ambiente, di un territorio, di un’area geografica, spazialmente limitati,
sono visibili a osservatore (prima artista, poi fruitore della raffigurazione) che si ponga in
posizione esterna rispetto all’oggetto territoriale osservato, collocandosi - materialmente o
idealmente - in determinato punto di vista e osservandolo secondo un determinata
prospettiva: la figurazione “di paese” perciò è la “composizione” formale, la “messa in
14 scena”, la “rappresentazione” selettiva e suggestiva della “Natura” “naturale” o di un territorio
umanizzato, secondo determinate tecniche figurative, compositive, prospettiche, coloristiche.
2. Letteratura > lessico, fraseggio, da descrizione banale e stereotipata di ambienti, da
richiamo generico a morfologia dei luoghi, da elencazione meccanica di specie vegetali e
animali, diviene, soprattutto con i cosiddetti “pre-romantici” e poi con i romantici veri e propri,
strumento non solo + concretamente descrittivo, ma anche espressivo ed allusivo di stati
d’animo, sentimenti, tensioni morali, afflati mistici; motivo di immedesimazione e contesto
ambientale in cui si colloca…
Nella scrittura letteraria, allora paesaggio diviene x autore uno “specchio del mondo interiore”,
un mezzo x trasmettere proprie emozioni + che la descrizione di un luogo.
Agg. inglese romantic usato quale attributo particolare tipi di “natura”, di “scenari”, di “paesaggi”,
appunto in cui natura stessa si compone o meglio secondo i quali viene percepita e ordinata da
un osservatore e che si presentino come insoliti, selvaggi, desolati, ed appaiano perciò agli
osservatori. Natura quindi non consona e non commisurata a Uomo, ma ad esso soprastante.
La sfida a descrivere questa “Natura” allora è tentativo di rendere comprensibile, conoscibile, o
almeno intuibile l’”ineffabile” che in essa è contenuto, + che di “esprimere l’inesprimibile”
attraverso i mezzi di comprensione della realtà che l’arte mette a disposizione. Tema dell’infinito
in Leopardi né è una delle manifestazioni + alte.
Tutto ciò spiega fraseologia, lessico tali da evocare + che descrivere: a termini quali bello,
ridente, dolce, amaro, pittoresco, grandioso, sublime, spaventevole, orrido…quale contenuto
“oggettivo” devo dare?
Altro fattore opera nel rafforzare questo carattere suggestivo del paesaggio romantico: è il
continuo richiamo, esplicito o implicito, alla pittura (a certa pittura, che conduce da manierismo, a
classicismo, a visione “pittoresca” che i Romantici vedranno come precorritrice della propria
poetica: Annibale Caracci, Guido Reni, Salvatore Rosa), ma anche a letteratura (i poemi epici
antichi, medievali e moderni, la poesia ossianica, il romanzo gotico).
—> raffigurazione già formalizzata di un paesaggio reale o immaginario, ma in ogni caso
codificata e resa canonica, e cioè la sua IMMAGINE PUBBLICA.
Così al contrario di quanto avveniva in precedenza ora è NATURA A IMITARE ARTE E NON
VICEVERSA.
Evidente perciò quale sia importante della specifica poetica, dei canoni estetici vigenti, nel
guidare il soggetto all’osservazione degli ambienti geografici concreti, nel selezionare ciò che è
degno di essere visto e ricordato.
—> superamento del bello come canone estetico di valore assoluto prende corpo nel XVIII sec.
in Gran Bretagna.
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6. Il pittoresco e il sublime nei resoconti dei viaggi alpini
• Tra SUBLIME e BELLO RAZIONALE ci deve essere gamma di gradazioni:
- ridente
- ameno
- piacevole
- grazioso
- attraente
• Da altro lato della scala:
- grandioso
- immenso
- terribile
- spaventoso
- orrido
- pittoresco: nel clima romantico assume connotati nuovi > come il sublime, deve indicare via di
comprensione della realtà che non passi attraverso la mediazione della scienza, ma segua
invece la via dell’INTUIZIONE, vitale ed empatetica, della mente umana in rapporto alla
“Natura” e quindi della compartecipazione allo “Spirito”, all’”Essere”, al “Mistero”, al “Potere”
che si sente pulsare dentro di essa. Al cfr con sublime esso differisce in quanto sostituisce
“alla vanità delle dimensioni l’irregolarità e la varietà delle forme, alle emozioni fondate su
terrore la curiosità sensuale e pia