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Rapporto fondamentale tra potere e mobilità → il controllo delle vie di comunicazione e dei nodi della

rete sono i punti centrali alla base di una potenza militare e territoriale.

Il mezzo di comunicazione inoltre deve essere rapido (Es. la cavalleria mongola era così pericolosa in

quanto velocissima → mise a repentaglio la stabilità di moltissimi paesi).

La nascita della moderna industria bellica (→ produzione massiccia di arsenali, armi da fuoco, aerei,

navi, sommergibili, autoblindo, carri armati etc ) ha prodotto cambiamenti di scala fondamentali. Essa

conduce un'importante e intensa ricerca nel campo delle tecnologie e in particolare dei sistemi

elettronici, con ricadute successive nella società civile.

La guerra di movimento punta al logoramento del nemico attraverso uno stato di assedio e si

contrappone a quella di posizione, che invece attua la difesa di una linea del fronte con una serie di

trincee. La guerra di posizione, che dal nome ispirerebbe staticità, implica tuttavia anch'essa dei tipi di

mobilità. Nella guerra lo spazio ha una funzione essenziale nelle sue componenti geomorfologiche,

climatiche, umane e sociali. Esempi:

La Grande Guerra è stata caratterizzata dalla guerra di trincea, mentre oggi essa sembra essere

• stata superata dal continuo e impressionante progresso dei mezzi militari, che si perfezionano

a ritmi rapidissimi ( in velocità, capacità di trasporto, specializzazione etc).

Seconda guerra mondiale: La guerra di movimento spesso si è identificata con la blitzkrieg

• (guerra-lampo), impostata su manovre in costante stato di movimento che avevano nella

sorpresa e nella rapidità degli spostamenti il loro punto di forza. I tedeschi l'hanno utilizzata in

varie campagne, ad esempio in Polonia e in Francia. Quando la usarono in Russia gli esiti non

furono soddisfacenti: distanze enormi → grave disagio nello svolgimento delle operazioni

militari: distribuzione inadeguata dei soldati e dei mezzi nel territorio.

3.3

Colonizzazione ha vari significati associati a un processo espansivo legato alla mobilità.

campo biologico e geobotanico: fenomeno per cui una comunità biologica, attraverso un

• trasferimento da un'area che normalmente abita, va a insediarsi in un area che ne è priva. Le

specie pioniere per prime colonizzano un ambiente → spazio reso idoneo a un'ulteriore

colonizzazione da parte di altri organismi. Il processo si può compiere grazie alle capacità di

dispersione e di diffusione di una singola specie in un'area geografica che in precedenza non

occupava.

campo antropico: complesso di attività di bonifica e di trasformazione fondiaria volto a

• generare condizioni ambientali propizie all'insediamento permanente, soprattutto rurale, su

fondi appositamente appoderati. In Italia ricca storia di bonifiche. I Romani con complessi

procedimenti organizzavano il territorio da assegnare a nuovi coloni (spesso veterani a

riposo): la centuriatio si caratterizzava per la regolare disposizione, secondo un reticolo

ortogonale (cardi e decumani) di strade, canali etc. Si ricordino inoltre i fenomeni di

espansione e di colonizzazione dei fenici e dei greci. Essi ricercavano terre fertile e risorse

minerarie → fondavano con gruppi di coloni emigrati delle nuove entità politiche autonome

( che conservavano però con la città-madre dei legami di culto e di lingua, relazioni

commerciali e politiche), basi e scali di appoggio per un prospero commercio marittimo. Anche

gli ordini monastici medievali compirono vaste opere di bonifica.

Per colonialismo invece si intende le diverse conquiste seguite alle grandi scoperte geografiche e alle

tante spedizioni esplorative dall'Europa in altri continenti → segnò profondamente la storia

dell'umanità, producendo squilibri, prevaricazioni e un dominio economico da parte di alcuni paesi che

hanno occupato altri territori e soggiogato popolazioni in spazi anche molto lontani.

Formalmente il colonialismo si è concluso intorno agli anni '50 con i movimenti anticoloniali, in realtà

si sono sviluppate nuove forme di colonialismo → incidono in maniera fortissima nel quadro

geopolitico accentuando sempre di più le differenze economiche tra le varie aree del mondo.

Il colonialismo inoltre ha spesso comportato forme di imperialismo (ulteriore incentivo a esplorazioni

di spazi difficili da raggiungere) sempre finalizzate alla conquista e alla sopraffazione, mascherata

dietro una presunta superiorità culturale. In quel periodo c'era un diffuso amore per la patria che

sfociava in acceso nazionalismo, forti rivalità fra nazioni, diffuso razzismo indirizzato alla

formalizzazione di gerarchie razziali, da un'attenzione verso terre esotiche abitate da popolazioni

selvagge da redimere ( → sottomettere).

1869 apertura del Canale di Suez → avvicinamento enorme e improvviso dell'Africa orientale

all'Europa → risvegliati gli appetiti europei. In Italia si avviò un dibattito sulla convenienza di avviare

una politica di conquista coloniale. Alcuni esploratori dell'Etiopia e dell'Eritrea erano favorevoli a un

intervento militare. Alla diffusione del consenso verso una politica espansionistica contribuirono

anche le associazioni geografiche e commerciali (es. Regia Società Geografica Italiana, Società di

Esplorazione Commerciale e la Società Africana d'Italia). La ricerca geografica in tale contesta

assumeva nell'opinione pubblica un grande rilievo, perché lo spazio dominato era determinante nella

vita economica e politica di uno Stato → geografia asservita agli interessi colonialistici europei.

Evidente associazione tra grandezza spaziale e potenza (politica) e prosperità (economica).

Roberto Almagià : Colonia = nucleo di popolazione civile stabilito in un territorio disabitato o abitato

da popolazioni di civiltà inferiore a quella dei coloni → fine= popolamento e avvaloramento del

territorio, elevazione di grado di civiltà e condizioni di vita degli abitanti originari.

Antonio Renato Toniolo : il problema della produzione e della colonizzazione di molte regioni del globo

non è solo legato alla quantità di materie prime, ma anche alla maggiore o minore possibilità di

importarvi della mano d'opera civilizzata (→ sostituzione di quella indigena), unica che può porre in

valore le ricchezze naturali. Così si spiega come Paesi ricchi di risorse naturali siano poco popolati e

sfruttati, e come la colonizzazione dei popoli moderni sia giustificata dalla necessità di sostituire la

limitata capacità economica degli indigeni con la multiforme attività delle nazioni colonizzatrici che

pongono in valore risorse economiche altrimenti inutilizzate per tutta l'umanità.

Questi due brani rispecchiano il comune sentire.

3.4

Il termine pioniere è collegato alla mobilità, ma dai significati molteplici. Appartiene al linguaggio

militare (fante, guastatore), quello dell'associazionismo giovanile ( es. nell'ex URSS ), quello botanico.

In linea di massima due significati prevalgono:

chi apre una via agli altri, esplorando regioni sconosciute dove si insedia, in modo da

• consentire nuovi sbocchi all'attività umana → pioniere accostato all'esploratore e al

conquistatore/invasore

chi è il primo (o fra i primi) a lanciarsi in un'iniziativa, a intraprendere un'attività, a diffondere

• un'idea → aperte nuove prospettive e possibilità di sviluppo → campo semantico più ampio,

potendo riguardare tanti aspetti sociali, culturali, economici, molti legati al movimento (es.

pionieri dell'aviazione, voli spaziali etc)

Esiste ad esempio un fronte pioniere dell'automobile, quando, in ambienti naturali difficili o con

mercati inconsistenti, le strade scarseggiano. Il primo significato ha un'indeterminatezza e una

pericolosa ambiguità → Pionieri Italiani in Libia sono relazioni dei delegati della Società Italiana di

Esplorazioni Geografiche e Commerciali di Milano. Nella prefazione Pippo Vigoni ricorda le parole del

capitano Camperio del 1877 “ un popolo che voglia estendere la sua influenza e i suoi commerci deve

darsi a conoscere e far sventolare la propria bandiera, pacifica e civilizzatrice , così nei mari lontani

come nelle terre inesplorate, ove possa aprire nuovi mercati ai suoi commerci. Gli Italiani, memori di

antiche glorie, così faranno” e ancora “ si deve rendere lode e riconoscenza ai pionieri, i quali hanno la

soddisfazione di vedere sventolare la nostra bandiera sulle terre che furono tanta parte delle loro

tacite aspirazioni e fare voto e perché gli italiani facciano risorgere in Libia l'antica grandezza romana”.

L'immagine più nota dei pionieri è legata agli Stati uniti e ai colonizzatori del Far West, fino ad allora

proprietà indivisa dei nativi, che veniva ora occupata e frazionata tra i coloni. Mentre in America

accadeva questo, dall'Europa si avviava il colonialismo.

“frontiera” indicò la linea, in progressivo movimento, delimitante il confine tra le terre colonizzate e

terre ancora libere. Spostandosi senza soluzione di continuità verso ovest, è divenuta simbolo trionfale

dell'espansionismo statunitense.

Frederick Turner (storico) ha rappresentato le trasformazioni della mentalità e del carattere del

colono europeo, divenuto pioniere nelle nuove terre americane dove scopre nuovi valori non più legati

alla cultura da cui proviene (VEDI BRANO A PAG 83).

Zygmunt Bauman descrive come gli europei potessero trattare aree “non modernizzate” come fossero

disabitate, svuotandole qualora i nativi resistessero alla pressione o mantenessero un qualche potere

di disturbo troppo scomodo per i colonizzatori. Sottolinea come Roosevelt considerasse lo sterminio

degli indiani come un servizio disinteressato alla causa della civiltà.

In Sudamerica il tedesco Hermann von Ihering giunto in Brasile asseriva a inizio '900 che , poiché non

si può aspettare nessun lavoro serio e duraturo dalle popolazioni indigene dell'Amazzonia, non

rimaneva altra alternativa che il loro sterminio.

3.5

La frontiera americana è assimilabile al concetto di fronte o frangia pioniera (Pioneer Fringe),

espressione utilizzata dal geografo Isaiah Bowman che godette di larga fortuna. A questa locuzione si

possono associare significati come l'esplorazione e la conquista di nuovi territori strappati ad aree

anecumeniche o di difficile popolamento, non sviluppate o sviluppate poco. C'è mobilità in queste zone,

espressa anche in dinamicità demografica marcata (emigrano soprattutto i giovani).

Bowman parte dalla “dimensione qualità” che caratterizzerebbe le moderne

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Publisher
A.A. 2016-2017
40 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bacchae2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof De Vecchis Gino.