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La protezione dell'ambiente e le risorse demografiche

Negli ultimi anni, grazie alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica verso la protezione dell'ambiente, sono nati molti parchi e aree protette. L'anello verde che formano lungo la fascia equatoriale è di fondamentale importanza per la regolazione del clima e per la qualità dei servizi ecosistemici che offrono. Le risorse demografiche sono anch'esse di grande importanza per l'intera società. La popolazione svolge un ruolo fondamentale come forza lavoro per il sistema economico e nella dimensione culturale per il sistema sociale e politico. Inoltre, è alla base di ogni processo di trasformazione dell'ambiente naturale in territorio. Per misurare l'andamento demografico a scala mondiale, sono necessarie due variabili: la popolazione totale annua e il saldo naturale (nascite - morti). Per misurare l'andamento demografico di uno Stato o di un continente, va aggiunta la variabile del saldo migratorio. Pt = P0 + Sn Pt = P0 + Sn + Sm Pt = popolazione totale della Terra P0 = popolazione inizialepopolazione all'inizio del periodo Sn = saldo naturale (nati - morti) Sm = saldo migratorio (immigrati - emigrati) Nei Paesi del Nord del mondo la crescita è piuttosto debole, alimentata prevalentemente dai flussi migratori. Suddivisione del territorio Ecumene = aree dove la nostra specie può vivere in permanenza. E Aree anecumeniche. Il 90% dell'umanità sta nell'emisfero boreale e il 10% nell'emisfero australe. Grandi aree urbane, metropolitane, industrializzate -> elevata densità demografica. 4.10 Le grandi transizioni demografiche Grandi processi di crescita economica -> influiscono sulle condizioni di vita, di lavoro e di salute -> profondo mutamento. Ciclo della transizione: 1. Alto-stazionaria: alti tassi di natalità e di mortalità -> popolazione ridotta 2. Prima espansione: abbassamento tasso di mortalità, dovuto al miglioramento delle condizioni sanitarie e

1. Crescita esplosiva: tasso di natalità molto alto, tasso di mortalità basso -> rapida crescita della popolazione.

2. Crescita stagnante: tasso di natalità alto, tasso di mortalità in diminuzione -> crescita della popolazione rallenta a causa dell'aumento della popolazione e della limitata disponibilità di risorse, come l'accesso al cibo. Il tasso di natalità rimane ancora elevato -> crescita rapida della popolazione.

3. Espansione rallentata: il tasso di natalità raggiunge valori bassi, simili a quelli del tasso di mortalità -> la crescita rallenta.

4. Basso stazionaria: mortalità bassa, tasso di natalità ha piccole oscillazioni che fanno la differenza tra crescita zero o decrescita. Nei Paesi avanzati è un processo concluso da tempo.

Transizione intersettoriale = in parallelo alla diminuzione dei tassi di natalità e di mortalità, la maggior parte degli occupati resta nel settore primario, successivamente si sposta nel secondario, infine la maggior parte della popolazione occupata nel settore terziario.

4.11 I flussi migratori

Motivazione di fondo: migliorare le condizioni di vita.

Dichiarazione dei Diritti umani (1948) -> diritto alla mobilità sia interna al Paese di origine, sia internazionale tra i diversi Paesi del mondo.

Due grandi

Tipologie di migrazioni: internazionali e interne ai singoli Paesi. Possono essere temporanee -> di breve o lungo periodo.

Tipologie di migranti:

  • Regolari: possiedono le condizioni di ingresso vigenti nello Stato di arrivo
  • Irregolari: non possiedono le condizioni richieste
  • Rifugiati: in base alla Convenzione di Ginevra, sono quelle persone costrette ad abbandonare il proprio Paese perseguitati per la razza, religione, cittadinanza, opinioni politiche o appartenenza a determinati gruppi sociali.

Vi sono inoltre i profughi ambientali, costretti ad abbandonare la propria casa per calamità naturali, inquinamento o cambiamenti climatici.

Geostoria delle migrazioni moderne:

  1. Scoperta del continente americano -> Inizio rivoluzione industriale (periodo pre industriale/mercantile delle migrazioni). Ciò portò a popolare due nuovi continenti e ad abbassare la pressione demografica del Vecchio continente.
  2. Ottocento -> ne Prima Guerra Mondiale. Ondate migratorie di massa
verso America e Oceania. 3. I flussi migratori internazionali vennero fermati dalla crisi economica del 1929 e dalla Seconda Guerra Mondiale. 4. I Paesi europei diventano la meta dei flussi migratori, passando da esportatori di manodopera a importatori. L'Italia è passata da paese di emigratori a paese di immigratori nel 1973 quando il saldo migratorio è diventato positivo. Dal Novecento i flussi migratori sono stati regolati da politiche restrittive e selettive. Il processo di globalizzazione e la diffusione delle reti di trasporto hanno reso il fenomeno delle migrazioni più diffuso a livello spaziale. Fattore di attrazione prevalente: richiesta di manodopera per il settore agricolo da parte dei nuovi Paesi. Fattore di espulsione: fame di terre. Nel Novecento l'industria e il settore terziario hanno iniziato a richiedere manodopera diventando così il fattore di attrazione dominante. Le migrazioni internazionali hanno assunto valore nei Paesi in cui il saldo naturale

tende a zero. Le migrazioni possono essere studiate a scala: locale, regionale, nazionale e globale.

Teoria centro-periferica: i flussi migratori tendono a spostarsi dalle aree periferiche e marginali del mondo a quelle centrali.

Teoria di Zelinsky: il mutare delle direttrici migratorie segue e riflette le fasi di espansione, rallentamento e declino demografico, dei processi di industrializzazione e di urbanizzazione a scala globale.

  1. 1° fase: mondo agricolo preindustriale, flussi migratori modesti;
  2. 2° fase: l'espansione dell'industrializzazione richiede forza lavoro e i flussi migratori crescono rapidamente;
  3. 3° fase: post-industriale: flussi migratori dominanti tra le aree urbane del mondo.

4.12 Le risorse immateriali: informazione e comunicazione

Schumpter sostiene che il motore dei mercati è l'iniziativa individuale di imprenditori innovatori, capaci di creare continuamente nuovi prodotti e nuovi mercati che si espandono.

velocemente per il crescente ingresso di imprenditori imitatori. La computer science e la tecnologia dei semiconduttori si sono rapidamente evolute nel corso del Novecento, con una forte accelerazione a metà degli anni Settanta. Inizierà inoltre la ricerca per definire protocolli di collegamento fra i computer, che potranno dialogare tra loro in modo sempre più efficace. Nel 1993 si avrà infatti la liberalizzazione di internet. Ciò ha fornito il supporto tecnologico alla globalizzazione degli investimenti e alla mobilità di input, merci ed informazione. Duplice effetto sulle catene del valore delle imprese e sull'interazione fra esse e la domanda finale (assetto del commercio al consumo), che va progressivamente diminuendo nelle reti fisiche degli esercizi commerciali, per trasferirsi in rete. Le nuove tecnologie hanno avuto effetti sui mercati, ma anche sulla società, sulla cultura e sui singoli individui. Capitolo 5 Politiche e metodi della

5.2 L'emergere della questione ambientale

La crescente pressione sulle risorse è dovuta a: moltiplicazione della biomassa umana e drastico accrescimento dei consumi individuali.

Il modello industriale ha prodotto le più rapide ed impressionanti modificazioni al paesaggio e alle forme organizzative degli ecosistemi e del territorio nella storia del pianeta, ma anche quelle più rischiose provenute da una specie biologica. Si è avuto però un miglioramento delle condizioni materiali di vita e questo ha impedito per lungo tempo di accorgersi dei feedback negativi, dei rischi potenziali e dei limiti logici e naturali del nostro modello di sviluppo. Essi vengono considerati come il prezzo modesto è accettabile per la modernizzazione garantita dall'industria.

Una tale cecità percettiva inizia ad incrinarsi negli anni Settanta del Novecento.

Nel 1972 molte cose devono essere aggiustate oltre ai problemi dell'ambiente umano.

Ambientali causati dalla strategia industriale di sfruttamento delle risorse: la decolonizzazione non è stata ancora terminata, e occorre completarla contrastando i fenomeni come l'apartheid, la segregazione razziale praticata dal governo sudafricano; la guerra fredda convive ogni giorno col rischio nucleare, che va scongiurato; lo sviluppo promesso alle ex colonie in ne all'indipendenza politica è ancora molto lontano da venire, con la conseguenza che la maggior parte della popolazione del pianeta e molti dei nuovi Stati che emergono dalla decolonizzazione vivono in drammatiche condizioni di sottosviluppo.

Queste esigenze, insieme a quelle ambientali, trovano spazio sia nei 26 che nei 109 obiettivi del di Stoccolma. Essi mostrano la problematicità della strategia industriale di sfruttamento delle risorse e indicano la necessità di un profonda rielaborazione.

Dopo la Conferenza a seguito della rovinosa guerra del Kypur contro Israele,

i Paesi arabi trovanuna coesione in sede OPEC, si accordano sulle rispettive quote di riduzione dell'estrazione digreggio e ne quadruplicano il prezzo, innescando così una gravissima crisi economica. Non vi è uno stretto legame tra questa scelta è la Conferenza di Stoccolma. shock petrolifero La profonda crisi catalizzata dallo somma in sé delicate problematicheeconomiche e politiche: i mercati industriali si sono bloccati, e invece di produrre lavoro e valore lidistruggono. 25fl fi fi ff fl fi fi ffi ff fl fi fifl La crisi economica e l'incapacità del mercato di fare il suo mestiere incidono con pesantezza sulla Guerra fredda, perché falsi cano la promessa occidentale del crescente benessere associato al mercato e alle società aperte. La Guerra fredda entra nel suo periodo più critico, in cui i mercati industriali vengonoviolentemente ristrutturati per via tecnologica e organizzativa con la globalizzazione.i inquinamento e degrado ambientale: l'attività umana ha causato un aumento dell'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, nonché una perdita di biodiversità e un degrado degli ecosistemi. 2. Problema di esaurimento delle risorse naturali: l'uso insostenibile delle risorse naturali, come il petrolio, il carbone e i minerali, sta portando a una loro rapida diminuzione e a una possibile crisi delle forniture. 3. Problema di equità e giustizia sociale: lo sviluppo economico e tecnologico non è equamente distribuito tra i paesi e all'interno delle società, creando disuguaglianze e ingiustizie sociali. La WCED propone quindi il concetto di sviluppo sostenibile, che cerca di conciliare lo sviluppo economico con la tutela dell'ambiente e la giustizia sociale. Lo sviluppo sostenibile si basa su tre pilastri fondamentali: l'economia, l'ambiente e la società. Questi tre pilastri devono essere considerati in modo integrato e equilibrato per garantire un futuro sostenibile per le generazioni presenti e future. Il Rapporto Brundtland ha avuto un impatto significativo sulle politiche ambientali internazionali e ha contribuito a promuovere l'adozione di misure per affrontare i problemi ambientali a livello globale. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, molti dei problemi identificati nel rapporto persistono ancora oggi e richiedono un impegno continuo da parte di tutti i paesi e delle organizzazioni internazionali per essere affrontati in modo efficace.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
43 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/02 Geografia economico-politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ginevra701 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Romei Patrizia.