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PROPOSTE DI ATTIVITÀ DIDATTICHE - LO SPAZIO RAPPRESENTATO
Di Sabrina Ricciardi
Educare (da e-ducere) significa tirar fuori, far affiorare le preconoscenze e su queste innestare il proprio intervento.
Prima di intraprendere la nostra azione didattica ci chiederemo: cosa sa il bambino sull'argomento? Cosa dovrebbe sapere?
Anticipiamo lo schema dei contenuti irrinunciabili di questo spazio della geografia:
LA DEFINIZIONE
Definiamo spazio rappresentato (o codificato), la riproduzione grafica del territorio (degli elementi fisici e antropici), attraverso un sistema di segni e simboli; nato da un'esigenza di trasmissione delle conoscenze spaziali, considera il mondo in termini di posizioni, di distanze.
Le sue prime manifestazioni sono legate al "momento" in cui l'uomo riesce a trasmettere graficamente, attraverso un codice di segni convenzionali, le sue mappe mentali, la sua conoscenza del territorio:
- In un primo tempo, relativa allo spazio abitato,
Successivamente ad uno spazio che include anche i territori lontani che fanno parte della sua esperienza. Sin dall'inizio della sua storia l'uomo avverte la necessità di orientarsi nel territorio abitato, di ricordare in quali luoghi reperire il cibo e quali evitare per la presenza di pericoli, di comunicare ai propri simili come ritrovare quegli stessi luoghi, mediante la memorizzazione di semplici punti di riferimento: da questa capacità di orientarsi, dipende la sua sopravvivenza stessa.
Le prime rappresentazioni sono quindi caratterizzate da estrema concretezza, quasi sempre limitate alla riproduzione di piccoli spazi legati all'esperienza quotidiana. Successivamente aumentano la proporzione del territorio rappresentato e il grado di astrazione: si perfeziona un sistema simbolico di rappresentazione dell'ambiente, contemporaneamente, o forse prima, dell'invenzione della scrittura come sistema simbolico di comunicazione.
Un significativo
esempio è la MAPPA BEDOLINA del popolo dei Camuni (1500 a.C.) che ben si presta ad un uso didattico e che, come una mappa catastale, riporta la suddivisione dei campi, la dislocazione delle case, la localizzazione dei ruscelli e dei canali di irrigazione. Le antiche mappe egiziane e mesopotamiche, alcune topografiche (celebre la PIANTA DELLA CITTA' DI NIPPUR, talmente accurata da guidare gli scavi archeologici), altre piegate a fini amministrativi, altre ancora espressione della cosmografia e summa delle conoscenze filosofiche e scientifiche. Non meno significative sono le MAPPE TRACCIATE SU PELLE DI BISONTE dalle tribù Pelle rossa del Nord America o QUELLE FATTE DI CONCHIGLIE E FIBRE DI COCCO dagli abitanti delle isole della Polinesia, in grado persino di indicare la direzione dei flutti, l'escursione delle maree, la distanza tra isole. TAPPE DEL PROGRESSO CARTOGRAFICO La cultura cartografica acquista dignità e scienza nell'ANTICA GRECIA, conL'applicazione dei principi dellamatematica. Sulla base di precisi calcoli si giunge alla consapevolezza della sfericità della Terra (Pitagora), sene calcolano le dimensioni con discreto livello di approssimazione (Eratostene) si adotta sistematicamente ilreticolato geografico (Ipparco), nascono le proiezioni (Marino di Tiro).
Nel MONDO ROMANO sono le carte terrestri e catastali le più diffuse: vengono usate nelle centuriazioni,rappresentano la rete stradale dell'impero, sono piegate all'uso militare.
Un binomio questo, cartografia e potere, che fa della carta uno strumento di penetrazione e conquista chetroverà la sua massima espressione dal XVI secolo in poi, con le scoperte geografiche e la colonizzazione delNuovo Mondo.
Da questo momento della storia, la cartografia subisce un'accelerazione. È scandita:
- dalla produzione di carte sempre più precise, rese attendibili dall'azione di nuove tecniche di rilevazione e dal progresso scientifico (es. uso della bussola), dall'esplorazione di nuove terre, dal perfezionamento delle tecniche di incisione; accanto alla fioritura della CARTOGRAFIA NAUTICA che con i PORTOLANI risponde all'esigenza di ogni piccolo stato di disporre di carte il più possibile precise del territorio di sua pertinenza, si moltiplicano le rappresentazioni degli oceani e dei continenti appena conosciuti. Marinai e viaggiatori al servizio dei grandi re d'Europa saranno i cartografi dell'età moderna. Fino al 600, geografia e cartografia sono parte di una stessa anima; dal XIX secolo, quando a seguito della rivoluzione industriale si formuleranno nuove interpretazioni del rapporto uomo-ambiente, la geografia diventerà da descrittiva ad INTERPRETATIVA; non ci si limiterà a localizzare ma ci si cercherà di capire, di collegare i perché, le cause all'origine dei fenomeni rappresentati dalla cartografia. Progressivamentesi sarà in grado di individuare con esattezza, nelle carte, gli insediamenti umani, la vegetazione, il tipo di terreno dei luoghi dove si svolgeranno le battaglie. Gli Stati moderni hanno usato la cartografia per tracciare confini nazionali e per segnare i limiti amministrativi. Oggi la cartografia, in quanto strumento di conoscenza dell’ambiente fisico e antropico, offre un imprescindibile contributo alla pianificazione territoriale, alla comprensione delle interrelazioni, alla pianificazione degli interventi in chiave ecologica e sostenibile.
- ORIENTARSI, individuando attraverso di essa, punti di riferimento nell’ambiente e direzioni da seguire;
- CONOSCERE LO SPAZIO, attraverso la rilevazione in essa,
LA CARTOGRAFIA A SCUOLA
L’esame dello SPAZIO RAPPRESENTATO nella scuola ha il compito di far comprendere agli alunni che carta, in quanto trasposizione grafica del territorio, fornisce una ricca serie di informazioni di carattere pratico. E’ uno strumento per:
Selezionare e controllare i dati, al fine di ricavare l'informazione geografica necessaria alla conoscenza diretta o indiretta dei vari ambienti della Terra. Questo approccio di ricerca attivo, critico e personale, è uno degli obiettivi più importanti del progetto educativo, una delle abilità sottese allo studio di tutte le discipline e al completamento del percorso formativo che della cartografia costituisce la prassi del lavoro.
La potenzialità di questa scienza che sebbene autonoma è parte essenziale della geografia, risiedono nell'essere una disciplina che affida la trasmissione del sapere "agli accertamenti empirici ed alla esplorazione di situazioni ambientali", obbligando a ragionare con la propria testa, a porre correlazioni tra fenomeni; così facendo si fa promotrice di una trasmissione del sapere non autoritaria ma autorevole e convincente perché si basa sui documenti della cartografia ufficiale e sulle
osservazioni-RAGIONE DELLA SELEZIONE DEI CONTENUTI OPERATA
La partica didattica insegna che anche i concetti più astratti, se filtrati dall'esperienza diretta, compiuta in contesti reali come il giardino della scuola, un parco urbano, la città, e proposti con una metodologia semplice e stimolante, possono essere compresi.
I concetti geografici e cartografici relativi all'orientamento, alla rappresentazione e alla scoperta delle componenti fondamentali del proprio ambiente, attraverso mappe, cacce al tesoro, giochi di orienteering, esercizi di misurazione e rilevamento dei dati, diventano appassionanti momenti di apprendimento, grazie ai quali imparare a vivere con consapevolezza il territorio di appartenenza.
Il sapere geografico più di altri si caratterizza per questo riverbero della vita pratica e la cartografia può divenire un'attività scolastica particolarmente appagante e fervida di connessioni con quasi tutte le discipline.
STRUMENTI La didattica della cartografia si basa sull'uso attivo dell'atlante, di carte topografiche, di rappresentazioni cartografiche diverse per contenuto e