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DELL’AMBIENTE NATURALE E IL CORRETTO ATTEGGIAMENTO VERSO GLI
ESSERI VIVENTI.
Altro compito è quello di AMPLIARE l’orizzonte culturale e sociale, oltre la realtà
ambientale, in uno spirito di COMPRENSIONE E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE;
e di COMPRENDERE NELLA SUA COMPLESSITA’ la realtà.
Inoltre: MATURARE progressivamente la propria capacità di AZIONE DIRETTA, DI
PROGETTAZIONE E DI VERIFICA, DI ESPLORAZIONE, DI RIFLESSIONE E DI
STUDIO INDIVIDUALE, promuovendo il PENSIERO RIFLESSO E CRITICO, potenziando
nel contempo creatività, divergenza, autonomia di giudizio. La geografia proprio perché ha
per oggetto PROCESSI DINAMICI e quadri in continua evoluzione RIFIUTA IL DOGMA e
le cristallizzazioni nozionistiche. E questo è il fondamento stesso della scuola elementare
che pone così le BASI COGNITIVE E SOCIO-EMOTIVE necessarie per la partecipazione
sempre più consapevole alla cultura e alla vita sociale.
PARTE SECONDA: GLI SPAZI
CAPITOLO 1: LO SPAZIO FISICO
Lo spazio fisico è il SUBSTRATO sul quale le società umane si sono insediate e
organizzate nel corso del tempo, dando vita ad un sistema costituito da numerosi elementi
che intessono tra loro COMPLESSI RAPPORTI DI AZIONE E RETROAZIONE.
Il rapporto tra sistema ecologico e sistema antropico si è mantenuto in equilibrio per molto
tempo fino a quando una serie di fattori legati al drastico AUMENTO DELLA
POPOLAZIONE, al diffondersi dell’INDUSTRIALIZZAZIONE e all’USO
INCONTROLLATO DELLE RISORSE hanno determinato preoccupanti lacerazioni al
tessuto ambientale. I meccanismi dell’interazione tra uomo e natura sono oggetto di
indagine della geografia.
Secondo i primi geografi moderni (HUMBOLDT, RITTER, RATZEL) l’ambiente naturale
svolgeva un ruolo fondamentale nel determinare la vita delle comunità umane; tali studiosi
ritenevano, infatti, che LA CONFORMAZIONE DEI LUOGHI, IL CLIMA E LA
VEGETAZIONE DEGLI STESSI DETERMINASSERO LE ATTIVITA’, LE FORME DI
INSEDIAMENTO E IL GRADO DI CIVILIZZAZIONE DEGLI UOMINI CHE SI TROVANO A
VIVERE IN QUEL DETERMINATO AMBIENTE.
E’ sul finire del XIX secolo che, registrandosi il passaggio da posizioni di stampo
DETERMINISTICO a posizioni di stampo POSSIBILISTICO, gli studi geografici iniziarono
ad osservare la realtà in chiave più problematica tentando di capire come e in quale
misura le condizioni naturali incidessero sulle società umane.
Con il pensiero e l’opera di PIERRE VIDAL DE LA BLANCHE cambia il punto di
osservazione, si passa da una visione geocentrica ad una ANTROPOCENTRICA dello
spazio fisico: saranno LE CAPACITA’ DI SCELTA DELL’UOMO E LA POSSIBILITA’ CHE
EGLI SAPRA’ E VORRA’ SFRUTTARE A PLASMARE L’AMBIENTE IN CUI VIVE e non il
substrato fisico a determinare un certo modo di abitare e produrre. Tale impostazione
teorica è chiaramente espressa anche da LUCIEN FEBVRE, il quale sostiene che NON è
più l’ambiente che determina le azioni dell’uomo, ma è l’uomo che INTERFERISCE
CONTINUAMENTE CON LA NATURA, che la plasma secondo le proprie capacità e
interessi, che dà al luogo in cui vive un particolare valore.
AMBIENTE:
• NATURALE: insieme degli elementi costituenti lo spazio fisico nelle sue
componenti BIOTICHE (organismi viventi) e ABIOTICHE (aria, acqua, suolo)
• UMANIZZATO: risultate del RAPPORTO UOMO-AMBIENTE, combinazione di tratti
fisici e umani che conferisce ad una determinata porzione di superficie terrestre una
particolare fisionomia
Il segno che le attività umane imprimono sul substrato fisico dà vita al PEASAGGIO. Il
concetto di paesaggio e quello di GENERE DI VITA costituiscono le NOVITA’
caratterizzanti il pensiero vidaliano.
Il paesaggio viene così visto come UNITA’ SUPERIORE, FUSIONE DELLA SFERA
NATURALE CON QUELLA UMANA. Componenti comportamentali e culturali concorrono
a modellare il paesaggio, così, su substrati naturali simili si possono formare paesaggi
differenti perché frutto del diverso modo dell’uomo di interagire con l’ambiente. Il
paesaggio è quindi IL PRODOTTO DELL’INCONTRO TRA UN GRUPPO UMANO E UN
DETERMINATO SUBSTRATO FISICO.
Uno studio geografico del paesaggio implica, quindi, l’ANALISI DIACRONICA di tutti
quegli aspetti (insediativi, produttivi, culturali, sociali, religiosi) nelle loro RECIPROCHE
RELAZIONI E MUTUI CONDIZIONAMENTI.
Concettualmente diverso dal paesaggio è il TERRITORIO in cui alle sfere dell’agire umano
si sommano anche quelle POLITICHE con i propri confini, le reti amministrative, le
infrastrutture e i servizi. Il territorio inteso come porzione di superficie terrestre, in genere
delimitata dal punto di vista politico-amministrativo, implica l’esistenza di un SISTEMA
AMBIENTALE GOVERNATO DA UN SOGGETTO O DA UNA COLLETTIVITA’ che ne
determina la struttura organizzativa, la controlla e ne definisce le linee di sviluppo.
Si tratta, quindi, di uno SPAZIO ORGANIZZATO da un punto di vista insediativo,
produttivo, infrastrutturale e relazionale in quando consente il movimento di flussi di
persone, beni, energia e informazioni.
Il paesaggio diventa così il CONTENITORE all’interno del quale si collocano sia le
ORGANIZZAZIONI TERRITORIALI che si succedono nel tempo, sia l’AMBIENTE, che si
pone come UNITA’ DI BASE sulla quale i gruppi umani organizzano il proprio territorio. Il
paesaggio, quindi, deriva dall’UNIONE E LA SINTESI DI AMBIENTE E TERRITORIO.
LA QUESTIONE IN CHIAVE SISTEMICA
L’ECOSISTEMA
L’ambiente va visto come un SISTEMA in cui i singoli elementi INTERAGISCONO TRA
LORO creando un insieme di relazioni dirette e indirette che legano gli esseri viventi al
mondo inorganico. L’ambiente SOLIDO (LITOSFERA: crosta terrestre, suolo e
sottosuolo), insieme a quello LIQUIDO (IDROSFERA: oceani, mari, fiumi, laghi) e
GASSOSO (ATMOSFERA: involucro di gas che circonda la terra) intessono tra loro una
serie di relazioni di tipo sia VERTICALE che ORIZZONTALE. Verticali quando si muovono
dal basso (suolo, sottosuolo) verso l’alto (atmosfera) e/o viceversa; orizzontali quando si
instaurano tra luoghi diversi della superficie terrestre.
Alle sfere del suolo, dell’acqua e dell’aria si aggiunge la sfera della vita, chiamata
BIOSFERA, intesa come l’insieme degli ambienti in cui si riscontrano forme di vita animale
e vegetale. La totalità degli ambiti abiotici e biotici viene definita ECOSFERA e il sistema
ambientale che ne deriva ECOSISTEMA.
L’ecosistema, quindi, costituisce l’UNITA’ FUNZIONALE DI BASE in ecologia. Le sue
componenti sono: le comunità di esseri viventi (COMUNITA’ BIOTICA) e non viventi
(COMUNITA’ ABIOTICA); i FLUSSI DI ENERGIA e le loro INTERAZIONI. La scienza che
ha per oggetto lo studio degli ecosistemi è l’ECOLOGIA.
L’insieme delle condizioni ambientali in cui vive e si riproduce una determinata specie di
piante o animali, o un qualsiasi gruppo umano viene definito HABITAT.
I fattori fondamentali che condizionano l’ecosistema sono principalmente il CLIMA E LA
TOPOGRAFIA. Gli ecosistemi sono dei sistemi DINAMICI, soggetti a CONTINUA
EVOLUZIONE e gli effetti di tali modificazioni possono manifestarsi nell’arco di poche ore
o di diversi millenni.
La fonte di energia da cui dipende tutta la vita terrestre è il SOLE. La biosfera, però, non
termina dove arriva la luce, ma si spinge verso il basso dei fondali oceanici e verso l’alto
dei rilievi montuosi più elevati.
Gli ecosistemi sono tra loro collegati da SCAMBI ENERGETICI e da VARI CICLI detti
BIOGEODINAMICI: ciclo dell’acqua, dell’ossigeno, del carbonio, dell’azoto ecc.
CICLO DELL’ACQUA:
Esso è l’insieme dei processi che consente all’acqua di LASCIARE GLI OCEANI
IMMETTERSI NELL’ATMOSFERA RAGGIUNGERE LE TERRE EMERSE PER POI
TORNARE NEGLI OCEANI.
Esso si realizza mediante variazioni dello STATO FISICO dell’acqua che è costantemente
alimentata dall’energia del sole. Il riscaldamento solare provoca
l’EVOPOTRASPIRAZIONE di una porzione d’acqua di superficie che, trasformatasi in
vapore, ENTRA NELL’ATMOSFERA e viene TRASPORTATA DAI VENTI.
Se una massa d’acqua già satura riceve altro vapore acque, o se la temperatura
diminuisce, ha luogo la CONDENSAZIONE mediante la quale viene eliminato il vapore in
eccesso. Si verificano così le PRECIPITAZIONI, con le quali l’acqua allo stato liquido o
solido raggiunge in parte i continenti e in parte ritorna direttamente negli oceani. Una
percentuale dell’acqua caduta sulla terra PENETRA NEL SUOLO, o spingendosi in
profondità e alimentando così le falde freatiche, o fermandosi più in superficie. Solo una
porzione delle acque rimaste più in superficie evapora subito, mentre l’altra viene
assorbita dalle radici delle piante, venendo poi LIBERATA DALLE FOGLIE per
evapotraspirazione.
Per cercare di comprendere la complessità delle interrelazioni e la fragilità degli equilibri
che si instaurano tra le varie sfere dell’ecosistema, è necessario realizzare una
schematizzazione della molteplicità di rapporti che legano tra loro la sfera del suolo,
dell’aria, dell’acqua e della vita.
LITOSFERA ATMOSFERA
L’azione che l’atmosfera esercita sul rilievo terrestre contribuisce a MODELLARNE gli
aspetti attraverso processi di ALTERAZIONE CHIMICA: EROSIONE, TRASPORTO,
SEDIMENTAZIONE di materiali rocciosi. Uno dei principali agenti atmosferici che esercita
un’azione geomorfologica notevole è l’ACQUA. Alla componente che agisce dall’alto
verso il basso si aggiunge quella opposta che vede fuoriuscire dalla terra GAS DI
EMISSIONI VULCANICHE, DI TORBIERE E DI GIACIMENTI PETROLIFERI.
LITOSFERA IDROSFERA
Il pianeta Terra è formato per un 30% da terre emerse e per la restante parte da acqua.
L’energia solare innesca una serie di processi che permettono ad una parte delle acque di
lasciare gli oceani, entrare nell’atmosfera, raggiungere le terre emerse per poi tornare
negli oceani. Delle acque meteoriche, solo un terzo ritorna nel giro di breve tempo in mare
attraverso i fiumi. Della restante parte, circa una metà rimane in superficie e può
EVAPORARE subito oppure tornare nell’atmosfera per evapotraspirazione; mentre l’altra
metà PENETRA NEL SUOLO IN PROFONDITA’ andando ad alimentare le FALDE
FREATICHE per poi riaffiorare in superficie dopo un lungo periodo.
LITOSFERA BIOSFERA
La superficie terrestre costituisce il substrato dal quale animali e piante TRAGGONO
NUTRIMENTO e al quale forniscono a loro volta SOSTANE ORGANICHE importanti. La
distruzione della copertura vegetale in