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a) IL PAESAGGIO COME STRUMENTO DI RAPPRESENTAZIONE DELLA SUPERFICIE
TERRESTRE
b) IL PAESAGGIO COME ENTITA’ REALMENTE ESISTENTE SULLA SUPERFICIE TERRESTRE
- Il “paesaggio” come strumento di rappresentazione della superficie terrestre (A)
A questa corrente appartengono:
FILIPPO PORENA = primo geografo italiano ad occuparsi specificatamente di paesaggio
plasmare le collettività culturali.
al quale attribuisce la capacità di
8
OLINTO MARINELLI il paesaggio “è necessariamente qualcosa di astratto e di
dipende dalla nostra facoltà rappresentativa
personale, che oltre alla esteriorità delle
cose” = UN PAESE PUO’ ESISTERE SENZA DI NOI, NON UN PAESAGGIO.
Per descrivere perciò non basta la preparazione scientifica, ma si richiedono anche
attitudini speciali “artistiche”.
- Il “paesaggio” come strumento di rappresentazione della superficie terrestre (B)
MANIFESTAZIONE DELLA REALTA’ CONCRETA,
Ritiene che il paesaggio geografico sia lo
considera OGGETTO PRECIPUO DELLA GEOGRAFIA. Autori sostenitori:
ROBERTO ALMAGIÀ dice “La geografia è la scienza che descrive e studia i
paesaggi terrestri e gli spazi marini”.
ARRIGO LORENZI che sostiene essere la geografia umana la scienza del paesaggio
artificiale e dei suoi componenti.
Queste posizioni dominano la geografia italiano della prima metà del XX secolo fino alla
fase post-bellica promuovendo lo STUDIO dei “PAESAGGI RAZIONALI” = individuazione
di tipologie di paesaggi corrispondenti a determinati processi geografici.
CRITICHE:
Lucio Gambi nel 1961 critica la visione del paesaggio geografico come sintesi
astratta di quelli visibili. Infatti lui dice che gli elementi paesistici non sono che le fattezze
esterne, appariscenti ai sensi fisici.
neo-positivista rifiuterà il paesaggio in quanto strumento d’indagine
Critica
impreciso, e privo dei necessari requisiti di scientificità. Quindi i geografi neopositivisti e
quantitativi non considerano il paesaggio come oggetto di ricerca.
GEOGRAFIA ITALIANA accantonare il suo
La sarà spinta a partire dagli anni ’60 ad
strumento di ricerca (ossia il paesaggio). 9
- La riaffermazione, per nuove vie epistemologiche, del “paesaggio” in geografia
EUGENIO TURRI nel 1974 pubblicava la Antropologia del paesaggio in cui considera il
insieme di segni che rimandano a
paesaggio nella sua dimensione antropica = come
relazioni dalle quali dipendono i modi dell’uomo di usare la superficie terrestre.
esamina i cambiamenti
Poi nel 1979 pubblica Semiologia del paesaggio in cui descrive e
del paesaggio italiano inseguito al boom economico trova della contraddizioni: il
paesaggio da condizione rurale industrialmente avanzata.
Il TCI (Touring Club Italiano) pubblica I paesaggi umani in cui numerosi geografi
analizzano e descrivono uno degli insiemi più significativi nei quali si fondono aspetti del
presente con quelli del passato (ossia interazioni tra comunità e ambiente fisico).
- Il “paesaggio” nella vita civile, sociale e culturale italiana
Riaffermazione del paesaggio nella geografia italiana grazie alla cultura ( con la
Costituzione infatti art.9 prevede la salvaguardia del paesaggio e del patrimonio storico e
artistico) e grazie alle associazioni (quali WWF Italia, TCI, CAI).
Nel 1985 il Parlamento approva la “LEGGEGALASSO” (prende il nome dal sottosegretario
ai Beni Culturali del tempo) poneva limiti precisi all’edificazione e all’infrastrutturazione
del territorio + impone a Province e Regioni di dotarsi i “Piani paesistici”. [La legge è stata
integrata nel 2004, nel 2006 e anche nel 2008].
- La fase di studio più recente e le nuove possibili prospettive
Il concetto di paesaggio è tornato a rivivere nella geografia italiana soprattutto come
analisi delle forme che la cultura e l’attività umana hanno impresso sul territorio. Ora è il
momento storico in cui si potrebbe compiere un passo decisivo nella formulazione di una
programma di ricerca fondato sul paesaggio. 10
CAPITOLO 4:
DAI LUOGHI DELLA NATURA A QUELLI DELL’ANIMA: ESPLORAZIONI META-GEOGRAFICHE DEI PAESAGGI
SONORI E OLFATTIVI (di Flavio Lucchesi)
- La dimensione culturale e soggettiva del paesaggio
Il termine paesaggio si è diffuso maggiormente nel primo dopoguerra soprattutto in
Francia a partire dagli anni ’20 seguendo la Géographie humaine vidaliana che è
incentrata sulla storicità e sul rapporto uomo-ambiente e che afferma con forza che il
carattere idiografico della geografia si manifesta nell’unicità di ogni singolo paesaggio.
Come già detto il termine paesaggio ha molteplici significati la dimensione soggettiva
componente ESTETICO-PERCETTIA tema del “bello”
recupera la legata al quindi risalente
trasmissione delle emozioni
alla raffigurazione della natura come derivanti dalla sua
osservazione.
Gli spazi antropizzati sono organizzati sia in base a logiche della produzione economica
ma anche in base alla dimensione simbolica. ossia gli uomini non possono vivere senza
dare senso a ciò che li circonda. Quindi il paesaggio assume una dimensione ESTETICA =
punto di incontro tra il noto e l’ignoto.
metodi di analisi METADISCIPLINARI
Per questo è indispensabile ricorre a cioè allargando il
campo di indagine dalle scienze geografiche a quelle psicologiche, filosofiche, artistiche
ecc. Quindi dai luoghi della natura si può passare ai LUOGHI DELL’ANIMA.
Paesaggio come LUOGO COMPRENSIVO DI TUTTA L’ATTIVITA’ SENSORIALE
DELL’UOMO. (quindi i paesaggi da considerare non sono solo visivi.)
- Il paesaggio sonoro
Tra gli ambiti di indagine della geografia umana troviamo la dimensione SONORA di
luoghi (attenzione dei ricercatori solo da poco tempo). Concetto di PAESAGGIO
SONORO = non si limita alla raccolta dei suoni ma ha anche una metodologia di analisi
QUALITATIVA relativa alla loro percezione da parte del soggetto. 11
Differenza tra:
AMBIENTE ACUSTICO: contrapposizione PAESAGGIO SONORO: distinzione tra
approccio
tra rumore e silenzio con approccio rumore e armonia con
QUALITATIVO attento alla percezione
quantitativo. soggettiva e alle caratteristiche estetiche
del suono stesso.
Quindi il concetto di paesaggio sonoro presta attenzione alla relazione dinamica di
senso che si determina tra un ascoltatore e un ambiente acustico si crea relazione tra il
VALORI del paesaggio sonoro
ricettore e l’ambiente percepito. Per questo si parla di
perché “i luoghi che abitiamo e in cui viviamo sono segnati da una loro identità sonora”.
testimonianze nelle pagine degli scrittori
Il geografo può trovare che lasciano descrizioni
molto attente dei paesaggi e dei suoni. Ad esempio: “La pioggia nel pineto” scritta da
D’Annunzio nella raccolta Alcyone; nel romanzo “La canzone dell’eterno rimpianto” di
Wang Anyi (esponente della letteratura contemporanea cinese); o in un testo di Eugenio
Turri in Semiologia del paesaggio nell’Italia rurale della prima metà del ‘900. Uno scritto
più recente è quello di Simonetta Conti “Musica e paesaggi” in cui la geografa
evidenzia come la musica classica e l’opera lirica abbiano preso a modello ispiratore gli
elementi geografici. Importanza anche della musica popolare regionale perché è
caratteristica di determinate zone geografiche. Nel 1979 anche il geografo americano
Nash ha analizzato le influenze che differenti paesaggi geografici possono esercitare nel
processo creativo in campo musicale.
Per questo la MUSICA può considerarsi PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE e
modalità espressiva della cultura identitaria di un popolo.
2 considerazioni:
ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO SONORO: concerne le componenti acustiche
dell’architettura del paesaggio. la tecnologia acustica ha contribuito alla costruzione
del paesaggio già in antichità (es. architettura greca con teatri; oppure i parchi e i
giardini con i giochi d’acqua delle fontane).
INQUINAMENTO ACUSTICO: ha modificato il paesaggio sonoro delle società occidentali.
Infatti i grandi centri urbani sono realtà dominate dal frastuono. 12
Da questo deriva il controllo e la pianificazione acustica del territorio dal punto di
vista igienico/sanitario disciplinato dalla legislazione che delimita quantitativamente i
livelli massimi di emissione e pressione sonora misurati in decibel.
DELL’ECOLOGIA ACUSTICA
Ambito = branchia di studio trans-disciplinare che si
occupa delle caratteristiche qualitative e quantitative degli ambienti sonori.
SOUNDSCAPE = moderna progettazione di spazi sonori attenti all’eliminazione o al
controllo di alcune emissioni.
musica ruolo nella PROMOZIONE ECONOMICA del territorio
La può infatti ricoprire un
ha un valore di marketing turistico (es. la tradizione musicale irlandese). Infatti anche
l’UNESCO ha tutelato le tradizioni musicali patrimonio culturale intangibile dell’umanità.
Per questo sono nate numerose iniziative di valorizzazione (festival, eventi ecc). Ad
nel 2016 BOLOGNA, città
esempio è stata inserita nel Network of Creative Cities, come
creativa della musica.
Importanza anche PEDAGOGICA di progetti educativi che coinvolgono varie discipline
quali musica, arte, scienze. Interessanti i parchi musicali SOUNDWALKING ossia la
passeggiata finalizzata all’ascolto. Il recettore non deve essere presente solo
passivamente, ma attivamente attento nel capire la differenza tra:
ASCOLTARE:
UDIRE: atto involontario compiuto da implica coinvolgimento
attivo del soggetto e comporta
chiunque goda di buona salute. adeguata educazione e sensibilizzazione.
- Il paesaggio olfattivo
Prima l’uomo aveva un olfatto MOLTO più acuto di oggi = lo usava per funzioni legate
OLFATTO stimola le sensazioni emozioni sulla memoria.
alla sua sopravvivenza. e le
Scansione tipologica degli odori varia da 4 a 40 però come per lo spettro cromatico (dei
colori) si ritiene che tutti gli odori risultino dalla COMBINAZIONE DI 2 o più odori principali. Si
parla di ALINGUISTICITA’ che sottrae la precisa verbalizzazione di molti odori = perché la
loro trasposizione in parole è complicata. Molti odori cambiano per esempio
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l’adattamento del percettore fa sì che un odore pur restando costante, l’intensità della
sua percezione diminuisca con il tempo. Questo è significativo per il geografo perché
l’OUTSIDER