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La realizzazione dei parchi letterari nelle diverse regioni disegna sulla carta
d’Italia una nuova geografia territoriale che è al contempo la riscoperta di una
più antica geografia di valori storici, culturali, territoriali e ambientali. Perché i
parchi letterari possano costituire un’autentica risorsa occorre che venga
attivato un processo produttivo che evidenzi e sfrutti le valenze presenti sul
territorio. Solo di fronte a una interpretazione del territorio come sistema
culturale, la pianificazione può dare vita a forme di sviluppo locale di tipo
durevole. In questa logica il parco letterario si pone come punto di
congiunzione tra il locale e il globale. La crescita di occupazione in una ipotesi
di sviluppo che parte dal parco letterario non è legata solo al recupero e al
rilancio dei beni culturali e ambientali inseriti in un circuito turistico, ma
significa pure il recupero di spazi agricoli ormai desertificati, salvaguardia delle
antiche sistemazioni agricole, degli alvei dei torrenti, dei boschi eccetera. I beni
culturali posti dentro una visione globale sono solo occasione di turismo di
massa, collocati invece in una visione locale assumono i connotati della
territorialità, diventando volano di uno sviluppo che porta con sé la forza della
sostenibilità. I parchi letterari possono diventare quindi la chiave per costruire
un nuovo sviluppo, senza calpestare e cancellare l'eredità del passato, possono
realizzare un’integrazione tra culture locali e globalizzazione, fra tradizione e
modernità.
Cap. V I parchi letterari in un progetto di formazione scolastica
È ormai universalmente riconosciuto il superamento della visione scuola
centrica della formazione culturale e l’enorme mutamento in atto dovuto alle
nuove tecnologie informatiche e telematiche che oggi operano con le fonti
tradizionali di conoscenza. In un contesto formativo caratterizzato dalla
pluralità delle agenzie educative, dalla forte influenza dei mass media e dalle
nuove tecnologie multimediali, si parla sempre più spesso di educazione
integrata al fine di offrire adeguate risposte alla complessità della domanda
educativa. In questo nuovo scenario culturale i parchi letterari si impongono
per le loro innumerevoli risorse ma anche per la straordinaria storia dell’uomo
scritta negli elementi residuali. L’iniziativa offre nuove opportunità alle scuole
per aprire originali e innovativi percorsi di apprendimento, avviando nuovi
processi formativi attraverso la visita a quei luoghi che hanno ispirato
l’immaginario di uno scrittore e che ne conservano dopo tanti anni l’impronta.
Tema centrale diventa il territorio, cioè quello spazio strutturato e plasmato da
rapporti culturali, sociali ed economici che diviene il motivo trainante per la
comprensione di un ecosviluppo. Le proposte dei parchi letterari si basano su
un processo educativo fondato sulla esperienza nel tentativo di superare la
trasmissione nozionistica di concetti e valori favorendo il processo di
apprendimento e di conoscenza. Si passa in sostanza da un tipo di didattica sul
territorio il cui obiettivo è la cognizione degli elementi letterari, storici e
culturali, a un tipo di attività svolta nel territorio, imperniata sulla esperienza e
sul coinvolgimento percettivo dell’allievo. Un'operazione decisamente
importante in chiave psicopedagogica è il coinvolgimento dei giovani nella
salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale e la loro partecipazione a
progetti di restauro che consente di far propria la lettura, la tradizione, il
recupero della memoria e la proiezione nella dimensione del futuro. Il modello
metodologico è quello del campo scuola, secondo il quale gli studenti possono
approfondire sul campo le tematiche curriculari, sviluppando le competenze
cognitive che permettono agli studenti la comprensione critica di processi e
fatti. Ma l’obiettivo didattico primario dei parchi è la comunicazione come
metodo e come processo che trasforma i giovani visitatori da spettatori ad
attori. L'inserimento dell'esperienza del parco nel percorso formativo
programmato si traduce in un modello che trova un elevato e significativo
riscontro di carattere didattico, con un impianto metodologicamente corretto e
con valore di interdisciplinarietà, in quanto i temi che ruotano intorno al parco
letterario richiedono il contributo di vari saperi e coinvolgimento di tutti i
docenti. È un cammino dove le tematiche ambientali si estendono a quelle più
latamente territoriali, uno studio dell’ambiente come problema culturale che
conduce ad una più concreta formulazione didattica che favorisce la
comprensione del dinamismo dei processi attivati dall’uomo attraverso le
strutture economiche, politiche e culturali. È un modello didattico impostato
sull’educazione al paesaggio, inteso quest’ultimo come fondamento
dell’identità culturale delle comunità locali, espressione di valori storici,
culturali e ambientali. Poiché il paesaggio è il mezzo per entrare in contatto
nella maniera più immediata e diretta con un luogo, con una società, diventa
un’autobiografia che racconta la storia di una geografia sociale e nello stesso
tempo rivela gli atteggiamenti e le azioni di oggi. Educare al paesaggio
significa dunque promuovere lo sviluppo delle capacità di osservare con
attenzione, di porsi delle domande, di atteggiarsi con curiosità nei confronti di
oggetti e fenomeni. Appare evidente che l'esperienza vissuta presso il parco
diviene strumento idoneo per la conquista di un'etica della responsabilità e per
l'individuazione di un nuovo paradigma ideologico che conduca a un
comportamento eticamente corretto e saldamente ancorato a valori fondanti,
in grado di rispondere alle pressanti esigenze formative emergenti dalla
complessa e dinamica società che si delinea in questo terzo millennio.
Cap. VI I parchi letterari in Sicilia
In un’epoca in cui gli elementi culturali assumono sempre più le connotazioni di
risorse strategiche, il progetto dei parchi letterari non poteva che trovare un
terreno fertile in Sicilia. A fronte di un patrimonio culturale eccezionalmente
vasto, la Sicilia si presenta come realtà contraddistinta da marcati segni di
fragilità nella struttura produttiva che hanno alimentato forme di economia
assistita e sommersa, attraverso un processo che evoca contraddizioni e
disequilibri. La consapevolezza della necessità di attuare un innesto di attività
innovative sulle risorse tradizionali ha favorito il decollo dei parchi letterari che
si inseriscono in un contesto di esaltazione crescente dei legami tra territori
particolari ed espressioni culturali. Un progetto che mira al recupero e alla
valorizzazione di realtà locali spesso ubicate in aree interne o marginali, al fine
di favorire l’integrazione territoriale attraverso la creazione di itinerari
interconnessi che possono attivare occasioni di sviluppo economico e sociale. È
una strategia volta ad assicurare il mantenimento di una memoria culturale
peculiare dell’isola, un nuovo modo di intendere la letteratura immersa nel
luogo, di riviverla nel territorio specifico dell’ispirazione che l’ha determinata e
in cui essa è stata creata. Una ricostruzione di coordinate storiche e culturali
che nell’assegnazione di una nuova identità del territorio nella sua veste di
area culturale protetta travalica la semplice finalità conservativa per approdare
a forme di gestione del territorio che rispondano ai canoni della sostenibilità. I
fondamenti culturali alla base del progetto dei parchi letterari in Sicilia si
possono riassumere nella considerazione che i beni culturali e i beni ambientali
sono in grado di produrre sviluppo se correttamente utilizzati come risorsa
economica. Lungo i sentieri letterari sono rinvenibili segni culturali significativi,
una ricchezza infinita di forme e manufatti, testimonianze dell’acculturazione
storica del territorio che messi insieme danno forma a una realtà armoniosa,
segno di un passato in cui l’uomo aveva saputo avvicinarsi a quello che era lo
spirito dei luoghi. Così i parchi letterari in Sicilia attraversano le masserie, le
cave, le fiumare, le miniere e favoriscono anche il recupero di attività in via di
estinzione come la lavorazione della carta papiro o la filatura della corda, la
lavorazione della pietra, il ricamo, l’attività dei pupari, ecc. Gli obiettivi dei
parchi letterari siciliani possono essere ricondotti a tre punti principali,
promozione culturale, valorizzazione del territorio, sviluppo economico e
occupazione delle comunità interessate. La promozione culturale riguarda la
conservazione e lo sviluppo del patrimonio culturale locale e l'orientamento e
l'educazione dei visitatori. La valorizzazione dei luoghi letterari può
rappresentare il momento di una presa di coscienza e di una riappropriazione
dei valori culturali e paesaggistici. Per quanto riguarda la valorizzazione del
territorio, la creazione del parco letterario richiede l’individuazione e la
predisposizione di fasi divulgative riconoscibili a tre livelli, scientifico, di
approfondimento e di conoscenza. Parlando della Sicilia spesso si usa
l’espressione isola al plurale per indicare il contrasto tra diverse realtà dalle
connotazioni culturali differenti. Vittorini, come puoi Sciascia, amò le Sicilie
dell’interno, città assediate dalla feudalità intorno alle quali le vicende
demografiche, politiche ed economiche intrecciano complesse trame
traducendo le sensazioni e le emozioni in significative pagine letterarie.
Cap. VII Il parco letterario dell'area dello Stretto di Messina: Stefano
D'Arrigo – “ Horcynus orca”
Lo stretto millenario viene ridisegnato da D’Arrigo con la trascrizione di un
mito, ispirato dalla continuità di un territorio che riunisce e omologa allo Stretto
mari e coste. Un braccio di mare che unisce il Tirreno allo Ionio, Scilla e Cariddi
e che scorre tra gli strapiombi Calabresi dell’Aspromonte e le dolci alture dei
Peloritani. Un susseguirsi di quadri ambientali di suggestiva bellezza, i
pittoreschi laghi, i tradizionali villaggi di pescatori, luoghi ormai violentati
dall’aggressione selvaggia di una edilizia speculativa e abusiva che ha
cancellato i segni preesistenti. I villaggi di Torre Faro edi Ganzirri, ormai saldati
dalla diffusione delle seconde case di strutture complementari al turismo, e i
due Pantani omonimi, considerati riserva naturale orientata denominata
Laguna di Capo Peloro, delimitano un’area ricca di storia, di leggende ma anche
aree di elevato valore paesaggistico. Lo spazio fisico del parco è sulle due
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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