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Estratto del documento

Roma, in cui si distinguevano il prenome, il nome che indicava la famiglia a cui

l’individuo apparteneva e il cognome, privilegio dei Patrizi. L'interesse geoculturale si

rivolge anche alle trasformazioni del nome che possono avere luogo nel corso

dell’esistenza di una stessa persona. Vi sono comunità semplici nelle quali il nome

cambia in determinati momenti, contrassegnati dai passaggi nella condizione sociale.

Ad esempio, al conseguimento della maggiore età avviene l’apposizione di un nuovo

nome e con questo atto si conferisce alla persona la capacità di rivestire cariche

pubbliche. Vi sono casi invece in cui il cambio del nome non è connesso al

raggiungimento di una certa età, ma piuttosto a scelte di vita, e le cui conseguenze

non consistono nel progredire all’interno della società di appartenenza ma nel

trasferirsi in un ambito sociale diverso come ad esempio nelle società cattoliche dove

chi prende chi voti cambia il proprio nome. Il primo passo all’interno della comunità di

appartenenza non è soltanto quello di ricevere un nome ma anche di essere

sottoposto ha un rito di iniziazione, il primo di una serie di riti che si succede nel corso

dell’esistenza. Il rito di iniziazione di più remota origine e ancora oggi molto diffuso

resta la circoncisione. Al giorno d’oggi una carta Geoculturale del rito della

circoncisione condurrebbe a tenere distinta una vasta area ebraica e islamica dove

questo rito è tuttora praticato, dai paesi occidentali dove ha perso senso. Il battesimo,

passo necessario per far parte di una comunità cristiana, non sarebbe da includersi tra

i riti di iniziazione perché può avere luogo in qualunque età. A differenza della

circoncisione che conduce essenzialmente a significati di solidarietà sociale tra il

neonato e la comunità, il battesimo Cristiano crea soprattutto un'unione permanente

con il trascendente. Si può dire che nei contesti ebraico e musulmano la componente

sociale del significato attribuito alla circoncisione ha il primato sulla componente

spirituale, mentre il contrario avviene nel battesimo, dove la componente spirituale ha

il primato sulla componente sociale. La moneta da €1 reca l’immagine dell’uomo

vitruviano, esibendo il più bel simbolo che l’occidente abbia ideato sul modo con cui

rappresentare l’armonia della figura umana. L’effigie dell’uomo vitruviano che

troviamo nelle monete ci rimanda a una delle opere più celebri di Leonardo Da Vinci e

deve la sua straordinaria valenza simbolica soprattutto al fatto che l’armonia del corpo

è posta in evidenza inscrivendo la figura umana nel quadrato e nel cerchio. Non a caso

Platone considerava il quadrato e il cerchio figure che conducevano all’idea di bellezza

in sé, bellezza assoluta. Nella società moderna l’armonia del corpo è stata assunta a

fattore di successo sociale ed è diventata il sostegno ideologico di importanti campi

dell’economia, dalla cosmetica all’abbigliamento, dallo sport finalizzato a creare

bellezza fino alla chirurgia estetica. Che il corpo umano debba diventare armonioso

conformandosi a canoni estetici socialmente condivisi è uno dei fondamenti della

convivenza nella società occidentale. Questo significato ha coesistito con il significato

attribuito al corpo dall’iconografia Cristiana. Nella visione che si delinea nell’opera

paleocristiana e si tramanda fino al rinascimento, il corpo non è rappresentato come

un simbolo di armonia fisica, l’equilibrio di linee e forme, ma piuttosto come la sede

dove vivono armonie spirituali. Platone narra che un tempo gli uomini avevano un

corpo androgino, possedevano cioè ambedue gli organi sessuali, per cui potevano

ricorrere tre tipi di relazioni sessuali, maschio maschio, maschio femmina e femmina

femmina. Siccome si vantavano troppo di tanta perfezione sessuale questi popoli

furono puniti dagli Dei che distinsero i sessi creando l’uomo e la donna. L’evento

sarebbe all’origine delle attrazione erotica tra i due sessi e l’unione sessuale sarebbe

dunque un simbolo che condurrebbe al significato della perduta unità. Queste pagine

di Platone introduco al senso culturale del sesso. La geografia convenzionale ha

affrontato gli aspetti sessuali attraverso lo studio del rapporto tra maschi e femmine,

ad esempio considerando se nelle singole società vige la monogamia o la poligamia e

attraverso lo studio della condizione femminile. Nei dipinti dell’antichità ellenica sono

frequenti le rappresentazioni della bisessualità e del libero comportamento sessuale

ma riservata ai soli maschi adulti che non vivessero in schiavitù. Questa limitazione

mostra quindi come la libertà sessuale non fosse assoluta e inoltre nella società

ellenica si esaltava il valore della castità. Già da questa visione il sesso assume una

doppia funzione, sociale ovvero la riproduzione e individuale ovvero il piacere. Il

modello classico pagano fu confutato nell’ambiente Cristiano non soltanto attraverso

la condanna dei rapporti omosessuali ma anche attraverso quelle delle relazioni

sessuali extraconiugali. Furono abbattuti tutti i simboli, dai dipinti alle statue, che

celebravano la bisessualità. Il modello dell’eros fu sostituito da un altro modello che

potremmo chiamare modello dell’amore. Nella civiltà occidentale alla concezione

cristiana si è recentemente affiancata una nuova rappresentazione del sesso,

profondamente laica e caratterizzata da due connotati. Il primo connotato è frutto di

una sorta di liberalizzazione dei costumi ed è costituito dal ritenere lecito che

l’individuo intrattenga sia relazioni omosessuali sia relazioni eterosessuali. Il secondo

connotato è la conseguenza delle tecniche genetiche, che consentono di fecondare

una donna senza ricorrere a un rapporto sessuale e in tal modo per la prima volta nella

storia della specie umana rimuovono la relazione di necessità tra sesso e riproduzione.

Il tema dei rapporti tra i sessi conduce ovviamente a quello della posizione della donna

nella società. A questo riguardo i testi classici ci rappresentano tre condizioni in cui la

donna è rispettivamente moglie, concubina ed etera. Nella società classica all’uomo

era attribuita una posizione di superiorità, la moglie gli governava la casa, la

concubina aveva cura del suo corpo e l’etera gli procurava piacere. Questa condizione,

che potremmo connotare come modello del primato del maschio, è tuttora presente

soprattutto negli ambienti rurali. Il modello posto che presentava la donna capace di

fare le stesse cose degli uomini, era rappresentato dal mito delle amazzoni, le donne

guerriere che usavano gli uomini soltanto occasionalmente per scopi riproduttivi.

L’universo simbolico connesso a questo mito, che conduceva al modello del primato

della femmina, rivive oggi nelle rappresentazioni in cui primeggiano i simboli dell’

emancipazione femminile. Il cristianesimo ha introdotto un terzo simbolo, quello della

donna che ha pari dignità con l’uomo e che insieme all’uomo all’interno della famiglia

costruisce un atmosfera di amore e armonia che diventa strumento per elevarsi

spiritualmente. Questa rappresentazione, che conduce al modello dell’armonia tra i

sessi ed è ben presente nell’iconografia cattolica, presuppone un significato più

profondo, quello che la società sia naturalmente equilibrata quando sia vicina a Dio.

Dal discorso sui sessi si giunge al discorso sulla famiglia. Il modello Classico di

matrimonio aveva soltanto carattere eterosessuale, dal punto di vista sociale appariva

come un vero e proprio rito iniziatico, sotto il profilo giuridico si manifestava attraverso

un contratto che regolava i beni dei coniugi. La Famiglia Cristiana non nasceva più da

un rito che suggellava un patto tra i coniugi ma da un rito iniziatico diverso perché il

matrimonio era concepito come un Sacramento che univa la coppia nel nome di Dio e

generava un rapporto triangolare in cui le relazioni tra i coniugi facevano parte del loro

rapporto esistenziale con la trascendenza. Attraverso la diffusione del divorzio, la

società moderna ha creato un terzo modello, quello della famiglia flessibile

caratterizzato da una complicata rete di rapporti tra figli, genitori naturali e genitori

acquisiti. La modernità ha inoltre introdotto il simbolo dell’Unione matrimoniale tra

persone dello stesso sesso dando luogo a una figura di famiglia finora assente in tutta

la storia dell’occidente. La cerimonia di un apprendista che si avvicina alla massoneria

è caratterizzata dall’impiego di simboli, oggetti materiali, disegni, sculture, e

dall’istituzione che gli impone Il segreto. La maggior parte dei riti iniziatici presenti

nella civiltà occidentale possiede la stessa struttura ternaria che contraddistingueva i

riti iniziatici nell’antichità classica: in un primo momento ha luogo una separazione che

segna l’abbandono di una condizione precedente, segue l’avviamento alla nuova

condizione, e infine ha luogo l’ingresso a pieno titolo nella nuova condizione. La

rappresentazione da parte della geografia culturale delle relazioni tra esistenza umana

e società può procedere attraverso tre tappe, che coinvolgono i livelli ontologico,

semiotico ed ermeneutico. Nella dimensione ontologica teniamo conto degli aspetti e

delle manifestazioni oggettive della società, la composizione della famiglia, la struttura

sociale, le articolazioni professionali e così via. Nella seconda tappa ci occupiamo dei

riti dell’ingresso nell’adolescenza come la cresima, delle strutture sociali riservate agli

adulti come le società segrete o altro. Nella terza tappa si rappresentano i valori

connessi ai simboli e ai riti. Mentre la geografia umana concentra la sua attenzione

sulla collettività, la geografia culturale attribuisce attenzione anche alle individualità. Il

geografo si concentra principalmente su 4 categorie di individualità, santi, eroi, leader

politici, leader della cultura e delle Arti sceniche. I santi costituiscono una categoria di

individualità cui le comunità locali attribuiscono sia specifiche funzioni, ad esempio

quella di proteggere una città, sia valori di vario genere considerandoli ad esempio

simboli del sacrificio per il prossimo. Gli eroi nell'antichità erano semidei, nati

dall’innamoramento di una donna mortale con un Dio o di un uomo mortale con una

dea e si distinguevano dagli uomini per possedere qualità fisiche e intellettuali

superiori. L’immagine dei leader politici e dei protagonisti delle Arti sceniche è spesso

costruita dai media e pos

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
30 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher venera19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Barillaro Caterina.