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Il rituale promuove la capacità riflessiva del soggetto, rispondendo ai suoi

desideri di coinvolgimento. E' quindi necessario abbandonare il modello

trasmissivo con cui tradizionalmente venivano studiate le comunicazioni di

massa e i loro effetti, per osservare gli aspetti sociali, relazionali e individuali

della comunicazione teatrale attraverso il paradigma interattivo della

comunicazione. La performance diventa quindi un'esperienza del soggetto, con i

suoi autonomi percorsi di senso: ogni spettatore porta con sé la propria storia,

le emozioni e le attese, diventando "homo performans".

1. La performance culturale e i suoi orizzonti teorici

Osservare la e con la performance

Il termine "Performance" si traduce letteralmente in "esecuzione" e viene

impegato nella descrizione dell'espressività collettiva e del rapporto individuo-

società. Essa possiede un carattere interculturale e onnicomprensivo, poiché

ogni società necessita di meta-commenti, ossia di storie da raccontarsi su sé

stessa.

Esiste un rapporto di determinazione reciproca fra evoluzione dei generi

performativi, immaginario collettivo, struttura sociale e agire creativo degli

uomini. Turner parla infatti di "dramma sociale" come unità di misura del

processo sociale fonte di ogni pratica espressiva con cui le persone,

partecipandovi, diventano consapevoli della loro appartenenza a una comunità

socioculturale.

Il termine "performance" può quindi includere una gamma amplissima di eventi

comunicativi distinguibili solo tramite il "frame" applicato. Singer definisce infatti

le "performance culturali" i fenomeni solitamente classificati come religiosi e

rituali, anziché artistici, pur avendo una durata definita, un programma

organizzato di attività, esecutori, pubblico, luoghi e circostanze. Si tratta di

fenomeni liminali, eseguiti in spazi e tempi privilegiati.

Goffman definisce invece "performance" come presentazione di sé nella vita

quotidiana, ossia la materia base della vita sociale.

La performance genera una tensione fra efficacia e intrattenimento, osservabile

nelle forme "idealtipiche" del rituale e del teatro. L'approccio antropologico di

Turner sposta l'interesse teorico dalla struttura ai campi socio-simbolici, che

mutano continuamente grazie all'azione creativa degli utilizzatori.

Schechner osserva i tratti comuni tra le tipologie di performance, definendo i

meccanismi fondamentali di base, tra cui l'"actual", ossia la manipolazione

dell'esperienza che si realizza in un evento. Il "comportamento recuperato" si

realizza invece in virtù del fatto che ogni scelta operata fra gli eventi

comunicativi possibili conserva infatti la potenzialità della scelta lasciata in

sospeso, riattualizzabile in altre occasioni.

Fra rituale e teatro. Performance e omologie sociocomunicative.

Nel rituale, il testo performativo acenna alle storie e ai rapporti che identificano

la comunità tramite evocazioni e allusioni, anzichè una narrativa omogenea.

Il mito nasce quando un evento concreto si traduce in idea, immagine

esemplare con cui identificarsi. Attraverso la mitopoiesi, ossia la socializzazzione

ai valori di una società, si dà senso alla vita di ciascuno. La performance

ritualistica trasforma quindi i partecipanti e rinnova la struttura comunitaria.

L'intera collettività dà spettacolo a sé stessa nei rituali, fondati sulla ripetizione

che riattualizza il tempo originario della cultura illitterata a oralità primaria

(priva di documenti), in cui le rappresentazioni avevano pertanto una forte

valenza cognitiva. Successivamente, l'evoluzione della comunicazione ha

determinato la progressiva virtualizzazione (intesa come sganciamento dalla

base concreta), che nasce col linguaggio. Dando un nome alle cose, infatti, esse

assumono la forma dell'informazione e acquistano un significato trasmesso

attraverso segni. Il simbolico indica quindi l'autonomia celebrale che alleggerisce

il peso di oggetti e fatti reali e consente la costruzione creativa delle metafore.

Il teatro va inteso come un rito in cui l'efficacia lascia maggiore spazio

all'intrattenimento.

L'evoluzione della scrittura ha causato la progressiva scomparsa delle forme

arcaiche della memoria e il predominio del sapere scientifico: la logica

dell'ambigu o e dell'equivoco viene soppiantata da quella di non contraddizione

e dal codice binario, alla verità legata alla "parola del maestro" si sotituisce il

sapere sistematizzato.

Teatro deriva da "theatron" (luogo dello sguardo). In esso, infatti, il pubblico è

separato dall'azione e il corpo dal sapere, ma alla sequenza acustica della

tradizione epica si aggiunge la serie visiva di gesti e azioni sulla scena. Lo

spettatore impara a scegliere e organizzare le sue percezioni, ordinando

spazialmente e temporalmente l'evento come se fosse nella sua mente. Con la

nascita del dramma (il testo scritto dall'autore), la manifestazione codificata

come azione viene ricodificata in parole scritte.

La performance oggi. Oltre la polarità di efficacia e intrattenimento.

La configurazione complessa della società postmoderna non conosce un

sottosistema che prevalga sull'altro, essendo essa eterarchica e reticolare.

L'integrazione degli individui non si realizza più, di conseguenza, nell'ambito

dell'antica appartenenza simbolica: la persona non può essere collocata nella

sua interezza in un sistema specifico. Simmel sosteneva infatti che la libertà

individuale aumenta all'allargarsi dell'area sociale di riferimento, con

conseguente indebolimento dei vincoli di identificazione. Le forme tradizionali di

legame sociale si sono infatti scompaginate, poiché non si ha più bisogno di

valorizzare le differenze con gli altri gruppi. La categorizzazione degli individui

avviene in termini di inclusione/eslcusione, a cui corrisponde la scissione tra

corpo e mente: la società necessita infatti soltanto di individui socializzati,

funzionali alla sua riproduzione, capaci di vivere nella contingenza, concetto che

esprime la convivenza del non necessario e del non impossibile e l'apertura a un

orizzonte di scelte diverse sempre attualizzabili.

Habermas sosteneva che il sociale è caratterizzato dall'esistenza di strutture di

intersoggettività prodotte linguisticamente, la cui volontà di comprendersi si

soddisfa grazie alla significazione simbolica. La condizione postmoderna è infatti

caratterizzata dalla perdita di riferimenti normativi, mitici e valoriali, sostituiti da

una serie di micronarrazioni con durata limitata e pertinenti solo ai contesti in

cui emergono e solo per gli individui coinvolti. Nascono quindi sempre nuovi

bisogni di espressività negli interstizi della vita societaria, ovvero performance

che Turner definisce liminoidi, ossia legate allo svago e alla necessità di porre lo

sguardo altrove.

La comunicazione è un evento altamente improbabile: ciò pone il problema della

riduzione dell'incertezza, che si affronta attraverso la selezione, ossia

l'accettazione del linguaggio, con cui si può oltrepassare l'ambiguità delle

percezioni e parlare di cose astratte. La comunicazione linguistica simbolica

separa il contenuto dalle forme che lo trasmettono, essendo indipendente dalla

presenza percepibile di ciò a cui il contenuto comunicativo rimanda.

McLuhan considera gli artefatti tecnologici come estensioni dell'apparato

percettivo e i media della comunicazione come prolungamenti dei sensi, che

inducono a riorganizzare il legame tra pensiero e azione. La scrittura è dunque

anche il primo mezzo di diffusione, che crea un discorso che (a differenza di

quello orale), non può essere discusso col suo autore nell'immediato, separando

atto del comunicare e comprensione. L'elemento principale diventa il ricevente,

che attribuisce significato alle parole scritte. Esso diventerà "pubblico", ossia

generalizzato, inconoscibile e astratto con l'avvento dei media gutenberghiani,

che permisero lo sviluppo della cultura. Con cinema e televisione, il mondo

diventa comunicabile, tutti i fatti si prestano a essere trattati dai mass media.

Ong introduce qui il concetto di oralità secondaria, sovrapposizione dei mezzi di

comunicazione e degli scenari sociali. Le strutture di informazione si presentano

come simultanee: l'uomo è quindi immerso in un flusso informativo

multidirezionale immediatamente percepito.

L'evoluzione tecnologica non ha un andamento lineare prevedibile, ma dipende

da un processo di determinazione biunivoca fra innovazione e uso sociale.

Esiste inoltre un rapporto di interdipendenza e complementarierà fra i mezzi .

McLuhan afferma inoltre che, dato che ogni nuova tencologia estende le istanze

latenti, i nuovi medium si sviluppano a partire dal contenuto di uno vecchio,

nonché da una richiesta comunicativa che gli apparati tecnici esistenti sono

troppo limitati per soddisfare. L'obsolescenza delle pratiche comunicative non

comporta quindi necessariamente la loro scomparsa, bensì la loro evoluzione. I

mass media possono essere definiti come i mezzi che ci permettono di costruire

la rappresentazione sociale del mondo, una "realtà senza costrizione al

consenso" (Luhmann). Nasce così una forma collettiva dell'intelligenza, nonchè

un'intelligenza connettiva.

Le relazioni si svincolano infatti dalle oggettivazioni spazio temporali grazie ai

legami contingenti, né necessari né impossibili, probabilmente deboli ma che

trovano forza nel costruirsi a distanza in tempo reale. I media generano quindi

una dinamica inedita del fare comunità.

Le avanguardie storiche si assunsero il compito di ridefinire l'arte all'interno del

contesto socioculturale di riferimento, per contrastare quella che Debord aveva

definito "società dello spettacolo", depurata del carattere partecipativo della

performance. L'estetica occidentale di derivazione platonica e aristotelica era

infatti considerata un'esperienza disincarnata, legata al cervello e alla

dimensione simbolica, lontana dalla capacità di sentire le emozioni nel corpo.

Turner osserva infatti le forme liminoidi che nascono nelle società complesse, in

cui la dimensione individuale dell'arte sostituisce le performance rituali

obbligatorie: il tetro borghese ha infatti trasferito l'antico spirito comunitario

nella sacralità moderna dell'istituzione e dell'artista.

Tuttavia, teatro e cinema nascono dalla collaborazione sociale e dalle esigenze

espressive di ogni specifica congiuntura cul

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
16 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiovannaUrb di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Forme e linguaggi del teatro e dello spettacolo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Gemini Laura.