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RIASSUNTO DELIRI:

Depressione Mania Schizofrenia Paranoia

Delirio di rovina, di colpa, Delirio di grandezza, Delirio di influenzamento, Delirio di rivendicazione,

ipocondriaco, di erotomanico di trasformazione di gelosia, di

indegnità, nichilistico corporea e cosmica, persecuzione, di

mistico → sono deliri riferimento, erotomanico,

bizzarri e illogici inventorio → sono deliri

non bizzarri e realistici

Disturbi dell’intelligenza

L’intelligenza è definita come la capacità generica di utilizzare, in modo adeguato allo scopo, tutti gli elementi

del pensiero necessari a riconoscere, impostare e risolvere adeguatamente i nuovi problemi. Un’intelligenza

normale è caratterizzata da:

− buona predisposizione congenita

− integrità delle funzioni cognitive

− adeguata spinta motivazionale e investimento

− capacità di adattamento e elasticità

− sufficiente grado di conoscenze acquisite

− discreto grado di creatività

− buone capacità di relazione con le persone

Le patologie dell’intelligenza si dividono in insufficienze mentali e demenze.

1) Insufficienze mentali (o oligofrenie o ritardi mentali) → legate ad un mancato o ridotto sviluppo delle

funzioni cognitive, o di una mancata acquisizione di capacità. Possono essere di causa organica o funzionale:

Causa organica → insufficienze mentali vere e proprie: decifit stabile dell’intelligenza dovuto ad un

 mancato sviluppo delle capacità intellettive per cause organiche ce abbiano agito in epoca pre-natale,

natale o post-natale;

Causa funzionale → pseudo-insufficienze mentali: decifit intellettivo non imputabile a cause

 organiche, ma a fattori ambientali (insufficienti stimolazioni pedagogiche, carenze affettive), in cui la

crescita intellettiva è ostacolata dall’ambiente.

In età infantile il ritardo mentale va distinto dalle disarmonie evolutive, in cui non c’è un decifit generalizzato

ma di specifiche funzioni (scrittura, linguaggio). L’insufficienza mentale si divide in: grave (QI da 0 a 25), media

(QI da 25 a 50) e lieve (QI da 50 a 70).

Cause:

− Fattori genetici

− Fattori endocrini

− Fattori infettivi pre-natali e post-natali

− Fattori tossici (prima e dopo la nascita, alcolismo, radiazioni, farmaci, intossicazioni)

− Fattori traumatici (prima della nascita, durante il parto o dopo)

− Fattori legati a scarsa ossigenazione del feto

− Fattori psicologici (ambienti scarsi di stimolazioni, come gli orfanotrofi)

2) Demenze → sindromi involutive difettuali caratterizzate da perdita del patrimonio intellettivo, cognitivo e

affettivo, talvolta irreversibili con impoverimento o deterioramento di capacità precedentemente possedute

(metafora: l’oligofrenico è un povero mentre il demente è un fallito). Possono essere di causa organica o

funzionale:

Causa organica → demenze vere e proprie: solitamente irreversibili, si dividono in:

 - Demenze degenerative primarie: colpiscono il neurone che degenera e muore determinando una

perdita di materiale nobile, con atrofia cerebrale nella zona frontale, aumento degli spazi ventricolari e

altre lesioni (il cervello diventa più piccolo). Possono essere corticali ( demenza di Alzheimer, che è

diffusa in tutto il cervello e demenza di Pick, concentrata nella zona frontale) o sottocorticali

(demenze di Parkinson, colpiscono i nuclei della base);

- Demenze secondarie: dovute a malattie al SNC causate da un danno esogeno (cause esterne), come

un trauma cranico, arteriosclerosi (demenza vasculopatica).

Causa funzionale → pseudo-demenze: conseguenti a malattie psichiatriche funzionali, sono

 reversibili, si dividono in:

- Depressiva: nasconde un quadro depressivo, caratterizzata da rallentamento psichico,

compromissione delle funzioni cognitive, è reversibile (curabile anche attraverso antidepressivi). Il tono

dell’umore non è chiaro, il soggetto è depresso ma appare demente. Il paziente è disorientato e

confuso, riduce i propri contatti interpersonali e le proprie attività abituali;

- Schizofrenica: prevale una sintomatologia negativa (apatia, autismo, abulia), la schizofrenia veniva

anche chiamata demenia precox (Kraepelin) per indicare un impoverimento e deterioramento globale

delle funzioni cognitive, e diminuzione dell’autonomia personale;

- Isterica: un esempio è la Sindrome di Ganser (stati crepuscolari) in cui si presenta un impoverimento

transitorio, in stretto rapporto con esperienze ambientali (es. carcerazione);

- Narcisistica: tipica di disturbi di personalità di tipo narcisistico o borderline, pazienti iper-adattati;

- Maniacale: impoverimento cognitivo presente durante un episodio maniacale.

Disturbi della psicomotricità (volontà)

Rallentamento psicomotorio → riduzione delle attività motorie generali, movimenti lenti, difficoltosi,

appesantiti, si associa ad una riduzione della produzione ideativa, tipica del delirium e della depressione, a

livelli estremi arriva all’arresto psicomotorio

Arresto psicomotorio → inibizione psicomotoria, il soggetto non reagisce ad alcuno stimolo, è immobile e

indifferente all’ambiente

Agitazione psicomotoria → può andare da livelli di irrequietezza a livelli massimi di eccitamento come nella

crisi maniacale, in cui il soggetto può essere euforico o violento se gli vengono posti dei limiti

Abulia → inibizione della volontà che ostacola la progettazione e attuazione di compiti e comportamenti

Impulsività → incapacità a resistere ad una spinta o tentazione che risulta nociva a sé o altri (suicidio,

autolesionismo, omicidio), presente nel disturbo da decifit sull’attenzione e iperattività e nei disturbi alimentari

(bulimia)

Compulsioni (coazioni) → azioni sentite come obbligatorie, ego distoniche, estranee al proprio

comportamento abituale e al proprio modo di pensare, proprie della nevrosi ossessiva (DOC), dove sono

presenti rituali di pulizia, di verifica, di mettere in ordine e in simmetria

Sintomi catatonici e bizzarri → propri della schizofrenia catatonica, sono:

Arresto catatonico

 Flexibilitas cerea: mantenimento di posture, spesso scomode, che gli vengono imposte;

 Negativismo: comportamento di opposizione all’interlocutore, il soggetto compie azioni contrarie a

 quelle richieste (negativismo attivo) oppure oppone resistenza all’esecuzione di qualsiasi atto

(passivo), il mutismo è la variabile verbale del negativismo, ovvero il rifiuto a rispondere a qualsiasi

domanda

Stereotipie: ripetizioni continua di un’attività motoria più o meno complessa che perde significato nella

 sua ripetizione;

Manierismi: movimenti barocchi, ricchi di fronzoli e inutili, senza significato e ricchi di gestualità;

 Automatismi: esecuzione passiva di comandi o imitazione dei gesti altrui senza un significato

 personale, c’è l’ecoprassia (imitazione di gesti), ecolalia (di parole o suoni), ecomimia (della mimica e

dell’espressione), ecografia (di parole scritte).

Disturbi degli affetti

I disturbi del tono dell’umore riguardano in particolare la depressione, la mania e i disturbi d’ansia, ovvero gli

unici tre disturbi che costituiscono una diagnosi psichiatrica, mentre i disturbi legati ad altre emozioni come

rabbia, gelosia, noia, colpa non rappresentano disturbi psichiatrici. Per tono dell’umore si intende lo stato

basale dell’affettività, che può andare da sensazioni di benessere psichico a sensazioni di dispiacere e

sofferenza.

1) Disturbi d’ansia

L’ansia è uno stato di allarme, di allerta, di attesa di un pericolo imminente e indefinibile accompagnata da

sentimenti di impotenza, incertezza e depersonalizzazione. Si differenzia dalla paura, perché nell’ansia il

soggetto è spaventato in assenza di un reale pericolo, mentre nella paura è presente una minaccia reale, si

parla infatti di paura senza oggetto. La paura provoca due reazioni: fuga e attacco, che sono due difese di

fronte a pericoli esterni, per i pericoli interni invece ci sono i meccanismi di difesa.

In base ai sintomi l’ansia può essere:

Psichica → sintomi come irrequietezza, depersonalizzazione, paura di impazzire o di perdere il

 controllo, paura di morire, timori ipocondriaci;

Somatica (o somatizzazione dell’ansia) → legata a iperattività simpatica, sintomi come vertigini,

 tachicardia, brividi, vampate di calore, sudorazione, nausea, tremori.

Inoltre l’ansia è distinguibile in:

Ansia normale → spiegabile da eventi esterni

 Ansia reattiva (disturbo dell’adattamento con ansia)→ ansia che può trasformarsi in attacco di panico,

 o in una reazione esagerata considerata quasi patologica. E’ un disturbo legato a eventi esterni ad

importante impatto emotivo, chiamato anche reazione ansiosa;

Ansia secondaria → è conseguente a malattie o all’uso di farmaci o sostanze (eccitanti, stimolanti).

I principali disturbi legati all’ansia sono:

1. Disturbo d’attacco di panico (DAP) → forte crisi d’ansia somatica e psichica breve e improvvisa non

giustificata da un evento con timore di morire (se ci sono più sintomi fisici), impazzire (sintomi psichici) o

perdere il controllo. L’attacco di panico può presentarsi una sola volta e rimanere un caso isolato oppure

ripetersi. Nel 60% dei casi è accompagnato da agorafobia, ovvero paura degli spazi chiusi, affollati o ampi

spazi aperti, in cui il soggetto teme di trovarsi in luoghi o situazioni dalle quali sarebbe difficile o imbarazzante

allontanarsi, o nelle quali potrebbe sentirsi intrappolato e impossibilitato a ricevere aiuto in caso di crisi. Per

difendersi da tale ansia il soggetto usa due meccanismi:

− Evitamento → chiudersi in casa, evitare situazioni in cui il soggetto ha sperimentato una crisi;

− Rassicurazione → farsi accompagnare, tenere con sé oggetti o farmaci particolari oppure fare strade

che passano davanti a farmacie o ospedali in modo da essere soccorsi in caso di crisi).

Può presentarsi anche uno stato di ansia anticipatoria, ovvero il timore della comparsa di un’altra crisi,

aspettativa ansiosa del ripresentarsi degli attacchi di panico (“paura di avere paura”). Gli attacchi di panico

possono essere spontanei, non relazionati a situazioni particolari, e situazionali, compaiono solo in certe

situazioni. Una caratteristica di soggetti che soffrono di attacco di panico è l’ostentata sicurezza, ovvero

l’essere troppo coraggiosi porta a sviluppare un comportamento controfobico, usando la difesa della

formazione reattiva. Altre caratteristiche sono l’assenza di chiare cause esterne in rapp

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A.A. 2016-2017
41 pagine
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SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Saruzza.96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Colombo Giovanni.