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BIOLOGIA CELLULARE
Neuroistologia
Nel sistema nervoso si riconoscono due tipi principali di cellule: i neuroni e la
glia. La quantità di neuroni e di glia è indicativamente simile: si stima infatti che
un cervello adulto contiene circa 85 miliardi di neuroni. Il ruolo delle cellule
neuronali è fondamentalmente quello di consentire la comunicazione entro il
cervello, ovvero fra diverse aree cerebrali, e tra il cervello e la periferia. In altre
parole, i neuroni sono le cellule che consentono al nostro organismo di percepire
gli stimoli esterni (sensazioni tattili, dolorifiche, olfattive etc.), di controllare i
muscoli e organizzare il movimento, e di gestire l’omeostasi, ovvero il corretto
funzionamento di processi automatici al di fuori del controllo volontario. Al
contrario, il ruolo principale delle cellule gliali è quello di favorire il corretto
funzionamento dei neuroni fornendo loro protezione, nutrizione e isolamento.
Un’ulteriore differenza fra i due tipi di cellule è che, diversamente dalla glia, i
neuroni non possono essere rimpiazzati: il loro numero infatti decresce nel
corso della vita come effetto fisiologico dell’invecchiamento oppure a causa di
traumi, droghe o patologie specifiche (es. quelle di carattere neurodegenerativo
come alcune forme di demenza). La conseguenza evidente di un consistente
decadimento neuronale (o apoptòsi, morte cellulare) è talvolta il decadimento
cognitivo o comunque la compromissione di abilità specifiche. L’indagine delle
strutture e delle disposizioni cellulari è stata possibile grazie ad una scienza che
prende il nome di istologia: questa rappresenta lo studio dei tessuti biologici e
delle loro strutture grazie all’ausilio dei microscopi. Il tessuto cerebrale ha infatti
una consistenza gelatinosa, poco compatta e si presenta con una colorazione
uniforme color crema. Per poter essere osservato al microscopio, il tessuto
cerebrale dove quindi essere sezionato in fettine molto sottili, di densità più dura
del normale, ma senza alterarne la struttura. Inizialmente i neuroscienziati usarono
la formaldeide per “fissare” i tessuti, poi vennero definite delle sostanze chimiche
sempre più idonee. il tedesco Nissl e l’italiano Golgi, entrambi vissuti nella fine
del XIX secolo. Nissl e Golgi misero a punto due diversi coloranti che portano
ancora il loro nome e la cui funzione è quella di rendere evidenti (colorare) le
cellule così da consentirne l’osservazione. I due coloranti presentano
caratteristiche differenti:
- Colorante di Nissl: consente colorare i nuclei delle cellule e il materiale
circostante (corpi di Nissl). Utile a distinguere i neuroni dalle cellule gliali e allo
studio della citoarchitettura (cito=cellula. Disposizione e densità dei neuroni nel
tessuto).
- Colorante di Golgi: soluzione di cromato d’argento. Consentì di individuare il
soma del neurone e una serie di «fili» circostanti noti come neuriti, ovvero i
dendriti assoni.
e gli
La teoria del neurone e la teoria reticolare (Golgi e Cajal)
Sulla base delle osservazioni condotte al microscopio con il suo colorante, Golgi
definì la cosiddetta teoria reticolare, secondo cui i neuriti di diversi neuroni sono
fusi a formare un reticolo, in maniera simile al sistema circolatorio. Cajal, il quale
definì la cosiddetta teoria del neurone. In altre parole, Cajal credeva che anche il
neurone, così come le altre cellule, costituisse un’unità funzionale indipendente
non influenzata dai neuroni adiacenti ma soltanto da quelli con i quali è in
contatto: secondo questa teoria i neuroni devono comunicare per contatto e non
per continuità (il contatto fra neuroni avviene mediante sinapsi). Entrambi, Golgi e
Cajal, vinsero il premio Nobel nel 1906 per il loro contributo fondamentale alla
neurobiologia, ma la diatriba fra i due venne definitivamente risolta soltanto negli
anni ‘50 con l’invenzione del microscopio elettronico. Venne quindi validata la
teoria del neurone poiché si dimostrò che i neuriti di diversi neuroni non sono uniti
gli uni agli altri, ovvero non formano un reticolo. Al contrario, così come sostenuto
da Cajal, i neuroni comunicano per contatto e quindi per sinapsi con neuroni che si
trovano anche a lunghe distanze. In particolare, grazie anche al contributo di Cajal,
possiamo definire il neurone come:
-unità anatomica con prolungamenti adiacenti ad altri neuroni ma separati
fisicamente;
-unità funzionale che non viene influenzata dall’attività di neuroni adiacenti ma
solo da quelli con i quali è in comunicazione;
-unità genetica cioè tutti i neuroni originano da un’unica cellula progenitrice o
neuroblasto e si ipotizza che a questo stadio avvenga la differenziazione che
permette ai neuroni di comunicare con cellule affini e non in modo casuale tra loro;
-unità trofica cioè la sezione del neurone produce una atrofizzazione dell’intero
neurone e non solo della parte danneggiata.
La struttura del neurone
I neuroni possono presentarsi in diverse forme in base alle loro specializzazioni
funzionali. Tuttavia, la morfologia dei neuroni rispetta una comune suddivisione in
strutture specifiche, ovvero: il corpo cellulare o soma, i dendriti, gli assoni e
i bottoni terminali che in seguito verranno descritti nello specifico. In questa
sezione sarà sufficiente ricordare che il corpo cellulare rappresenta il “cuore” del
neurone, ovvero quella sezione che contiene il nucleo e dove vengono sintetizzate
proteine fondamentali alla cellula; i dendriti costituiscono invece i “rami” mediante
i quali il neurone riceve l’informazione dalle altre cellule; gli assoni sono i
prolungamenti lungo i quali viaggia l’informazione nervosa (un segnale di tipo
elettrico), mentre i bottoni terminali rappresentano le terminazioni nervose dalle
quali vengono rilasciati i neurotrasmettitori, ovvero le sostanze chimiche che
mediano la comunicazione neuronale. La sua superficie è costituita da una
membrana che separa l’interno della cellula dall’esterno, ovvero lo spazio intra- da
quella extra-cellulare. L’importanza della membrana neuronale risiede anche nel
fatto che, grazie alle proteine che la compongono, consente selettivamente il
passaggio di alcune sostanze ma non di altre. La composizione della membrana, e
Soma o corpo cellulare: parte centrale di forma sferica
Citosol: fluido liquido. Soluzione salina ricca di potassio all’interno del neurone
Organuli: si intendono tutte le strutture interne al neurone che sono ricoperte da
una membrana (es. reticoli endoplasmatici, mitocondri).
Citoplasma: comprende tutto ciò che si trova all’interno della membrana, eccetto
il nucleo.
Nucleo: posizione centrale, ricoperto dalla membrana nucleare. Contiene i
cromosomi dove si trova il DNA (acido desossiribonucleico), la cui «lettura»
sintesi proteica.
(espressione genica) determina la Il DNA contenuto all’interno del
neurone è identico al DNA di qualsiasi altra cellula dell’organismo umano: ciò che
cambia è la porzione di DNA (ovvero il gene) utilizzata per assemblare la cellula. La
sintesi proteica tuttavia avviene al di fuori del nucleo, ovvero nel citoplasma.
Poiché il DNA è contenuto nel nucleo, sarà necessario l’intervento di una molecola
detta mRNA (acido ribonucleico messaggero) che trasporta le istruzioni genetiche
dal nucleo verso il citoplasma dove avviene l’assemblaggio proteico. Il nucleo
contiene il nucleolo, specializzato nella produzione di ribosomi.
corpo di Nissl.
Reticolo endoplasmatico (RE) rugoso: anche detto Gruppo di
membrane ricche di ribosomi. Questi ultimi legano l’mRNA per consentire la sintesi
proteica.
RE liscio: RE senza ribosomi che regola la concentrazione di alcune sostanze
proteiche.
Apparato del Golgi: distante dal nucleo. Seleziona alcune proteine che verranno
rilasciate in altre parti del neurone come i dendriti o l’assone. Contiene i lisosomi,
specializzati nella rimozione di sostanze ormai inutili per il neurone.
Mitocondrio: responsabile della “respirazione cellulare”: mediante le reazioni del
ciclo di Krebs, il mitocondrio rilascia adenosintrifosfato (ATP), che costituisce la
principale fonte di energia della cellula. quindi la sua funzione, cambia in base alla
parte del neurone che ricopre.
Il citoscheletro: La struttura del neurone è determinata dal citoscheletro,
ovvero un reticolo di proteine che “forma” il neurone, come una sorta di
impalcatura. Il citoscheletro non è statico e rigido, al contrario rappresenta una
struttura dinamica. In particolare, il citoscheletro è costituito da microtubuli,
microfilamenti e neurofilamenti.
L’assone
Gli assoni, che rappresentano i “fili” di connessione del sistema nervoso, possono
raggiungere distanze rilevanti (anche fino ad 1 m) e si estendono a partire dal
soma o corpo cellulare: la parte iniziale dell’assone viene anche definita cono di
emergenza o cono di integrazione, ed è la sede in cui generalmente ha origine
il potenziale d’azione. Le caratteristiche che distinguono l’assone dal soma sono
prevalentemente due:
- Caratteristiche della membrana: la membrana assonica è costituita da proteine
diverse da quella somatica, e questo conferisce all’assone particolari funzioni
- L’assone non contiene corpi di Nissl; in altri termini, la sintesi proteica non può
aver luogo nell’assone.
Ciascun assone può ramificarsi anche mediante i cosiddetti assoni collaterali,
mentre la parte finale dell’assone viene definita bottone terminale o terminale
dell’assone, ed è la porzione che si unirà ad altri neuroni (generalmente ai
dendriti) per consentire la comunicazione fra neuroni. Quest’ultima avviene
mediante sinapsi che, come descritto dettagliatamente nei prossimi paragrafi,
hanno il compito di convertire un impulso elettrico (potenziale d’azione) in un
segnale chimico (rilascio di neurotrasmettitore), e nuovamente in un segnale
elettrico nel neurone post-sinaptico. il bottone terminale contiene mitocondri
(necessari a fornire “energia” cellulare) e vescicole (strutture di forma sferica)
contenenti neurotrasmettitore. Quest’ultimo verrà poi rilasciato nella giunzione fra
le due membrane pre- e post-sinaptica, definita fessura sinaptica.
I dendriti
I dendriti rappresentano l’elemento di ricezione del segnale nervoso; in altri
termini, è mediante il dendrite che gran parte dei neuroni riceve l’informazione
nervosa proveniente da altre cellule (tipicamente gli assoni contraggono sinapsi
sui dendriti). L’insieme dei dendriti di un neurone viene definito albero
dendr