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Valutazione dei rischi

Si tratta di un'attività manageriale nella quale il decisore è chiamato ad identificare uno strumento capace di misurare l'effetto delle politiche di trattamento del rischio e valutarne i benefici rispetto alle decisioni di non intraprendere l'investimento. L'Enterprise Risk Management è uno strumento di governo coerente con la funzione obiettivo di massimizzazione del valore dell'impresa e permette di generare ricchezza per gli stakeholders. È compito del risk manager utilizzare con discrezionalità i risultati della stima dei singoli rischi identificati in precedenza inserendoli in un modello decisionale. Sulla base dei risultati il manager potrà decidere se e

Q= 6 V 4 VQ, quantità da stimare;

valore secondo la previsione più ottimistica;

valore optium probabile;

valore secondo la previsione pessimistica.

su quali rischi intervenire. Sono stati sviluppati alcuni algoritmi noti come modelli di hedging19decision value accomunati dal tentativo di collegare le distribuzioni di probabilità delle variabilifonte di rischio alle grandezze che invece contribuiscono a determinare il valore dell’impresa.Questa attività manageriale deve tener conto anche degli obbiettivi strategici e gestionalidell’impresa. Il modello inoltre è influenzato dalla tipologia di stima del rischio selezionata, infattile stime qualitative o semi-quantitative non permettono di esprimere in termini finanziari gli effettidelle decisioni di trattamento del rischio. Soltanto le stime quantitative consentono talecollegamento. Il modello neoclassico parte da ipotesi di scuola, tipiche di un mondo ideale conmercati perfetti ed assenza d’inefficienze. Il processo di costruzione dell’algoritmo prevede 3 fasi:FAIstima della distribuzione dei flussi aleatori incrementali netti ( ),

attualizzare i flussi incrementali al tasso risk free VA( ), aggiustare il risultato per tener conto del rischio sistemico. La somma algebrica dei due addendi darà il Fair Value relativo al valore della copertura se il mercato fosse completo e perfetto. La formulazione: E(FAI FR Sr t+Hedging decision value=Σ . Si ha poi il modello neoclassico aggiustato per le t t(1+ ) (1+r )r f imperfezioni nel quale dovremo sommare al fair value i flussi di cassa incrementali generati come effetto delle imperfezioni e del rischio non sistematico o specifico relativo ad una non perfetta ∆ VI diversificazione di portafoglio. All'equazione precedente sarà sommato , ovvero il valore delle imperfezioni. Entrambi i modelli permettono di valutare se la decisione di coprire il rischio crei o distrugga valore: se il risultato è negativo la copertura distrugge valore.

3) Nel risk treatment il risk manager si trova di fronte a 3 possibili esiti:

  • Il progetto genera rischi non

adeguati rispetto al rendimento e viene abbandonato.- Il progetto risulta economicamente valido, ma genera dei rischi, che possono essere gestiti inmodo tale da creare valore. Il rischio darà assunto e trasferito a terzi (risk treated).- Il progetto genera rischi adeguati e non trasferibili, inoltre risultano modesti. Il rischio saràritenuto senza essere trattato (risk retained).Accettato il rischio esso può quindi essere ritenuto, mitigato e trasferito.Risk avoidance, quando i rischi superano una soglia massima non si darà seguito al progetto. Sitratta di progetti per i quali il costo sarebbe superiore al valore generato. Se la soglia fosseparticolarmente bassa porterebbe al rifiuto di molti progetti, l’abilità del management sta quindinello stabilire alcuni criteri per la determinazione del rischio sostenibile: sceglierà di escludere soloquei rischi che sono difficilmente valutabili o quelli che potrebbero compromettere seriamente

I risultati del core business.

Risk transfer, accettato il rischio una strategia è limitare parte dello stesso trasferendolo attraverso l'acquisto di polizze o prodotti finanziari ed altri contratti atipici. Nel risk transfer il management ritiene temporaneamente il rischio per poi trovare utile copertura fuori dall'impresa stessa. Esempio tipico è quello adottato nei confronti dei rischi puri come quello d'incendio e d'insolvenza.

Risk retention, decisione di assumere il rischio e mantenerlo all'interno dell'impresa. Alla categoria dei rischi ritenuti partecipano rischi volontariamente assunti e rischi impossibili da identificare, formalizzare e valutare. I rischi non evitati e non trasferiti vengono trattenuti e vanno a formare il rischio d'impresa. La presenza di tali rischi è inevitabile e numerosi ordinamenti prevedono la costituzione di un fondo di dotazione a garanzia delle obbligazioni alla nascita dell'impresa.

Risk mitigation,

Attraverso la diversificazione di portafoglio. Tecnica che può essere attuata sia ex-ante che ex-post. La diversificazione del rischio è quel fenomeno che interviene quando un soggetto possiede più attività tra loro non correlate o negativamente correlate. Esaurisce però il proprio effetto dopo l'inserimento di 15-20 attività non correlate.

4) Il Risk monitoring è l'ultima fase ed è in parte tecnica e in parte manageriale. Si tratta di monitoraggio dei rischi ritenuti, dell'obsolescenza dei risultati delle analisi, della qualità del processo e della sua efficacia.

Creare valore dal rischio

Il risk manager può creare valore mediante una gestione ottimale del rischio operativo su 2 distinti fronti. Da un lato può cercare di minimizzare il downside risk e dall'altro incrementare l'upside risk. Dalla combinazione dello sfruttamento delle potenzialità di maggiori rendimenti e dei

beneficio derivante dalla copertura deriva un miglioramento del profilo rischio-rendimento dell'impresa. Per raggiungere l'obiettivo il manager può agire su alcuni input: flussi di cassa, tasso di crescita atteso dei flussi, orizzonte temporale, tasso di attualizzazione. Il manager può poi creare valore con strategie di risk hedging oppure risk taking. Il risk hedging consente di coprirsi dal downside risk riducendo la possibilità che un evento negativo decrementi il valore aziendale. Il maggior limite è rappresentato dai costi che riducono il valore creato, inoltre talvolta la copertura non consente di annullare il rischio. Le uscite monetarie dipendono dal tipo di rischio coperto e dal prodotto finanziario utilizzato. In generale possono essere ripartiti in 2 classi: espliciti, costi nel CE, e impliciti, legati all'acquisto di prodotti derivati. Una corretta attività di risk management prevede che venga studiato per ogni impresa un

framework per la copertura del rischio individuando gli strumenti adeguati. La copertura risulta utile se i benefici eccedono i costi e se è più conveniente che sia l'impresa direttamente e non l'investitore a coprire il rischio. Si dovranno selezionare gli strumenti più adeguati tra le seguenti tecniche: decisioni d'investimento (diversificazione), progettazione della struttura finanziaria e scelte di finanziamento, acquisto di prodotti assicurativi, emissioni o acquisto di strumenti derivati (contratti forward, futures, opzioni). Il risk taking si basa sulla capacità di approfittare di un rischio positivo che dipende dalla rapidità con cui l'impresa si adatta al nuovo ambiente interno ed esterno, manipolando i 4 input utilizzati per il calcolo del valore. Tali scelte possono: incrementare i cash flow, aumentare il tasso di reinvestimento, allungare la durata dei flussi positivi, ridurre i tassi di attualizzazione. La manipolazione di

Questi elementi sono legati alla flessibilità dell'impresa in risposta ai cambiamenti. La flessibilità dipende da una serie di vantaggi posseduti dall'impresa: vantaggi informativi, esperienza, flessibilità, accesso a capitali, velocità di risposta ai cambiamenti. Il processo comprende normalmente alcune fasi: individuazione del personale adatto, creazione di incentivi per una buona strategia di risk taking, allineamento tra la dimensione organizzativa e la struttura agli obiettivi di risk taking, studio del contesto, integrazione dell'analisi del rischio nel processo strategico, monitoraggio della strategia.

CAP VI

Cos'è un progetto d'investimento

L'analisi dei progetti d'investimento (capital budgeting analysis) è finalizzata a individuare quali progetti intraprendere. Un progetto ha alcune caratteristiche: investimento iniziale, flussi di cassa lungo un certo arco di tempo, valore di recupero finale.

Se per progetto s'intende ogni decisione relativa all'utilizzo delle limitate risorse a disposizione di un'impresa, allora ogni decisione rientrerà nell'ambito dell'analisi degli investimenti. In questa accezione più ampia, rientrano nella definizione di progetto: decisioni strategiche fondamentali, di acquisto di altre imprese, relative a nuove iniziative imprenditoriali, che modificano alcuni aspetti dei progetti già intrapresi, su come fornire un servizio necessario all'impresa per lo svolgimento della sua attività ordinaria. Le decisioni d'investimento possono essere classificate secondo vari criteri. Il primo è il modo in cui i progetti interagiscono: indipendenti, alternativi, prerequisito. Il secondo criterio si basa sulle finalità del progetto che può essere generare ricavi o ridurre i costi. Soglie minime di rendimento per le imprese e per i progetti a confronto. È possibile utilizzare.il costo del capitale netto e il costo del capitale stimati per la valutazione delle imprese anche nell'analisi dei progetti soltanto se tutti gli investimenti sono simili in termini di esposizione al rischio. Progetti più rischiosi devono essere valutati utilizzando un costo del capitale netto e un costo del capitale maggiori rispetto a quelli utilizzati per progetti più sicuri, se così non avvenisse l'impresa investirebbe troppo in progetti rischiosi e poco in progetti sicuri. Nella valutazione del beta di un progetto considereremo 3 situazioni: tutti i progetti sono simili in termini di esposizione al rischio, un'impresa opera in varie attività con diversa esposizione al rischio (progetti con stessa esposizione all'interno dell'attività), ciascun progetto ha diversa esposizione al rischio. Se un'impresa opera in un'attività e tutti i progetti hanno lo stesso profilo di rischio, può.utilizzare il loro costo del capitale netto come costo del capitale netto del progetto. Se le
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A.A. 2020-2021
37 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pietro0898 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Roggi Oliviero.