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IL TEMPO NON E’ NELLA REALTA’ E LA REALTA’ NON E’ TEMPO.!

!

Il presente secondo Simmel non può essere considerato una misura del tempo.!

Infatti,quando si parla di presente con tale termine si indica una realtà composta in parte

da elementi ormai passati e in parte di elementi relativi al futuro.!

Relativamente al passato (il non più):!

penetra in noi sotto forma di ricordo !

Relativamente al futuro(il non ancora):!

il futuro nel presente della vita consiste nel fatto che essa trascende il presente!

! 3

Riassumendo per Simmel possiamo dire che tempo è solo passato e futuro e solo queste

2 sono espressioni temporali nonostante o non sono più o non sono ancora.!

il tempo non è

Emerge dunque una vera radicalità del pensiero Simmeliano ovvero che

reale;reale è solo il presente che tempo non è.!

Ma,occorre specificare che dire che il tempo non è reale non significa dire che il tempo

non esiste.!

Simmel sostiene che la tripartizione classica del tempo si può dimostrare essere non reale

ma non per questo ne nega l’esistenza.!

Concludendo,Simmel sostiene che passato presente e futuro non possono essere separati

senza trasformare il concetto stesso di tempo in qualcosa di irreale :!

!

“…finché si mantengono separati,passato presente e futuro il tempo è irreale

perché solo il momento presente temporalmente inesteso e cioè intemporale è

reale;ma la vita è quella modalità di esistenza per cui fattualità questa separazione

non vale…”!

!

E’ il concetto di vita che trasforma l’interpretazione della struttura temporale in quanto essa

è capace di coniugare il suo essere presente col suo non essere ancora futuro:!

se logicamente distinguere il tempo in passato presente e futuro porta alla conclusione

che il tempo è irreale ,dal punto di vista della vita invece,il tempo è qualcosa di reale.!

!

Il tempo,scrive Simmel:!

è la forma cosciente che non si può esprimere ma soltanto vivere.E’ la vita a prescindere

dai suoi contenuti,perchè solo la vita trascende nelle 2 direzioni passato e futuro il

momento presente in temporale di ogni realtà e con ciò solo essa realizza l’estensione

temporale del tempo.!

Come commenta Jankélévitch:!

la vita è superiore all’antitesi concettuale di un presente e di un futuro

giustapposti ;essa è la sintesi di adesso e di non-ancora,di al di là e di al di qua.!

!

SIMMEL GIUNGE COSì AL CONCETTO DI VITA !

La modalità dell’esistenza che non limita la propria realtà al momento presente riducendo

passato e futuro a qualcosa di irreale,che va oltre questa separazione dove il passato

prolunga la propria esistenza nel presente e il suo presente protende la propria esistenza

nel futuro.Questa modalità di esistenza noi la chiamiamo vita.!

!

E’ posta ora la problematica metafisica fondamentale della vita perché se da una parte

essa si manifesta come una continuità senza confini,dall’altra però ne sono portatori i suoi

individui.!

La vita abita questa antinomia.!

Per sua intima struttura la vita è !

“ un fluire ininterrotto e ne contempo qualcosa di definito nei suoi soggetti e nei

suoi contenuti,qualcosa che ha preso forma,una struttura sempre limitata che

oltrepassa continuamente la propria limitatezza”.!

La temporalità continua della vita per Simmel è un processo che pone a se stesso

continuamente dei limiti per poi superarli.!

Viene ora a crearsi un dualismo fra l’impossibilità di racchiudere la vita entro confini

determinati e la necessaria presenza in cui la vita non può fare a meno di trasformarsi.!

Tuttavia questo dualismo si dissolve nel momento in cui si coglie che la trascendenza è

immanente nella vita poiché con essa si placano le contraddizioni da sempre avvertite

nella vita.! 4

Essa è ad un tempo stabile e variabile,fissa e in evoluzione,concervatrice ed

innovatrice,vincolata e libera,centrata nella sua soggettività e posizionata oggettivamente

al di sopra delle cose e di se stessa.!

La sua essenza più propria è quella di eccedere se stessa,di porre il suo limite

trascendendolo ossia oltrepassando se stessa.!

Il problema costante rimane ora quello che Simmel identifica nella contrapposizione tra

principio della vita e principio della stabilità.!

Il principio della vita è inteso come espressione della continuità e del divenire mentre

quello della stabilità è espressione della limitatezza.!

La contraddizione tra principio della continuità e principio della forma è

ineliminabile perché rappresenta il peculiare modo di esprimersi della vita che ha bisogno

di porre limiti a se stessa per superarli perché senza di essi si trasformerebbe in qualcosa

di immobile.!

Dunque,mentre la continuità rappresenta il lato dinamico della vita ,la forma è ciò che deve

essere continuamente superato.!

La forma non può essere pensata se non come individualità perché la struttura che essa di

volta in volta presenta è irripetibile in quanto racchiusa entro confini determinati.!

!

Simmel arriva anche a fondare metafisicamente la dinamica cultura poiché essa riflette la

dinamica vita-forma (universalità-individualità) che della cultura è nucleo generatore.!

!

Essenza della vita: OLTREPASSAMENTO DI Sè STESSA!

Figura concettuale chiave della vita : AUTOTRASCENDENZA;rappresenta il momento

unitario che oltrepassa la contrapposizione tra continuità e forma.!

Secondo Simmel Schopenhauer e Nietzsche hanno considerato il problema della vita

soltanto dal punto di vista della volontà,!

Schopenauer: volontà di vita !

Nietzsche : volontà di potenza !

Simmel sostiene che è sfuggito loro questa cosa decisiva che proprio la vita costituisce

l’assoluta unità delle 2 ed è sfuggita loro perché essi concepiscono unilateralmente

l’autotrascendenza della vita nella forma della volontà.!

Ma essa vale per tutte le dimensioni del movimento vitale.!

La vita,invece ,afferma Simmel, si manifesta in 2 dimensioni complementari del divenire

dinamico e della trascendenza :!

essa è più vita (Mehr Leben)!

e!

essa è più che vita (Mehr als Leben)!

!

La vita può esistere solo in quanto più vita.!

Essa,si tende verso l’assoluto della vita facendosi più vita ma si tende anche verso il nulla

facendosi più che vita.!

E’ il concetto assoluto della vita che include in sé il più e il meno.!

Il concetto di più vita significa vita in senso assoluto che si traduce come esistenza di

illimitato e limitato,dal punto di vista dinamico però in vivano in una dimensione che è più-

che-vita cioè la forza creatrice della vita individuale che crea qualcosa di diverso e di

opposto rispetto a se stessa,capace non solo di vivere un’esistenza propria ma anche di

opporsi alla sua stessa forza creatrice.!

Questo dualismo tra forma e vita viene a instaurarsi nel momento della creazione che non

può essere rimosso dal pensiero logico o filosofico poiché essa è la dinamica peculiare

per superare se stessa,per divenire più vita e ha bisogno di oggettivarsi in qualcosa che

sia pù-che-vita in qualcosa cioè che le si contrapponga come dotato di esistenza propria.!

5

L’UOMO DI SIMMEL !

L’uomo di Simmel è consapevole che la propria conoscenza e il processo conoscitivo è

frammentato.!

La vita come frammento,solo nell’arte troverebbe la sua totalità,poichè trova in essa il

senso dal punto di vista formale.!

“noi tutti siamo frammenti non solo di tipo sociale,non solo di tipo psichico caratterizzabile

mediante concetti generali”.!

Esso è posto fra 2 assolutezze: l’assolutezza di una generalità e l’assolutezza della

propria soffettività,mentre egli non coincide con nessuno dei 2.!

!

!

Capitolo secondo!

Il grande dualismo !

!

!

Cultura è una straordinaria e peculiare sintesi di spirito soggettivo e oggettivo,il sui

senso ultimo può essere solo quello di perfezionamento degli individui!

G.Simmel!

!

!

!

Per ciò che riguarda la dinamica del dualismo culturale occorre ricordare quanto scrive

Simmel in Concetto e tragedia della cultura :!

L’uomo a differenza dell’animale non si inserisce supinamente nella datità naturale del

mondo ma se ne distacca,le si contrappone con le proprie esigenze lottando usando e

subendo violenza.Con questo grande dualismo si origina il processo senza fine tra il

soggetto e l’oggetto.!

Al centro di questo grande dualismo risiede l’idea di cultura.!

In termini simmeliani si può parlare di cultura soltanto come apprendimento volto al

perfezionamento interiore e non come un semplice cumulo di nozioni.!

E’ in quest termini che inzia a definirsi il cammino lungo il quale il soggetto opera la sua

Building : esso si snoda per campi del sapere non necessariamente collegati tra loro,nè

direttamente afferenti al centro dell’anima ma che comunque devono essere percepiti dal

soggetto come importanti al fine del suo sviluppo.!

Simmel inizia così a riflettere sulla cultura ma benché questo tema è sempre presente

nelle sue opere il problema della cultura viene più chiaramente e compiutamente

Philosophie des Geldes

affrontato da Simmel a partire dalla all’interno del quale

nell’ultimo capitolo (VI) dedicato allo stile di vita specifico dell’economia monetaria

moderna di tipo capitalistico egli afferma che in quest’ultima vengono a confluire come

cultura i perfezionamenti e le forme di vita più spiritualizzate,i risultati dell’elaborazione

interiore ed esteriore.! se da un lato

Va però precisato che la cultura presuppone l’esistenza di un materiale da

elaborare che le vien fornito dalla cultura( E ciò comporta che si debba operare una

distinzione al fine di stabilire cosa sia propriamente culturale e che cosa invece resti al

dall’altra parte

puro stadio della natura), dato il richiamo all’elaborazione si configura un

concetto di cultura il cui attore può essere soltanto l’uomo,nella cui costituzione naturale è

presente l’impulso ad elaborare e trasformare i dati naturali sulla base della propria libertà.!

!

Simmel sostiene che il confine fra stadio naturale e stadio culturale di fatto è costituito dal

punto in cui alle forze di sviluppo in

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A.A. 2017-2018
22 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinajagothor di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia della cultura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof De Simone Antonio.