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Essa sta sempre insieme con altre finalità che sono quelle dell'educazione del carattere e dell'educazione intellettuale. I teorici
nazisti dell'educazione raccomandano la cura severe dal corpo e tutte le forme di esercizio fisico che risvegliano le forze del
carattere e dello spirito che educano alla comunità. I questo quadro ideologico l'educazione fisica e lo sport svolgono una funzione
politica. In fondo, il criterio di legittimazione della differenza sociale visto da destra coincide con l'idea che gli uomini siano diseguali
per natura. Le aristocrazie feudali hanno seguito costantemente questo tipo di legittimazione. Da esse è arrivata la valorizzazione
ideologica della trasmissione della posizione sociale per via ereditaria. L'opposto si può dire delle ideologie progressiste. Esse
poggiano sul presupposto dell'uguaglianza, attribuiscono le differenze agli uomini al peso dei fattori sociali, confidano nelle
possibilità dell'istruzione e della preparazione programmata. Tuttavia l'identità ideologica dello spot è latente. Manifestandosi
approda all'ambivalenza. Ogni ideologia di destra o di sinistra approva e disapprova. L'esaltazione della vitalità trapassa nella
delusione se l'atleta o la squadra vittoriosi non appartengono al gruppo nazionale.
Lo spettatore di una partita di calco mostra tutti i segni di una partecipazione sia fisica che psichica di grado elevato. Il suo
apparato psichico lavora a ritmi frenetici. Nonostante questo viene ancora definito passivo.
Capitolo IV
Lo squilibrio tra tecnica ed etica del lavoro. Un mutamento antropologico?
L’uomo moderno, dopo industrializzazione, deve competere con la macchina che è più veloce e instancabile, oltre che esatta.
L’investimento personale nell’opera in fatto di creatività o abilità sembrano restringersi. Il tempo libero e lo svago oggi interessano
non meno del lavoro. L’espressione dell’abilità umana , in questa condizione storica, trova il suo campo di prova nelle attività
ludiche. Landes ha osservato che con la rivoluzione industriale è apparsa sulla scena la potenza dell’energia inanimata. Fino a
qualche secolo fa l’’energia disponibile derivava dalla fatica degli uomini e degli animali. La tecnica moderna ha spezzato
l’associazione dell’idea del lavoro con quella dell’agente animato. L’uomo moderno ha a che fare continuamente con il mondo
inanimato. Lorenz ha pensato alla nascita di un pensiero tecnomorfo e ne ha diagnosticate le implicazioni. Il disagio appare una
vera e propria malattia. Il contatto costante con il sistema inanimato finisce con l’eliminare ogni contatto nei confronti della realtà.
L’uomo tecnomorfo è un predatore poiché sfrutta un sistema vivente e lo distrugge in breve tempo. . la sensibilità ecologica che si
sta diffondendo vuole restaurare un equilibrio come contromisura all’adattamento umano alla realtà inanimata. La questione da
analizzare è se lo sport oggi sia una forma di compensazione di istanza psicologiche disattese o uno scarico di energia
eccedente.
Divisione del lavoro e burocratizzazione della condotta
Nel lavoro contemporaneo l’uomo trova un indennizzo per le rinunce imposte dalla civiltà? In quanto fatto tecnico il lavoro sembra
avaro nell’erogare soddisfazioni. Per questo forse ha cessato di essere un potente motivo di orgoglio. Ma il lavoro non è solo un
fatto tecnico. L’aumento della densità di popolazione, la spartizione delle risorse conduce ad una soluzione inevitabile: occorre
moltiplicare le risse , da qui l’origine della divisione del lavoro. Dividere il lavoro vuol dire specializzarlo. Durkheim aveva
osservato che la divisione del lavoro arriva ad esiti distorti. Tra le forme anormali di questo processo storico si imponeva quella che
si identificò, verso la fine del secolo scorso, con il termine anomia. La rapidità del mutamento delle professioni fa invecchiare
l’autorità degli anziani e fa invecchiare l’autorità della competenza del lavoro. Scompaiono quindi i quadri di riferimento. Le norme
di condotta e le regole. A questo effetto ne seguono altri: lievita un clima di sospetto, l’incertezza sul futuro viene alimentata dalla
rapidità del mutamento delle professioni, l’individuo cerca l’affermazione personale. L’anomia è un tratto specifico della società
moderna nella quale la divisione del lavoro finisce con il frantumare la coscienza collettiva generando punti di vista settoriali e
antagonistici. La burocratizzazione è un altro tratto specifico del lavoro moderno: il lavoro è organizzato secondo criteri impersonali
che impongono la massima precisione e coordinazione. Anomia e burocratizzazione sono due termini a prima vista contraddittori:
l’una rispecchia l’effettiva turbolenza della vita quotidiana, l’altra l’asettica regolarità. Lo squilibrio non riguarda solo il rapporto tra
personalità e ambiente, è l’ambiente stesso che possiede una doppia anima.
Oggettivazione e soggettivazione
Simmel è stato il primo a scorgere il nesso tra l’oggettività dei contenuti dell’esperienza moderna e la soggettività degli usi. Ha
anche individuato un aspetto eccentrico rispetto al passato che può essere definito il rapporto tra semina e raccolto o tra lavoro e
prodotto. Si tratta della separazione tra i processi acquisitivi e i risultati. Esonerate dalla fatica dell’acquisizione le risorse psichiche
possono sollevarsi nella ragione dell’ipotizzabile o del ludico. Se è tipico dell’industrializzazione la produttività elevata, tipico della
modernizzazione è il consumo elevato. La produttività inonda il mercato di beni innalzando il tenore della vita. Essa genera quel
che Landes ha chiamato consumo emulativo. Il sociologo Parsons ha identificato due tipi di assegnazione delle posizioni sociali: il
primo è quello delle trasmissioni per via ereditaria, il secondo rispecchia invece il merito personale. Di fatto capita che queste
possibilità non siano del tutto separate le une dalle altre. Nelle società statiche del passato è prevalso il criterio dell’ereditarietà
(ascription) mentre nelle civiltà dinamiche moderne si è affermata l’acquisività (achievement). Il soggetto adattabile al sistema
sociale moderno ha un io vigile ed esigente in grado di contenere sia le spinte dell’Es che del Superio. La società moderna si è
attrezzata per soddisfare il bisogno di qualità e di agio. L’industrializzazione sembra aver generato un nuovo esito evolutivo:
l’intensificazione della soggettività richiede la convergenza dei beni disponibili verso la cura e la gratificazione della personalità. Al
di là del settore produttivo primario e secondario si è aperta la via del terziario. Esso può essere materiale o simbolico: riguarda
l’offerta di spettacoli, viaggi e libri. Questa cura di sé oltre misura porta al narcisismo.
Il narcisismo e la scomparsa delle tradizioni
L’inclinazione narcisistica è da collegare all’eccesso di interesse che il soggetto moderno riserva a se stesso. L’investimento di
affettività verso l’interno avviene a spese dell’attenzione depositata al di fuori. Questo occuparsi di se stessi è segno di una
preoccupazione, una reazione di fronte ad una seria difficoltà. Lasch ha separato la veduta generica del narcisismo con la veduta
di tipo scientifico, la secondo è clinica, riflette le analisi delle sindromi nevrotiche diffuse negli ultimi decenni. Distinguendo un
narcisismo primario funzionale all’autoconservazione da un narcisismo secondario, ovvero la difesa dall’angoscia generata verso
l’oggetto dell’amore deluso. La società moderna si articola su un tipo di autorità che non ha una propria rappresentazione visibile: è
un’autorità cognitiva fondata sul possesso soggettivo di informazioni, essa non è ancora qualcosa di dato, trova la sua legittimità
nel riconoscimento del subordinato. Dalla facilità dell’accesso alle informazioni ed alle immagini sembra potenziata l’esperienza
mondana dell’uomo comune, me è un’esperienza che Ghelen ha ridimensionato mostrando che è di seconda mano, si tratta anche
nei casi in cui la nostra indignazione viene accesa, di morale a distanza. L’amore a-cosmico raggiunge la più radicale delle dis-
oggettivazioni. Ne deriva il declassamento della realtà. Essa è buttata per far posto all’ideale. La tradizione è la raccolta della
informazioni e della memoria degli adattamenti succedutosi nel corso del tempo, la tradizione è un programma di comportamento.
Erikson ha chiamato queste esperienze pseudo speciazione, vale a dire la divisione in gruppi umani che ha costituito le diverse
tradizioni che sono poi andate ad irrigidirsi. Il capitale genetico e il capitale culturale sono trasmessi alle nuove generazioni
mediante una forma di comunicazione prelinguistica visibile , la ritualizzazione che costituisce un vero e proprio scheletro che una
generazione lascia in eredità alla successiva. Espressioni ed azioni delle ritualizzazioni evitano apprendimenti ex novo.
Semplificano e alimentano gli automatismi, ma disperse le tradizioni che ne è dei rituali? Lorenz ha osservato che nelle società
moderne il processo evolutivo dell’uomo a livello genetico è molto più lento di quello culturale. Nell’ultimo secolo è avvenuto un
progressivo smantellamento delle convinzioni etiche del secolo precedente. Si è andata imponendo una relativizzazione degli
assiomi dell’etica e una neutralizzazione della sacralità dei valori che ha coinciso con l’indebolimento delle tradizioni
Individualismo e tribalismo
Nonostante gli illuminismi di ogni specie il passato è ancora un alimento desiderato. Pare che una direzione dello sviluppo sia
quella della differenziazione della comunità societaria. Anche sul piano antropologico è possibile notare la divisione dei tipi umani,
ossia la crescente individualità. Già Hegel aveva affermato che una delle caratteristiche che segnano la diversità tra il mondo
antico e quello moderno è da individuare nel senso del tutto moderno, dell'individualità. Durkheim ha spinto l'osservazione proprio
sul terreno dell'antropologia fisica: gli uomini delle società antiche si somigliano fisicamente molto più degli uomini delle società
moderne. La storia della civiltà occidentale è costituita dalle differenziazioni di quella che può essere denominata unità originaria
od omogeneità interna dei gruppi etnici. Le fasi salienti di tale evoluzione possono essere enumerate a partire dalla
gerarchizzazione iniziale, con la se