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Estratto del documento

Giacchè non c’è crescita senza democrazia, il vero miglioramento della società non consiste

tanto nel possesso di tecnologie o beni materiali, quanto in un processo di sviluppo della libertà

e di eliminazione delle principali fonti di “illibertà”: fame, povertà, discriminazione..

---Tecnica: se la pedagogia è sfidata dalla tecnica (come testimoniano le nuove tecnologie

dell’educazione, la computerizzazione degli apprendimenti, la formazione a distanza, la

multimedialità), anche la tecnica deve essere sfidata dalla pedagogia.

La pedagogia è uno dei luoghi in cui si pensa la tecnica, in cui si chiama in causa sia il “destino

della tecnica”, sia la “tecnica come destino”.

Riflettere pedagogicamente sulla tecnica significa affrontare tre problemi: 1.Quale uomo

pensare per stare nella tecnica assumendo una metacognizione critica rispetto alla forma

storico-sociale. 2.Quale mente formare: una mente a più dimensioni, plastica e dinamica,

capace di collocarsi dentro e fuori la tecnica per viverla e dominarla. 3.Quale cultura produrre

per rendere possibile la crescita della tecnica sono tre fronti-chiave a cui i saperi

queste

dell’educazione hanno risposto e stanno rispondendo.

Compito della pedagogia è quello di tutelare l’uomo (che essa custodisce attraverso la

formazione)

categoria di soprattutto nella propria storicità.

anthropos

Da qui l’impegno a realizzare quell’ che non possiamo né dobbiamo perdere in

anthropos

pedagogia. Anzi, la pedagogia è chiamata a preservare quell’ secondo i propri

principi. socio-politici

Aspetti

---Cittadinanza: l’idea di cittadinanza assume oggi forme rinnovate nell’ambito dei cambiamenti

totali che investono le società attuali: il mercato globale, l’estensione dell’informazione, le

interdipendenze politiche, culturali, economiche, tendenze ai neotribalismi.

L’educazione alla cittadinanza costituisce un problema fondamentale nell’attuale dibattito sulle

trasformazioni della società; di fronte alle esigenze di un mondo in rapida trasformazione,

diviene sempre più necessario rafforzare i legami sociali, favorire nuove capacità di

partecipazione/decisione, coltivare le vie per una cittadinanza attiva nuovissima e

cittadinanza

in corso di definizione, ma che si profila come scandita da una serie di categorie:

partecipazione, uguaglianza, libertà, differenza, pluralismo, giustizia, solidarietà. È una

“cittadinanza terrestre” che si colloca al centro della “missione educativa” del terzo millennio.

---Democrazia: il quadro politico attuale pone alla democrazia la massima responsabilità

planetaria infatti è ancora la democrazia che deve fungere da criterio-guida perché fissa i fini e i

mezzi, articola le forme della neocittadinanza, ci illumina sui compiti educativi.

Una democrazia etico-politica, dove democrazia è abito mentale e regola sociale, oltre che

forma politica; dove la politica non è esercizio del potere, bensì gestione del pubblico, garanzia

della congruità sociale.

---Emancipazione: il concetto di emancipazione si basa sul rispetto reciproco, dovuto a tutti gli

individui impegnati nel tentativo di essere artefici del loro progetto di vita; il vero scopo di

questo rinnovato impegno educativo non è la professionalizzazione dell’individuo, bensì la

formazione umana e sociale di ogni uomo che lo prepara a vivere in simbiosi con la natura e

con gli altri uomini.

Si parla di una “pedagogia alternativa” che assume una precisa coscienza politica, poiché si

pone dalla parte degli oppressi, dei poveri, degli ultimi e attiva processi di apprendimento che

vanno ben al di là della semplice alfabetizzazione, in modo da produrre l’emancipazione dei

soggetti dei ceti più diseredati e innalzarli a una partecipazione alla vita civile è presente

qui

un forte appello profetico e politico, rivolto al riscatto dei gruppi sociali più marginali.

---Globalizzazione/mondialità: l’idea di globalizzazione non rimanda soltanto al carattere

indeterminato, ingovernabile degli affari economici mondiali, ma estende la loro logica alla

totalità degli aspetti della vita. La parola “globalizzazione” è sicuramente abusata, un concetto

con il quale si intende interpretare i misteri del presente e quelli del futuro.

e contro: secondo alcuni la globalizzazione è la via aurea per ottenere la felicità; per altri,

Pro

la globalizzazione è il nuovo “disordine mondiale”.

La globalizzazione tocca la vita quotidiana, determina una serie di “conseguenze sulle persone”,

per dirla come Bauman: infatti non è una questione soltanto economica, ma riguarda la politica,

la cultura, la religione, le pratiche educative!

Per questo, la scuola e l’università si trovano di fronte ad una crisi radicale del loro obiettivo

formare

originario, che era quello di cittadini di uno stato nazionale dall’identità ben definita

è un obiettivo che non viene meno, ma che si intreccia con altri fini, come quelli di

questo

introdurre a nuove forme di cittadinanza planetaria.

paideia

Nella mondialità, dove tutti siamo collocati, la del terzo millennio non può che essere

radicale; occorre un cambiamento di rotta, che può prodursi solo con la nascita di una

coscienza planetaria. Una svolta che trova la sua forma attuale in una politica interculturale,

finalizzata alla costruzione di una “giustizia planetaria per un uomo planetario”, in grado di

superare le vecchie e nuove antropologie basate sul dominio, sulla sopraffazione.

Un’etica della mondialità che senza sostituirsi alla pluralità delle culture e delle fedi ne realizzi la

convergenza attorno ad alcuni criteri di fondo.

L’educazione alla mondialità si presenta come una pista importante per il futuro e per una

formazione integrata tra il livello scolastico e quello extrascolastico.

Infatti tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 hanno preso quota alcuni studi che hanno

stimolato la comprensione dei fenomeni umani e hanno promosso lo studio delle culture e dei

problemi che nascono dalla loro interazione, cioè le questioni intorno alla pace, conflitti,

sviluppo sostenibile, diritti umani e ambiente.

---Sviluppo sostenibile: nel corso degli ultimi vent’anni, il tema dello sviluppo sostenibile ha

conosciuto una rapida affermazione nel dibattito pubblico. Oggi il concetto di sostenibilità è,

almeno apparentemente, sempre più condiviso ragioni di tale successo sono da ricercarsi

le

anche nell’immagine sociale della sostenibilità, che è connotata da un alone di positività.

Da qui, risulta importante connettere educazione e sviluppo sostenibile per:

1.Aiutare gli individui a conoscere sé stessi e le relazioni che li legano agli altri e ai vari ambienti.

2.Far crescere la consapevolezza che occorre investire nei settori della formazione, a partire

dall’istruzione pubblica, nella direzione di un miglioramento dei processi educativi e di una loro

estensione nell’arco della vita dei cittadini.

3.Riflettere sulla centralità del soggetto nei processi di apprendimento e nelle relazioni tra i diversi

soggetti.

4.Promuovere “triangolazioni” continuative e feconde tra le agenzie formative: scuola, società e

territorio. epistemologico- culturali.

Aspetti

---Complessità: la società stessa ha ricostruito il proprio volto seguendo il paradigma della

complessità; il mondo postmoderno è un mondo complesso, costituito da relazioni intrecciate, da

un pluralismo di livelli ontologici, istituzionali che interagiscono tra loro, delineando una realtà che

non si può più leggere in modo semplice, univoco, omogeneo.

Il paradigma-complessità pesa, oggi, sull’educazione e sulla scuola, ma anche sulla pedagogia, la

quale deve attrezzarsi a pensare/pensarsi secondo modelli nuovi, deve riqualificarsi

epistemologicamente! Nell’educazione, nell’istruzione, nella formazione, la complessità impone

strutture nuove ma anche valori e modelli rinnovati. multiculturalità

---Differenza: diviene necessario approfondire il significato/valore della (presenza in

interculturalità meticciamento

una stessa società di culture diverse); della (dialogo tra culture); del

dialogo

(contaminazioni); del (come strumento decisivo per un rinnovamento delle identità); della

decostruzione differenza,

(intesa come punto-chiave del fare intercultura) e infine della alla volta di

un rilancio/riconoscimento di quelle discontinuità che si compiono nell’infinito determinarsi degli

atteggiamenti, dei bisogni, che oggi siamo chiamati ad affrontare in pedagogia.

Non a caso l’antropologia culturale e la filosofia hanno saputo rispondere a questa nuova

emergenza della contemporaneità, segnando una via intellettuale indispensabile per orientare la

riflessione pedagogica di fronte ai pericoli di un suo rattrappimento culturale.

---Narratività: il paradigma della narrazione è divenuto uno dei più significativi nell’attuale cultura

dell’educazione. La narrazione è una modalità di pensiero, essa dà forma al mondo! Anche

l’esperienza delle cose umane finisce per assumere la forma delle narrazioni che usiamo per

parlarne; la narrazione così getta sui saperi una rete che li definisce e li aggrega, li analizza e li

struttura tutto ciò risulta chiara la relazione che corre tra narrazione, formazione e pedagogia

da

è una relazione che pone il racconto come un fattore cruciale del formarsi/formare e

questa

pone la pedagogia come un referente-chiave del narrativo.

Giacchè la narrazione è incontro tra culture, essa ha assunto un ruolo nevralgico nella

riorganizzazione dei saperi contemporanei ed è stata individuata come paradigma di trasversalità.

---Ontologia regionale: all’ontologia guarda con particolare attenzione la pedagogia, poiché

studia il soggetto (individuo persona) al quale si rivolgono direttamente tanto la sua riflessione

quanto la sua azione. L’ontologia è un settore filosofico che sta al centro della riflessione

pedagogica mantenendosi su una quota alta di riflessività, anche sui temi della formazione

dell’individuo, per “umanizzarlo” liberandolo dai condizionamenti e dai pregiudizi attraverso il

possesso della cultura.

Un settore, quello dell’ontologia, che la pedagogia può coltivare per guardare al soggetto-

individuo-persona. conseguenza la dimensione ontologica è fortemente corre

Dettagli
A.A. 2013-2014
28 pagine
10 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FranciFirenze92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Mariani Alessandro.