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INTRODUZIONE
1866: la Société de Linguistique de Paris vieta per statuto la presentazione di
qualunque lavoro abbia per tema l’origine del linguaggio
1975: riprendono gli studi sull’argomento grazie alla conferenza organizzata dalla New
York Academy of Sciences
1990: pubblicazione di Natural Language and Natural Selection da parte di Pinker e
Bloom sulla rivista Behavioural and Brain Sciences
Bloom – studioso di ontologia del linguaggio –, durante un seminario di Cosmides viene
influenzato dalla sua teoria adattazionista = il processo evolutivo è interpretabile in
termini di selezione naturale e adattamento.
Chomsky invece porta avanti una teoria che si ispira alle tesi di Gould > l’adattamento
è solo uno dei fattori alla base del processo evolutivo perché l’evoluzione è un
fenomeno molto più complesso e articolato di quanto il semplice riferimento alla
selezione naturale non faccia pensare. La scuola chomskiana utilizza l’interpretazione
gouldiana per sostenere che il linguaggio è soltanto un sottoprodotto dell’evoluzione
(exadattamento).
Il saggio di Pinker e Bloom ha ridato impulso al tema dell’origine del linguaggio
invitando gli studiosi a pensare la questione delle origini del linguaggio in termini di
adattamento e a interpretare la complessità delle nostre capacità verbali come il
prodotto della selezione naturale.
Pinker e Bloom aprono la discussione criticando la posizione non selezionista di
Chomsky e Gould, secondo cui il linguaggio è un effetto collaterale dell’evoluzione,
ossia un pennacchio.
Secondo Chomsky la teoria dell’evoluzione non è in grado di render conto della
differenza qualitativa tra il linguaggio verbale umano e qualunque altro sistema di
comunicazione. Chomsky è contrario ad un continuum tra linguaggio e comunicazione
animale > se non è possibile stabilire successioni graduali che permettano di
individuare un ipotetico anello mancante tra i sistemi di comunicazione animale e
quello umano la teoria dell’evoluzione non può dire nulla sul linguaggio.
La complessità ha da sempre fatto problema alle tesi evoluzionistiche, mentre ha
rappresentato un ottimo alleato alle ipotesi creazioniste (vedi esempio dell’orologio –
Paley pag.12). Dove c’è complessità c’è progetto e dove c’è progetto deve esserci un
progettista. Paley spiegava la complessità in riferimento all’architetto divino. Pinker e
Bloom pensano che il progettista da chiamare in causa sia la selezione naturale.
P&B pensano che un sistema complesso come il linguaggio non possa essere emerso
come un prodotto non adattativo di strutture selezionato per altri fini.
Portano avanti un tentativo di conciliazione tra l’idea del linguaggio come un sistema
complesso con l’idea dell’evoluzione come un processo di complicazione graduale che
non ammette soluzioni di continuità = selezione naturale + adattamento
Gli scritti di Chomsky (partendo dalla recensione di Verbal Behaviour di Skinner) hanno
rappresentato una rivoluzione nella riflessione sul linguaggio.
Prima c’era il COMPORTAMENTISMO = teoria psicologica fondata sullo stimolo-risposta
proposta da Watson 1910ca. + CULTURALISMO = (antropologia e linguistica) i tratti
distintivi della natura umana dipendono dalle relazioni storico-sociali tra individui.
Culturalismo e comportamentismo condividevano l’idea del linguaggio come un
sistema totalmente acquisito fondato sul primato dei fattori esterni all’individuo.
Chomsky invece sostiene che la facoltà del linguaggio è un tratto universale e innato
della biologia umana. È un organo.
Pinker sostiene che il linguaggio è qualcosa di innato = istinto ma ritiene che la GU sia
interpretabile in termini evoluzionistici > la complessità del linguaggio è il prodotto
finale di un processo lento e graduale di complicazione.
Chomsky non aderisco all’evoluzionismo perché non si accorda con l’idea che il
linguaggio sia una forma di adattamento dovuto alla selezione > il linguaggio è
un’entità troppo complessa da ammettere un processo di costruzione per piccoli gradi.
Il linguaggio umano è fondato su principi totalmente differenti da ogni altro sistema
comunicativo > la facoltà del linguaggio è governata da una GU (sistema tutto-o-nulla
che non ammette stadi intermedi di costituzione).
La sintassi, il componente centrale della GU, è per Chomsky il dispositivo mentale
innato alla base della produzione/comprensione di un numero infinito di enunciati a
partire da un numero finito di entità combinatorie e di regole di combinazione.
Essendo una precondizione dell’esperienza linguistica, la GU non può essere appresa e
dunque deve essere innata.
La GU sembra non ammettere uno sviluppo attraverso passaggi intermedi di livello più
semplice (vedi pag.17 5%).
P&B sostengono che l’evoluzionismo è l’unico modo per dar conto della natura
complessa della facoltà del linguaggio. Solo l’evoluzionismo spiega la possibilità di
architetture complesse senza la necessità di un progettista.
1. La selezione naturale è la sola spiegazione dell’origine della complessità
adattativa PREMESSA
2. Il linguaggio umano mostra un progetto complesso per il fine adattativo della
comunicazione TESI
3. Il linguaggio, dunque, si è evoluto per selezione naturale CONCLUSIONE
Se è un sistema complesso il linguaggio deve essere un adattamento determinato
dalla selezione naturale.
Il modello di P&B è una darwinizzazione di Chomsky > Grammatica Universale e
selezione naturale inevitabilmente congiunte.
Ultradarwinisti: centralità dell’adattamento e selezione evolutiva + stretta correlazione
fra struttura e funzione
Naturalisti: la selezione naturale è solo uno dei fattori in gioco nell’evoluzione +
rapporto tra struttura e funzione più articolato
Alla base della visione pluralista dei naturalisti è il concetto di exaptation (=
cooptazione funzionale di strutture selezionate per altre finalità) introdotto da Gould e
Vrba > adattamento è exadattamento = due facce della stessa medaglia. Per questo
motivo la vicinanza di Chomsky all’exaptation è paradossale.
È molto probabile che il linguaggio abbia avuto origine per cooptazione di strutture
adibite ad altre funzioni (es. pag. 22)
Tesi incompatibilista di Chomsky > mantenere GU e abbandonare la selezione
naturale
Tesi compatibilista di P&B > GU + selezione naturale
Tesi incompatibilista contemporanea > mantenere la selezione naturale e
abbandonare la GU
Il linguaggio è un exadattamento perché è prodotto dalla selezione culturale. Il
linguaggio non ha bisogno di fissarsi sul genoma attraverso la selezione naturale
perché per mantenersi in vita sfrutta il processo di trasmissione culturale (linguaggio
come adattamento biologico o culturale: dibattito contemporaneo).
P&B mantengono la distinzione qualitativa fra comunicazione animale e umana
[pag.24].
Deacon, Christiansen e Cheater: il linguaggio è un sistema semplice
LINGUAGGIO NATURALE E SELEZIONE DARWINIANA
Alcuni aspetti della facoltà linguistica sono dovuti ad abilità biologiche specie-
specifiche e dominio-specifiche. La selezione naturale è la sola spiegazione dell’origine
di strutture biologiche complesse.
Chomsky e Gould hanno ripetutamente sostenuto che il linguaggio non è il prodotto
della selezione naturale, ma un effetto collaterale di altre forze evolutive, quali
incremento delle dimensioni del cervello dovuto a leggi strutturali e di sviluppo ancora
sconosciute.
Gould ha sostenuto che la teoria dell’evoluzione è nel pieno di una rivoluzione
scientifica, ma sembra sostenere che l’exaptation – in cui nuove funzioni nascono a
partire da strutture originariamente adattate per altri scopi – è una teoria
evoluzionistica migliore dell’adattamento.
La selezione naturale è l’unica spiegazione scientifica della complessità adattativa. La
complessità adattativa caratterizza ogni sistema composto da più parti fra loro
interagenti in cui le caratteristiche della struttura e la disposizione delle parti
suggeriscono l’esistenza di un progetto per l’adempimento di qualche funzione [es.
pag.42].
È impossibile dare un senso alla struttura dell’occhio senza osservare che esso sembra
progettato per vedere. Prima di Darwin Paley + creazionisti utilizzavano l’argomento
della perfezione dell’occhio come prova dell’esistenza di un progettista divino. Darwin
ha mostrato come un organo di estrema perfezione e complessità possa sorgere dai
processi esclusivamente fisici della selezione naturale.