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h2>Un'identità processuale e plurale

Cinema come medium può arrivare a pubblico molto eterogeneo: ciò può aiutare molto a sviluppare un'identità nazionale (che è concetto instabile/che si trasforma nel tempo, sviluppandosi spesso in schemi plurali e contraddittori).

Italia inizio '900: concetto 'identità nazionale' ancora non chiaro (Italia post unitaria ha meno di 50 anni, frammentazione ancora viva) e industria culturale ancora non ha creato prodotti forti. Nonostante ciò, inizia progetto di 'immaginazione' di comunità nazionale, nel quale sono in gioco dinamiche diverse:

  • Da un lato: progetto costruzione identità da parte de élites politiche/amministrative/economiche (gli apparati del potere) = seguono indirizzo pedagogico-propagandistico;
  • Identità anche come prodotto di tradizioni locali/espressioni culturali (identità anche 'dal basso').
basso').→ Primo cinema italiano si dimostrò attivo solo ne prima dinamica (progetto dei vertici pedagogico-propagandistico), conesiti però discontinui.Primo cinema italiano lavora su 2 parametri determinanti ne costruzione identità nazionale:- spazio (territorio= cultura di un'area dove nazione trova proprio spazio);- tempo (genealogia= mito de origine, comune discendenza).Poche fonti relative impatto sociale del cinema: non sappiamo quali film costruivano/confermavano identità nazionale.Carenza fonti dirette ci porta agli indizi indiretti.IDENTITÀ E SPAZIO: IL PAESAGGIO NAZIONALE TRA DOCUMENTARIO E FINZIONEQuando a fine '800 compaiono prime riprese de vedute italiane il paesaggio nostrano è già ampiamente codificato (datradizione letteraria/iconografica).Vedutismo pittorico x turisti/litografie/cartoline illustrate/fotografie/diorami avevano diffuso i paesaggi artistici/naturali deItalia; conoscenza poi non solo

Per turisti, ma anche per domanda interna nazionale (questo dopo l'Unità). Testo più importante x rispondere a urgenza ideologica/culturale è 'Il Bel Paese' (1876, del geologo/abate Antonio Stoppani). Questo testo fondazione de nuova geografia turistica Italia unita, pone fondamenta per unità nazionale anche partendo da sua vocazione popolare a livello di scrittura, tra divulgazione/intrattenimento/scienze/racconto. Il cinema 'dal vero' eredita da subito funzione educativa/spettacolare del libro, testimoniando come 'il mito de territorialità sia base de rappresentazione simbolica de identità nazionale'. Lumiére capiscono subito potenzialità commerciali de paesaggio italiano: distribuiscono su scala internazionale le 'vedute'. Loro successo incoraggia attività di successori/concorrenti: tra 1896-1914 film 'dal vero' sono centinaia (ne primi anni realizzati da

operatori indipendenti, mentre dal 1905 con nascita varie Case la produzione diventa impresaria).

Temi principali delle produzioni de 'dal vero' sono 3:

  1. riprese de scenari storico-artistici/naturali rilanciano la tradizionale idea del paese culla de creatività e 'giardino d'Europa'. Lo stereotipo che ne consegue è quello de Italia come paese museo a cielo aperto, testimonianza grandezza andata perduta. Anche la Natura, con catastrofi periodiche, sottolinea la natura quasi arcaica/imprevedibile de Italia (ne primi mesi 1909 varie case realizzano film terremoto che devastò Messina nel 1908);
  2. secondo aspetto rispecchia la modernità dilagante del Paese: riprese di eventi sportivi/corse automobilistiche/gare aeronautiche/esposizioni nazionali-internazionali/riprese di grandi opere pubbliche, ma anche i sempre più film industriali che documentano le fasi del progresso produttivo;
  3. Italia come Stato-nazione, celebrandone i
personaggi celebri/storiche date fondative/memorie collettive/monarchia/forze armate; vengono filmate cerimonie ufficiali/commemorazioni/inaugurazioni/funerali di Stato, e molte riprese delfronte di guerra italo-turca, che vogliono restaurare la credibilità italiana come potenza internazionale, sottolineando nel1915 ripresa ostilità con austriaci/tedeschi.Le Case italiane sfruttano le potenzialità del paesaggio: nel film storico (genere chiave x creare identità nazionale italiana)si allestiscono le riprese in esterni originali (es. "Beatrice Cenci" a Castel Sant'Angelo; "Dottor Antonio" a Bordighera; "Ilproverello di Assisi" ad Assisi).Spettacolari opportunità di ricorrere a location storico-artistiche autentiche spiega in parte il consenso ottenuto da filmstorici medievali/rinascimentali e da adattamenti shakespeariani (almeno fino a I GM).Venezia (con sottogenere storico-veneziano)/Napoli (film nemezzogiorno intrecciano temi narrativi con forza evocativa-pittoresca dei paesaggi) sono emblema de città evocative per ciò che sono e per ciò che rappresentano. Presenza frammenti paesaggio nazionale è apprezzatissimo in Italia e estero: prima versione cinematografica de opera di D’Annunzio “La figlia di Iorio” (1911) è apprezzata in America per le vedute del panorama (più che per fonte letteraria). Anzi spesso critica giudica negativamente poco uso de paesaggio, poiché percepito come elemento specifico de film italiano (es. ne due versioni concorrenti de “Gli ultimi giorni di Pompei” (1913) de case Ambrosio/Pasquali viene criticata mancanza bella veduta Vesuvio). IDENTITÀ E TEMPO: GENEALOGIA DI UNA NAZIONE Il mito di Roma La Roma repubblicana/imperiale alimenta corpus rappresentativo di titoli de produzione italiana, seppure film storico-romani non rappresentino, quantitativamente, un insieme così

Rilevante (saranno meno di 100). Importanza film storico romano sta in 2 aspetti qualitativi:

  1. sua capacità diffusione/influenza su mercati internazionale;
  2. importanza de loro progetto culturale/spettacolare/ideologico.

Importanza loro progetto culturale/spettacolare/ideologico film ambientati ne antica Roma richiamano al mito originario de nazione, pilastro de problematica identità italiana. Proprio il mito di una genealogia nazionale radicata ne Roma antica ha forte capacità penetrazione sociale, diventando così tema autenticamente nazionale e si rivelerà uno de pochi miti storici legati a Italia in grado di essere esportato su scala mondiale con eccezionali consensi. Però implicazioni ideologiche de nesso tra film storico-romano e mito originario nazione non vanno esaltate: raramente questi film creano appigli per continuità tra impero romano-Italia contemporanea. Es. "Cabiria": storico Antonio Mura contesta il fatto che a

Lungo fosse stato considerato film manifesto del nazionalismo italiano; magari le didascalie dannunziane insistevano sul primato di Roma, ma le immagini raccontano una storia meno gloriosa (importante è il personaggio Maciste, schiavo nero di etnia non latina, più energico del suo padrone Fulvio Axilla, latino; Roma infine è sconfitta; la caduta della città di Cirta per conto dei romani arriva grazie all'aiuto africano del re numida Massinissa: intreccio quindi poco nazionalistico, ma semplicemente riprende temi del romanzo storico). Fascino per l'Africa/Oriente anche in altri kolossal del periodo; anche nei peplum c'è molta attenzione sugli aspetti decadenti/scabrosi della storia romana imperiale. Quindi questi film difficilmente promuovevano un progetto ideologico di esaltazione dell'identità mediterranea italiana sostenuto dalle classi dirigenti post-unitarie. Nel peplum più che altro entra in gioco la sua capacità di diffusione/influenza sui mercati.

internazionali; attrae l'antichità astrattamente immaginata, dove emerge bisogno pubblico ritrovare stereotipi figurativi/letterari di una tradizione secolare classicista/l'inclinazione x realismo antiquario e il dettaglio storico/un diffuso desiderio di spettacolarità visiva; vi riconosce Italia a storica; peplum incarnano destino glorioso grande nazione 'imperiale'. Questa sorta di marketing del mito romano crea un paradosso significativo: da un lato produzione di derivazione latina è il prodotto più richiesto all'etero, dall'altro portano a isolare Italia da Europa (e rallentano ricerca altri parametri su cui fondare immaginario collettivo nazionale).

Stereotipi delle età di mezzo: Medioevo e Rinascimento Reinvenzione Storia italiana basata su stereotipi letterari/figurativi/ideologici coinvolge anche Medioevo/Rinascimento: produzione intensa fino prima metà anni '10 (grazie soprattutto Cines/Itala Film/Film

d'Arte Italiana). Es. "Cola di Rienzo", "Il sacco di Roma", "Napo Torriano". Questi film caratterizzati da molti temi/situazioni. Anche qui però difficile trovare un'intenzionalità ideologica che vuole leggere questi secoli come fase importante de genealogia nazione. Tuttavia, è anche vero che ne '800 Medioevo era stato rivalutato (x pittura/melodramma/romanzo storico); c'erano state anche molte interpretazioni, tra cui quella che vedeva Medioevo come periodo dove si erano create le moderne identità nazionali (come anche quella italiana). Questa tesi che vede ne Italia medievale/rinascimentale il processo di unificazione nazionale è legata a stagione del ROMANZO STORICO OTTOCENTESCO (es. Manzoni, massimo D'Azeglio). Primo cinema italiano guarda apertamente a corpus ottocentesco de romanzi storici italiani/produzione teatrale; fonte adattamento spesso anche a tradizione palinsestuale (serie d'Arte Italiana).

riscritture in prosa/in versi/in musica dell'episodio). Vicende complesse si prestavano bene a evocare radici identità italiana. Casi in cui questa ideologia appare efficace: "Corradino di Svevia", "Re Enzo", "La battaglia di Legnano", "I Borgia" (poi più tardi, già col fascismo, anche "I martiri d'Italia"). Aldilà de casi più espliciti però, sembra quasi che essenza de italianità risieda ne frammentazione politica-sociale; prevale quasi sempre il fine spettacolare e visione Medioevo come cupo/cruento. Se esiste peculiarità italiana del film storico questa va ricercata ne diffusa predilezione x rappresentazione di un passato pittoresco/oscuro/passionale, ma non necessariamente legato a storia nazionale. Il Risorgimento e l'Unità nazionale. Tracce cinematografiche più visibili del progetto culturale/politico di costruzione de genealogia nazionale.

Sono stati realizzati circa 60 film ambientati durante il Risorgimento. I periodi più attivi sono stati il 1911, in occasione dei 50 anni dall'Unità d'Italia, e il 1915-16, durante la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale.

Anche il primo cinema italiano si adattò al progetto ideologico e culturale del nuovo Stato unitario.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
44 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher EmmaVit di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filmologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Canosa Michele.