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LUCA COMERIO & C. SAFFI SAFFI-COMERIO MILANO FILM
Nel panorama della produzione milanese spicca la personalità di Luca Comerio. Interessato alle nuove proposte tecnologiche, Comerio nel 1905 si reca a Parigi per acquistare una macchina da presa Pathé; nel settembre 1907 si costituisce la Luca Comerio & C., il cui programma di lavoro è dedicato soprattutto a pellicole documentarie e d'attualità.
Nel febbraio 1908, viene fondata con un obbiettivo lievemente diverso, impiantare uno stabilimento cinematografico per produrre film a soggetto, la Società Anonima Fabbricazione Film Italiane (Saffi): i soci delle due imprese decidono di unire le forze e nel luglio 1908 nasce la S.p.a. Saffi-Comerio.
La produzione della Saffi-Comerio privilegia i gusti di Luca producendo una maggioranza di film dal vero, ma dopo poco più di un anno di attività, la società è costretta a svalutare drasticamente il capitale. Nello stesso periodo
Comerio lascia la società; a sancire la rottura, la Saffi-Comerio cambia nome diventando MilanoFilms. La Milano Films costruisce un nuovo stabilimento alla Bovisa e dà inizio a un intenso programma di lavoro, impostato su grandi opere che dovrebbero servire al progresso culturale e morale del pubblico: di rilievo L'Inferno. Mancano dati per seguire con precisione le vicende della Milano, ma i pochi documenti conosciuti dimostrano come la nuova gestione non porti a risultati migliori di quella di Comerio: tre svalutazioni nel giro di otto anni sono un'eccellente dimostrazione che i grandi progetti non sono sufficienti ad assicurare il buon andamento di un'impresa. Un quarto reintegro del capitale segna la nuova strategia della società che abbandona quasi completamente la produzione di film a soggetto per dedicare gli impianti a lavori di sviluppo e stampa per conto terzi. Non si hanno altre notizie di attività da parte della Milano Films, dopo che anche.La scelta di dedicare gli impianti alle lavorazioni chimiche si dimostra senza futuro, per il crollo della produzione italiana dopo l'effimera fioritura dei primi anni del dopoguerra, la società viene posta in liquidazione nel 1932. Quanto a Comerio, dopo l'uscita dalla Saffi-Comerio, ricomincia a lavorare seguendo i propri gusti, rifonda la Comerio Films, costituisce un primo stabilimento a Milano, poi un altro in periferia, e riprende l'attività di documentarista, incorrendo però in alcuni infortuni sia legali sia connessi alla dubbia correttezza delle sue riprese dal vero. Il lavoro dal vero prosegue con difficoltà, e a poco a poco il pioniere del cinema milanese scivola nell'oscurità, con amare richieste di lavoro cadute nel vuoto al Luce e al Centro Sperimentale di Cinematografia. Si spegne nel luglio 1940 all'Ospedale Psichiatrico Provinciale.
DORA FILM
La Dora film costituisce l'unico caso di azienda cinematografica
italiana impostata secondo un modo di produzione artigianale. Le vicende hanno inizio a Napoli nei primi anni del '900, quando Nicole Notari apre un negozio di fotografia, la cui attività si allarga presto anche a lavori dell'indotto cinematografico. Nicola comincia poi a girare augurali e arrivederci, riprese dal vero di soggetti tipici e infine, dal 1911, anche pellicole a soggetto dai titoli significativi distribuite con il marchio Dora Film, il nome della figlia minore.
Fino al 1929 il marchio realizza una cinquantina di pellicole impostate su fatti di vita napoletana, quasi sempre con un taglio drammatico: è una produzione dai numeri bassi, ma coerente con la struttura e la possibilità della casa. L'azienda mantiene sempre un organigramma familiare.
Un'organizzazione del genere è la forza della piccola azienda. Quali sono i punti di forza di Dora Film?
- La casa editrice si specializza in una produzione di genere che tra
Economica di Guglielmo Remmert, un industriale cotoniero. Entrano, poi, l'ingegnere Carlo Sciamengo e il ragioniere Giovanni Pastrone. È nel 1908 che si incomincia a parlare di Itala Film. È indubbio che la svolta avviene per volere di Rimmert, come appare chiaro dall'organigramma dell'Itala, da cui scompare Rossi mentre al vertice vengono posti Sciamengo e Pastrone. Solo nel 1911 si arriva alla costruzione legale di una società, la s.n.c. Itala Film Ing. Sciamengo e Pastrone. Stupisce che non sia stata scelta la forma dell'anonima per azioni, normale in qualunque settore per somme elevate. Non è l'unico aspetto inconsueto nella gestione dell'Itala: negli anni seguenti non viene mai reso noto il bilancio d'esercizio, una mancanza di trasparenza che rende difficile la ricerca di nuovi investimenti: in mancanza di documenti, i motivi di un atteggiamento così insolito in un'impresa di rilevanza internazionale.
Nel 1917 la struttura societaria dell'Itala Film Ing. Sciamengo e Pastrone cambia: fra l'agosto e il settembre, la s.n.c. viene sciolta e ricostituita come Itala Film, anonima per azioni con un capitale di tre milioni.
Ufficialmente si tratta della valutazione assegnata agli impianti, alle attrezzature e ai diritti, ma il denaro necessario per la gestione quotidiana e i programmi futuri in realtà proviene da un gruppo di investitori romani, che hanno assunto il controllo totale della società: sono guidati da Gioacchino Mecheri, che viene nominato presidente, mentre ad amministratore delegato è chiamato Enrico Fiori; a Sciamengo viene tolta la direzione amministrativa, mentre a Pastrone non è conferito alcun incarico direttivo.
Perché i romani acquistano l'Itala? Si tratta di un piano ad ampio raggio di Mecheri che sta costituendo un pool di aziende cinematografiche cui vuole aggiungere la
società subalpina, probabilmente per essere presente in entrambi i poli della produzione italiana. Negli anni seguenti tuttavia il programma non dà i risultati sperati: l'Itala Film aderisce all'Unione Cinematografica Italiana (Uci) e la scarsa produzione non si risolleva da risultati modesti. La società viene posta in liquidazione nel dicembre 1926. – LOMBARDO TEATRO FILM; LOMBARDO FILM; TITANUS La produzione delle società volute da Gustavo Lombardo è numericamente piccola, ma è indice di una politica aziendale accorta e di una strategia che si è dimostrata vincente: la sua impresa è l'unica azienda italiana che ha saputo superare il difficile passaggio del muto italiana e anche i disastri della Seconda Guerra Mondiale. Il 1905 decide di aprire un'agenzia di noleggio; dopo un paio di anni decide di ampliare il proprio raggio d'attività dando vita a un mensile,L'ottima qualità della grafica e dei testi. L'attività di Lombardo certamente trae vantaggio da una rivista, ma la genialità del fondatore sta nell'avervoluto pubblicare qualcosa di alto livello. Gustavo non si nasconde: con i suoi editoriale mette in luce condurezza i problemi strutturali del cinema italiano, sia richiedendo continuità e maggior qualità nellaproduzione pellicole, sia proponendo a più riprese un collegamento fra le agenzie di noleggio che preluda auna organica divisione della distribuzione in zone.
Le proposte di collegamento di Lombardo non hanno successo, di qui la decisione di muoversi da solo: nel 1910 fonda la Sigla (Società Italiana Gustavo Lombardo Anonima): il programma è di riorganizzare econtrollare la distribuzione di film nel centro-sud. L'attività va a fasi alterne, ma in ogni caso nel 1916 haraggiunto risultati talmente soddisfacenti da permettere a Lombardo di lanciarsi.
Nella produzione, fondando la Lombardo-Teatro Film e realizzando nello stesso anno tre film. L'anno seguente Lombardo riorganizza la società e le strutture tecniche, cambia nome in Lombardo Film, mette sotto contratto registi e attori francesi e si lancia in una produzione non legata a un solo genere, ma in grado di soddisfare le attese di strati diversi di pubblico.
Nel dopoguerra, Lombardo può vantare una competenza rara sia nella produzione che nella distribuzione: continua a portare avanti da solo la sua linea strategica, realizzando annualmente pochi film, rivolti a un pubblico popolare ma di alto livello. Alla posizione dominante nella distribuzione nell'Italia centro-meridionale, Lombardo unisce progressivamente un certo numero di sale, integrando i tre stadi tradizionali in società diverse, unite dalla sua persona.
Verso il 1927, lo schema entra in crisi per diversi fattori: il sonoro è alle soglie e una persona della competenza di Gustavo
capisce perfettamente che sarà vincente. Abbandona la sua città e si trasferisce a Roma, rilevando un importante stabilimento da adattare alle riprese sonore e ristrutturando radicalmente la.