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TRADIZIONE TEATRALE.
Per esempio Fregoli, nel suo periodo di attività tra il 1899 e il 1902 utilizza il
cinematografo a conclusione dei propri spettacoli. Le risorse espressive del cinema
vengono messa a disposizione dell’attore ------ > es. Fregoli dietro le quinte
Anche il primo film italiano a soggetto (La presa di Roma) ha interpreti e scenografi
con forti esperienze teatrali. (come richiesta esplicita dello stesso Alberini)
Gli attori del cinematografo vogliono essere riconosciuti questo sarà uno dei
motivi che spingerà la MDP ad avvicinarsi sempre di più al set.
Aperte le prime case di produzione (dal 1905 in poi) nacque anche la necessità di
avere figure professionali attoriali al servizio delle suddette.
Si preferirono attori di compagnie teatrali dialettali e filodrammatiche; contenti
di conseguenza gli interpreti poiché potevano guadagnare di più nel cinematografo e
liberarsi dalla professione secolarmente girovaga dell’attore teatrale.
Dal 1910 a seguire si darà luogo al DIVISMO, il modello è preso dal film danese
“L’Abisso” in cui l’attrice Asta Nielsen, con il suo ballo sensuale (chalupe), esprime
tutta la sensualità di DONNA DOMINATRICE, decisa a battersi per la propria
affermazione sociale, pronta a condurre il gioco della seduzione. La NIELSEN
porta a riflettere sulla necessità di cambiamento sociale che la donna sta avendo
in quel periodo.
Con il film “Ma l’amore mio non muore” di Caserini (1913) e interprete LYDA
BORELLI nasce anche in Italia il DIVA FILM.
Tutte le case di produzione fecero a gara per accaparrarsi una Diva da sfoggiare:
Francesca Bertini ------ > Caesar Film ------ > Bertini Film
• Lyda Borelli ------------- > Cines
• Pina Menichelli --------- > Itala Film
•
Ogni grande DIVA aveva il proprio OPERATORE di ripresa di fiducia, infatti a loro
interessava, non tanto rendere affascinate il personaggio interpretato, ma
l’immagine stessa della DIVA.
I TEMI RICORRENTI nel Diva-Film sono donne adultere che affrontano l’uomo in
frenetici corpo a corpo, sfidandoli con il loro fascino e dettando legge in materia
d’amore. Diedero al pubblico femminile un modello di emancipazione, sopratutto
per quel che riguarda la sfera privata.
Da ricordare anche i DIVI, come Bartolomeo Pagano (Maciste) e Emilio Ghione (Za
la Mort). Ruoli che avranno accollati per tutta la loro vita e carriera.
Cap 4: La politica dei Generi
Nel cinema primordiale e muto, i pubblicisti non sono interessati a catalogare con
etichette ben definite i film che promuovono o recensiscono.
Le definizioni come <Diva Film> <Cinema in Frac> <Atletico Acrobatico>, sono
tutte posteriori.
All’epoca si utilizzavano definizioni come [Visione Storica] [Dramma Passionale]
[Tutto Brio e Movimento]… inoltre i critici tendevano a considerare ogni film come
“Opera Individuale” dandone importanza ogni qual volta questa <<apportava
progresso all’arte cinematografica>>.
Nel primo periodo, fino agli anni ‘10, la situazione è simile a quella francese, ovvero
le pellicole girate sono FILM DAL VERO e FILM A TRUCCHI.
In modesta parte film comici e drammatici.
Dopo questo periodo ci saranno tante novità come le serie comiche, i grandi film
storici o quelli a sfondo divistico.
Nel 1909, sotto l’egida della Pathé, nasce la “Film d’Arte Italiana”, che porterà
sullo schermo numerosi attori teatrali. GENERI
-Dramma Storico:
Nel 1905 il film “La presa di Roma” da il via alla pratica di realizzare opere
cinematografiche ispirate a testi o avvenimenti storici.
Vengono prodotti cicli dedicati al teatro, ai romanzi e alle opere liriche.
Nel 1910 la Milano Films produce INFERNO, di ben 1200 metri, nasce il
lungometraggio.
La Helios plagia l’opera della Milano Films, presentandola in tutto il mondo,
grazie anche alla furbizia della noleggiatrice Frieda Klug.
Il culmine di questo periodo si avrà con CABIRIA di Pastrone (1914)
considerato il punto di massimo splendore per il genere storico italiano:
- Grande lavoro sulle scenografie
- Sperimentazioni sull’illuminazione (es. l’utilizzo di pannelli riflettenti)
- Uso di carrelli, finalmente si muove la m.d.p.
- Film Comico:
Nasce e muore in pochi anni (1908-1915), e rappresenta una minima parte
della produzione cinematografica di quel periodo (15%).
Vengono creati una quindicina di personaggi con le proprie relative serie:
Cretinetti (Deed) – Tontolini (Guillaume) – Lea Giunchi – Polidor – Kri-Kri (Frau)
In questa schiera di comici, ci sono differenti modalità di temi, intrecci,
recitazione e modi di rappresentazione.
La fisicità dell’attore rivestirà un ruolo fondamentale, da ricordare i passati
clowneschi di molti attori (come Deed e Guillaume) che introdurranno
aspetti di natura acrobatica nella loro recitazione.
Tontolini e Polidor prenderanno altri aspetti dal circo, come l’uso del make-up
ed i costumi per dare al personaggio un apparenza stramba.
Cretinetti utilizzerà un largo numero di comparse per creare finali con
gigantesche catastrofi, oppure utilizzare trucchi cinematografici alla Méliès, o
anche originali. Da ricordare l’influenza artistica di Segundo de Chomòn,
poiché Deed era cresciuto alla Pathé nel periodo in cui Chomòn lavorava lì.
Era frequente l’utilizzo dello STOP-MOTION (nel libro si chiama “tecnica del passo uno”)
Da ricordare anche le pellicole di Lea Giunchi, che
molte volte rappresentano dei gioielli di critica femminista,
<<
manifesto del diritto delle donne alla gioia. >>
- Melodramma e film divistico:
Il lungometraggio, come accennato prima, nasce con i film di ricostruzioni
storiche; ben presto si sposerà con film ad intrecci passionali, consumati in
saloni e giardini di eleganti dimore aristocratiche.
Seguirà un attenzione particolare verso le protagoniste femminili. (aka DIVE)
Pur avendo profonde radici nel melodramma, i film delle dive presentano
alcune differenze e ispirazioni:
- Forte impronta del Verismo
- Marcati tratti Liberty e simbolisti
- Utilizzo della pantomima
La narrazione si basa sulla “femme fatale” ottocentesca, la donna dal fascino
magnetico e la bellezza come colpa involontaria che trascina gli uomini alla
rovina. Regolarmente i film si concludono con la morte della protagonista per
malattia, pazzia, aggressione violenta oppure, come ogni scena madre di ogni
diva, il suicidio.
Da ricordare anche il cinema napoletano con la pratica della sceneggiata
musicale. Nei palcoscenici cittadini si sostituisce il teatro e la danza,
trasferendoli su schermo con la musica dal vivo.
- Avventure in Serie:
Nel film seriale l’elemento melodrammatico tende a sfumare in altri registri:
avventuroso, ricostruzione storica, poliziesco, farsa.
In questa categoria prevalgono i personaggi maschili infatti le donne hanno
spesso un ruolo di contorno o di fanciulle che devono essere salvate.
<< Più che evolvere in un sistema di generi definito, la produzione muta
italiana si affida alla forza carismatica di alcuni personaggi che
possono arrivare a costruire dei generi in sé. >>
- Altre Tendenze:
Ci sono altri filoni produttivi, che anche se non costituiranno dei generi, posso
indicare l’ampiezza della gamma espressiva del periodo muto italiano.
- Commedia Borghese
- Cinema del fantastico
- Fèerie ed anche horror a sfondo esotico ed esoterico
Cap 5: I temi nazionali e la costruzione dell’identità italiana
Il cinema ha un utile ed innovativa funzione sociale, infatti il pubblico che lo
frequenta è fatto di uomini e donne, di ricchi e poveri.
L’ITALIA sarà uno dei paesi più ripreso nel cinema primordiale (1896-1914) per
quanto riguarda le “Vedute dal vero”, infatti il panorama suggestivo e la storia
culturale del Bel Paese alimenterà il commercio nazionale ed extra-nazionale.
Spesso i film dal vero si mescolano con quelli a soggetto, e si andranno a cercare i
luoghi storici per sfruttare questo fattore.
Importante anche il mito della città di Roma. I film con questo Tema riescono a
vendere all’estero; inoltre fanno breccia nella costruzione di una identità
nazionale, una delle problematiche di quei tempi.
Due conflitti negli anni ‘10 che vede la pellicola sul fronte:
- Guerra libica: vengono realizzati documentari sul fronte, sia per riprendere
azioni militari da utilizzare per i film di finzione ma sopratutto come mezzo di
comunicazione tra i soldati e i loro familiari, levando l’esclusiva alla posta
cartacea.
La CINES organizza riprese ai familiari dei soldati in guerra per poi
proiettarle a quest’ultimi. (in realtà erano presunti lontani parenti degli stessi borghi)
Vengono anche fatti film sul filone della lotta all’impero Ottomano e alla sua
cultura, sensibilizzando ancora una volta sull’identità nazionale ancora da
consolidare.
- La grande guerra: anche qui i film giocano sull’identità nazionale contro
quella del resto d’Europa. Si eviterà di far circolare film anti-crucchi.
Anche le dive e i divi concorreranno al rafforzamento del patriottismo.
Il desiderio di creare un identità nazionale laica si scontrerà ovviamente con la
CHIESA CATTOLICA. Il primo cinema è ricolmo di spinte anticlericali, anche il
già citato “La presa di Roma” di forte ispirazione massonica, auspica appunto una
direzione laica della nazione.
C’è un mancato decollo di un cinema di autentica ispirazione cattolica, nonostante la
chiesa sia favorevole al cinematografo promuovendo film educativi e conformi alla
morale cristiana.
Molti di più saranno infatti i film in cui vengono mostrate le problematiche tra
chiesa ed istituzioni (primo tra tutti LA PRESA DI ROMA).
Cap 6: Luoghi e modi di produzione
Il FILM è prima di tutto un prodotto industriale, esige dunque una strategia
produttiva ed è sottoposto alle leggi dell’economia.
Nessun privato può sostenere i costi per la realizzazione di opere filmiche,
dunque è fondamentale costituire società di produzione.
E stato possibile ricostruire in parte la storiografia delle case di produzione nel
periodo del muto italiano tramite documenti societari, archivi di stato, tribunali,
archivi notarili, procedimenti fallimentari ecc.
Purtroppo la maggior parte dei documenti non ci sono pervenuti, vuoi la noncuranza,
la voglia di evadere il fisco per quanto riguarda le distribuzioni all’estero, le catastrofi
naturali, la distruzione di documenti ecc. non abbiamo dunque un quadro ben
delineato.
Tra