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D O
P offerta ma il produttore pur di “liberarsi” della merce
in eccesso sarebbe disposto a venderlo ad un
prezzo più basso, ciò porta il mercato verso il prezzo
Pe più basso ovvero verso il Pe.
- Al di sotto del punto di equilibrio si ha
un’eccedenza di domanda: poiché vi è tanta merce
domanda ma poca offerta. I consumatori pur di
Q avere il bene sono disposti a spendere di più, ciò
porta il mercato ad aumentare il prezzo verso il Pe.
FORME DI MERCATO
Le forme di mercato sono differenti a seconda delle diverse circostanze che
influiscono. Le forme più tipiche sono:
Concorrenza perfetta: è un mercato caratterizzato dall’impossibilità degli
imprenditori di fissare il prezzo di vendita dei prodotti, che viene fissato
dall’incontro di domanda e offerta. L’impresa non può decidere il prezzo da
imporre ai consumatori se i prodotti in vendita sono considerati come
qualcosa che sia facilmente ottenibile da altri fornitori concorrenti. Se si
verifica questa condizione di “concorrenza perfetta” il prezzo unitario del
prodotto di ogni impresa non può essere ne maggiore ne minore di quello
praticato da tutte le altre.
I principi della concorrenza perfetta, a cui fanno riferimento le regole del
mercato, sono:
1) Deve esistere un numero infimamente grande di potenziali produttori e
consumatori di quel determinato tipo di bene = molteplicità di domanda e
offerta per cui nessuna scelta individuale può influenzare il prezzo.
2) L’informazione deve essere il più possibile omogenea e diffusa sia da
parte dei produttori. Necessario se ho beni con prezzi uguali ma con
caratteristiche differenti
3) Nel mercato di scambiano beni privati, ossia beni sui quali il venditore ha
l’esclusività all’uso che poi passa al compratore nel momento dello
scambio
4) Nessun operatore deve accordarsi con l’altro altrimenti verrebbe meno la
condizione perfetta
5) Sostituibilità con beni equivalenti = tanti produttori che vendono uno stesso
bene con le medesime caratteristiche
Se viene a mancare una di queste condizioni si incorre in fallimento di
mercato.
Concorrenza imperfetta: è un mercato che si fa quando viene meno uno dei
principi della concorrenza perfetta ad es. un numero limitato di produttori
condiziona il prezzo di un bene che si alza. A seconda del rapporto
quantitativo tra consumatori e produttori si può avere:
- Oligopolio: mercato caratterizzato da pochi produttori, che si accordano
sul prezzo di vendita, e tanti acquirenti ( es. mercato di automobili )
- Monopolio: un solo produttore e tanti consumatori = unicità dell’offerta e
molteplicità della domanda ( es. sigarette: lo stato impone il prezzo )
- Monopolio bilaterale: 1 produttore e 1 compratore
- Monopsonio: unico acquirente e pochi produttori ( es. mercato delle armi )
MERCATO IMMOBILIARE
Il mercato immobiliare è il luogo in cui si compravendono i beni che si
realizzano con il processo di trasformazione insediativa. All’interno del
mercato immobiliare esistono tanti sottomercati (abitazioni, uffici, negozi etc..)
inoltre è possibile distinguere il mercato immobiliare in funzione di chi
acquista, di chi vende oppure di chi affitta sia come affittuario sia come
detentore del bene. In generale il mercato dell’edilizia abitativa è
caratterizzato da una prevalenza della domanda sull’offerta poiché il bisogno
abitativo è più alto della quantità di immobili sul mercato. La domanda
abitativa complessiva è composta da:
- Domanda potenziale: costituita da ci ha bisogno di una casa ma non può
permettersela
- Domanda reale: costituita da coloro che effettivamente possono accedere
alla casa
Il mercato delle costruzioni comprende le trasformazioni di beni economici
che combinati fra loro producono un bene ad utilità maggiore.
PRINCIPI DELL’ESTIMO
Come abbiamo detto all’inizio, L’estimo è quella parte della scienza
economica definibile come l’insieme dei metodi logici e metodologici che
regolano e quindi consentono la motivata oggettiva e generalmente valida
formulazione di un giudizio di stima del valore di beni economici, espresso in
moneta. Oggi l’estimo, basandosi sull’evoluzione delle teorie economiche e
utilizzando i principi della scienza economica, esprime anche giri di
convenienza economica.
Per esprimere un giudizio di stima del valore in termini monetari bisogna far
riferimento ad un mercato attivo, che può essere o teorico quindi di
concorrenza perfetta, o un mercato imperfetto. Sappiamo che il mercato è il
luogo in cui si incontrano domanda e offerta e in cui si realizzano i prezzi. Ma
la disciplina estimativa serve per esprimere un giudizio di stima del valore di
beni economici. Prezzo e valor sono due entità economiche profondamente
diverse:
- Prezzo: è un dato certo che si può constatare nel mercato
- Valore : è un dato ipotetico e potenziale che potrà diventare prezzo solo nel
futuro
Il valore è il risultato di un bene ipotetico giudizio di equivalenza tra il
bene oggetto della stima e altri beni.
- Quando si esprime un giudizio di stima si assume un’equivalenza tra i
prezzi constatati nel mercato
- Per poter esprimere un giudizio di valore è necessario capire le
caratteristiche del bene per il quale devo esprimere il giudizio, ossia ho
bisogno di capire quel è il mercato di riferimento e lo scopo della stima
1) Il valore dipende dallo scopo della stima, ossia per uno stesso bene
possono essere espressi diversi valori a seconda dei diversi scopi
2) Il valore che attribuisco al bene è una previsione a carattere immanente
= ovvero che non può variare, perchè qualora andasse a variare andrebbe
ad alterare le condizioni di mercato
3) Il prezzo è il fondamento del giudizio di stima del valore: per
esprimere il valore del bene mi baso sui prezzi di beni analoghi
4) Il metodo estimativo è unico poiché si basa esclusivamente sulla
comparazione: per esprimere il giudizio di valore confronto il bene da
stimare con beni analoghi = ciò è possibile solo in un mercato attivo
5) Il giudizio di valore è oggettivo e generalmente valido poiché si basa sulla
teoria dell’ordinarietà
I VALORI DELLA TOERIA ESTIMATIVA
VM ( Valore di mercato ) = rappresenta la stima di prezzo che un bene
potrebbe avere in una libera contrattazione. Il perito deve cercare di
prevedere quale potrebbe essere il prezzo pagabile oggi del bene preso in
considerazione.
VC ( Valore di costo ) = Somma delle spese che un imprenditore dovrebbe
sostenere per produrre o riprodurre il bene oggetto di stima.
VT ( Valore di trasformazione ) = Questo aspetto economico viene applicato
per la stima di quei beni che, nello stato in cui si trovano non manifestano
tutte le loro potenziali capacità di valore o di reddito, ma si ritiene che tali
potenzialità possano emergere con opportuni interventi di trasformazione.
Vmdt-(Sommatoria)ct D O
P
n
q Pe
Vmdt= valore di mercato dopo la trasformazione
(Sommatoria)ct= sommatoria dei costi della trasformazione
Q
q alla n = Fattore di attualizzazione
VCOMPL. ( Valore complementare ) = Esprime le capacità di un bene di
essere suddiviso in beni aventi caratteristiche diverse dal bene originario.
Serve a capire il valore che assumerà ciascun bene in seguito alla
suddivisione. In particolare si utilizza per determinare: Deprezzamento,
apprezzamento e stima per i danni.
Vcompl. = Vm - Vm(a) dove Vm(a)+Vm(b)=Vm
V SURR. ( Valore di surrogazione )
Permette di fare un’equivalenza rispetto all’utilità e alla funzione tra il mio
bene e il bene avente stessa utilità e funzione. Si usa quando non ho un
mercato attivo del bene oggetto di stima.
PORCEDIMENTO DI STIMA
Per esprimere giudizi di stima e motivarlo adeguatamente è necessario avere
una conoscenza adeguata del mercato di riferimento e utilizzare il
procedimento di stima, un’insieme di operazioni che si basano sulla
comparazione
1) Scelgo il mercato da analizzare: serve per individuare i prezzi dei beni
analoghi al bene della stima. Una volta scelto il mercato di rifermento devo
acquisire i dati, riferiti al bene della stima e ai beni analoghi, necessari per
la comparazione.
2) Parametrizzo i dati trovati e li ordino
3) Distribuisco i beni in esame su una curva Gaussiana per poter
calcolare la moda e la media
Procedimento di stima diretti o sintetici
Si utilizzano quando il mercato è attivo per cui è possibile ricavare un alto
numero di dati elementari e omogenei fra loro, in modo da dedurre
immediatamente il valore e costruire una scala di prezzi dei beni analoghi noti
per individuare subito la moda e media. Si articolano in:
- Monoparametrici: prendono in considerazione solo la distribuzione dei
prezzi
- Pluriparametrici: si applica quando non si ha una quantità sufficiente di
beni analoghi
Utilizzare un procedimento di stima diretto consiste:
Individuare il mercato di riferimento
- Acquisire i dati noti dei beni analoghi
- Parametrizzare i dati noti
- Riportarli su una curva Gaussiana per poter determinare la media e la
moda
La media è il valore medio aritmetico dato dal rapporto tra la somma dei dati
numerici ed il numero dei dati. La moda è il valore che si presenta con
maggiore frequenza.
Procedimento sintetico pluriparametrico
Questo tipo di procedimento si usa quando la distribuzione della curva non è
perfettamente Gaussiana poiché non si ha una quantità sufficiente di beni
analoghi. Il procedimento è il seguente:
1) All’interno del mercato di riferimento si prende il bene che ha fatto
registrare il prezzo più alto ( ciò significa che è molto probabile che questo
bene possieda delle caratteristiche che esprimono il valore al massimo
grado )
2) Si procede comparando il bene di riferimento con il bene oggetto di stima
e confrontando le caratteristiche
3) Si assume un’equazione in cui il valore di mercato è dato dal prezzo del
bene preso in riferimento (Pa) per la somma di tutti i punti percentuali
attribuiti alle caratteristiche del bene di riferimento (Kj)
VM= Pa x Kj
Le caratteristiche da prendere in considerazione sono quelle relativa:
- Caratteristiche posizionali estrinseche
- Caratteristiche posizionali intrinseche
- Caratteristiche tecnologiche
- Caratteristiche produttive
Procedimenti indiretti o analitici
Si utilizzano quando non ho un mercato attivo per cui non è possibile formare
una scala dei prezzi. In questo caso bisogna calcolare il