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ENVIRONMENTAL AESTHETICS (USA) + AMBIANCE (EUROPA)
Per Saito, siamo più mossi verso un'esperienza che riguarda la bellezza e non da argomenti intellettuali che richiamano al dovere. Quindi l'estetica ha un grande potere nell'influenzare la gente in modo positivo e negativo. Ed è proprio questo potere che l'Everyday Aesthetics vuole riconoscere e guidare verso la creazione di un mondo più bello.
Per far ciò, la prima cosa da fare è comprendere i modi in cui siamo quotidianamente influenzati dall'estetica.
Secondo Saito, l'artificazione può essere utile in ambito lavorativo per la dimensione estetica dello spazio fisico, quindi un luogo confortevole per i dipendenti, includendo anche le pratiche di organizzazione quotidiana.
Insomma gli aspetti soggettivi e ordinari sono più significativi degli eventi straordinari (per esempio riguardanti l'agenzia e che trascurano i lavoratori). La strategia migliore
sarebbe quella di ideare un modus operandi. Per Saito, però, l'arte nel mondo degli affari ha anche dei limiti come: - la capacità di far emergere stati d'animo repressi - l'espressione del proprio mondo interiore, se autocritica rischia di essere autocompiacimento - la capacità immaginativa viene stimolata dalla ribellione, quindi difficilmente accolta da una struttura che si regge su un potere gerarchico manageriale - nelle aziende, il valore dell'arte è valutato in base al raggiungimento o meno dell'obiettivo di produzione - la vita non può essere una costante di esperienze intense e straordinarie, altrimenti il concetto stesso di Dewey di "esperienza" perde valore semantico L'obiettivo dell'Everyday Aesthetics è educare la sensibilità degli uomini ad apprezzare le piccole cose, valorizzando così il potenziale estetico della quotidianità. Questo movimento accoglie la teoria diNaukkarinen ma non quella di Shapiro e Dissanayake. In realtà la teoria di Dissanayake è utile: dato che la vita quotidiana non può essere vissuta costantemente in modo straordinario, il mito del genio romantico non può essere un modello teorico di riferimento; invece con il making special si può riscoprire il potenziale estetico delle piccole cose.
Categorie estetiche
Straordinario/ordinario
Nell'individuare le categorie interpretative in cui si trova l'estetica quotidiana si hanno delle difficoltà. Infatti, dato che l'estetica è connessa all'arte, le categorie artistiche possono essere trasferite agli scenari della quotidianità o bisogna discendere paradigmi interpretativi peculiari e più idonei?
Dato che bisogna di categorie estetiche da affiancare a quelle tradizionali, si ha la necessità di ricorrere a un metodo di indagine che procede per coppie in modo da mettere in luce affinità.
edifferenze tra la sfera dell'arte e del quotidiano. Nell'800-900 la caratteristica saliente del quotidiano era la ripetitività, in particolare Emilio Garrone, che considera l'estetica come un filtro, coglie il potenziale estetico della ripetitività inquanto riveste efficacia euristica nella dialettica ordinario/straordinario. La linea forte si confronta con questa nozione in quanto il suo obiettivo è quello di individuare paradigmi interni alla stessa quotidianità e non mutuati dalla sfera dell'arte. Es. Melchionne punta sulla regolarità delle attività comunemente praticate, mentre Naukkarinen parla di "Myeveryday now". Quindi deduciamo che per definire la quotidianità bisogna concentrarsi sul concetto di ripetitività. Quest'ultima può essere:
- Negativa = crea automatismo e alienazione; ha un tempo di tipo lineare (religione giudaico-cristiana e capitalismo) che segue logiche
- Positiva: rasserena e aiuta a trovare un equilibrio; ha il tempo ciclico del rituale ed è connessa alla sfera psicologica (es. terapie che aiutano a ridurre stress e depressione). Qui vi rientrano le semplici abitudini che, se gravemente alterate, possono determinare effetti negativi.
- Secondo Melchionne la ripetitività è una categoria centrale nell'estetica quotidiana, dato che produce emozioni positive (scopo dell'Everyday Aesthetics).
- L'obiettivo dell'Everyday Aesthetics è riscoprire il valore estetico gem-like nella quotidianità, di solito sprezzante. Il paradosso è che, dando valore a ciò che è ordinario, si rischia di compromettere l'ordinarietà stessa.
- Non offre proposte risolutive, si accorge che anche la teoria di Dewey non è risolutiva. Infatti se un'esperienza viene ripetuta in continuazione, perde la sua freschezza e il suo valore estetico.
caratteristica che la distingue dallaroutine e diventa parte stessa di essa. A ciò la linea debole da una soluzione: Dowling diceche il paradosso può essere risolto se l’Everyday Aesthetics si concentri non sul potenzialeestetico nascosto, ma se quello già evidente (eventi speciali). A tal proposito Sherry Irvinpropone l’esempio del caffè mattutino.
Quindi la contrapposizione non è tanto sullo straordinario/ordinario quanto le azioni che sonospeciali, o meno, a seconda della nostra percezione. Se vogliamo quindi avere un approccioestetico alla quotidianità, dobbiamo vivere ogni momento cogliendo i suoi aspetti emozionalie sensibili. Da qui la sensazione di sentirsi at home, al contrario della casa/opera d’arte diAdolf Loos. La domesticità, quindi, si occupa di riscoprire lo straordinario nello spazioquotidiano, assegnando a luoghi/oggetti simboli delle relazioni effettive (es. il wc di MichelLeiris).
Si tratta di creare
come un religioso raccoglimento in casa propria. In particolare Arto Haapala introduce il concetto di familiarità come criterio interpretativo di quegli ambiti della quotidianità in cui la routine produce il piacere di sentirsi a casa e la sicurezza (es. del ritorno dopo un viaggio in una città sconosciuta). Il concetto del "momento" ha la sua importanza sulla quotidianità. È la frattura del continuum temporale (si mette a fuoco un'esperienza) e fa parte di una progressione in cui il presente sia ancora al passato e si carica di aspettative future. Nella teoria di Lefebvre il momento è fulcro del tempo ciclico, e tale teoria può individuare l'anello di congiunzione tra le diverse posizioni dell'Everyday Aesthetics. Al centro della critica, vi è la dissoluzione della contrapposizione tra quotidiano e non, anzi questi poli instaurano un rapporto che si risolve nella "arte di vivere". Essa si basa su un bisogno.vitaled'espansione che mira a considerarsi come mezzo e soprattutto come fine. Quindi la vita deve essere la gioia che l'uomo da a se stesso (affinità Shusterman: è il pensiero incorporato che aiuta a condurre l'esistenza al meglio).
Lefebvre, dicevamo, studia la struttura del quotidiano e individua nel "momento" il luogo del superamento tra storia e quotidianità al livello di vita dell'individuo).
Siamo soliti associare al momento l'istante, ma non è così: l'istante è effimero e passeggero, implica la speranza di rivivere un momento. Il momento, invece, è la realizzazione di una possibilità che viene vissuta come una totalità, è una forma superiore di ripetizione. È quindi il fulcro della dialettica ordinario-straordinario.
Per Leddy tale dialettica è la cifra della quotidianità e oggetto dell'Everyday Aesthetics. Egli considera sia momenti mondani
Che sacri, creando punti di contatto con Lefebvre (festa + vita quotidiana). La critica di Lefebvre è quindi utile poiché mira a scoprire la ricchezza nascosta sotto l'apparente povertà del quotidiano.
3.2. Aura/atmosfera
Introdotta a Gernot Bohme, l'aura è una tipologia di atmosfera. Tale significato metaforico allude a un sentimento di mistero/venerazione del sacro, mentre l'atmosfera comprende una sfera emozionale più vasta e, soprattutto, che può essere prodotta artificialmente. "Lavoro estetico". I prodotti non devono essere utili ma devono soddisfare desideri.
L'Everyday Aesthetics si concentrano più sull'aura che sull'atmosfera.
L'aura, concetto di Walter Benjamin, frequente nel dibattito europeo sull'arte contemporanea, indica il conferimento di un valore artistico a oggetti privi di un'immediata riconoscibilità di opere (es. film Vacanze Intelligenti;
Jannis Kounellis con 12 cavalli vivi). Da questo punto di vista l'aura esprime il valore espositivo che l'oggetto acquista quando viene estrapolato dal contesto originario per poi essere etichettato come opera d'arte. Così acquista una dignità simbolico-culturale solo per essere in un museo. Si ha così un'affinità con la "trasfigurazione del banale" di Danto prendendo spunto dalle Brillo Box di Warhol. Benjamin, però, definisce l'aura di un'opera d'arte come l'apparizione unica di una lontananza, per quanto questa possa essere vicina. Distanza non spazio-temporale ma metafisica, d'invincibilità (es immagini religiose). Leddy, invece, considera l'aura una categoria idonea a interpretare la quotidianità. Dato che crede che l'ordinario acquisti valore estetico quando la si attua in modo straordinario, l'aura è quindi come una qualità.
fenomenologicafondamentale di quegli oggetti che presentano “un accrescimento” che li fa sembrare andare oltre se stessi.
Aura = awe, sentimento di meraviglia (Pascoli = poetica del fanciullino).
La linea forte ha ritenuto l’awe non adatto a interpretare il quotidiano nei suoi aspetti ordinari, così Leddy ha propostovarianti come awesome, fascinating.
Nella vita ordinario e straordinario seguono un continuum in cui, parlando di aura, si ha diversi livelli di intensità.
Per Leddy, dato che l’Everyday Aesthetics include le azioni quotidiane e non, ritiene che la nozione di awe possaessere una chiave interpretativa in entrambi i casi. Così Leddy cerca di distinguere pratiche banali (come buttare laspazzatura) ad altra più “affascinanti” (addobbare l’albero di Natale).
Consideriamo la festività del Natale:
- Awe: timore reverenziale verso Dio bambino (massima espressione). Si manifesta attraverso reazioni corporee