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NARRATIVO.
GUIDA PER REPORT:
- esplicitare il problema che è all’origine della ricerca (discorso ANALITICO),
come si è arrivati ad individuarlo (discorso NARRATIVO) e argomentare la
scelta, le ragioni del perché lo si considera significativo (discorso
ARGOMENTATIVO);
- esplicitare quali metodi, strategie, filosofie individuate,
- narrare il percorso e i passaggi;
- argomentare la significatività per la quale la ricerca potrebbe essere utile e a
quali soggetti potrebbe interessare. 8
Cap. 3 Le filosofie della ricerca
La filosofia fenomenologica della ricerca:
lo stile fenomenologico è quello dell’approccio naturalistico.
Due approcci:
1. TRASCENDENTALE (DESCRITTIVO): la scienza della descrizione del
fenomeno non si occupa di spiegare la genesi ma descrive ciò che è davanti
agli occhi. Coglie l’essenza dell’oggetto. DESCRIZIONE EIDETICA.
2. ERMENEUTICO (INTERPRETATIVO): comprende il significato, lo
interpreta “cosi com’è interpretato da quelli che lo vivono”, il significato
che i soggetti forniscono. Coglie il significato nascosto.
3. FENOMENOLOGICO ERMENEUTICO: combina entrambi gli approcci
precedenti. Comprende attraverso una descrizione del modo in cui esso è
percepito dal soggetto che lo vive:
Partire dall’esperienza vissuta;
• aderire alla singolarità delle cose, non alle generalizzazioni;
• evitare metodi sperimentali e avere un approccio naturalistico;
• continua riflessione.
•
L’ESSENZA DELL’ORIENTAMENTO FENOMENOLOGICO: essere fedeli
al fenomeno, andare alle cose stesse, visione originariamente differente. Parte
da due principi:
- DI EVIDENZA, cosi come appaiono (RISPETTO)
- DI TRASCENDENZA, lato nascosto, l’andare oltre (UMILTA’)
Entrambe richiedono la virtù del rispetto e dell’umiltà.
Spesso mettiamo avanti le nostre idee:
- l’esperienza anticipata;
- l’etica della delicatezza;
- il non imporre le proprie categorie precostituite;
- la mossa dell’epochè, ovvero sospensione delle conoscenze già definite,
presa di posizione, filtri, giudizio, posizioni, desideri e aspettative.
Gli ATTI COGNITIVI che consentono la ricerca, che livìberano la mente dalla
tendenza a stare in modo anticipato sono:
- l’attenzione aperta, di ascolto, di sospensione pensiero, lasciarlo vuoto,
postura allocentrica (mettersi tra parentesi, piuttosto che autocentrica; 9
- l’essere dell’altro, cosa degna di massima considerazione, al centro
dell’attenzione dell’altro, di cui avere cura;
- l’avere una mente rilassata, sospendere ogni interesse e attaccamento ad
altro, un’attenzione rilassata;
- il non cercare per non essere influenzati. E’ un orientamento al vuoto,
l’arrivare in ritardo per dar modo all’altro di autorivelarsi e lasciarsi guidare
dal modo in cui l’altro suggerisce di procedere. Il non cercar nulla provoca
un’offerta non prevedibile. I beni più preziosi non devono essere cercati ma
attesi;
- il fare vuoi, lo svuotare la mente, distativare i concetti e teorie abituali, i
saperi, desideri e aspettative. Il darsi all’epoche professionale (strumento
epistemologici del ricercatore), e epoche radicale (del sé);
- lo spaesarsi, spaesamento cognitivo, abbandonare i saperi conosciuti, il non
familiare;
- epistemologia ospitale (ricettiva/responsiva, è la logica dell’accoglienza);
- il dire fenomenologico: nelle parole non c’è la capacità automatica di dire
l’essenza dell’esperienza. Non sempre rivela l’essere delle cose, anzi, spesso
le parole mascherano l’accesso alla realtà. occorre quindi una parola capace
di dire l’essenza dell’esperienza: usare poche ma essenziali parole; liberarle
dall’ovvio. L’epoche dunque anche nel linguaggio. Pensare poeticamente;
- un pensare capace di sentire: siamo sempre in una totalità emotiva questo
sentimento in cui noi siamo costituisce un modo di conoscere. Non è perdita
di razionalità perché lue emozioni sono componenti intelligenti della
cognizione, e rendono possibile una più complessa comprensione del
fenomeno;
- pensarsi pensare, l’assunzione della responsabilità riflessiva, ne pensare i
propri pensieri, monitorare cioè i processi che guidano il pensiero e renderli
il più possibile espliciti. L’esercizio dell’autoriflessione mette le condizioni
necessarie per garantire trasparenza, esplicitando: le cautele adottate; in che
modo si è adottata un’attenzione non orientata; i criteri per una descrizione
più fedele possibile; come si è arrivati ad una descrizione del fenomeno;
quali le scelte linguistiche.Anche il sentire deve essere specificato. Deve
produrre:
l’agenda (fasi della ricerca)
• la meta-agenda (autoriflessione).
• 10
La filosofia critica della ricerca
Critical research, inizialmente ispirata alla critica theory: produrre conoscenza
utile per una trasformazione della società.
Critical educational theory: smascherare le forme di oppressione e di potere nei
contesti educativi e le relazioni di potere che la condizionano, col limite di
considerare una subordinazione insuperabile che impedisce un cambiamento.
Critical pedali (Freire), invece, ha un approccio costruìtivo orientato alla ricerca
dei diversi orizzonti per la trasformazione. Bloch “Prendere le cose come vanno
per farle andare meglio”. Un futuro pensato come possibile.
Il ricercatore critico:
- pensiero mediato da relazioni di potere;
- non ci sono fatti neutrali;
- il linguaggio ha fondamentale ruolo di plasmare la soggettività;
- in ogni società ci sono gruppi privilegiati che esercitano forme di potere;
- smascherare oppressione da un’analisi efficace.
I principi epidemici della filosofia critica:
- smascherare forme di oppressione di potere culturale;
- finalizzare la ricerca della trasformazione del contesto;
- lavorare sul linguaggio (Foucault).
- L’approccio femminista alla ricerca: è un guardare al mondo in modo
differente da quello maschile, il concetto di oggettività scientifica come
costrutto maschile. L’essere femminile è di concezione dinamica
dell’autonomia, capace di non separazione dal mondo esterno, rispetto
all’universo maschile.
La filosofia partecipativa della ricerca
- La filosofia partecipativa della ricerca: fare ricerca con i soggetti
partecipanti, adottare la collaborazione fra ricercatori e pratici, promuovere
un m miglioramento, finalità trasformati. I soggetti coinvolti diventano co-
ricercatori.
- Elaborare una local theory, una ricerca locale che si stiluppa a partire dalla
riflessione sull’esperienza. Occorre il sapere situazionale dei pratici (insider)
e il sapere scientifico dei ricercatori (outsider).
- Una teoria deve essere co-generata con contributi degli insider, i soggetti che
poi la renderanno operativa. Il dialogo funziona quando c’è il riconoscimento
11
della reciproca disparità di ognuno e quando si decide contestualmente chi ha
l’expertise richiesto. Deve essere centrale la rilevanza sociale della ricerca.
Non ci sono più soggetti passivi ma co-ricercatori, promuovere la
democratizzazione del processo di ricerca.
Cap. 4 Metodi di ricerca
I tre metodi che interpretano la prospettiva induttiva naturalistica:
1. GROUNDED THEORY
2. NARRATIVE INQUIRY
3. FENOMENOLOGICO-EIDETICO
Il metodo non è strategia di ricerca (ricerca-azione, studio di caso, etnografia,
…) e/o la tecnica per la raccolta dati (intervista, osservazione, analisi,…).
Due i modi per concepire il metodo:
1. sistematico, predefinito, concezione razionalista, già deciso, mappa
dettagliata;
2. indiziario, non metodico, indica il cammino, che prende forma man mano
che si trovano gli indizi. Questo metodo meglio interpreta la cultura
ecologica. Il metodo quindi interpreta la visione indiziaria del mondo.
1. LA GROUNDED THEORY
(Glaser-Strauss),”Analizzare”
E’ il criterio di base per l’indagine, principio della fedeltà al fenomeno. E’ una
mappa in via di continua elaborazione. I due sociologi accettano
l’interazionismo simbolico e la tesi: l’accesso al significato è necessario per lo
sviluppo di una ricerca significativa.
Cos’è? La grounded t. è un metodo qualitativo che usa procedure sistematiche
con lo scopo di sviluppare una teoria induttiva.
Come funziona? Non inizia con una teoria ma col trovare un’area di indagine
dove trovare qualcosa di rilevante e che possa emergere. Implica un processo
dialogico tra raccolta dati, analisi e interpretazioni, che sono in. relazione
circolare:
analisi dati—formulare I^ teoria—ridefinire eventual. raccolta—raccolta dati,
analisi—formulare teorie…
Qual è lo scopo? Arrivare ad una interpretazione teoreticamente informata e il
ricercatore deve quindi fornire accurata descrizione della procedura eseguita. 12
Fasi della grounded :
1. trovare area di indagine,
2. specificare su cosa va focalizzata l’attenzione e cosa si vuol studiare di
quell’oggetto, individuare la questione;
3. decidere quale tecnica usare per la raccolta dati;
4. analisi dati per generare buone idee, familiarizzare con il materiale, proieso
di codifica dati detto OPEN CODING (scomporre per lavorare su unità
significative), che consiste nell’esaminare, comparare e categorizzare i
fenomeni:
1-concettualizzare (mettere etichette), leggere più volte la trascrizione;
•
trovare le unita di analisi (parole, frasi, paragrafi); trovare le unita di
significato e si fa un elenco; si elaborano le etichette concettuali; ricominciare
daccapo;
2- raggruppare le molteplici etichette concettoali in gruppi, ciascuno dei
•
quali deve riferirsi ad un aspetto del fenomeno;
3-raggruppare le categorie in macro catetorie;
• 4- individuare le proprietà delle categorie (frequenza, intensità, durata);
•
5. Axial Coding rimette insieme i dati in nuovo modi stabilendo connessioni
fra le categorie;
6. Core Category, il punto focale dove le altre catetorie si struttorano;
7. Prende forma la teoria. Qui la teoria è concepita come un discorso
provvisorio (non solida, semplice ma complessa e fugace), nella condizione di
incompiutezza. Necessita da subito una forma scritta per aiutare il pensiero e
per generare nuove idee;
8. Contemporaneamente alla costruzione della teoria si continua l’analisi per
trovare altri dati.
LA SCRITTURA DEI MEMOS: cattura il pensiero nel suo procedere: come
analizza i d