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Prima settimana di sviluppo
Inizia il processo di segmentazione, che consiste in divisioni simmetriche dello zigote: le prime due cellule, dette blastomeri, saranno ciascuna metà dello zigote, e ciascuna di esse si dividerà in altri due blastomeri, sempre più piccoli. Il processo continua fino a 32 blastomeri, ma già da quando se ne hanno 16 può avvenire l'impianto.
Inizialmente i blastomeri sono poco aderenti fra loro, ma quando iniziano ad essere 8 o più, si disporranno, nel processo di compattazione, in modo da essere più aderenti fra loro, e alcuni più in profondità e altri più in superficie.
I blastomeri spingono sulla membrana pellucida, mentre le cellule del cumulo ooforo non ci sono più. Il profilo della zona pellucida diventa irregolare e somigliante a quello di una mora, tanto è che lo zigote prende il nome di morula.
Le cellule più superficiali, appiattite, formano un monostrato che ha rapporti
con la membrana pellucida e formano fra loro giunzioni occludenti. Le cellule che si trovano al centro formano invece giunzioni comunicanti, cosa che però non permette di comunicare con le cellule periferiche. Intorno al 4° giorno la morula, che compie movimenti peristaltici ed è aiutata dalle ciglia della tuba uterina, si affaccia nell'utero, più o meno al confine tra il fondo e il corpo. Le cellule superficiali iniziano ad accumulare un liquido, effettuando una sorta di transcitosi tra l'ambiente extracellulare, dove è presente un liquido che permea la membrana pellucida, e l'interno dell'amorula. Questo liquido crea uno spazio, detto blastocele, tra queste cellule, chiamate trofoblasto, e quelle più interne, che formano l'embrioblasto. La morula prende il nome di blastocisti. La blastocisti continua ad accumulare liquido e assume una forma più allungata, per cui è possibile distinguere il polo nel quale si concentrano le cellule dell'embrioblasto.e che è detto per questo polo embrioblastico, dell'embrioblasto o embrionale, e il polo opposto, nel quale è presente il liquido, detto polo ab-embrionale (non sono propriamente dei poli, bensì delle porzioni). Le prime 4/8 cellule che si formano nella morula sono totipotenti, cioè possono, se prelevate e messe all'interno di una membrana pellucida priva dello zigote, formare un nuovo individuo. Quindi nel momento in cui i blastomeri iniziano a segmentarsi, le cellule diventano multipotenti nel caso del trofoblasto e pluripotenti in quello dell'embrioblasto (con potenzialità maggiori). CLONAZIONE: si prende una cellula totipotente (diploide che fa mitosi) da una madre, e la si mette dentro ad una struttura cava, siccome è stato rimosso l'ovocita che vi era, rivestita da una membrana pellucida > questa cellula forma un individuo uguale a quello da cui ha avuto origine (la pecora Dolly è un clone di sua madre). Né lecellule dell'embrioblasto né quelle del trofoblasto possono invece fare un embrione per intero e permettere il suo sviluppo. Per generare un'organismo occorre il citoplasma di una cellula uovo, che è in grado di riprogrammare anche il nucleo di alcune cellule somatiche.
Intorno al 5°-6° giorno, la blastocisti aumenta di dimensioni e accumula una grande quantità di liquido, che genera una grande pressione sulla membrana pellucida. A questa pressione si aggiunge il fatto che sull'epitelio di rivestimento dell'utero ci sono enzimi che facilitano la disgregazione della membrana pellucida: si ha quindi la SCHIUSA DELLA BLASTOCISTI.
Nel frattempo l'endometrio ha raggiunto il suo massimo spessore. L'utero, come tutti gli organi cavi, è formato da un epitelio di rivestimento, da ghiandole, da un connettivo e da un muscolo: il connettivo e l'epitelio formano l'endometrio, nel quale è possibile distinguere una parte
più vicina al miometrio, lo strato muscolare, detta parte spongiosa più ricca di vasi e con connettivo lasso, e una parte più superficiale, detta parte compatta. L'embrione dovrà annidarsi nella parte spongiosa, facendo attenzione a non arrivare al miometrio. Se la membrana pellucida non si dissolvesse, le cellule del trofoblasto non verrebbero a contatto con l'endometrio e non si avrebbe l'annidamento. Le cellule del trofoblasto che arrivano a contatto con l'endometrio sono stimolate a dividersi in corrispondenza del polo embrionale: proliferano, aumentano di spessore, aumentano nel numero degli strati e si fondono con le cellule vicine, formando dei sincizi. Nel trofoblasto si distinguono allora il sinciziotrofoblasto, ossia le cellule che iniziano a fondersi per formare il sincizio, e il citotrofoblasto, ovvero il monostrato di cellule che rimane a contatto con la cavità della blastocisti. Questi eventi avvengono inizialmente in
corrispondenza del polo embrionale perché il sinciziotrofoblasto medierà l'impianto, e nella zona del polo si formerà la placenta, che insieme al funicolo ombelicale permetterà gli scambi necessari alla crescita dell'embrione e poi del feto; è quindi la zona che sarà più vicina possibile al futuro feto. IMPIANTO La blastocisti si impianta, cioè si insinua nello spessore della parete uterina, che la conterrà completamente, in quanto essa è molto piccola, fino praticamente alla seconda settimana. Il citotrofoblasto produce enzimi che cominciano a degradare le giunzioni intercellulari delle cellule dell'epitelio uterino, senza ucciderle, ma allentando la tenuta fra di esse. Queste cellule iniziano ad andare incontro al fenomeno di apoptosi, anche spontaneamente, perché sanno di dover far posto all'embrione che si sta impiantando. SECONDA SETTIMANA Appena si formano i primi sincizi, essi iniziano laTrascrizione per sintetizzare l'agonadotropina corionica umana (hCG), che "mima" l'azione che l'LH ha sul corpoluteo: quest'ultimo rimane quindi integro e aumenta le sue dimensioni diventando il corpo luteo gravidico. Esso è più grande di quello mestruale, siccome il sinciziotrofoblasto, soprattutto nei primi 4 mesi di gravidanza, produce livelli elevatissimi di gonadotropine, molto più elevati di quelli prodotti dall'ipofisi. Nella fase luteinica per l'ovaio e nella fase secretoria per l'utero, l'ormone che prevale è il progesterone, prodotto dal corpo luteo. Esso ha un'azione trofica sulla parete uterina, stimolando l'attività proliferativa e la secrezione delle ghiandole, e anche l'angiogenesi, poiché stimola il connettivo aumentando il numero dei vasi, che diventano più voluminosi e tortuosi. Si assiste anche ad un edema extracellulare, che rende questo connettivo sempre
più accogliente, sempre più ricco di liquidi, che fa meno resistenza all'azione della blastocisti. Grazie alla10 di 85stimolazione dell'angiogenesi si ha più sangue e quindi più scambi di ossigeno tra il nuovo individuo e la madre stessa.
Il primo giorno della mestruazione, che corrisponde all'inizio dei cicli uterino e ovarico, la quantità di estrogeni e soprattutto di progesterone è talmente bassa che l'azione trofica viene a mancare: si verifica una vasocostrizione brusca dei vasi più profondi, una necrosi della parte superficiale della parete uterina, quindi l'endometrio si sfalda e viene eliminato. Questo processo impiega qualche giorno.
Nel momento in cui il progesterone ha raggiunto livelli più bassi, per un processo di feedback negativo aumenta la produzione di gonadotropine, che fino a questo momento era stata inibita dagli ormoni sessuali: infatti, l'ipotalamo legava con i suoi recettori gli
estrogeni e il progesterone, e produceva fattori inibitori che attraverso il circolo portale ipofisario inibivano l'attività di FSH e di LH. Subito dopo l'ovulazione le cellule del follicolo rimaste diventano luteiniche e producono progesterone. Maggiore è l'attività del progesterone, maggiore è l'inibizione e la diminuzione nella quantità di LH, e quando i suoi valori diminuiscono, il corpo luteo smette di funzionare. Questo evento avviene anche se è in corso la fecondazione, poiché niente riferisce all'ipotalamo o all'ovaio che essa sta avvenendo, e che quindi c'è bisogno di progesterone. Ecco perché è importante la produzione di gonadotropina corionica da parte del sinciziotrofoblasto. Il sinciziotrofoblasto cresce rivestendo completamente l'embrione, ma successivamente gran parte di esso scomparirà e nella zona dell'embrioblasto si verrà a formare la placenta.
che sostituirà il corpo luteo gravidico nella produzione di progesterone. I liquidi interstiziali e i prodotti di secrezione delle ghiandole non sono sufficienti a garantire una crescita adeguata all'embrione, quindi la blastocisti arriva integralmente alla zona profonda dell'endometrio, dove ci sono i vasi e scinde le giunzioni tra le cellule endoteliali, generando un'interruzione di continuità dei grossi capillari tortuosi che si sono formati e che si stanno continuamente formando e una fuoriuscita di sangue. Esso finisce a contatto con le cellule del sinciziotrofoblasto. Esso diventa sempre più grande: via via che l'embrione si insinua nello spessore della parete, tutto il citotrofoblasto diventerà sinciziotrofoblasto, che ricoprirà allora l'embrione interamente. Le cellule del sinciziotrofoblasto hanno però una modalità di proliferazione non regolare, ma assai maggiore nella zona dell'embrioblasto. Inoltre,questi ciuffi di cellule sinciziali non presentano una superficie liscia ma porzioni più lunghe, con più cellule, ed altre meno: si creano allora i villi sinciziali, intervallati dalle lacune sinciziali, nelle quali si insinua il sangue materno, andando a sostituire il liquido interstiziale. Questo fenomeno determina uno scambio notevole di ossigeno, trattandosi di sangue arterioso, e di metaboliti, che possono garantire al sincizio nutrienti e gas. Si tratta di un rifornimento assai maggiore rispetto a quello che possono garantire le ghiandole uterine, le quali sono sufficienti solo fino a una settimana di vita dell'embrione, il quale si sta formando a partire dalle cellule del polo embrionale, che richiedono quindi i rifornimenti adeguati.
L'impianto si completa intorno all'incirca all'10°-11° giorno,