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I

A partire dalla 7ª settimana si ha il differenziamento della gonade indifferente in testicolo, quando i cordoni sessuali perdono

contatto con L’epitelio celomatico spingendosi nella regione midollare differenziandosi in cordoni seminiferi; mentre le PGC

diventano prospermatogoni. Alla fine della proliferazione al 5ª mese, i prospermatogoni entrano in fase G0, che vengono

circondati dalle cellule del Sertoli che formeranno la parete dei cordoni seminiferi. Questi formano delle strutture a ferro di

cavallo, la cui porzione posteriore si anastomizza nella regione posteriore del testicolo, chiamata ilo, formando la rete testis.

Intorno ai cordoni si dispongono e differenziano cellule muscolari lisce definite cellule mioidi, che provengono dal mesonefro

come le cellule del Lyding, con funzione endocrina, che si dispongono tra i cordoni. Lo sviluppo della tunica albuginea di

natura connettivale separa i cordoni dall’epitelio celomatico, mentre quest’ultimo si appiattisce e diventa il mesothelioma che

rivestirà i testicoli. Alla fine del periodo embrionale, el cellule del sertoli e di Leyding secernono l’ormone antimulleriano e il

testosterone, necessari allo sviluppo del testicolo, delle vie genitali e dei genitali esterni. I peptidi DHH ( Desert hedgehog) e

PDGF (Platelet-derived growth factor), prodotti dalle cellule del Sertoli, aiutano il differenziamento delle cellule del Leydig, che

dopo aver secreto testosterone regrediscono. Dopo la nascita, infatti, questa popolazione è sostituita da una seconda e poco

prima della pubertà a una terza popolazione di cellule adulte del Leyding. Tra la 18ª e la 20ª settimana, da una posizione

intraaddominale, i testicoli scendono nella regione inguinale, tramite i canali inguinale, raggiungono lo scroto, ossia una sacca

muscolo-cutanea che accoglie I testicolo in 33ª settimana. Il testosterone e il fattore di crescita 3 insulina-simile sono coinvolti

nel movimento dei testicoli, come la contrazione del gubernaculum testis.

Regolazione offerenziamento

del

molecolare testicolo

de

Il differenziamento della gonade indifferente in testicolo è regolato da geni presenti sul braccio corto del cromosoma Y, come

Sry ( sex determining region Y), e su alcuni autosomi. Esperimenti su topi transgenici hanno dimostrato che le proteine SRY,

codificate dall’omonimo gene, avviano il programma differenziativo in testicolo. Infatti in topi XY, in cui il gene Sry era stato

eliminato, si sviluppavano fenotipo femminile, invece in topi XX, nel cui genoma era stato inserito il gene SRY s sviluppavano

un individuo sesso maschile, ma non disponendo di geni necessari per la spermatogenesi, risultava sterile. I fattori di

trascrizione SF1, Wt1, Sp1 (specific protein 1), GATA4 e FOG2 modulano l’espressione di Sry. L’espressione di SRY, sox9

(presente sul cromosoma 17) e insieme all’azione del fattore di crescita FGF9 permette la formazione di un’ambiente

mascolinizzante che permette lo sviluppo delle cellule del Leyding e delle cellule germinali maschili. L’azione di FGF9 blocca

quella di WNT4 che ha azione femminilizzante; infatti in assenza di FGF9 le cellule del Sertoli si differenziano in follicoli.

offerenzamento

K dalle daie

Le ovaie sono morfologicamente distinguibili alla 10ª settimana. Le PGC incorporate nei cordoni sessuali diventano ovogoni e

prolifereranno fino a diventare all’incirca 5-7 milioni. Alcuni ovogoni degenerano, mentre altri iniziano la fase meiotica. Gli

ovogoni che iniziano la prima fase meiotica, prendono il nome di ovociti primari. L‘Ingresso in meiosi degli ovogoni è

un’evento asincrono, per cui nell’ovaio fetale persistono ovogoni e ovociti in tutti gli stadi della profase I. Sulla base della

morfologia dei cromosomi possiamo distinguere 4 stadi: leptotene, zigotene, pachitene e diplotene. Alla dipoltene gli ovociti

entrano inn un periodo di arresto chiamato dictiato. L’acido retinoico, prodotto dal mesonefro e dalle cellule somatiche

dell’ovaio stimola l’ingresso in meiosi delle cellule germinali, mentre la sua degradazione, ad opera dell’enzim CYP26B1,

inibisce la meiosi nei prospermatogoni. L’acido retinoico attiva il gene Stra8 (Stimulated by retinoic acid gene 8) che risulta

essenziale per le prime fasi della mitosi . Durante la profase I molti ovociti degenerano. Quando gli ovociti raggiungono il

dictiato vengono circondati da cellule somatiche che formano le cellule della granulosa, formando i follicoli primordiali tra il 5ª

e 9ª mese, formate da 4-5 cellule follicolari che avvolgono l’ovocita primario. Il tessuto interstiziale tra i follicoli primordiali darà

origine ai rivestimenti follicolari chiamati tasche follicolari. L’ovaio è rivestito da un epitelio monostratificato, derivante

dall’epitelio celomatico, chiamato epitelio germinativo. Le ovaie discendono dalla parete addominale fino alla pelvi.

Molecolare differenziamento

del

Regolazione delle ovaie

Il differenziamento della gonade indifferenziata in ovaio richiede l’azione delle proteine WNT4 e R-SPO1 (R-spondin 1)

prodotte dalle cellule somatiche dell’ovaio, che agiscono tramite recettori presenti sulla membrana delle cellule. WNT4 lega il

recettore frizzled che attiva la via canonica di WNT: la proteina beta-caderina trasloca nel nucleo dove agisce da fattore di

trascrizione per specifici geni, tra cui Foxl2, indispensabile per il differenziamento delle cellule della granulosa. Mutazioni di

questo gene comporta l’insufficienza ovarica precoce, ossia un ridotto numero di follicoli alla nascita. Il gene Dax1 ha un ruolo

nel differenziamento dell’ovaio, infatti codifica per un recettore nucleare che ad alti livelli può antagonizzare SRY. Pertanto

esiste un modello secondo il quale i fattori FGF9 e WNT4/R-SPO1 mantengono la doppia potenzialità gonadica, la prevalenza

di FGF9 determina il differenziamento in senso testicolare, la prevalenza di WNT4/R-SPO1 determina il differenziamento in

senso ovarico. genitali

Formazioni interne

delle vie

Il differenziano delle vie genitali interne inizia allo stesso modo nel maschio e nella femmina. Durante la 4ª da ciascun

mesonefro si sviluppa un cordino di cellule che i canalizzano a formare il dotto di Wolff. Ciascun dotto decorre dorsalmente

rispetto ai tubuli mesonefrici, procede in direzione caudale e sbocca nell cloaca. Alla 6ª settimana sul lato esterno di ciascun

dotto di WOLF, una piega di mesoderma splancnico, sotto l’azione di WNT4 da origine al dotto di Müller. L’estremità superiore

di ciascun dotto di Müller si apre nel celoma, mentre quell inferiore si unisce a quella del dotto di Müller controlaterale. I due

dotti terminano uniti sulla parete dorsale del seno urogenitale, definitivo tubercolo di Müller. La formazione delle vie genitali a

partire dall 7ª settimana dipende da fattori di crescita secreti dipendentemente dal sesso. Questi fattori inducono e

mantengono l’espressione di alcuni geni HOX. Nel maschio all’8ª settimana le cellule del Leyding sercernono testosterone

necessario al mantenimento nelle vie genitali e dele ghiandole annesse; a livello di alcuni tessuti il testosterone è trasformato

dall’anziana 5-alfa reduttasi di tipo 2 in diidrotestosterone che regola il differenziamento della prostata e delle vie genitali

esterne. Questi ormoni sono androgeni di natura steroidea, che esplicano la loro funzione legandosi al recettore e regolano

l’espressione di fattori di crescita che regolano le interazioni tra epitelio e mesenchima. Le cellule del sertoli secernono

l’ormone antimülleriano, che induce la regressione del dotto di Müller, attivano le metalloproteasi che degradano la lamina

basale dell’epitelio, causando apoptosi. Negli embrioni femminili i dotti di Müller formano gli ovidotti e l’utero, mentre i doti di

Müller degenerano. grande

delle Maschili

Sviluppo genitali annesse

ve e

Le vie genitali maschili che si formano tra l’8ª e la 12ª settimana, sono costituiti da: condotti efferenti, epididimi, dotti deferenti

ed eiaculatori, insieme a uretra e ghiandole annesse. La rete testis prende contato con 15-20 tubuli di rudimentali nefroni del

mesonefro che diventano condottini efferenti, questi prendono contatto col dotto di Wolf, che nella sua porzione prossimale al

testicolo diventa epididimo, in quella distale diventa dotto deferente. I dotti deferenti, nella regione ventrale della vescica, si

aprono i un tratto che diventerà il dotto eiacutatore nella regione pelvica del seno urogenitale. In prossimità di queste

aperture, dal dotto di Wolf si originano le vescichette seminali. Sotto l’azione del DHT si origina la prostata da un’evaginazioe

dell’epitelio endodermico dell’uretra perlvica, da cui si sviluppa l’uretra prostatica e membranosa. Lo sviluppo della prostata,

delle veschitte seminali e delle ghiandole bulbo uretra è il risultato dell’interazione tra le cellule epiteliali del parenchima

secernente delle cellule mesenchimali. Alla formazione dell’uretra peninea partecipa la regione fallica e le pieghe uretrali,

mentre l’ultimo tratto dell’uretra, l’uretra balanica, si sviluppa da un’invaginazione del glande.

femminili

genitali

delle

Sviluppo e

Le vie genitali femminili sono formate dalle tube di falloppio, utero e vagina. In assenza dell’ormone antimülleriano la

porzione craniale del dotto di Müller diventa ovidotto che si apre con l’estremità cefalica nel celoma. Procedendo in direzione

caudale, ciascun dotto si sposta lungo la linea mediana, fondendosi tra di loro formeranno l’utero e i 2/3 superiori della

vagina. La regione inferiore della vagina si formerà dal seno urogenitale definitivo. I dotti di Müller inducono la proliferazione

del rivestimento endodermico, con formazione dell’abbozzo della vagina e successivamente del canale della vagina. Anche le

ghiandole di Bartolino si formano dal seno urogenitale. Intorno al 5ª mese, la canalizzazione della vagina è completata, e si

forma l’imene a seguito della proliferaizone di lamine di cellule del bulbo seno-vaginale. In alto il canale vaginale forma il

fornice. Alla nascita l’imene si rompe lasciando una plica di membrana mucosa all’interno dell’ orifizio vaginale. La

componente connettivale e muscolare si forma da mesenchima circostante. Lo sviluppo delle vie genitali femminili non

richiede la produzione di estrogeni dalle ovaie.

de gen: tali

Formazione esterni

I genitali esterni maschili comprendono pene e scroto, mentre quelli femminili comprendono piccole e grandi labbra, clitoride e

il vestibolo della vagina che nel complesso formano la vulva. Alla fine della 5ª settimana ai lati della membrana cloacale si

formano le pieghe cloacali che si forndono a dare origine alle cellule mesenchimali del tubercolo genitale. Durante la 6ª e 7ª

settimana il setto urogenitale divide la cloaca in seno urogenitale e il canale anorettale, pertanto dis

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
28 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giuseppe9904 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia ed embriologia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Papaccio Gianpaolo.