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2.2 FORMAZIONE ESTETICA E STORIA DELL’EDUCAZIONE

▲ Arte infantile: Ricci, Montessori, Radice

2 quesiti: • quando un uomo è davvero un artista? • quando un testo raggiunge quel grado di

anomala diversità che lo rende un’opera d’arte?

Corrado Ricci, L’arte dei bambini, 1887 (storico d’arte)→ l’arte come arte è sconosciuta ai bambini.

Il bamb. Non rappresenta mai ciò che vede, bensì quello che sa e ricorda, non ciò che egli

conosce ma ciò che lo colpisce, lo interessa e lo coinvolge: ciò che più desidera. L’attenzione dei

bambini è sempre rivolta al dettaglio, ai particolari, all’impressione momentanea.

M. Montessori, 1918→ attacca il disegno spontaneo, lo spontaneismo di marca idealista, lo

sperimentalismo. E’ a favore di un tecnicismo che aiuti il bamb. A comporre delle figure

geometriche per quindi riempirle tenendo il lapis in modo corretto. Ai bambini bisogna dare

strumenti tecnici e istruzioni per il loro uso. Occorre conoscere prima i mezza per poi, dopo, usarli

per esprimersi. Abilità tecniche e meccanicismi sono subordinate a un esercizio assai poco

creativo.

Cesare Brandi→ il disegno infantile non è immagine ma segno, non è pittura ma scrittura. Non è

icona, ma segno.

Giuseppe Lombardo Radice, pedagogista (Catania)→ Non bisogna abbandonare al caso o al

capriccio il disegno, pur non violando spontaneità e inventività dei fanciulli. Occorre saper usare un

meditato, in rapporto all’insegnamento. Occorre dare assoluta prevalenza

piano di lavoro

all’osservazione della natura, poiché il disegno susciti curiosità e meraviglia verso essa. Il bambino

va ricondotto all’ambiente, così l’insegnamento diviene ricerca. Compito della scuola è rispettare

ogni spontanea espressione, senza pretendere troppa precisione o incoraggiare

correzioni/rifacimenti. Il maestro può correggere il disegno con la parola. Il disegno avviva

l’insegnamento di tutte le materie. Anche i bambini sentono la bellezza, quando guardano con

ammirazione, cantano insieme, sentono leggere poesie.

▲Il pensiero dei classici: Comenio, Vico, Pestalozzi, Rousseau

per l’insegnamento delle arti occorrono: 1) un modello 2) la materia

Comenio, Didactica Magna→

3) gli strumenti. Esempio, pratica, regole e precetti

1744→ recupero della cultura umanistica: poesia, arte e

Gianbattista Vico, La scienza Nuova,

storia portano a galla sentimenti, fantasia, ingegno e intuizione. Vico ha una concezione della

fantasia sono il vero parlare dell’uomo, è un parlare fantastico. L’arte è

cultura in cui poesia, arte

chiarificatrice.

J.J Rousseau, L’Emilio, 1762→ si accorge del bambino, l’educazione parte dalla nascita. Nel suo

progetto pedagogico l’infanzia viene rispettata in tutta la sua spontaneità e libertà. Il bambino deve

poter costruire la sua cultura, al riparo da ogni condizionamento sociale: natura, campagna,

ambienti incontaminati diventano luoghi di sviluppo personale e crescita naturale. Anche la

creatività matura in modo naturale. La crescita del fanciullo non è preparazione al futuro ma

sviluppo relativo all’età che sta vivendo. L’interesse non va mai imposto, l’apprendimento deve

essere attivo e la soggettività rispettata. L’educazione all’ambiente naturale, vegetale, animale con

i suoi rumori, odori, colori, si confonde con l’educazione estetica.

H. Pestalozzi, 1825→ il bambino deve acquisire inventiva, pazienza e costanza che raggiunge

grazie ad un’attività libera, lasciata interamente nelle sue mani. L’arte si collega alla formazione

spirituale, morale e intellettuale (mente, mano, cuore). Spirito e vita sono intime essenze della

facoltà artistica, del linguaggio e del pensiero.

▲Dewey e Bruner 1934→ costruisce una nuova estetica, l’arte come esperienza. L’arte

J.Dewey, Art as Experience,

si nasconde nell’equilibrio tra la vitalità del soggetto e il compimento dell’attività esperienziale.

L’elemento estetico è insito nel godimento di una percezione ricettiva, è estetica della ricezione,

ma anche estetica dell’ambiente. Il prodotto intellettuale, l’invenzione, il risultato del pensiero

fantastico sono esperienze estetiche nonché opere d’arte. Persino l’amicizia è esperienza estetica,

secondo D.. L’esperienza estetica è immaginazione cosciente, che si verifica nell’essenziale, in un

“assorbimento”. La forma estetica è permeata di creatività, non di tecnicismo.

Soggetto, natura, esperienza→pedagogia attivista. Nella costruzione della conoscenza il ruolo

attribuito all’azione, all’esperienza e alla relazione con la natura si fa fondamentale, il soggetto

cresce entro una dimensione vitalistica. L’esperienza si traduce in creatività e in essa si realizza la

conoscenza.

J.Bruner, 1960→ revisione dei concetti di formazione, conoscenza e apprendimento. La disciplina

ha una sua logica interna mentre l’apprendimento svilupperà le strutture conoscitive proprie della

mente del soggetto. Conoscenze e conoscenza sono fini e mezzi, al contempo. Ogni struttura

conoscitiva si caratterizza per 1) il modo in cui viene presentata 2) la sua economia 3) la sua

efficacia. Qui è racchiuso il passaggio tra attivismo e cognitivismo, nel concetto di evoluzione delle

strutture cognitive. La funzione immaginativa consente di creare mondi possibili, è tale funzione

che presiede all’invenzione, all’arte, all’educazione di entrambe nel soggetto che cresce. L’alunno

è agente di conoscenza e destinatario della trasmissione di conoscenza, secondo un principio di

negoziazione. Negoziare può essere un sinonimo di interpretare.

2.3 FORMAZIONE ESTETICA, EDUCAZIONE COMPARATA

▲Persona e sviluppo

“Il bambino se ascolta dimentica, se vede ricorda, se fa capisce”.

L’educazione è mediata all’interno di un contesto culturale, che deve poter educare alla

confronto, all’accettazione di culture altre affinché la libertà di espressione sia

cooperazione, al

garantita. L’arte è un equilibratore della persona in corso di formazione, può diventare un modo

d’essere, un canale per l’espressività, la creatività, la capacità di giudizio, la consapevolezza.

3. ESTETICA, DIDATTICA E SCUOLA

▲ Il nido

Ambiente nido→ impegno didattico e obiettivi pedagogici concordati tra famiglie e operatori. Aree:

espressione psico-motoria, comunicazione non verbale e verbale, apprendimento logico basato

sullo sviluppo delle strutture cognitive. Educazione alla comprensione, scoperta, creazione. Cura e

attenzione all’ambiente. Evitare immagini, suoni, gesti ripetitivi e stereotipati che frenino la

creatività.

▲Scuola dell’infanzia

1968→ dalla logica custodiale a finalità educative per un corretto sviluppo della

- Legge 444,

personalità infantile. L’attività conoscitiva genera maturità affettiva e sociale. La riforma pone al

centro il bambino, con le sue peculiarità a livello cognitivo, affettivo, emotivo e sociale, si pone

come obiettivo quello di favorire le sue capacità creative ed espressive. Il gioco è un linguaggio

predominante, stimola la dimensione motoria, simbolica, imitativa, così come la libera espressione

pittorico-grafica. I diversi linguaggi, figurativi, musicali, ludici e plastici si integrano e favoriscono

una comunicazione, produzione e codifica

D.M. 1991→tende a elevare la qualità del servizio, contempla il rispetto dei diritti inalienabili del

-

bambino (vita, salute, istruzione, famiglia..) incluso il rispetto della sua identità (culturale, religiosa,

linguistica). L’attenzione è posta sulla complessa esperienza vitale del bambino. L’educazione

favorisce la 1) maturazione dell’identità, 2) la conquista dell’autonomia, 3)

estetica lo sviluppo della

competenza, tre componenti di ordine psico-sociale e affettivo-cognitivo. In questo periodo la

maturazione cognitiva consente di: intuire, capire, conoscere, fare, sentire→ la sensibilità

è connessa con mondi esperienziali, quali: • corpo e movimento, • discorsi e parole,

psicologica

• organizzazione spazio temporale e degli oggetti, • strutturazione di linguaggi, messaggi, culture,

• io e l’altro. Il gioco creativo, cooperativo, favorisce lo svilupparsi di un’immagine positiva del sé. Il

bambino impara a guardare la realtà da più punti di vista, attraverso il reale e l’immaginario. E’ un

bambino alla scoperta a cui piace giocare con la realtà

nell’infanzia→ alla comunicazione, all’espressione

Formazione estetica attività inerenti

manipolativo-visiva, sonoro-musicale, drammatico-teatrale e mass-mediale. Attività:

 Grafico-pittoriche e plastiche

 Drammatico-teatrali (mimesi e trasformazione)

 Sonore e musicali

 Educazione mass-mediale

▲ Scuola Elementare idee principali: alfabetizzazione (parola, immagine, numero, suono, gesto);

1985, legge Pertini→

convivenza democratica (responsabilità, solidarietà, rispetto degli altri e dell’ambiente); sviluppo

potenzialità cretaive del bambino; capacità di pensiero critico, giudizio ed equilibrio emotivo;

sviluppo di abilità (psico-motorie, espressive, comunicative, logiche, di rappresentazione); piacere

della lettura, narrazione di sé, logiche del pensiero umano; coscienza aperta alla ricerca, al fare e

alla scoperta; esplorazione dell’ambiente fisico, rappresentativo (sistema di valori),

pensare,

esplorazione dell’ambiente geografico e sociale.

Educazione all’immagine→alfabetizzazione al linguaggio iconico, potenziamento creatività

espressiva, avvicinamento ai beni culturali, uso critico dei media. Percezione, comprensione

produzione di linguaggi sonori e gestuali; sensibilità espressiva (il corpo come valore).

▲Scuola media

preadolescenza→ età della vita con più avvertita coscienza di se’(sviluppo sessuale, amicizia,

bisogno di orientamento, maturazione di giudizi di valore). Scoperta del se’ provoca scompiglio

emozionale (l’io prorompe e la dimensione dell’altro è contemporaneamente accettazione e rifiuto)

Programmi del 1979→ formazione umana che prevede il saper comunicare, esprimere e chiarire il

proprio mondo interiore mediante i linguaggi della figurazione, sviluppo della capacità percettiva,

lettura e fruizione delle opere d’arte, l’apprezzamento dell’ambiente.

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
15 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Saretta84 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Educazione estetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Diodato Roberto.