Anteprima
Vedrai una selezione di 19 pagine su 86
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 1 Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 2
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 6
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 11
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 16
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 21
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 26
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 31
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 36
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 41
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 46
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 51
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 56
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 61
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 66
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 71
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 76
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 81
Anteprima di 19 pagg. su 86.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Economia Politica, prof. Martucci, libro consigliato Elementi di Economia Politica, Palmerio Pag. 86
1 su 86
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Teoria di Fisher e Keynes sulla domanda di moneta

P=V. MQP=prezzo(livello generale dei prezzi) Q=quantità di beni scambiatiV=velocità di circolazione della moneta M=quantità di moneta

Fisher nel breve periodo V Q (ovvero che fossero riteneva che nel e fossero costanti parametri fissi) ma egli considerava come tutti gli economisti prekeynesiani che ci fosse un sistema di piena occupazione.

Keynes considera la domanda di moneta a scopo speculativo che dipende da essendo una funzione decrescente del tasso di interesse, che i classici e prekeynesiani trascuravano.

Keynes situazione di sottoccupazione l’aumento della considerando una in cui investimenti e i redditi degli individui quindi spesa pubblica potesse aumentare la propensione marginale al consumo, domanda la e un conseguente aumento della V Q globale; l’economista inglese riteneva appunto che e dovessero essere variabili in quanto la velocità di circolazione della moneta e la quantità di moneta perché un aumento della

quantità di moneta non sono variabili e non costanti, un aumento della domanda traduce necessariamente e automaticamente in un aumento del reddito, come sostiene la teoria quantitativa della moneta aggregata; il livello della spesa, determinato dalla propensione marginale al consumo e dagli investimenti delle imprese, dipende in realtà dalla domanda globale, che con un aumento della domanda globale aumenta i redditi degli individui.

Keynes, insieme a Marshall, Pigou e Robertson, rielabora l'equazione di Fisher nell'equazione di Cambridge M = KPQ: istituendo una relazione tra la massa monetaria M trattenuta da un individuo o da una collettività e il reddito monetario K dell'equazione, che indica appunto la quota del reddito monetario che gli operatori desiderano detenere sotto forma di moneta liquida. Pertanto, stabilito che V è la velocità di circolazione della moneta, dipende

da K: tantoliquida, e V e viceversa.maggiore è la quantità di moneta detenuta, tanto minore sarà In talper il superamento dellamodo gli economisti di Cambridge ponevano le basidottrina monetaria neoclassica e preparavano l'affermazione per la preferenza perla liquidità. politica economica (monetaria) espansivaQuindi: esiste una di ispirazionekeynesiana volta ad aumentare la domada globale in una situazione disottoccupazione l'aumento dell'offerta di moneta, attraverso (quindi aumentodella quantità di moneta in circolazione) con: investimenti pubblici e vendita deiun alto saggio di interessetitoli di stato o del debito pubblico con e un bassoprezzo per finanziare il deficit di bilancio o il debito pubblico, dovuto alla spesa"deficit spending"pubblica, il cosìddetto .politica economica (monetaria) restrittivaInvece una implica un contenimentoaumentando la domanda di monetadella domanda globale (il deteneremoneta piena occupazione, scoraggiando la vendita dei titoli liquida), avendo raggiunto la con bassi saggi di interesse vicini al valore della trappola della liquidità, di stato discoraggiano i prestiti conseguenza si alle imprese con elevati tassi di interesse sui medesimi. Politica monetaria politica economica (v) tesa a regolare il livello della domanda aggregata attraverso un aumento o una diminuzione dell'offerta di moneta. Non è sempre facile distinguere se una misura di politica economica rientra nella politica fiscale o in quella monetaria. In genere, si è soliti operare la distinzione sulla base di due diversi criteri: in base alle autorità che prendono la decisione o in base ai mercati che da tale decisione sono influenzati. Hansen (v.) la politica fiscale comprende ogni transazione governativa in tema di tasse, imposte, spesa pubblica che influenza l'ammontare del debito pubblico ma non la sua composizione. Di conseguenza,È un atto di politica monetaria ogni decisione che riguardi la composizione del debito pubblico ma non il livello del suo ammontare. In quanto parte della più generale politica economica, la politica monetaria ne condivide gli obiettivi di breve e lungo periodo (v. Obiettivi di politica economica). Per strumenti della politica monetaria devono intendersi quelle variabili economiche sotto il diretto controllo della banca centrale (v.) e che possono essere manovrate tempestivamente per il raggiungimento degli obiettivi dell'azione monetaria. Essi sono in genere costituiti da: base monetaria (v.); tramite il controllo dell'offerta di base monetaria la banca centrale regola anche la crescita dei depositi bancari grazie al moltiplicatore dei depositi (v.). Dopo il 1993, con il divieto per il Tesoro di ricevere anticipazioni dalla Banca d'Italia, il controllo della componente interna della base monetaria (in pratica quella non derivante da un surplus della

Il controllo della bilancia dei pagamenti avviene tramite le operazioni di mercato aperto e le variazioni della riserva obbligatoria.

Le operazioni di mercato aperto consistono nell'acquisto (o nella vendita) di titoli di Stato: se la Banca d'Italia vuole immettere liquidità nel sistema essa acquisterà titoli. Se invece l'obiettivo è quello di drenare liquidità (ovvero diminuire la base monetaria) la Banca venderà titoli.

La riserva obbligatoria è il controllo che la banca centrale ha sull'offerta di moneta anche in un sistema in cui gran parte della moneta è costituita da moneta bancaria. Ad un coefficiente più elevato corrisponderà un moltiplicatore dei depositi più piccolo, cosicché minore sarà l'ammontare dei depositi bancari conseguente ad una variazione della base monetaria.

I tassi d'interesse del mercato monetario sono un altro strumento utilizzato per il controllo della bilancia dei pagamenti.

particolare rilevanza

pronti contro termine (v.) e il tasso ufficiale di

assumono il tasso sui BOT, quello

TUS);

sconto (v.— i controlli diretti (o amministrativi) sui flussi finanziari.

Rispetto al controllo della base monetaria ed alle variazioni dei saggi

d'interesse, i controlli amministrativi del credito presentano il vantaggio di

un'applicabilità più diretta, non mediata dal mercato. Nel lungo periodo, però,

essi possono provocare effetti distorsivi sull'ottimale allocazione delle risorse

finanziarie. In Italia, in particolare, sono stati adottati per qualche tempo il

Massimale sugli impieghi) ed il vincolo di

massimale sui prestiti bancari (v.

(v.).

portafoglio

Gli strumenti di volta in volta azionati dalle autorità monetarie non influenzano

direttamente gli obiettivi perseguiti ma agiscono su variabili intermedie. Nella

versione più semplice, un aumento dell'offerta di moneta (esogena) provoca una

riduzione del tasso d'interesse

(per l'accresciuta domanda di moneta speculativa)stimolando così gli investimenti e, di conseguenza, il reddito.In sostanza, un aumento della quantità di moneta detenuta dalle banche provocauna riduzione del tasso d'interesse che incentiva la richiesta di credito da partedegli operatori economici; a sua volta un aumento del credito, ed in particolare ilsuo minor costo, potrebbero essere un fattore stimolante per l'intero sistemaeconomico: facilitando un aumento degli investimenti e, in ultima analisi, facendoaumentare il livello del reddito di equilibrio.Al contrario una politica monetaria restrittiva, facendo aumentare il tassod'interesse (indice della scarsità di moneta nel circuito economico), scoraggia gliinvestimenti privati e quindi provoca una riduzione del reddito di equilibrio.grafico sono rappresentati gli effetti di una politica monetaria espansiva eNelrestrittiva con l'ausilio del modello IS-LM (v.). Partendo da una posizione

Iniziale in cui il reddito è pari a Y0 ed il tasso d'interesse è i0, un aumento dell'offerta di moneta (da LMo a LM1) provoca una riduzione del tasso d'interesse (da i0 a i1) e un aumento del reddito di equilibrio (da Y0 a Y1). Viceversa, una politica restrittiva (da LM0 a LM2) farà aumentare il tasso d'interesse (da i0 a i2) e diminuire il livello del reddito nazionale (da Y0 a Y2).

Questo schema semplificato di meccanismi di trasmissione della politica monetaria può essere raffinato tenendo conto della scuola delle (v.) secondo cui la ricchezza detenuta da ciascun operatore è formata da un portafoglio di investimenti che includono attività liquide, titoli con diverse scadenze, beni reali ecc.

Una variazione della base monetaria, perciò, comporterà un progressivo aggiustamento dei portafogli degli operatori che sostituiranno le attività finanziarie a lungo termine con le attività reali.

(gli investimenti) a seconda dei rispettivi rendimenti. Anche senza considerare che in questo modo la variazione della base monetaria deve compiere un processo abbastanza tortuoso prima di riflettersi sulle variabili reali, la politica monetaria può (in determinate circostanze) dimostrarsi inefficace. Se, ad esempio, il tasso d'interesse è troppo basso e le previsioni degli operatori preferenza per la liquidità (v.): sono pessimistiche, vi sarà un'altissima operatori preferiranno cioè detenere una grande quantità di scorte liquide piuttosto che impiegarle nei processi produttivi o nell'acquisto di titoli. In tale situazione la politica monetaria risulta inefficace in quanto la domanda di moneta è teoricamente infinita e, di conseguenza, il saggio d'interesse non può Trappola della liquidità). variare (v. Studi empirici, inoltre, hanno rilevato una notevole asimmetria della politica monetaria: le manovre espansive, infatti,

si sono dimostrate meno efficaci di quelle restrittive. Fra le possibili spiegazioni del fenomeno ricordiamo il razionamento del credito (v.) e il cd. effetto d'immobilizzo (v.). A sua volta una politica monetaria restrittiva potrebbe risultare inefficace per due motivi: - la liquidità bancaria. Se le banche hanno un eccesso di liquidità, l'efficacia di qualsiasi strumento monetario può essere vanificata utilizzando le scorte liquide detenute e non ancora utilizzate. In questo modo non vi sarà alcuna variazione nel volume del credito accordato dalle banche e, quindi, della liquidità immessa nel circuito economico; - velocità di circolazione della moneta (v.). Una riduzione dell
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
86 pagine
19 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Martucci Isabella.