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Estratto del documento

OFFERTA DI LAVORO:

È possibile che la curva dell’offerta di lavoro sia monotonamente

crescente ma non sempre è così, infatti se supponiamo che il fattore

relax sia un bene normale, l’effetto reddito avrà un segno opposto

all’effetto sostituzione, quindi il segno della domanda complessiva

|| >

di relax non è univocamente determinato. Pertanto finché

|| la curva di offerta di lavoro sarà inclinata positivamente

||

<

(quando il salario è minore del livello ), quando invece

|| si parla di curva di offerta di lavoro che torna all’indietro, cioè

ha inclinazione negativa (quando il salario è maggiore del livello

).

Domanda aggregata

Dalla domanda individuale alla domanda aggregata, cioè a partire dalla funzione di domanda di un singolo

individuo ( ) si costruisce una relazione che descrive il comportamento della collettività

( ) funzione di domanda aggregata.

(, )

, , … , = ∑ (, )

1 2

=1

La funzione di domanda aggregata non è altro che la somma delle funzioni di domanda dei singoli

individui.

Elasticità della domanda aggregata

L’elasticità della domanda aggregata del bene 1 rispetto al suo prezzo sarà definita come

1 1

= ⋅ che in relazione all'elasticità delle domande individuali sarà:

1,1

1 1

1 1 1 1 1

= ⋅ =∑ ⋅ ⋅ = ∑

1,1

1,1

1 1 1 1 1

=1 =1

1

=

dove è l’elasticità della domanda del bene 1 rispetto al prezzo del bene 1 per l’individuo e è

1,1

1

la quota della domanda dell’individuo sulla domanda complessiva. Quindi l’elasticità della

domanda aggregata è la media ponderata delle elasticità al prezzo delle domande individuali, con pesi

dati dalle quote rispettive delle domande dei singoli consumatori rispetto al totale della domanda.

Domanda aggregata e distribuzione del reddito

La domanda aggregata dipende dalla distribuzione del reddito e non dall’ammontare del reddito

complessivamente disponibile (reddito aggregato).

Se un bene è normale per tutti gli individui, allora un aumento di reddito per tutti gli individui induce un

aumento della domanda aggregata (uno spostamento verso destra della curva di domanda aggregata).

Se il bene è inferiore per tutti gli individui, quello stesso aumento di reddito causerà una diminuzione

della domanda aggregata (uno spostamento verso sinistra della curva di domanda aggregata).

Microeconomia

Costo opportunità: è il costo di intraprendere una qualsiasi attività di investimento (rinuncia al consumo

oggi in vista di un maggior consumo domani) rappresentato dalle opportunità perse per svolgere quella

attività.

La funzione di produzione e la tecnologia

Tecnologia: è l’insieme dei vincoli che definiscono come si possano combinare o convertire i fattori in

prodotti. È quindi un vincolo al processo di produzione. Facendo alcune ipotesi su di essa possiamo

determinare il concetto di funzione di produzione (che corrisponde, per la teoria del consumatore, alla

funzione di utilità): →

 Ipotesi di “non esiste pasto gratis” stabilisce che non si può avere qualcosa per niente.

Soprattutto non si può avere output da un processo produttivo senza l’impiego di fattori;

 Ipotesi di “irreversibilità” indica che non si può invertire un processo produttivo;

 Ipotesi di “possibilità di distruzione gratuita dei beni” afferma che se è possibile, con una data

combinazione di fattori, produrre un certo ammontare di output allora con gli stessi fattori sarà

possibile produrre una quantità strettamente minore;

Ipotesi di “additività” se possiamo produrre una certa quantità usando una combinazione di

fattori (capitale e lavoro) e un’altra quantità usando una diversa combinazione degli stessi

+ ;

fattori allora è possibile produrre anche la quantità

Ipotesi di “divisibilità” se è possibile produrre una quantità di output impiegando una certa

1

quantità di capitale e di lavoro, allora è possibile produrre usando una frazione delle quantità

2

usate in precedenza di capitale e lavoro;

Ipotesi di “convessità” se c’è una attività produttiva che produce una quantità impiegando

capitale e lavoro in una certa combinazione, e un’altra attività produttiva che produce la stessa

quantità impiegando livelli diversi degli stessi fattori, allora noi possiamo sempre produrre

combinando queste attività quindi usando per una frazione di tempo e per una frazione

(1 − )di tempo.

Funzione di produzione → curve di isoquanti: le ipotesi viste sopra ci permettono di definire questa

funzione che descrive la quantità massima di output che è possibile produrre a patire da un ammontare di

fattori produttivi. Nel caso di 2 fattori produttivi la funzione sarà nel seguente modo

)

= ( , = (, ) . Possiamo rappresentare la funzione di produzione con

1 2

un insieme di curve chiamate isoquanti, ciascuna delle quali definisce le combinazioni di fattori necessari

per produrre un dato ammontare di prodotto (cioè sono il luogo geometrico di tutti i punti che danno la

stessa quantità di output). La funzione di produzione rappresenta un vincolo per

l’imprenditore (perché lo è la tecnologia), naturalmente a lui

piacerebbe poter produrre di più senza preoccuparsi dei livelli di

capitale e lavoro ma questo non è tecnologicamente possibile, la

massimizzazione del profitto deve aver luogo entro i limiti imposti

dalla tecnologia.

← tutte le combinazioni di fattori produttivi che danno 100 unità di prodotto

Saggio marginale di sostituzione tecnica (SMST)

Supponendo che gli isoquanti non si intersechino mai e che quelli più lontani dall’origine siano associati a

livelli di output sempre maggiori, possiamo dire che

l’inclinazione di un isoquanto misura il saggio marginale di

sostituzione tecnica tra fattoti produttivi. Esso è il saggio al

quale un fattore produttivo può essere sostituito con un

altro per lasciare inalterato l’output.

Supponiamo che il produttore utilizzi 3 unità di capitale e 9 di

lavoro per produrre 7 unità di output (si trova quindi nel

punto α). Se diminuisse di 1 unità il capitale per capire di

quante unità dovrebbe aumentare il lavoro per continuare a

produrre 7 unità di output, possiamo usare il SMST.

Δ

Δ

= = = Δ

Δ

Dove il prodotto marginale di è la variazione dell’output causato dalla variazione della quantità del

1

fattore , fratto appunto la variazione dell’impiego del fattore dando per dato (analogo sarà per il

1 2

prodotto marginale di ).

2 Δ = −3 Δ = −1

Nel nostro esempio quindi nel punto α abbiamo quando per cui il prodotto marginale

2

Δ = 3.

del capitale è A questo punto però il produttore si è spostato sull’isoquanto con output 4 (punto

Δ 2

β), per rispostarsi sull’isoquanto precedente (con output 7) deve capire quante unità di lavoro deve

aggiungere. Il rapporto tra la variazione dell’output (+3) e la variazione del fattore lavoro (2 unità) darà il

prodotto marginale del lavoro, il rapporto tra i due prodotti marginali (SMST) sarà quindi pari

all’inclinazione dell’isoquanto.

Rendimenti di scala

L’isoquanto può dirci quale combinazione di fattori dà un certo output ma non quale di queste sia la

migliore (quella che massimizza i profitti). I rendimenti di scala (e l’elasticità di sostituzione) sono una

grandezza che descrive la tecnologia a disposizione aiutando a capire la migliore combinazioni input-

output. I rendimenti di scala ci dicono cosa succede all’output se moltiplico tutti i fattori per una stessa

costante ( ), possono verificarsi 3 casi:

 Rendimenti di scala costanti se raddoppiando (o moltiplicando per una qualsiasi costante)

l’impiego di capitale e di lavoro, l’output raddoppia (o si moltiplica per la costante);

 Rendimenti di scala crescenti se raddoppiando tutti i nostri fattori, la quantità di output

prodotto più che raddoppia; →

 Rendimenti di scala decrescenti se raddoppiando tutti i nostri fattori, l’output aumenta meno

del doppio (es. alcuni beni non sono appropriati per produzioni su piccola scala mentre danno

grandi risparmi su quelle di vasta scala).

Esempio: = ⋅

- I metodo → Data una funzione di produzione per determinare i rendimenti di scala va

′ ′

= ⋅ ′

considerata la funzione dove le quantità dei fattori produttivi sono ottenute

′ ′

> 1 ⇒ = , =

moltiplicando i valori iniziali per un parametro

′ 2 2

() ()

= ⋅ = ⋅ =

Calcoliamo quindi 2

,

Notiamo che moltiplicando i fattori produttivi per il parametro la produzione aumenta di , ed

2

> 1 ⇒ > ,

avendo posto per cui in questo caso i rendimenti di scala saranno crescenti.

- II metodo → È possibile determinare il valore dell’elasticità di scala

(, )

= ⋅

(, )

I rendimenti di scala saranno crescenti, costanti o decrescenti a seconda che quest’ultima sia

maggiore, uguale o minore di 1.

Elasticit&ag

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
75 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andrea.DF di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Spataro Luca.