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Share Value
Share Value è un concetto che si collega al rapporto con il territorio. Secondo Porter, ogni fenomeno economico deve generare valore che si ripercuote poi nell'impresa. Oggi questo ragionamento non funziona più perché bisogna tener conto del legame stretto che c'è tra impresa turistica e territorio. Il valore deve andare soprattutto al territorio e dopo, di riflesso, anche all'impresa. Il valore, quindi, è controllato dal territorio e non più dall'impresa, perché deve soddisfare i bisogni della collettività e non dell'impresa. Briatore voleva creare gli alberghi 5 stelle sulla costa salentina ad Otranto. Ha risposto la collettività a lui. Il valore economico derivante da quell'insediamento di Briatore sarebbe ricaduta sulla collettività quindi ne avrebbe goduto in parte residuale. La collettività in generale sostiene delle esternalità negative (spesa per servizi quali rifiuti,...
è rappresentato dalla collettività, che può beneficiare della competizione tra imprese ma allo stesso tempo richiede una collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni, come ad esempio la riduzione delle esternalità negative. Nel caso specifico dell'insediamento turistico, la competizione tra le imprese potrebbe portare a un aumento dell'offerta di servizi turistici, migliorando così l'attrattività del territorio e generando benefici per l'intera comunità. Tuttavia, è importante che le imprese collaborino anche per garantire la sostenibilità ambientale e sociale dell'insediamento, evitando impatti negativi sull'ambiente e sulle risorse locali. La coopetition può quindi essere vista come una strategia vincente per le imprese e per la collettività, in quanto consente di conciliare gli interessi individuali con quelli collettivi, creando un ambiente di concorrenza sana e di collaborazione reciproca.Deriva dal rapporto con il territorio egli enti locali. L'imprenditore, specie in campo turistico, deve vedere l'ente locale (Comune, Provincia, Regione, lo Stato) non come un competitore ma un soggetto con il quale bisogna collaborare. La sintesi di questi concetti è definita marketing territoriale, ovvero quella parte del marketing che cerca di promuovere il territorio. Vengono individuate 4 linee d'azione del marketing territoriale: sviluppo di una chiave di lettura per conoscere il territorio avente l'obiettivo di renderlo funzionale al soddisfacimento delle esigenze della sua domanda attuale e potenziale, conoscenza delle componenti della domanda, ovvero del mercato, conoscenza dell'offerta, connessine tra domanda e offerta (prima con telefono e fax era complicato, oggi social e web offrono un grande contributo). Le attività strategiche ed operative del marketing territoriale si possono sintetizzare in 5 funzioni: funzione cognitiva, che si basa
sull'acquisizione e sulla gestione delle informazioni connesse al territorio che si intende proporre. Funzione progettuale, ovvero ideazione, pianificazione e realizzazione di tutto ciò che serve per rendere maggiormente attrattivo il territorio. Funzione politica. Funzione gestionale, ovvero cercare di gestire in senso economico nella miglior maniera possibile le iniziative già presenti sul territorio. Funzione comunicazionale, senza la quale ogni azione di marketing territoriale non servirebbe. Sostenibilità è un concetto di cui parlano tutti, tutto deve essere sostenibile, anche il turismo. Secondo una definizione del 1988, le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano in modo tale da mantenersi vitali in un'area turistica per un tempo illimitato, non alterano l'ambiente e non ostacolano altre attività economiche. Tempo illimitato vuol dire nel medio-lungo termine (oltre 10 anni), quindi.Un'attività è sostenibile se non è temporanea. Rispetta l'ambiente: il concetto di ambiente in ambito turistico comprende ambiente naturale, sociale e artistico. L'ambiente sociale riguarda la collettività, è sostenibile quando si utilizza la forza lavoro locale. Rispettare l'ambiente artistico può voler dire rispettare le bellezze architettoniche tipiche di un luogo, ad esempio il Parco archeologico di Egnazia, accanto al quale è stata aperta un'iniziativa turistica. L'imprenditore turistico che ha avuto l'idea di creare questa iniziativa turistica accanto al parco archeologico di Egnazia non si può dire sostenibile. È possibile scindere il concetto di sostenibilità in 3 parti: sostenibilità ambientale, economica e sociale. Essere sostenibili dal punto di vista ambientale ormai è scontato. La sostenibilità sociale consiste nell'utilizzare delle risorse umane del territorio.
Può accadere che un'impresa turistica non assuma forza lavoro del territorio stesso, probabilmente perché non c'è offerta, il mercato è già saturo. Se il territorio non ha sufficiente offerta dal punto di vista delle risorse umane e l'impresa ne utilizza poche, è comunque considerata sostenibile perché non dipende da lei. Per essere sostenibile anche dal punto di vista economico, l'impresa non deve interferire con le attività economiche già presenti, non deve modificare l'equilibrio economico del territorio. Per stabilire se un'attività turistica è sostenibile o meno, il WTO ha elaborato la Guida degli indicatori di sviluppo sostenibile per le destinazioni turistiche, la maggior parte sono di natura economica. Il primo si chiama capacità di carico, indica il numero di turisti che la destinazione può reggere in un determinato intervallo di tempo (caso Machu Picchu).Per esempio in 1 mese la città di Venezia, sulla base della pedonalità degli accessi, numero bar, ristoranti, servizi pubblici, ecc. può reggere 1 milione di turisti ciò significa che al di sotto è sostenibile, al di sopra no. Machu Picchu è un luogo turistico situato in America Latina, sito archeologico scoperto casualmente nella giungla sudamericana. È un luogo irraggiungibile, scoperto nel 1911 da un archeologo americano. È un cosiddetto "non luogo" in quanto non instaura rapporti con i turisti a causa dei residenti che diminuiscono sempre di più. Un caso di non luogo vicino alla nostra realtà è Venezia, come anche Gallipoli. Faceva parte di civiltà prearcaiche, luogo abbandonato e quindi ricoperto dalla natura. Per i primi 70-80 anni la visita di Machu Picchu era limitata a pochissime persone. Nell'intervallo tra le 2 guerre mondiali era meta dei ricchi americani, i quali sizona di Machu Picchu attraverso l'implementazione di misure di gestione del flusso turistico. Queste misure potrebbero includere la limitazione del numero di visitatori ammessi al sito in determinati periodi dell'anno, l'istituzione di orari di visita prenotati e l'implementazione di un sistema di prenotazione online per garantire un accesso equo e sostenibile al sito. Inoltre, è necessario adottare misure per proteggere l'ambiente circostante e preservare l'ecosistema fragile della zona. Ciò potrebbe includere la promozione di pratiche di turismo sostenibile, come l'uso di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, la gestione dei rifiuti e la sensibilizzazione dei visitatori sull'importanza della conservazione. Infine, è fondamentale coinvolgere le comunità locali nella gestione del turismo a Machu Picchu. Questo potrebbe includere la creazione di opportunità economiche per le comunità locali attraverso lo sviluppo di attività turistiche sostenibili e la promozione della cultura e delle tradizioni locali. Solo attraverso un approccio olistico e sostenibile alla gestione del turismo a Machu Picchu sarà possibile garantire la conservazione di questo straordinario patrimonio culturale per le generazioni future.destinazione turistica. A tal proposito, la WTO (Organizzazione Mondiale Turismo) nel 2004 ha pro-posto una serie di azioni: migliorare la capacità delle reti stradali, migliorare la segnaletica, la gestione del traffico locale. Per il controllo della congestione dei siti culturali propongono di introdurre differenti opzioni di ingresso nel sito, controllare la folla, migliorare la capacità fisica del sito, attenuare i disagi che causano i punti vendita o servizi di ristorazione. C'è chiaramente una contraddizione tra queste regole e la definizione di turismo sostenibile. Le autorità locali hanno previsto 3 diversi scenari per lo sviluppo futuro del turismo a Machu Picchu: uno di base, valutato da WTO nel 2015, che proseguirà nel corso dei 4-5 anni in cui Machu Picchu è riconosciuta come insostenibile. Uno di transizione, superati i 5 anni (attuale), in cui l'obiettivo è quello di abilitare nuovi accessi alla città.regolare il funzionamento della ferrovia e migliorare il sentiero inca. Con il terzo di consolidamento, invece, consentirà di incrementare il numero dei flussi turistici fino a 2,5 milioni e mezzo all'anno.
Jean-Pierre Martinetti descrive l'esempio virtuoso in materia di turismo sostenibile di 3 dipartimenti francesi: Provenza, Alpi Marittime e Costa Azzurra. Queste hanno alcune peculiarità, sono 3 dipartimenti contigui, adiacenti pur avendo 3 caratteristiche differenti: la Costa Azzurra è sul mare, le Alpi Marittime sono in parte una regione collinosa e in parte montagnosa, la Provenza è pianeggiante. La sommatoria di elementi storico classici presenti nei 3 dipartimenti è 753. Può essere confrontato con Puglia, Calabria e Basilicata e il numero di monumenti storico classici presenti nelle 3 Regioni italiane sarà almeno 4-5 volte di più rispetto a quelle francesi. I 3 dipartimenti francesi affermano di realizzare una
forma di turismo sostenibile basandosi su 753 monumenti storico classici. Nella nostra Regione, invece, il turismo sostenibile si pratica da pochissimo tempo. Hanno inoltre 3 siti classificati come patrimonio mondiale dell'UNESCO, ma quello lo abbiamo anche noi. Infine, hanno più di 400 musei. Nel nostro caso solo i musei statali sono una 40ina. Martinetti sostiene che il turismo si basi anche sulle città con interesse turistico. Questa situazione nell'ambito dei 3 dipartimenti francesi si è sviluppata sulla base di 2 linee fondamentali: primo con delle linee di sviluppo armonico del territorio che tengano conto del fatto che il territorio è improntato allo sviluppo del turismo. In Francia hanno deciso che lo sviluppo del territorio dovesse andare di pari passo con lo sviluppo del turismo, che è il contrario di ciò che hanno fatto nel nostro territorio. Quindi lo sviluppo armonico del territorio ha permesso ai 3 dipartimenti dipraticamente concretamente il turismo sostenibile non permette alla nostra Regione di parlare sul serio di turismo sostenibile. Il secondo passo è l'aver pensato al cosiddetto turismo rurale, che molti considerano di serie b perché è