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OPZIONI CALL
Conferisce all’acquirente il diritto di comprare l’attività sottostante a un prezzo
predeterminato (prezzo di esercizio o strike price, X), dietro il pagamento al
venditore di un premio call, C, che consiste in una commissione pagata in
anticipo.
• se a scadenza l prezzo dell’azione sottostante è > X (opzione in the
money) all’acquirente converrà esercitare l’opzione, acquistando l’azione al
prezzo X e vendendola subito sul mercato azionario al corrente prezzo di
mercato S (> X).
• se a scadenza il prezzo dell’attività sottostante è < X (opzione out of the
money) all’acquirente della call non converrà esercitare l’opzione, che
giungerà a scadenza senza essere esercitata.
• se a scadenza il prezzo è = X (opzione at the money) in caso di mancato
esercizio dell’opzione l’acquirente ha sostenuto un flusso di cassa negativo
per il pagamento del premio di opzione, ma non ha incassato alcun flusso di
cassa positivo.
• Acquisto opzione call: se il prezzo dell’azione sottostante aumenta,
l’acquirente della call ha elevati profitti potenziali; se invece il prezzo
dell’azione sottostante diminuisce la perdita massima per l’acquirente della
call è pari al premio pagato.
In conclusione, l’acquisto di un’opzione call rappresenta una scelta
conveniente quando ci si aspetta che il prezzo dell’attività sottostante
aumenti.
• Vendita opzione call: il venditore assume una posizione corta sull’opzione.
Con la vendita di un’opzione call su un’azione, il venditore, a fronte di una
commissione incassata in anticipo si dichiara disponibile a vendere l’azione
sottostante all’acquirente dell’azione al prezzo di esercizio. Se il prezzo
sottostante diminuisce, il profitto atteso per il venditore aumenta (profitto
massimo pari al premio); se il prezzo dell’azione sottostante aumenta, il
venditore della call ha una perdita potenziale illimitata poiché
l’acquirente della call esercita l’opzione, costringendo il venditore ad
acquistare l’attività sottostante all’elevato prezzo di mercato corrente (se non
possiede già il sottostante) e a rivenderla all’acquirente dell’opzione al prezzo
di esercizio (che è inferioore al prezzo corrente)
In conclusione, la vendita di un’opzione call rappresenta una decisione
conveniente quando ci si aspetta che il prezzo dell’attività sottostante
diminuisca
OPZIONI PUT
Conferisce all’acquirente il diritto di vendere al venditore dell’opzione il titolo
sottostante a un prezzo predeterminato, a fronte del pagamento al venditore di
un premio put, P.
Se a scadenza il prezzo dell’attività sottostante < al prezzo di esercizio X,
l’acquirente dell’opzione può acquistare l’azione sottostante nel mercato
azionario a un prezzo < X e rivenderla subito al prezzo di esercizio X,
esercitando il diritto di opzione.
Se a scadenza il prezzo è > X, l’acquirente non esercita l’opzione (non vende
l’azione al prezzo X quando il suo valore di mercato è > X), che così giunge a
scadenza senza essere esercitata.
• Acquisto opzione put: minore è il prezzo dell’azione sottostante alla
scadenza dell’opzione, maggiore è il profitto derivante dall’esercizio
dell’opzione per l’acquirente della put; all’aumentare del prezzo
dell’azione sottostante, aumenta anche la probabilità che l’acquirente
della put ottenga un profitto negativo.
• Vendita opzione put: il venditore di un’opzione put riceve una
commissione o premio in cambio della sua disponibilità ad acquistare
l’azione sottostante al prezzo di esercizio, nel caso in cui l’acquirente
della put decida, a scadenza, di esercitare l’opzione. Quando il prezzo
dell’attività sottostante aumenta, il venditore dell’opzione put ha una
maggiore probabilità di ottenere un profitto; quando il prezzo dell’azione
sottostante diminuisce, il venditore (premista) di un’opzione put si
espone a perdite potenziali elevate.
VALUTAZIONE OPZIONI modello Black-Scholes,
Il modello più comune per valutare le opzioni è il
secondo cui il prezzo di un’opzione dipende da cinque fattori:
1. prezzo a pronti dell’attività sottostante
2. prezzo di esercizio dell’opzione
3. la data di esercizio (o scadenza) dell’opzione
4. volatilità del prezzo dell’attività sottostante
5. tasso di interesse privo di rischio
Valore intrinseco di un’opzione:
Differenza tra il prezzo a pronti dell’attività sottostante(S) e il prezzo di
esercizio dell’opzione(X)
S-X
Nel caso di un’opzione call quando il prezzo dell’attività sottostante è > prezzo
di esercizio- opzione in the money.
Valore temporale di un’opzione: differenza tra il prezzo di un’opzione (o
premio) e il suo valore intrinseco.
Esso varia in funzione della volatilità del prezzo dell’attività sottostante e della
vita residua dell’opzione.
All’aumentare della volatilità del prezzo, aumenta la possibilità che il prezzo
dell’azione sottostante possa salire o scendere al di sopra o sotto del prezzo di
esercizio.
Durante un arco di tempo, quanto maggiore è la volatilità del prezzo
dell’attività sottostante, tanto maggiore è la probabilità che il prezzo azionario
subisca un incremento e pertanto maggiore è il valore temporale dell’opzione.
Quanto maggiore è la vita residua, tanto più estese sono le opportunità di
crescita del prezzo dell’azione sottostante; pertanto il valore temporale
dell’opzione aumenta.
È proprio il valore temporale che consente alle opzioni out of the money
(quando il prezzo di esercizio supera quello dell’azione sottostante, ovvero il
valore intrinseco dell’opzione è nullo) di avere un prezzo positivo e di essere
negoziate nei mercati delle opzioni
MERCATI DI OPZIONI
Un investitore che intende assumere una posizione in opzioni contatta il proprio
broker e trasmette un ordine di acquisto o vendita di un determinato numero
di contratti di opzione, specificando il prezzo di esercizio e la scadenza. Il
broker invia l’ordine ricevuto dal cliente al proprio rappresentante presso il
mercato in cui è negoziata l’opzione per l’esecuzione della transazione.
Solo gli intermediari accreditati presso il mercato di opzioni sono autorizzati
a effettuare transazioni. Le negoziazioni del pubblico devono transitare
attraverso un floor broker, un dealer o un market maker.
Una volta conclusa la transazione, le due parti inviano elettronicamente i
dettagli della stessa alla clearing house del mercato che provvede a
scomporre ogni negoziazione in una transazione in acquisto e una in vendita.
La clearing house quindi svolge il ruolo di controparte sia dei venditori sia degli
acquirenti, intervenendo come venditore per ciascun acquirente di contratto di
opzione e come acquirente per ciascun venditore.
Il mercato italiano delle opzioni è totalmente elettronico.
OPZIONI SU AZIONI (STOCK OPTIONS)
L’attività sottostante di un contratto di opzione su azioni è rappresentata da un
titolo azionario di una società quotata in Borsa.
Ciascuna opzione si riferisce a un quantitativo standard di sottostante.
Le opzioni trattate sull’IDEM sono di tipo americano.
Vi possono essere diverse opzioni che hanno come sottostante la stessa azione,
a seconda che si tratti di call o put, del prezzo di esercizio e della scadenza.
La quotazione dell’azione sottostante consente di verificare se l’opzione è
negoziata in, out o at the money (in quando è conveniente esercitarla, out
quando non conviene, at quando è indifferente).
OPZIONI SU INDICI AZIONARI (stock index option)
L’attività sottostante un’opzione su indici azionari è il valore di un indice di
mercato azionario.
A un investitore converrà acquistare un’opzione call su un indice azionario
quando ritiene che il valore dell’indice di mercato azionario sottostante salirà
entro la data di scadenza dell’opzione.
Se l’indice effettivamente sale al di sopra del prezzo di esercizio dell’opzione, il
possessore della call avrà un profitto di ammontare pari al valore intrinseco
dell’opzione nel momento in cui questa giunge a scadenza.
Viceversa per un’opzione put.
Differenza tra un’opzione su azione e una su indice azionario: a scadenza il
possessore dell’azione su indice azionario non può liquidare il contratto di
opzione con l’acquisto o la vendita effettiva dell’indice azionario sottostante.
Una volta giunte alla scadenza, le opzioni su indici azionari sono regolate per
contanti e non con la consegna fisica del sottostante.
Valore di un’opzione su un indice azionario: pari al valore dell’indice
moltiplicato per il suo moltiplicatore.
COVERED WARRANT
Opzioni cartolarizzate emesse da intermediari finanziari su sottostanti a elevata
liquidità.
Attribuiscono al possessore la facoltà di acquistare (call) o vendere (put) una
certa attività sottostante a un prezzo prefissato entro una certa data o a una
certa data.
L’attributo “covered” indica che l’emittente dovrebbe detenere l’attività
sottostante l’opzione e, pertanto, sarebbe in grado di soddisfare gli obblighi di
consegna semplicemente attingendo al proprio magazzino titoli. In concreto
invece l’emittente si copre con modalità diverse che raramente implicano il
possesso del sottostante.
Differenze rispetto ai contratti d’opzione tradizionali:
• Natura carolarizzata del covered warrant, cioè il fatto che il covered è un
titolo e non un contratto scambiato su un mercato di derivati.
• I covered sono titoli emessi da un’istituzione finanziaria e non posizioni
contrattuali aperte presso la clearing house di un mercato di derivati
(opzioni).
• Altre differenze si riscontrano in termini di scadenza, parità e modalità di
liquidazione (pg. 289)
SWAP
Operazione finanziaria in cui due parti si impegnano a scambiarsi in futuro
flussi monetari periodici determinati in relazione a uno strumento o un’attività
sottostante.
Consentono alle imprese di gestire meglio il rischio di tasso di interesse, di
cambio e di credito.
I 5 tipi principali sono:
1. Swap su tassi di interesse
2.