Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 121
Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 1 Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 121.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 121.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 121.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 121.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 121.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 121.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 121.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 121.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame economia degli intermediari finanziari, prof. Boido, libro consigliato Economia degli intermediari finanziari McGraw Hill Pag. 41
1 su 121
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L’ ICAAP

Non sarà più la Banca d’ Italia ad attivarsi per il controllo delle banche, mediante

la richiesta di informazioni e la eventuale successiva adozione di provvedimenti in

caso di non conformità dell’operato bancario a leggi, regolamenti e principi di sana

amministrazione, sarà la banca stessa a definire i suoi rischi e ad approntare

76

conseguentemente un’organizzazione ed un sistema di processi in grado di ridurli ai

minimi termini, individuando nel contempo un patrimonio di entità tale da assicurare

la loro copertura.

Le autorità competenti dovrebbero valutare le misurazioni dell’ICAAP valutando se

esse siano:

• granulari: le misurazioni / le metodologie dovrebbero consentire una ripartizione

delle misurazioni per tipologia di rischio, anziché presentare una singola

misurazione (capitale economico) che copra tutti i rischi.

Possono essere fornite stime, attraverso misurazioni del contributo marginale, ad

esempio per i rischi che non possono essere misurati in maniera indipendente (ad

esempio il rischio di concentrazione del credito);

• credibili: le misurazioni/le metodologie utilizzate dovrebbero coprire chiaramente il

rischio che stanno cercando di fronteggiare e dovrebbero essere basate su modelli

riconosciuti o appropriati, e su ipotesi prudenti;

• comprensibili: i fattori sottostanti le misurazioni / le metodologie dovrebbero

essere chiaramente specificati;

• comparabili: le autorità competenti dovrebbero prendere in considerazione i

periodi di detenzione/l’orizzonte di rischio e i livelli di fiducia delle

misurazioni dell’ICAAP, aggiustando o richiedendo all’ente di aggiustare queste

variabili per facilitare la comparabilità con i pari e le stime dei benchmark di vigilanza

Terzo pilastro

Si integrano i primi due obiettivi: requisiti patrimoniali minimi (presenti nel primo) e

controlli prudenziali (presenti nel secondo) con il terzo che è fondato

sull’informativa.

Sono riportati gli obblighi di informativa verso il pubblico, regole di trasparenza del

mercato e politiche di rischio. Il rispetto degli obblighi di informativa è un presupposto

per ottenere l’autorizzazione da parte della vigilanza per l’adozione dei modelli interni.

La vigilanza regolamentare

1. VIGILANZA PRUDENZIALE

2. VIGILANZA FAIR PLAY

3. VIGILANZA STRUTTURALE

condizioni di accesso al mercato

 autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria

o regolamentazione delle succursali bancarie italiane all’estero

o regolamentazione delle succursali bancarie comunitarie in Italia

o regolamentazione delle succursali bancarie extracomunitarie in Italia

o

vincoli all’operatività, per evitare concentrazione di rischi su un unico prenditore

 vengono stabiliti:

Limiti di affidamento su singoli o gruppi di clienti, se di valore nominale

o superiori al 10% del patrimonio di vigilanza della banca (disciplina grandi

fidi).

Nessuna banca può concedere a singolo cliente o gruppi cliente fidi il cui

o valore supera il 25% del patrimonio di vigilanza della banca.

I gruppi bancari o le singole banche devono contenere l’ammontare

o complessivo dei grandi rischi entro il limite di 8 volte il patrimonio di

vigilanza e ciascuna posizione di rischio entro il limite del 25% del patrimonio

di vigilanza

Contenimento dei rischi

77 Detenibili solo gli immobili a uso funzionale o quelli finalizzati al recupero

o crediti

Partecipazioni azionarie non possono superare il valore del patrimonio di

o vigilanza individuale e consolidato

La banca non può possedere in una società non finanziaria una

o partecipazione superiore al 15% del proprio patrimonio di vigilanza

(concentrazione) né partecipazioni nel settore industriale superiori al

60% del patrimonio di vigilanza

condizioni su specifiche operazioni

o

VIGILANZA PROTETTIVA: sistemi di garanzia dei depositanti

Fondo interbancario di tutela dei depositi

 Vi partecipano obbligatoriamente tutte le banche italiane

o Rimborsa i depositanti in caso di liquidazione coatta della banca fino a un

o massimo di €100.000

Interviene in operazioni di cessioni di attività e passività

o Può fornire finanziamenti quando sussistano prospettive di risanamento per

o la banca in crisi

Fondo nazionale di garanzia per gli investitori

 Partecipano tutti i soggetti abilitati a offrire servizi di investimento

o Indennizza gli investitori (fino a €20.000) che si sono rivolti a intermediari

o successivamente sottoposti a procedure concorsuali

________________________________________________

Bilancio degli intermediari finanziari: alcuni

cenni

Capitolo 12

Le banche hanno una diversa rappresentazioni in bilancio rispetto ad una società non

finanziaria, hanno un controllo diverso e tutti i rapporti che andiamo a desumere

devono essere letti in chiave diversa a causa della tipicità. Le banche sono peculiari in

termini di tipo di servizi che svolgono (ad es. trasmissione della politica monetaria) e

del livello di controllo al quale sono sottoposte da parte di BCE e Bankitalia che

esercitano la vigilanza.

L’indicatore di performance deve essere misurato al netto dei rischi e deve essere

coerente con il quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio

(Risk Appetite Framework-RFA)

La valutazione da parte dell’autorità di vigilanza o la necessità di un’attribuzione di

rating

scaturisce della

valutazione di 6

elementi chiamati

C.A.M.E.L.S. C Capital adequacy -> adeguatezza patrimoniale

A Asset quality -> qualità dell’attivo

M Management quality -> qualità del manangement

E Earnings -> redditività e come è ottenuta

L Liquidity -> grado di liquidità

S Sensitivity to market risk -> esposizione al rischio di

mercato

Le informazioni finanziarie sono desumibili da diversi documenti rilasciati ai fini della

corretta informativa, dati l’elevato livello di regolamentazione e gli obblighi di

78

pubblicità delle informazioni finanziarie che da essa scaturiscono. I documenti che

vengono analizzati sono:

Stato patrimoniale

 Conto economico

 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto (che riguarda la redditività

 complessiva del periodo, effetto variazioni principi contabili, movimenti voci

patrimonio netto)

Rendiconto finanziario (si desume la capacità della banca di generare di generare

 flussi di cassa e il loro impiego nella gestione operativa, finanziaria e di

investimento)

Nota integrativa

 Relazione sulla gestione fatta dagli amministratori

 Relazione collegio sindacale – controllo interno

 Relazione società di revisione - controllo esterno

IAS – international financial reporting standards

Sono applicati sui bilanci delle società quotate e delle banche. Vengono

confermati i poteri di Banca d’Italia ai sensi del d.lgs n. 87/1992 e circolare n. 262 del

22/12/2005 e aggiornata il 18/11/2009 disciplina forme tecniche dei bilanci in

conformità agli IAS/IFRS secondo la documentazione precedentemente illustrata. La

finalità bilancio è quella di offrire ai soci e ai soggetti interessati: informazione

chiara, veritiera e corretta. Si impone poi il principio dell’invarianza: i criteri adottati

per la definizione dei valori di bilancio non possono essere modificati.

I principi hanno introdotto delle novità sui criteri di iscrizione, classificazione e

misurazione dei valori contabili, ponendo come principio generale la prevalenza

della sostanza economica sulla forma

Ciò ha portato le seguenti conseguenze:

Posta rilevata in bilancio solo se è avvenuto un reale trasferimento dei rischi e

 benefici held

Strumenti finanziari classificati per finalità ovvero detenuti per: negoziazione (

 for trading) held to maturity)

detenzione fino a scadenza ( generica disponibilità alla

(available for sale)

vendita

Investimenti in titoli di capitale rientrano le partecipazioni solo se detenuti con

 finalità di controllo o di interesse nella partecipata

Gli accantonamenti ai fondi rischi non possono essere generici, ma il risultato di

 una stima attendibile di un esborso collegato a un evento futuro e quindi motivato

È più restrittiva la possibilità di capitalizzare i costi fra le immobilizzazioni

 immateriali

Costi e ricavi connessi a operazioni di acquisto di strumenti finanziari devono

 essere capitalizzati sul valore dello strumento se gli importi incidano in maniera

significativa sul rendimento a scadenza dell’operazione

I nuovi principi impongono la registrazione sopra la riga e non fra i conti di

memoria (sia per operazioni speculative che di copertura)

La rilevazione viene fatta al fair value l’effettivo prezzo al quale potrebbe essere

scambiata l’attività 0 la passività in una transazione ordinaria tra i partecipanti al

misurazione.

mercato alla data di Il fair value è una misura market based. È quindi

necessario ricorrere a stime in caso di mercato non regolamentato o che non è in

grado di esprimerlo in un valore corretto.

Nel caso delle banche esiste una gerarchia di livelli per la valutazione al fair value:

Livello 1: quotazioni rilevate su mercato attivo per

 attività e passività oggetto di valutazione

 Livello 2: input diversi dai prezzi quotati che sono osservabili direttamente (prezzi) o

 indirettamente sul mercato

79

Livello 3: input che non sono basati su dati di mercato osservabili

La struttura dello Stato patrimoniale. espone le voci in ordine di liquidità decrescente,

al fine di valutare la condizione finanziaria della banca e i rischi insisti in ciascuna delle

poste considerate. Le attività sono iscritte direttamente al valore netto, decurtando

immediatamente la valutazione per ammortamenti.

Il conto economico è in forma scalare per individuare l’aggregazione delle diverse voci:

margine di interesse, di intermediazione, risultato netto gestione finanziaria, costi

operativi, utile al lordo e al netto delle imposte. Prospetto variazioni patrimonio

netto dettagliato nelle componenti di capitale, riserve e movimentazioni relative a

strumenti propri di capitale

È stato poi introdotto il rendiconto finanziario, che può essere redatto in due modi:

metodo diretto: ricostruzione dei flussi generati o assorbiti dalla gestione voce per

 voce

metodo indiretto: somma algebrica al risultato di esercizio delle componenti non

 produttive di flussi finanziari

Prospetto della redditività complessiva, ove vi sono le voci al dettaglio della redditivi

Dettagli
A.A. 2017-2018
121 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federica.ilenia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Boido Claudio.