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Il sistema dei controlli nel sistema finanziario
Il sistema finanziario è una parte dell'economia sottoposta ad un insieme articolato di controlli da parte dei pubblici poteri attraverso la presenza di sistemi di regolamentazione e di vigilanza sull'attività finanziaria esercitata dai mercati e dagli intermediari finanziari nonché dagli operatori non finanziari (imprese) quando questi si rivolgono ai risparmiatori.
Le ragioni fondamentali del controllo pubblico sul sistema finanziario sono riconducibili ai seguenti quattro punti:
- La funzione monetaria ed il governo monetario dell'economia: la parte del sistema finanziario rappresentato dalle banche è alla base dell'offerta di moneta. Vi è interesse generale al buon funzionamento del sistema dei pagamenti (funzione monetaria) per ragioni di stabilità, sicurezza e efficienza. Ma vi è l'interesse generale di regolare la quantità di moneta a disposizione.
dell'economia (domanda = offerta) e7o governare grandezze chiavedella politica monetaria (base monetaria, tassi di interesse);
2. la tutela del risparmio e la protezione degli investitori;
l'azione di un soggetto causa conseguenze negative nella sfera di altri3. le esternalità negative:soggetti senza che gli venga corrisposto una compensazione in termini monetari (=benisenza prezza) e derivi da un'azione non intenzionale. Esternalità positive/negative: esempiocrisi finanziaria = contagio panico e sfiducia;
l'asimmetria informativa ed il "fallimento" del mercato: l'assunto di base è che il rapporto4. tra creditore e debitore è intrinsecamente caratteristico da un difetto di informazione o dannodel creditore (es. banca) che non riesce ad esempio a stabilire il rischio collegato al credito. Iprenditori di fondi migliori escono dal mercato perché non vogliono pagare un premio alrischio (medio) alto, diminuisce la
domanda del segmento di buona qualità. Ripetendo questo ragionamento si arriva al fallimento del mercato.
Gli obiettivi del controllo del sistema finanziario si articolano nei due grandi ambiti degli obiettivi di politica monetaria e degli obiettivi della regolamentazione e vigilanza. I primi rientrano nel quadro più generale degli obiettivi della politica economica; i secondi sono identificati negli obiettivi di stabilità e di efficienza del sistema finanziario.
La stabilità risponde alle esigenze di tutela del risparmiatore, di funzionalità del sistema dei pagamenti e di efficacia del governo monetario dell'economia. Efficienza è intesa nella duplice accezione di efficienza operativa e allocativa. Nel primo aspetto, si fa riferimento alla minimizzazione del costo per l'economia reale dell'attività finanziaria; una prima approssimazione è data dalla differenza fra il
costo dei fondi offerti alle unità in deficit e il rendimento del risparmio raccolto presso le unità in surplus. Con efficienza allocativa si indica la qualità del processo di distribuzione delle risorse verso gli impieghi alternativi. In questo caso, il grado di efficienza corrisponde alla capacità di selezionare gli impieghi secondo una priorità data dal livello della redditività attesa. In un mondo di risorse scarse, se queste vengono concentrate sugli investimenti più produttivi, l'economia nel suo complesso raggiunge le performance più alte.
Gli obiettivi di stabilità e di efficienza sono interdipendenti. In un aspetto, si tratta di un trade-off: massimizzare i risultati da un lato (stabilità) comporta costi crescenti dall'altro (efficienza). La ricerca di "stabilità" nel controllo monetario può portare, a sua volta, a regolare per via amministrativa le quantità come il
credito totale o il credito bancario; talvolta gli stessi prezzi (tassidi interesse) possono diventare oggetto di intervento amministrativo. La determinazione per viadi quantità e prezzi comporta che l’intensità della concorrenza venga limitata. Neamministrativaderivano vantaggi di breve periodo per la stabilità, ma si determina anche un vincolo sul pianodell’efficienza: vengono mantenuti sul mercato intermediari finanziari con performance inadeguate;mancano gli stimoli per migliorare le performance (non essendo in gioco la sopravvivenza);l’allocazione efficiente delle risorse è condizionata dalle regole amministrative (non sono i prezzi dimercato a guidarla).Efficienza e stabilità possono essere viste anche in un rapporto di complementarità. In qualchedell’informazione sul mercato stessomisura ciò avviene, per esempio, quando la regolamentazionee limita anche i pericoli di eccesso di volatilità dei prezzi,
volatilità che potrebbe tradursi in crisi di sfiducia da parte degli investitori. In senso più ampio, spostando il ragionamento oltre il breve termine, il rafforzamento dell'efficienza degli intermediari finanziari è condizione necessaria per accrescerne la capacità competitiva e, quindi, la stabilità (in quanto dipendente dal successo concorrenziale). In questa visione, quindi, la competizione e l'efficienza sono presupposti per la stabilità. In Italia, la regolamentazione, con il passaggio dalla "legge bancaria del 1936" al TUB (1993), ha spostato sensibilmente il peso della sua azione dall'obiettivo della stabilità a quello dell'efficienza. - Banca d'Italia Autorità di controllo Nasce con legge 10 agosto 1893, n. 449, come risultato della fusione di tre delle sei banche che allora operavano come "istituti di emissione" (Banca nazionale nel Regno, Banca Nazionale Nel 1926 la Bancad'Italia diveniva l'unico istituto (Toscana e Banca Toscana di Credito) autorizzato all'emissione di banconote sul territorio nazionale; la novità di quell'anno, comunque, fu che le furono attribuiti, con largo anticipo rispetto agli ordinamenti di altri paesi, formali poteri di vigilanza sugli istituti di credito nazionali. Le principali aree di attività riguardano: - l'emissione di banconote: dal gennaio 2002 si incaricò della diffusione degli euro, attraverso le Filiali dell'Istituto, che immettono la valuta nel circuito degli scambi. La Banca provvede anche al ritiro e alla distruzione dei biglietti deteriorati; - il controllo della politica monetaria e del cambio in qualità di membro del SEBC; - attività di vigilanza finalizzata ad ottenere condizioni di stabilità e di efficienza del sistema finanziario; - tutela della concorrenza monitorando la condotta di mercato delle istituzioni.finanziarie.–Autorità di controllo CONSOB
La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, istituita con la legge n. 216 del 7 giugno 1974,è un’autorità amministrativa indipendente, dotata di personalità giuridica e piena autonomia. Questa istituzione si occupa di attività di regolamentazione, autorizzazione, vigilanza e controllo sui investitori, dell’efficienza mercati finanziari italiani con i principali obiettivi della tutela degli edella trasparenza del mercato mobiliare italiano.
La Consob regolamenta:
- la prestazione dei servizi di investimento;
- i requisiti di capitale minimo delle società di gestione dei mercati regolamentati e delle società di gestione accentrata;
- la redazione e la pubblicazione dei prospetti e dei documenti d’offerta;
- le procedure per lo svolgimento delle offerte;
- gli obblighi informativi delle società quotate, tra cui l’informativa periodica.
(approvazione del bilancio, relazione semestrale e trimestrale) e quella sui fatti rilevanti.
autorizza:
- l'esercizio dei mercati regolamentati, la pubblicazione dei prospetti, l'esercizio dell'attività di gestione accentrata di strumenti finanziari e le iscrizioni agli Albi.
controlla:
- le informazioni contenute nei documenti contabili delle società quotate;
- l'informativa che le società quotate forniscono al mercato;
- le operazioni di sollecitazione del pubblico risparmio (sollecitazioni all'investimento e offerte pubbliche di acquisto e scambio).
vigila:
- sulle società di gestione dei mercati, sui mercati regolamentati, sugli scambi organizzati di strumenti finanziari;
- sul regolare svolgimento delle contrattazioni nei mercati regolamentati;
- sulle società di gestione accentrata e sui sistemi di compensazione, liquidazione e garanzia, insieme con la Banca d'Italia;
- sugli intermediari autorizzati;
promotori finanziari;
sulle società quotate;
sui soggetti che promuovono sollecitazioni all'investimento di strumenti finanziari;
sulle società di revisione.
E, ovviamente, in caso di violazione delle norme, ha facoltà di sanzionare i soggetti vigilati. - Autorità di controllo ISVAP
L'ISVAP (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo) nasce nel 1982 assorbendo una parte delle funzioni di indirizzo e di controllo del comparto assicurativo fino ad allora svolte.
Le funzioni dell'ISVAP si possono riassumere:
l'ISVAP ha il compito di esercitare il controllo sulle imprese di assicurazione e vigilanza:
sugli operatori del mercato assicurativo;
L'Istituto analisi e ricerca: svolge una funzione di ricerca sul settore assicurativo sia al fine di controllo delle tariffe sia per fornire supporto tecnico al ministero dell'Industria;
tutela
Della concorrenza: per il settore assicurativo il meccanismo comporta la decisione dell'Autorità garante "sentito il parere dell'ISVAP".
Autorità di controllo COVIP pensionistico e l'istituzione dei fondi pensione, nasce nel 1993 la Commissione di Vigilanza su Fondi Pensione (COVIP) che opera a tutela degli iscritti alle forme di previdenza complementare, con lo scopo di perseguire la trasparenza, la correttezza dei comportamenti e la sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari. A tal fine la Commissione dispone di ampi poteri di normazione secondaria, di regolazione e controllo, anche attraverso accertamenti ispettivi.
In particolare, la COVIP svolge le seguenti funzioni:
- autorizza le forme pensionistiche complementari all'esercizio dell'attività dopo aver verificato il rispetto delle condizioni previste dalla legge e dalle istruzioni generali fornite dalla Commissione.
"Albo delle forme pensionisti"