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CAPITOLO DODICESIMO - LA RILEVAZIONE DEL CAPITALE ED IL RISULTATO ECONOMICO
Il sistema di rilevazione che caratterizza la Co.Ge. delle imprese italiane è il sistema del capitale e
del risultato economico che costituisce un affinamento del sistema del reddito. Si osserva l'oggetto
complesso reddito, visto nei suoi singoli oggetti elementari che lo determinano. Il sistema
patrimoniale è rivolto a misurare la composizione dell'oggetto complesso patrimonio aziendale. Le
regole che disciplinano la tenuta dei sistemi di rilevazione si definiscono metodo di rilevazione. Il
più noto è il metodo della PARTITA DOPPIA; si fonda sul principio dualistico, secondo cui i fatti
amministrativi devono essere osservati simultaneamente sotto due aspetti, mantenendo una
visione sistematica degli stessi. L'impiego della partita doppia presuppone che si scelgano due
aspetti sotto i quali considerare i fenomeni oggetto di rilevazione.
I due aspetti di osservazione sono: -ORIGINARIO -DERIVATO
1. AO= aspetto del fenomeno che viene osservato per primo
2. AD= successivo momento di osservazione, quello in cui si rilegge il fenomeno sotto un'altra
visuale.
Ogni evento rilevato dà luogo a una doppia rilevazione volta in dare/avere.
Dal metodo della partita doppia derivano 3 principi fondamentali:
-totale degli ACCREDITAMENTI = totale degli ADDEBITAMENTI
-totale dei saldi dei conti con eccedenza di dare= totale dei saldi dei conti con eccedenza in avere
-se i saldi in dare/avere di tutti i conti si raccolgono in un conto, questo conto si spegne e presenta
saldo=0
Una rilevazione in partita doppia può essere:
-semplice addebitamento di un conto = accreditamento di un altro conto
-compostaaddebitamento di un conto = accreditamento di più conti
-complessapresenta simultaneamente accreditamenti e addebitamenti di più conti
Il sistema di capitale e del risultato economico prende in esame le operazioni di gestione. Sotto il
profilo finanziario si producono variazioni nella massa monetaria(VF). Le variazioni diminutive =
uscite o VFN
Le variazioni aumentative = entrate o VFP
VARIAZIONI FINANZIARIE= di denaro, debiti/crediti di regolamento/finanziamento
Profilo economico le operazioni di gestione esterna causano la formazione di componenti di
reddito.
VEN o COSTI = sacrifici sostenuti per acquisire utilità produttiva
VEP o RICAVI= benefici conseguiti cedendo a terzi beni e servizi
In tale profilo sono compresi anche i valori di ricchezza netta dell'impresa, che costituiscono
variazioni di netto patrimoniale, ossia la ricchezza di pertinenza dell'imprenditore e dei soci
promotori dell'azienda.
L'aspetto finanziario misura in termini monetari l'entità della variazione economica.
VFN misurano COSTI o RIDUZIONI DI PATRIMONIO NETTO
VFP misurano RICAVI o AUMENTI DI PATRIMONIO NETTO
Variazioni finanziarie aspetto originario; Variazioni economiche aspetto derivato
Rilevare il reddito e il capitale significa esprimere le operazioni di gestione esterna. Vi sono due
serie di conti: CONTI FINANZIARI & CONTI ECONOMICI
I CONTI FINANZIARI:
-conti accesi alle disponibilità liquide; -conti accesi a debiti/crediti di regolamento e finanziamento;
I CONTI ECONOMICI DI REDDITO:
-accesi a componenti negativi di reddito costi; -accesi a componenti positivi di reddito ricavi
I CONTI ECONOMICI DI CAPITALE: accesi al patrimonio netto considerato nelle sue parti ideali.
I conti finanziari funzionano sostanzialmente in modo bifase:
DARE VFP (ENTRATE):
+CASSA; +CREDITI DI REGOLAMENTO/FINANZIAMENTO; -DEBITI DI
REGOLAMENTO/FINANZIAMENTO
AVEREVFN (USCITE):
-CASSA; +DEBITI DI REGOLAMENTO/FINANZIAMENTO; -CREDITI DI
REGOLAMENTO/FINANZIAMENTO
I conti economici di reddito hanno funzionamento unifase; i conti economici di capitale, bifase.
L'utile e la perdita di esercizio vengono rilevati attraverso conti di capitale, poiché sono variazioni
intervenute nella consistenza del capitale netto investito nell'impresa.
CAPITOLO TREDICESIMO - DAL SISTEMA DEI VALORI AL SISTEMA DELLE RILEVAZIONI
Per procedere alle rilevazioni l'azienda deve definire quali conti utilizzare: l'impresa deve elaborare
un proprio piano dei conti. Questo individua i conti che l'impresa ritiene utile impiegare per
rappresentare in modo adeguato i fatti di gestione. Vi sono 3 distinti momenti rilevativi:
-rilevazioni continuative -rilevazioni di chiusura -rilevazioni di apertura
I mezzi monetari dell'impresa possono derivare direttamente da soci (finanziamenti a titolo capitale
proprio o terzi esterni all'impresa (finanziamenti con vincolo di debito).
I FP sono costituiti dai beni e servizi necessari per lo svolgimento della gestione. Possono esser
FP a fecondità ripetuta e FP a fecondità semplice. Supponiamo di essere giunti al 31/12, data in
cui si chiude l'esercizio. È necessario redigere la situazione contabile e bisogna raccogliere i conti
del piano dei conti, indicandone il movimento è il relativo saldo.
CAPITOLO QUATTORDICESIMO - LA COSTRUZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO
Al termine del periodo amministrativo si dovrà procedere alla sintesi dei valori contabili, la quale
metterà in evidenza il reddito prodotto dalla gestione e la composizione del capitale di impresa. Si
dovrà quindi redigere il BILANCIO DI ESERCIZIO, che richiede di costruire due conti riepilogativi:
CONTO ECONOMICO & STATO PATRIMONIALE.
-CONTO ECONOMICO, detto conto dei profitti e delle perdite, riassume tutti i costi e i ricavi di
competenza del l'esercizio. Il saldo del conto indicherà se l'impresa ha conseguito un utile o ha
subito una perdita.
CONFIG CONT: DARE= costi di es/ utile di es; AVERE= ricavi di es/ perdita di es
-STATO PATRIMONIALE FINALE riassume tutti i valori che formano il capitale dell'impresa, quindi
gli investimenti in essere al termine dell'esercizio (ATTIVITA’) e i finanziamenti a cui si è fatto
ricorso per alimentare quegli investimenti (PASSIVITA’ e NETTO)
CONFIG CONT: DARE= investimenti(attività); AVERE= finanziamenti(passività e netto).
Se si analizza l'impresa il 31/12 saranno presenti:
-conti finanziari; -conti economici di reddito accolgono ricavi e costi; -un conto economico acceso a
CN
Su base di tali conti si procederà a determinare il reddito di esercizio.
La prima conclusione è che il saldo di determinati conti accesi a costi/ricavi presenti in Co.Ge. alla
fine dell'esercizio è di importo eccedente rispetto a quanto compete all'es. Tale parte dovrà essere
decurtata agli esercizi futuri. Quindi avverrà una suddivisione:
- conti accesi a costi/ricavi di esercizio; - conti accesi a costi/ricavi anticipati o sospesi
Costi di esercizio = utilità produttive già consumate “morti”
Costi anticipati = utilità acquisite anticipatamente rispetto a sfruttamento in produzione “vivi”
Solo i conti accesi a costi morti dovranno essere considerati come componenti negativi del reddito
di quel periodo. I conti che esprimono i costi vivi verranno sospesi dal calcolo del reddito e
confluiranno con attività patrimoniali rappresentando utilità a disposizione dell'impresa ancora da
sfruttare. In esercizi successivi si trasformeranno in conti accesi a costi di esercizio.
La seconda conclusione è che valori di alcuni costi avranno la loro manifestazione finanziaria solo
in futuro. Si dovrà aggiungerli ai valori contabili dell'anno di competenza = rettificare mediante
"imputazione" alcuni saldi. Per redigere il bilancio è necessario compiere delle rettifiche stornando
o integrando tali valori della Co.Ge. Ciò viene compiuto attraverso le rilevazioni di assestamento,
che si suddividono in RETTIFICHE SOTTRATTIVE O INTEGRATIVE. I valori contabili vengono
trasformati in valori di bilancio, idonei alla determinazione del reddito di esercizio e del capitale di
funzionamento. È necessario redigere l'inventario.
Esso è l'operazione contabile attraverso cui si opera la determinazione qualitativa e quantitativa
del capitale dell'impresa. Il bilancio è il documento con il quale l'impresa presenta ai terzi i risultati
della sua gestione e la sua redazione deve rispettare norme del codice civile.
RETTIFICHE SOTTRATTIVE (o di storno)
Finalità = togliere dai saldi già contabilizzati la parte che non ê di competenza economica
dell'esercizio. Le principali sono: -AMMORTAMENTI -RIMANENZE DI MAGAZZINO -RISCONTI
-CAPITALIZZAZIONE DEI COSTI
AMMORTAMENTOLe immobilizzazioni tecniche esprimono investimenti destinati a fornire la loro
utilità per più periodi amministrativi. Il costo di tali FP viene ripartito fra i vari anni duranti i quali essi
offrono i servizi. L'ammontare ti rappresenta il processo di ripartizione del costo di un FP a utilità
pluriennale fra i vari anni di competenza. Il costo di esse viene diviso in:
-costo corrispondente a quota di ammortamento (costo di competenza di esercizio)
-parte del costo da ammortizzare (costo anticipato) la cui competenza dovrà essere ripartita in es
futuri.
Costo sospeso= costo degli impianti, costo sostenuto finanziariamente, viene sospeso dalla
partecipazione al reddito di quel l'esercizio per rinviarlo a periodi successivi.
Con ammortamento si separa:
-costo di eserciziorappresentato da quota di ammortamento che esprime utilità cedute in passato;
-costo anticipatorappresentato dal valore netto contabile che esprime utilità da cedere nelle prod
future.
All’assestamento vi è una distinzione: -costi accesi a costi di esercizio -costi accesi a costi
anticipati
La quota di ammortamento confluirà in Conto Economico in costi di esercizio; il valore netto
contabile della immobilizzazione confluirà in Stato Patrimoniale finale.
SP(CONFIG CONT)--> DARE=IMPIANTI AVERE= /
CE(CONFIG CONT)--> DARE= AMMORTAMENTI AVERE= /
Il FONDO AMMORTAMENTO ha la funzione di correggere indirettamente il conto al quale
l'ammortamento si riferisce. Esso confluirà in SP tra le PASSIVITÀ a correzione del conto in
questione. Tale fondo è un conto economico di reddito che accoglie rettifiche di costi anticipati.
RIMANENZE DI MAGAZZINOI costi di acquisto delle merci comprendono tutti i costi sostenuti
nell'anno, anche quelli relativi a merci non ancora vendute, che verranno impiegate nei processi
produttivi dell'esercizio successivo. Si ripropone anche qui la suddivisione:
-costo corrispondente a merci acquistate e già vendute, considerato costo di competenza
dell'esercizio.
-costo di merci acquistate e non ancora vendute, che costituisce un costo anticipato perché
relativo a FP acquisiti anticipatamente rispetto al loro impiego.
Lo storno si opera in modo indiretto, senza correg