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RENDICONTO GESTIONALE
Questa struttura del bilancio non ci dice l’impatto sociale, se abbiamo utilizzato volontari ecc.
DI MISSIONE”
Diventa sempre più necessario il “BILANCIO che integra i due prospetti
precedenti e si affianca ad essi per spiegare la parte numerica contenuta. Le informazioni che ci
fornisce sono:
Quali aree di intervento sono state coperte: indicazione dei settori, dei progetti e delle
- attività caratteristiche;
Quali sono le risorse attribuite a ciascun progetto (denaro e risorse umane): per aree di
- intervento e relativi settori;
L’analisi dei benefici per aree di intervento: quali benefici sono stati dati alla società ed i
- relativi parametri di valutazione. LA GOVERNANCE
Vediamo come sono organizzate internamente le non profit, i sistemi di governo. C’è una forte
debolezza dell’organizzazione, degli assetti di governance, è molto importante avere continuità
dell’ente ma ciò non aiuta.
Quali sono le buone regole di governance?
Avere un buon assetto di comando organizzativo per deleghe così da poter consentire lo svolgimento
associazioni:
dell’attività. Bisogna distinguere tra similitudine con le società perché abbiamo
fondazioni
l’assemblea degli associati che nomina gli amministratori; nelle troviamo il donatore.
Organizzazione con il Consiglio di Indirizzo ed il Consiglio di Sorveglianza. “sistema dualistico
delle società commerciali”. Il primo fa la programmazione e tratta le scelte più importanti della
gestione, il secondo svolge un’attività di controllo. Si va sviluppando la funzione di Revisione
Sociale, che non è solo il sindaco delle società commerciali, ha anche un compito aggiuntivo di
verifica, in alcuni casi può anche fare da consulente ovvero può dare una mano all’organizzazione
senza essere remunerato.
Bisogna inserire regole di governance adeguate nella Riforma, valutazioni di cosa fa e chi quando il
accountability
patrimonio viene intaccato. Si parla anche molto di ovvero trasparenza verso tutti i
suoi stakeholders. 15
Può esserci, ma non c’è, una forma di controllo da parte di una autority esterna, tipo la Consob. C’è
un’Agenzia del terzo settore, ma un ente che faccia un controllo vero e proprio non c’è. E’ previsto
Consiglio Nazionale del Terzo Settore.
un
Deve esserci una grande attenzione sulla trasparenza dell’utilizzo delle donazioni. Analizzare
quanto le donazioni sono rendicontate e quanto coprono in percentuale le spese di struttura
dell’organizzazione, ovvero rapporto tra costi di struttura, impatto sociale e donazioni.
conflitto di interessi,
Ultimo aspetto è il tema del occorre arrivare ad una prevenzione di questi
fenomeni. Si può verificare nelle donazioni per esempio (es. dono a quell’ente perché poi gli darò
delle forniture).
Legge 231 del 2001 interessa il mondo non profit ma anche quello delle imprese.
Legge che riguarda la prevenzione dei reati penali delle persone giuridiche, sia società di capitali sia
fondazioni ed associazioni.
“Se c’è un reato penale commesso dalla persona giuridica come per esempio il falso in bilancio,
ne risponde il cda.
oppure i reati contro i dipendenti, contro l’ambiente ecc. Qualora però sia
organizzato all’interno dell’azienda profit o non profit un organismo di vigilanza (odv) che cura la
prevenzione dei reati, gli amministratori non rispondono dei reati commessi dalla società.
(possibile domanda d’esame!!!!). Lezione 7. Martedì 25 ottobre 2016
La responsabilità amministrativa degli enti del terzo settore – intervento dell’Avv. Strada
Excursus pratico e qualche inserzione sul tema non profit.
Inquadramento giuridico Dlgs 231/01
Esempio di Caso pratico. Infortunio sul lavoro
Un lavoratore addetto all’officina riparazioni motrici ovvero camion è rimasto schiacciato sotto la
motrice mentre si trovava sotto la stessa a ripararla utilizzando un cric utilizzato per il cambio
gomme.
Chi potrebbe essere chiamato a rispondere in un caso come questo?
La prima domanda da farsi è se si è a posto con la sicurezza sul lavoro? Domanda diretta, ma la
risposta delle imprese sarà sempre si ovviamente.
Poi si assume una diversa prospettiva e mi chiedo chi potrebbe essere coinvolto? Chi può essere il
responsabile? Il datore di lavoro, il dipendente perché magari non ha seguito le norme di sicurezza,
il preposto ecc.
Il dipendente utilizzava il cric sbagliato perché c'è un procedimento diverso da seguire. Allora ha
sbagliato il dipendente? In parte, ma chi ha detto all'operaio di usare il cric? Magari un movente può
essere la fretta perché gli danno tanti camion da riparare, perché più veloce.
Il responsabile potrebbe essere colui che ha dato la disposizione e ha organizzato il lavoro. Come il
proposto o il datore di lavoro. 16
l'azienda.
Ma colui che ha vero interesse nel fare cose in fretta per farne di più è Non è la persona
fisica in sè ma l'azienda. Ci sono tanti attori coinvolti in un problema ed è sempre difficile da capire.
Cosa evidenzia questo caso?
Art 1776. Nell’adempiere obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia
Art 158 c.c. Della strada. La fermata e la sosta sono vietati nelle prossimità dei passaggi a livello e
sui binari di linee ferroviarie.
Qual è la differenza tra queste due norme? cosa puoi
È strategia, il legislatore negli ultimi anni usa una modalità di legislazione che distingue
fare e cosa non puoi fare, come fa la norma del codice della strada mentre la prima norma mi dice
come devo fare le cose.
il
Dobbiamo immaginarci che il come porta con se dei problemi, una è più specifica e l'altra un po'
meno.
Buon padre di famiglia non è molto specifico.
come.
La norma 231 è tutta una norma sul
Ogni singolo illecito porta con se tanti profili e responsabilità diverse, civile penale amministrativa..
I modelli e la norma del 231 ci dicono come l'azienda deve organizzarsi nei suoi aspetti.
collaborazione attiva.
Il punto di partenza è una
Non riesco più a proibire determinate cose ma si deve nominare una persona che vada a denunciare
la cosa.
Con gli anni 90 i reati non possono essere più compiuti solo da persone fisiche, ma anche le aziende
possono commettere reati. Possiamo dire che ci sembra normale pensare degli enti e della
associazioni che commettono atti criminali attraverso persone interne ed esterne.
Come si fa a contrastare questo pericolo?
Viene elaborato un modello organizzativo, di una impresa, un ente o un'associazione, è una modalità
di organizzarsi e non c'è nemmeno qui una ricetta, ovvero il legislatore non ci dice cosa fare ma
come comportarci. indici
Vengono dati degli ma non sono sufficienti. Nella costruzione del 231 è stato definito un
elenco di reati presupposto, cioè reati al quale risponde anche l'ente di appartenenza oppure l'ente
per il quale sono stati commessi.
Dire che l'ente è eterogeneo non va benissimo perché non esiste un modello che va bene per tutti.
Nel 231/01:
Viene fatto un elenco dei reati
- Viene dato un modello organizzativo
- C'è un organismo di vigilanza
- Ci sono dei presidi e procedure di controllo e un sistema di disciplinare.
-
Il sistema qualità è inteso come il lavorare bene, che non è un lavorare bene solo come impresa, in
quanto ci sono anche finalità di carattere sociale, in quanto è indirizzata non solo agli azionisti ma a
tutti gli stakeholders.
C'è un tema fortissimo su questa collaborazione attiva: nel 97 una multinazionale americana nomina
un nuovo CEO, la società produceva alluminio, e la sicurezza sul lavoro non era un tema. Quando
17
viene nominato questo CEO, lui era appassionato di matematica e statistica, e si presenta alla
conferenza stampa dicendo che vuole rendere la società più sicura al mondo. Era l'obiettivo che si
proponeva.
Gli investitori allora hanno chiamato i broker dicendo di vendere perché lo pensavano pazzo, ma si
stava prefiggendo un obiettivo sociale, in quanto lavorare bene e lavorare in fretta è fondamentale.
Lui non aveva sbagliato, voleva organizzare una società senza avere più infortuni sul lavoro, allora
introdusse una regola, cioè se ci fosse un infortunio, il responsabile gli presta prima di tutto
soccorso e poi lo doveva chiamare. È una regola stupida, perché il direttore di stabilimento doveva
chiamare il CEO mondiale, non era semplice. Lui aveva individuato i comportamenti che cambiano
modo di
in senso positivo, e in 5 anni la società ha triplicato il valore della azioni perché aveva un
organizzare usando la comunicazione, che oggi vediamo anche nel 231, intesa come formazione,
segnalazione, modalità di organizzare.
L'impresa che si pone un obiettivo etico lo farà diventare un obiettivo di impresa.
Chi sono gli enti
Sono sia le società che le associazioni. C'è stato per parecchio tempo un periodo in cui ci si
domandava se gli enti pubblici, privati, snc e Sac ecc fossero società di impresa.
La 231 poiché parlava di un interesse o un vantaggio dell'ente avesse come sostrato la necessità che
si stesse parlando di un impresa, ovvero qualcuno che vuole conseguire un profitto. Non è così, oggi
tutte le società,
è chiaro che rientrano nella definizione della 231 ONLUS, enti e tutti quei soggetti
che possono commettere specifici reati. Quindi non ci sono dubbi in proposito.
Art. 5 ci dice che l'ente è responsabile per reati commessi nel suo interesse o suo vantaggio:
Da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione
- del’ente
Da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui sopra.
-
Chi sono i soggetti che rivestono rappresentanza amministrazione o direzione del ente?
apicali,
Soggetti quelli che hanno questi poteri.
Tutti possono rientrare nell’una o nell’altra categoria, ma vengono divisi tra apicali e tra soggetti
altri.
Bisogna capire quali sono i ruoli all'interno dell'azienda.
L'unica volta in cui l'ente non risponde è quando il soggetto ha agito esclusivamente nei confronti
dei suoi solo interessi e cioè non nell’interesse dell’impresa.
L'ente risponde quando il reato non è imputabile.
Soggetti apicali sono amministratori, soci, rappresentanti legali, ecc.
L'