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PUNTI DI FORZA
Si tratta di una struttura che favorisce l'ottimizzazione dei consumi delle risorse e
dell'efficienza, grazie al fatto che sfruttano economie di esperienza, poiché le persone con
la stessa specializzazione, lavorando fianco a fianco, ottimizzano le rispettive conoscenze,
ed economie di scala, poiché le risorse simili sono concentrate in un'unica area, così da
poterne aumentare la produttività ed evitare duplicazioni.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Porta un sovraccarico di lavoro per i livelli più elevati della gerarchia, luogo dove tutte le
funzioni si incontrano. L'enfasi sulla specializzazione induce i manager funzionali a
perdere di vista l'output più generale, ed in special modo il cliente e il mercato.
L'approccio per processi
Un processo è un insieme di attività che ,utilizzando varie risorse, porta alla realizzazione
di un output: può essere oggetto di scambio nel con il mercato esterno o un “prodotto
interno”.
Le attività che costituiscono un processo sono insiemi di operazioni elementari finalizzate
ad un certo obbiettivo. Il processo è trasversale alle varie aree funzionali esistenti in
azienda, mentre l'attività può anche essere interna ad una o più unità organizzative
appartenenti ad una stessa funzione.
Al di sotto dei processi possono esserci differenti livelli: il livello di sub-processo, il livello di
segmento e il livello di macro-attività. Inoltre ci sono raggruppamenti di attività sopra-
ordinate rispetto ai processi,i cosiddetti macro-processi.
I processi, di supporto a quelli più “caratteristici”, hanno come protagonista un'area
funzionale specifica ma mantengono la loro caratteristica di trasversalità, perché
coinvolgono tutte le altre funzioni dell'azienda.
Il margine che una azienda realizza è dato dalla differenza fra il valore totale e il costo
complessivo per eseguire le attività generatrici di valore.
Le attività generatrici di valore sono le attività attraverso il quale si crea un prodotto che
soddisfa il cliente, si dividono in:
le attività primarie: si tratta di attività che si occupano della creazione fisica del
• prodotto e nella sua vendita e trasferimento al cliente (+assistenza post-vendita);
le attività di supporto: sono le attività che sostengono le attività primarie fornendo
• materie prime e materiali vari, tecnologie, risorse umane a tutta l'azienda.
I processi possono essere divisi in quattro grandi classi di processi:
processi di Innovazione: ricerca, sviluppo prodotti, gestione delle partnership con
• fornitori e competitors,ecc.
processi di Customer Management: sviluppo di soluzioni per il cliente, gestione
• delle relazione con il cliente,ecc.
processi delle Operations: produzione in senso stretto, acquisizione e gestione
• degli ordini,ecc.
processi Regolatori e Ambientali: salute, sicurezza, responsabilità sociale,ecc.
• processi di supporto generale o infrastrutturale: processi di controllo, di
• organizzazione e gestione del personale, di comunicazione,ecc.
La gestione dei processi
Per la soddisfazione del cliente l'azienda deve rafforzare i vantaggi competitivi aziendali, in
termini di costo, di qualità e di servizio. La gestione per processi è un'insieme di metodi e
tecniche che consente di creare valore per il cliente, e di conseguenza per l'intera azienda.
Normalmente viene introdotta per il miglioramento delle performance aziendali e porta a
modifiche più o meno radicali dell'attività.
La gestione di processi può essere:
nell'ottica del mantenimento dell'esistente, ovvero come gestione e controllo sul
• corretto e regolare svolgimento delle attività e dei processi;
nell'ottica del miglioramento, ovvero introducendo anche attività straordinarie volte
• al perfezionamento delle modalità di esecuzione dei processi e delle attività con
l'obbiettivo di conseguire un miglioramento continuo.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Si creano dei team in cui lavorano persone con competenze diverse, questo non favorisce
stabilità ed una efficiente organizzazione nel complesso.
PUNTI DI FORZA
La gestione per processi è orientata ai clienti ed ai risultati finali, non vengono fatte scelte
orientate su obbiettivi settoriali ma sul sistema azienda nel complesso.
CAPITOLO 9
La strategia di business
La strategia di business riguarda le modalità di realizzazione dell'oggetto aziendale, cioè il
motivo per cui l'azienda è stata costituita. Si tratta di un insieme di scelte importanti per la
gestione dell'intera impresa.
La strategia finanziaria riguarda l'aspetto finanziario dell'azienda.
La strategia competitiva è data dall'applicazione della strategia di business con l'utilizzo
della strategia finanziaria.
La strategia competitiva si divide in livelli:
di corporate: è l'insieme delle scelte, fatte dall'alta direzione, che riguardano il
• portafoglio business, la creazione di sinergie tra i vari business e di economie di
scala per l'impresa, la gestione efficace ed efficente di processi comuni all'azienda
nel suo insieme;
di business: è l'analisi della posizione competitiva dell'azienda dopo aver accertato
• le opportunità e le minacce, i punti di forza e i punti di debolezza (analisi SWOT);
di funzione: ha per oggetto decisione con le quali si da attuazione alle scelte di
• business.
I tipi di strategia
Le strategie di crescita: intese sia come aumento dimensionale, sia come decrescita, sia
come stabilità (l’acquisizione di altre imprese, o per vie interne). Molto importante è
l’analisi della situazione in cui si trova l’impresa all’atto della scelta.
Attrattività del settore;
• Posizionamento nel settore
•
Combinando questi due caratteri, sono state create delle matrici che consentono di
visualizzare la posizione dell’azienda. Per esempio la BCG (boston consulting group)
colloca il business in una delle 4 categorie:
Question Mark (punto interrogativo) corrisponde un percorso di crescita (build);
– Star (stella) corrisponde un percorso di mantenimento (hold);
– Cash Cow (mucca da mungere) corrisponde un percorso di sfruttamento (harvest);
– Dog (cane) corrisponde un percorso di disinvestimento (divest).
–
Le strategie di integrazione: sono opzioni per l'impresa che decide di svilupparsi in un
determinato settore, senza diversificare i propri business:
a) integrazione verticale: significa che nella gestione del business vengono inserite attività
“a monte” o “a valle”;
b) integrazione orizzontale: sempre all’interno di un dato business, viene intesa come
allargamento della propria gamma di prodotti o delle proprie zone geografiche di attività.
Le strategie di diversificazione: consistono nell’ingresso dell’impresa in nuovi business,
per realizzare lo sviluppo d'impresa, per raggiungere economie di vario tipo, per ridurre il
rischio economico globale d'impresa che non colpisce tutti i settori nello stesso momento e
con la stessa intensità.
Le strategie di internazionalizzazione
Consistono in strategie per ampliare i mercati sbocco, per reperire risorse nei mercati
esteri a prezzi inferiori.
Imprese internazionali: svolgono attività più o meno intensa di esportazione;
Imprese multinazionali: operano all’estero sia dal punto di vista tecnico produttivo che
commerciale, con il coordinamento centrale della casa-madre;
Imprese globali: operano su larga scala all'estero, tendono a considerare l'ambito
sovranazionale come un unico mercato indifferenziato.
Le strategie di turnaround: presuppongono un declino ed uno stato di crisi dei risultati,
talora di portata tale da mettere in discussione la stessa sopravvivenza dell'azienda.
CAPITOLO 10
Il Marketing
L'area funzionale del Marketing è costituita da tutte le attività di studio del mercato di
sbocco e dei bisogni dei consumatori, di esecuzione dell'attività promozionale, di
assistenza/servizio alla clientela.
Per creare una strategia di marketing vincente è necessario compiere tre passaggi
fondamentali:
segmentare il mercato;
• selezionare il target di rifermento;
• posizionarsi.
•
Questi tre passaggi permettono all’azienda di avere un quadro di riferimento più chiaro e di
focalizzare le politiche di marketing su quei consumatori che possiedono le caratteristiche
e le esigenze che il prodotto può soddisfare. Con le informazioni ottenute da quest'analisi
si è in grado di organizzare il marketing mix: prodotto, prezzo, punto vendita, promozione.
(4P)
La segmentazione del mercato
Consiste nella suddivisione del mercato in gruppi di consumatori che possiedono diverse
caratteristiche. E' possibile identificare due tipi di segmentazione:
basata sui benefici ricercati dei consumatori in un particolare prodotto;
• basata su caratteristiche osservabili dei consumatori, molto spesso utilizzano la
• localizzazione geografica, gli usi e i costumi o caratteristiche legate al
comportamento d'acquisto.
Le fasi per la segmentazione del mercato sono: l'identificazione dei benefici ricercati dai
consumatori, la creazione di gruppi di consumatori con gli stessi bisogni e le stesse
caratteristiche, l'identificazione delle variabili osservabili e dei benefici ricercati dai
consumatori.
La selezione del target
Riguarda la valutazione dell'attrattività di ciascun segmento e la successiva selezione di
uno o più segmenti da servire. La chiave di successo è comprendere il livello di
differenziazione esistente sul mercato, ovvero capire come stanno agendo i concorrenti e
analizzare nel dettaglio quali sono le caratteristiche dei prodotti offerti.
Analizzare l'ambiente competitivo è fondamentale per immettersi nel mercato.
Il posizionamento del prodotto
Il posizionamento consiste nell'occupare una posizione distinta e apprezzata nella mente
dei clienti. Un'azienda non ha interesse nell'introdurre sul mercato un prodotto simile a
molti di quelli già offerti dai concorrenti poiché questo potrebbe portare ad un'intensa
competizione sui prezzi.
Un buon posizionamento è sinonimo di differenziazione competitiva.
Il marketing mix
Il marketing mix è un piano strategico designato per raggiungere una serie di obbiettivi,
possono riguardare: il volume delle vendite, il profitto, il ROI, la quota di mercato. Tutti gli
obbiettivi devono essere quantificabili.
Una strategia