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Il primo adempimento ai fini dell'espropriazione
Il primo adempimento ai fini dell'espropriazione è l'imposizione sull'area di un vincolo preordinato all'esproprio, un vincolo tramite cui la P.A. "prenota" quella determinata area sottraendola al suo normale utilizzo. Esso determina l'inedificabilità del bene assoggettato per evitare che, nel corso del procedimento, il bene subisca trasformazioni idonee ad impedire o rendere difficoltosa la realizzazione dell'opera. Si tratta di una disciplina che si interseca con le norme in materia urbanistica.
Un bene diventa sottoposto al vincolo preordinato all'esproprio nel momento in cui diventa efficace l'atto di approvazione del piano urbanistico generale o una sua variante che preveda la realizzazione dell'opera pubblica (art 9 T.U. espropriazione). Se poi la realizzazione dell'opera non è prevista dal piano, il vincolo può essere disposto su iniziativa della P.A. competente.
all'approvazione del progetto attraverso il ricorso ad una Conferenza di servizi, accordo di programma o intesa o altro atto che comporti la variante al piano urbanistico. Almeno 20 giorni prima dell'emanazione dell'atto con cui si intende imporre il vincolo, deve essere inviata al destinatario (proprietario) una comunicazione di avvio del relativo procedimento, che informa l'interessato (effettivo proprietario sulla base delle mappe catastali) dell'avvio di un procedimento che lo riguarda al fine di offrirgli la possibilità di partecipare al procedimento medesimo prendendo visione dei relativi atti e presentando memorie scritte e documenti che possano convincere l'amministrazione a realizzare l'opera altrove o con differenti modalità. Gli interessi del singolo infatti, nel confronto con il potere pubblico, non sono destinati a principio di proporzionalità, soccombere: il principio di proporzionalità, a cui deve ispirarsi l'azione della P.A., si oppone a l'arbitrio.sacrificio degli interessi privati nella misura non strettamente necessaria allatutela dell'interesse pubblico, quindi l'amministrazione di fronte a varie alternative ètenuta ad optare per quella che meno pregiudica l'interessedel singolo. La comunicazione tuttavia non è necessaria per tutti gli atti di imposizionedel vincolo: non è richiesta per es. se l'imposizione avviene tramite piano urbanistico o sua variante generale. Inoltre, se i destinatari sono più di 50 deve esseretramite pubblici avvisi su interneteffettuata e anziché tramite comunicazionepersonale.L'imposizione del vincolo comporta uno svuotamento del diritto di proprietà chenon può avere durata superiore a 5 anni (salvo diverse previsioni regionali): entro taledichiarazione di pubblica utilità,data va emessa la e se ciò non avviene il vincolodecade. La P.A. può tuttavia reiterare il vincolo a condizione che venga dataCongrua motivazione e dietro pagamento di un indennizzo al proprietario per la prolungata compressione dei suoi diritti, commisurato all'entità del danno arrecato con la reiterazione.
L'amministrazione nella motivazione, che deve essere sempre più dettagliata quante più volte il vincolo viene reiterato, deve esplicitare:
- Persistenza interesse pubblico e sua attualità;
- Indicazione delle ragioni del ritardo nella realizzazione dell'opera;
- Precisazione delle iniziative mediante cui il procedimento verrà portato avanti;
- Ragionevole dimostrazione che il vincolo sull'area è necessario per realizzare l'opera.
In tale contesto bisogna distinguere tra:
- Vincoli espropriativi;
- Vincoli conformativi: determinati dalle ordinarie regole che disciplinano l'edificabilità nelle varie zone. A differenza dei vincoli espropriativi, non sono soggetti a decadenza, non sono indennizzabili, incidono in
- Attraverso l'atto con cui la P.A. approva il progetto definitivo dell'opera pubblica o di pubblica utilità (salva facoltà di dichiarare la pubblica utilità nell'atto di approvazione del progetto definitivo);
- Attraverso atto di approvazione dei piani attuativi (es. piano particolareggiato, di lottizzazione, etc.);
- Quando in base alla normativa vigente equivale a dichiarazione di pubblica utilità l'approvazione di uno strumento urbanistico, la definizione di una conferenza di servizi o il perfezionamento di un accordo di programma, o
Ovviamente per il fatto che il proprietario perde la proprietà, egli ha diritto a un'indennità, calcolata inizialmente secondo un ragionamento complesso (media) che del valore venale del bene e del reddito dominicale rivalutato, ridotto del 40% determinava un ristoro sensibilmente minore del valore del bene. Oggi il valore venale del bene determina l'ammontare dell'indennità.
L'indennità è ridotta di un quarto se l'espropriazione è diretta a realizzare interventi di riforma economico-sociale.
In casi di particolare urgenza, tali da non consentire lo svolgimento delle normali procedure di esproprio, può essere emanato un decreto motivato che determina via provvisoria l'occupazione anticipata e l'indennità di espropriazione e che dispone dei beni immobili necessari all'occupazione d'urgenza.
3. La
La realizzazione di lavori pubblici presuppone che a monte vi sia un'attività di progettazione a cui gli esecutori del lavoro devono uniformarsi. La disciplina della progettazione è contenuta attualmente agli artt. 22-27 del d.lgs. 50/2016. È un'attività di carattere complesso, volta a garantire:
- Il soddisfacimento dei fabbisogni della collettività;
- La qualità architettonica e tecnico funzionale e di relazione nel contesto dell'opera;
- La conformità alle norme ambientali, urbanistiche e di tutela dei beni culturali e paesaggistici, nonché il rispetto di quanto previsto dalla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza;
- Un limitato consumo del suolo;
- Il rispetto dei vincoli idro-geologici, sismici e forestali nonché degli altri vincoli esistenti;
- Il risparmio e l'efficientamento ed il recupero energetico nella realizzazione e nella successiva vita dell'opera.
nonché la valutazione del ciclo di vita e della manutenibilità delle opere;
La compatibilità con le preesistenze archeologiche;
La razionalizzazione delle attività di progettazione e delle connesse verifiche attraverso il progressivo uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l'edilizia e le infrastrutture;
La compatibilità geologica, geomorfologica, idrogeologica dell'opera;
Accessibilità e adattabilità secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia di barriere architettoniche.
Essa presuppone il previo svolgimento di indagini geologiche e geognostiche, di verifiche preventive dell'interesse archeologico e di studi preliminari sull'impatto ambientale e si articola in 3 livelli di approfondimenti tecnici:
Progetto di fattibilità tecnica ed economica: individua la migliore soluzione secondo un rapporto costi-benefici. Comprende le indagini per garantire
- leschemi grafici finalità di cui sopra e gli che consentono di individuare le caratteristiche fondamentali dei lavori da realizzare, con relative stime economiche. Tale progetto deve consentire inoltre l'avvio della procedura espropriativa.
- Alla base dello stesso vi è un'articolata serie di verifiche tecniche volte a consentire la localizzazione del tracciato dell'infrastruttura e delle opere compensative o di mitigazione ambientale e sociale necessarie.
- Progetto definitivo: nel rispetto delle indicazioni della stazione appaltante e del progetto di fattibilità se presente. Esso individua compiutamente i lavori da realizzare e contiene tutti gli elementi necessari per il rilascio delle autorizzazioni e approvazioni richieste, nonché la quantificazione definitiva del limite di spesa per la realizzazione e del relativo cronoprogramma.
- Progetto esecutivo: redatto in conformità al progetto definitivo.