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NORME DI SVILUPPO (REGIONALI)
Dal 2001, con la modifica dell'articolo 117:a. La competenza concorrente è estesa a tutto il governo del territorio
b. Tutto ciò che non rientra nell'elenco delle competenze statali è di competenza regionale
c. Comma III le Regioni e le Province autonome possono legiferare in materia È sicuramente curioso evidenziare come le Regioni che più hanno legiferato in materia urbanistica, di fatto allontanandosi dalla legge 1150/42, siano quelle a statuto ordinario e non quelle a statuto speciale.
COSTITUZIONE - DISCIPLINA DELLE TRASFORMAZIONI DEL TERRITORIO
Dopo la riforma all'Art. 117 di cui sopra, inevitabilmente la confusione dei ruoli crea numerose controversie tra Stato e Regioni. Inoltre sempre nel 2001, il neo governo di centro-destra vara una legge che affida la competenza sulle grandi opere allo Stato: per questa ulteriore frizione al 117, le Regioni iniziano una serie di ricorsi. Nel 2003, laCorte Costituzionale, dopo aver emesso numerose sentenze al riguardo, nella sentenza n. 203/2003 stabilisce che le competenze vadano affidate sulla base di:
- PRINCIPIO DI PREVALENZA - scelta in base alle competenze più significative
- PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ
- a) Orizzontale - limitazione dell'intervento pubblico in favore del privato
- b) Verticale - secondo la gerarchia dei livelli di governo del territorio:
- 1. Stato
- 2. Regioni
- 3. Province
- 4. Comuni
- PRINCIPIO DI REALE COLLABORAZIONE - coinvolgimento in fase discendente
Per quanto riguarda i Beni Culturali (soprintendenze) e la Tutela dell'Ambiente, sono entrambi ambiti prerogativa dello Stato. La Corte Costituzionale permette alle Regioni di legiferare
REGOLATORE PARTICOLAREGGIATO (PRP) che disciplina le trasformazioni di specifiche aree del territorio, definendo le modalità di intervento e le norme da rispettare. La legge urbanistica statale 1150/1942 prevede anche la tutela del paesaggio e dell'ambiente, stabilendo norme per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale. Inoltre, la legge prevede la partecipazione dei cittadini nella pianificazione urbanistica, attraverso la consultazione e la partecipazione ai processi decisionali. La legislazione delle opere pubbliche è un altro aspetto importante della normativa urbanistica. Essa disciplina la realizzazione di infrastrutture e opere di interesse pubblico, garantendo la tutela dell'ambiente e il rispetto delle norme di sicurezza. In conclusione, la normativa urbanistica statale e comunale ha l'obiettivo di garantire una corretta pianificazione del territorio, la tutela dell'ambiente e la valorizzazione dei beni culturali, promuovendo lo sviluppo sostenibile e il benessere della comunità.FINANZIARIODM 1444/1968
Vengono introdotti e approfonditi parametri specifici per la pianificazione:
-
Art. 41 Suddivisione del territorio in ZTO (Zone Territoriali Omogenee):
- A. Centri storici
- B. Zone di completamento totalmente o parzialmente edificate
- C. Zone di espansione per nuovi insediamenti
- D. Aree agricole
- E. Aree destinate ad attrezzature e impianti di interesse generale
-
Standard urbanistici (art. 3-6) ed edilizi (art. 7-9) modificabili dalle singole Regioni:
- STANDARD URBANISTICI livelli minimi di dotazioni territoriali ad uso pubblico quantitativamente definiti in 18 mq/ab suddivisi tra istruzione, verde pubblico, infrastrutture, parcheggi. Tali quantità, se non spendibili in loco, possono essere trasferite in altre zone del territorio comunale o monetizzate.
- Inoltre, per costruzioni ad uso residenziale, la cubatura minima deve essere non inferiore a 80 mc/ab e la superficie non inferiore a 25 mq/ab.
costruzione privata in termini di densità, altezze, distanze
Procedimento di formazione del PRG
- PREDISPOSIZIONE dello strumento, stesura dei documenti di piano. Segue una prima delibera della giunta, che sottoporrà poi tali documenti al consiglio comunale
- PRE-ADOZIONE da parte del consiglio comunale della "bozza" del piano
- PUBBLICAZIONE per un periodo di almeno 30 giorni
- OSSERVAZIONI da parte della cittadinanza
- ADOZIONE
- APPROVAZIONE (eventualmente con modifiche d'ufficio) da parte degli enti sovraordinati. Tuttavia il piano ha già valenza giuridica dopo l'adozione del consiglio
Francesco Torre 5L. Zanetti: Legislazione delle opere pubbliche, diritto urbanistico a.a. 2017/2018
Varianti al PRG
- VARIANTI GENERALI di revisione con procedimenti analoghi alla formazione del piano
- VARIANTI SPECIALI
- PER OPERE PUBBLICHE in caso venga approvato il progetto definitivo di un'opera in non conformità con il PRG, o per
la sua durata è di 5 anni.
REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO (RUE) ha carattere normativo e di regolamentazione
PIANO URBANISTICO ATTUATIVO (PUA) è lo strumento intermedio tra la previsione dell'intervento e l'attuazione. Contiene i dettagli delle trasformazioni, le tipologie edilizie, le destinazioni d'uso e i disegni particolareggiati.
In Emilia Romagna questi strumenti saranno ancora sostituiti dal PIANO URBANISTICO GENERALE (PUG) nella nuova Legge Urbanistica Regionale 25/2017.
PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE La pianificazione del territorio è inevitabilmente collegata anche a politiche di più ampio respiro, che vanno gestite a livello sovracomunale di AREA VASTA. I piani strutturali devono, per questo, essere coerenti ai criteri definiti in documenti sovraordinati quali:
- PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) di indirizzo per le pubbliche amministrazioni, di prescrizione per il privato.
- PIANO TERRITORIALE REGIONALE
La patrizia tra pubblico e privato, che è arriva in questi casi alle sue estreme conseguenze: troppe varianti al PRG lo rendono, di fatto, aggirabile, spesso contro l'interesse pubblico.
STRUMENTI DI CONCERTAZIONE
Sempre di più si cerca, nella pianificazione, una logica di mediazione tra amministrazioni pubbliche e attori privati: i rapporti devono essere stabili ma flessibili in un'ottica PEREQUATIVA. Da questa esigenza derivano forme di "alleggerimento" della zonizzazione prevista dal PRG:
- MONETIZZAZIONE DEGLI STANDARD
- CESSIONI DI CUBATURA comunque vincolate dal piano
La convenzione tra pubblico e privato segue il codice civile per quanto riguarda la "gestione" dei contratti, ma ammette modifiche entro certi limiti in virtù della flessibilità definita dal comma IV, art 11 della legge 241/1990: la parte pubblica può recedere o rimettere in discussione i termini dell'accordo, in caso di contrasto con nuove norme o di
soggetto ad annullamento per autotutela come un qualsiasi altro atto amministrativo. Permette, seppur in modo vincolato, di sostituire il parere dei tecnici pubblici con quello di un tecnico abilitato. - PERMESSO DI COSTRUIRE (PDC) atto pubblico (impugnabile al TAR) che autorizza la realizzazione di un'opera edilizia. - CONCESSIONE EDILIZIA atto pubblico (impugnabile al TAR) che autorizza la realizzazione di un'opera edilizia in deroga alle norme urbanistiche vigenti. - AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA atto pubblico (impugnabile al TAR) che autorizza la realizzazione di un'opera edilizia in aree sottoposte a vincolo paesaggistico. - SCIA, PDC, CONCESSIONE EDILIZIA e AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA sono i principali titoli abilitativi previsti dal Testo Unico sull'Edilizia. Classificazione delle tipologie di intervento edilizio - art 3 e seguenti - INTERVENTI LIBERI: non richiedono titolo abilitativo, ma devono rispettare le norme urbanistiche e edilizie vigenti. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI: richiedono titolo abilitativo, ma possono essere soggetti a semplificazione procedurale. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PUBBLICO: richiedono titolo abilitativo e sono soggetti a procedimento ordinario. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PUBBLICO E PRIVATO: richiedono titolo abilitativo e possono essere soggetti a procedimento semplificato. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PRIVATO: richiedono titolo abilitativo e possono essere soggetti a procedimento semplificato. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PUBBLICO E PRIVATO E DI INTERESSE PRIVATO: richiedono titolo abilitativo e sono soggetti a procedimento ordinario. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PUBBLICO E DI INTERESSE PRIVATO: richiedono titolo abilitativo e sono soggetti a procedimento ordinario. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PUBBLICO E DI INTERESSE PUBBLICO E PRIVATO: richiedono titolo abilitativo e sono soggetti a procedimento ordinario. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PUBBLICO E DI INTERESSE PUBBLICO: richiedono titolo abilitativo e sono soggetti a procedimento ordinario. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PUBBLICO E DI INTERESSE PRIVATO E DI INTERESSE PUBBLICO: richiedono titolo abilitativo e sono soggetti a procedimento ordinario. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PRIVATO E DI INTERESSE PUBBLICO E DI INTERESSE PRIVATO: richiedono titolo abilitativo e possono essere soggetti a procedimento semplificato. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PRIVATO E DI INTERESSE PUBBLICO: richiedono titolo abilitativo e possono essere soggetti a procedimento semplificato. - INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI DI INTERESSE PRIVATO E DI INTERESSE PRIVATO: richiedono titolo abilitativo e possono essere soggetti a procedimento semplificato.ditecnici privati, alleggerendo il lavoro della nozione di osservazione (istituita nel 1985 per valutare la conformità degli interventi rispetto alla normativa edilizia e ai piani urbanistici).
PERMESSO DI COSTRUIRE (PDC) introdotto nel 1997, reca i termini di inizio (1 anno dal rilascio del PDC) e fine lavori (3 anni dal rilascio dal PDC). Non è revocabile ma può subire annullamento per illegittimità (annullamento per autotutela o in sede giuridica tramite ricorso al TAR). È disciplinato alle norme tecniche e alle leggi regionali, è composto da una serie di elaborati:
- Domanda
- Elaborati di progetto
- Relazioni esplicative dell'intervento
- Osservazioni di conformità
Il PDC può essere richiesto da proprietari, titolari di diritto di abitazione,